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Autore: Stella_Del_Mattino    07/03/2013    2 recensioni
La famiglia Malfoy si sa, è sempre stata esageratamente tradizionalista e legata al Sangue Puro, e il giovane Scorpius Malfoy, dopo anni di privilegi e alle prese con il primo amore, scopre il lato meno lusinghiero della sua famiglia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
- Questa storia fa parte della serie '§ Love in Slytherin World §'
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Avere quindici anni e mezzo è complicato, nel mondo babbano come in quello magico, ma avere quindici anni e mezzo ed essere un Malfoy è tutta un’altra storia.
Scorpius aveva sempre saputo di essere nato in una famiglia speciale, suo padre glielo aveva ripetuto fino alla nausea, ma per anni ciò non gli era mai dispiaciuto, anzi, da piccolo ne era felice: aveva sempre avuto a disposizione il doppio delle Cioccorane che avevano i suoi amici, aveva la scopa più veloce, il mantello più costoso, il padre più ricco.
Nella prima parte della sua vita, aveva seguito il percorso che i Malfoy, da generazione e generazioni, avevano stabilito per i loro rampolli: era cresciuto nell’immensa tenuta di campagna della sua famiglia, a tre anni già maltrattava gli elfi domestici, a cinque aveva imparato a scandire la parola “Mezzosangue” senza confondersi, a sette aveva iniziato a immaginare come sarebbe stato andare ad Hogwarts ed a sette e mezzo stravedeva per Serpeverde e già si vedeva con la cravatta verde - argento al collo, a nove vedeva suo padre come una sorta di idolo, a dieci immaginava la sua carriera al Ministero e la montagna di galeoni tintinnanti nella sua camera blindata, ma a undici era andato ad Hogwarts e aveva conosciuto Addie Deborah Pucey, Serpeverde del suo anno e tutto era cambiato.
Lei era una Serpeverde, ma al termine del secondo anno aveva scelto Babbanologia e frequentava gente insulsa come i Grifondoro, per metà Mezzosangue, solo per conoscere gli oggetti babbani, ma lei non li chiamava “Mezzosangue”, diceva che erano Nati Babbani. Lei non andava alle partite di Quidditch, al terzo anno non sapeva ancora cavalcare una scopa e non odiava incondizionatamente la scuola.
Addie Pucey era una Serpeverde fuori dal comune, Scorpius lo aveva pensato fin da subito.
A lei nessuno aveva insegnato a considerarsi migliore degli altri, a disprezzare i Nati Babbani, a maltrattare gli elfi domestici, a calibrare ogni azione sulla base della convenienza.
- Addie Pucey viene da un altro mondo - diceva uno Scorpius undicenne ai suoi amici e tutti erano d’accordo, ma in realtà lei era una Serpeverde come loro ed era figlia di una Serperverde che a sua volta era figlia di una Serpeverde e così via, ma questo Scorpius lo avrebbe scoperto solo molto tempo dopo.
Al quarto anno Scorpius aveva cambiato idea.
Casualmente, una mattina di novembre, Scorpius era arrivato in ritardo alla lezione di Trasfigurazione e l’unico banco vuoto era quello vicino a lei.
Non si erano salutati, a distanza di oltre un anno Scorpius lo ricordava ancora, e Addie aveva continuato a scrivere sulla sua pergamena, come se nulla fosse.
Lui l’aveva guardata una volta, poi un’altra e un’altra ancora e ancora, poi aveva continuato a farlo senza nemmeno rendersene conto.
Addie lo aveva osservato di sbieco per un paio di volte, spostando sistematicamente lo sguardo dalla sua pergamena a quella del ragazzo, ancora bianca.
- Malfoy, tu non scrivi? - Addie indicò al ragazzo la lavagna, sulla quale era comparso il titolo del tema che avrebbero dovuto svolgere.
- Mpf. Io non ne ho bisogno, sono un Malfoy, non perdo tempo con i compiti - aveva risposto lui, incrociando le braccia con aria superba, ma se ne era subito pentito.
Addie gli aveva mostrato il terzo dito e aveva volontariamente urtato la propria boccetta d’inchiostro, rovesciando tutto il liquido sulla divisa di Scorpius.
- Ma che cavolo ... !
- Malfoy! - la professoressa gli aveva riservato uno sguardo tutt’altro che benevolo .- Non è permesso l’utilizzo di un linguaggio scurrile nella mia classe, giovanotto.
- Ma quale linguaggio scrurrile, professoressa! E poi è stata lei! Mi ha rovesciato l’inchiostro addosso! - aveva esclamato il ragazzo, indicando Addie.
- Non è vero, sei stato tu ad urtare la boccetta.
- Cosa? Ma se sei stata tu! E lo hai fatto di proprosito!
- Malfoy, mi deludi, dovresti fare più attenzione e non incolpare gli altri dei tuoi disastri.
- Bugiarda.
- Malfoy. Pucey. Smettetela di discutere. E lei, giovanotto, passerà le ultime due ore del suo pomeriggio nel mio ufficio. Qualche lezione di bon ton non le farà male. Bene, ragazzi, la lezione è finita -. L’insegnante di Trasfiguarazione aveva rifilato un’ultima occhiataccia a Scorpius, il quale era uscito velocemente dall’aula, per raggiungere Addie, la quale era già a metà del corridoio.
- Sono in punizione per colpa tua! Ti rendi conto, Pucey?
- Mi rendo perfettamente conto, Malfoy -. Addie gli aveva sorriso, ma senza farlo davvero. Il sorriso tipico dei Serpeverde, un misto di orgoglio, soddisfazione, furbizia e strafottenza.
Quella era stata la prima volta che Scorpius Malfoy aveva capito che, nonostante tutte le sue stravaganze, Addie Pucey era  una Serpeverde con i fiocchi.        
Scorpius si era seduto vicino ad Addie anche il giorno seguente e quello dopo ancora, più per dimostrarle che non lo aveva affatto intimito che per altro, almeno così diceva ai suoi amici, quando, dopo l’allenamento di Quidditch, si riunivano tutti in Sala Comune.
Fatto sta che, nonostante successive vendette e contro-vendette scherzose, i due andarono insieme alla successiva uscita ad Hogsmeade.
Proprio in quell’occasione, Scorpius aveva scoperto che anche i genitori di Addie erano stati Serpeverde e come loro molte generezioni precedenti della sua famiglia.
Scorpius e Addie non erano più tanto diversi nella testa del ragazzo.
Dopo quell’uscita ce n’erano state altre, alcune permesse dalla scuola, altre rubate attraverso i passaggi segreti. Avevano iniziato a studiare insieme. Addie ogni sera mostrava a Scorpius un nuovo oggetto babbano e, nonostante l’iniziale riluttanza, lui iniziò ad appassionarsi a quegli strani aggeggi che suonavano, si muovevano o si accendevano da soli, ma senza alcuna magia. Scorpius le aveva finalmente insegnato a stare su una scopa senza cadere. Erano andati insieme alla festa di Natale organizzata dalla scuola, Addie aveva iniziato ad andare alle partite di Quidditch e Scorpius a toccare un libro di Babbanologia senza pulirsi la mano subito dopo.
L’estate successiva Scorpius l’aveva invitata a Malfoy Manor per qualche giorno, ma Draco Malfoy, da buon Malfoy, aveva tolto al figlio l’ultima parola.
- E’ la figlia di Pansy Parkinson -  gli aveva detto il giorno prima che tornasse a scuola per il quinto anno e ciò a Scorpius era bastato.  Il messaggio era chiaro: sta’ pure con lei, ma non avrete un futuro.
Per la prima volta Scorpius odiò il suo cognome, la sua famiglia, suo padre, tutti i Purosangue e le loro idee di superiorità.
Pansy Parkinson era stata la fidanzata di suo padre, ma dopo la guerra la sua famiglia era caduta in rovina ed il nonno di Scorpius, nonché padre di Draco, Lucius Malfoy, aveva scelto per suo figlio un’altra sposa, che lui riteneva più degna di portare il cognome dei Malfoy.
Scorpius conosceva questa storia ed era stata proprio sua madre a raccontagliela, ma suo padre non ne aveva mai fatto parola.
Ed eccoci all’inizio della nostra storia.
A qiundici anni e mezzo, Scorpius Malfoy desiderava essere un’altra persona.
Ufficialmente Addie e Scorpius non erano fidanzati, almeno così dicevano loro stessi a chiunque lo chiedesse.
Ma voi ci credete? Io no ed infatti eccoli lì,sulle rive del Lago Nero,  mentre si baciano dolcemente, dove poco fa c’era solo Scorpius, immerso in pensieri tutt’altro che rosei.
 
Caro padre,
                  so che non sarai d’accordo, ma voglio decidere da solo del mio destino, voglio essere io a scegliere chi sposare, che carriera intraprendere e voglio avere altre priorità, che non siano far aumentare il prestigio del nostro cognome o i galeoni nella nostra camera blindata.
Non puoi impedirmi di essere innamorato né di stare con Addie.
Saluta la mamma da parte mia.
S.H.M. 
 
  
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