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Autore: LivingTheDream    07/03/2013    9 recensioni
"A quel punto la telecamera girava e John si inquadrava da solo, e rideva anche lui, e diceva: “ok, Sherlock, ti stiamo dando un buon motivo per odiarci sul serio, eh, stai a vedere!”"
CONTENTE?
Genere: Comico, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson , Lestrade , Mycroft Holmes , Sherlock Holmes , Sig.ra Hudson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Autore: LivingTheDream

Titolo: Rec

Personaggi/Pairing: John Watson/Sherlock Holmes, Gregory Lestrade/Mycroft Holmes, Mrs. Hudson, Mrs. Turner (comparsa)

Wordcount: 644 (fiumidiparole)

Rating: G

Warnings: INDOVINA? Slash, Roba vecchia

Riassunto: A quel punto la telecamera girava e John si inquadrava da solo, e rideva anche lui, e diceva: “ok, Sherlock, ti stiamo dando un buon motivo per odiarci sul serio, eh, stai a vedere!”

Note: CONTENTE? E ora non mi bruciare la casa, donna malefica. E anche, questa roba continuava, ma non riuscii mai a completarla. Il file fu creato il 9/5/2012.

Musica: Ecchisseloricorda.

 

 

«Me lo ricordo perfettamente come iniziava, so che normalmente l'inizio è la parte più difficile da tenere in mente, insomma, è una cosa che parte dal nulla ma almeno parte, ed io mi ricordo che iniziava che era tutto buio, quel video. Si sentiva qualcuno sbuffare in sottofondo, un gran baccano tipico di quando si strofina un microfono e la voce di John che sussurrava “l'ho accesa, secondo te?” e mi faceva sempre molto ridere, il dottore non ha mai avuto questa grande dimestichezza con la tecnologia, a quanto pare.

Andava avanti così per un minuto, credo, forse anche meno, poi arrivava la voce di Lestrade che toglieva la telecamera di mano a John e apriva l'obbiettivo, se non ricordo male era una di quelle telecamere a metà tra le classiche e le tecnologiche, che puoi guardare sia dallo schermo che dall'obbiettivo classico, ma non saprei, nemmeno io ne capisco molto!

Insomma, si riusciva a vedere qualcosa e veniva messo a fuoco un naso, lo ricordo come se lo stessi guardando ora, era proprio un naso ed era quello dell'ispettore che ridava la telecamera al dottore ridacchiando sottovoce e dicendogli che era meglio se la teneva lui.

A quel punto si vedeva tutto il salotto del 221b e la cosa più assurda che si riusciva a notare era che c'era Sherlock sdraiato sul divano che dormiva, proprio, come se non avesse dormito mai in tutta la sua vita e fosse la prima volta, tutto rannicchiato su di un fianco, sembrava quasi un bambino. Beh, forse lo era.

John puntava di nuovo sull'ispettore – mai visto così allegro, oltretutto, si era appena separato da quell'ingrata di sua moglie e anche se non lo voleva dire sapevo che Mycroft c'entrava qualcosa nella sua decisione, hai presente, Mycroft, il fratello di Sherlock? Oh, ovvio che ce l'hai presente, e comunque avevo proprio ragione su quella storia.

Comunque, l'ispettore rideva tenendo una mano davanti alla bocca, ed era vestito normale, per tutti i giorni, una maglia così tranquilla che lo avresti detto quasi un padre a casa per la cena di Natale, altro che poliziotto di Scotland Yard! È sempre stata una bravissima persona, quell'ispettore Lestrade.

A quel punto la telecamera girava e John si inquadrava da solo, e rideva anche lui, e diceva: “ok, Sherlock, ti stiamo dando un buon motivo per odiarci sul serio, eh, stai a vedere!” e poi girava l'inquadratura per far vedere che Mycroft, proprio lui, il fratello di Sherlock, era sulla porta, con il sorriso di quando si sa che sta per iniziare uno scherzo ben riuscito.

Lestrade diceva “ok, ecco, ci sei anche tu, Mycroft” e poi prendeva la telecamera, e si vedeva John inginocchiarsi accanto al divano, a sussurrare vicino vicino a Sherlock – a proposito, stanno insieme, nemmeno a dirlo, io lo sapevo sin da subito –, comunque, si avvicinava a Sherlock, lo scuoteva un po' e gli faceva “Sherlock? Alzati, su! Abbiamo visite!”».

Si interruppe, rise, bevve un altro sorso di the e ricominciò.

«Allora Sherlock si alzava mugugnando qualcosa su un cliente e John e l'ispettore urlavano “Buon compleanno!” così forte che il suono gracchiava sempre un poco, poi si avvicinava Mycroft e glielo ripeteva, ma piano, Buon compleanno, fratellino adorato!, e da lì Sherlock capì che qualcosa non andava, glielo si vedeva dalla faccia perplessa. E, poi, da lì furono solo risate e... avresti dovuto vederli, così allegri... anche Sherlock, alla fine, sorrise, dovevi vederli, sul serio, dovevi vederli...»

«Che succede, poi? Perché ridevano? Dai, dimmelo! Ormai sono curiosa».

«Scusa, Emily cara, se non ti spiace io tornerei a casa, sai com'è. In questo periodo non mi va di lasciare John da solo per troppo tempo».

«Ma-»

«La prossima volta te lo porto direttamente, il video».

Uscì da casa della signora Turner con il cuore pesante e le mani che tremavano. Le sembrava ancora di sentirlo, “La signora Hudson che lascia Baker Street? L'Inghilterra cadrebbe!”.

Dio, quanto le mancava Sherlock.


 

   
 
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