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Autore: Akane    09/03/2013    0 recensioni
"Dove diavolo sei, amico?"
Dean è preoccupato per Castiel che continua a non farsi vivo ai suoi richiami...
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Ottava stagione
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NOTE: Questa flashfic che però conta 460 parole e non 500, è il frutto di una notte insonne. Faticando a dormire ho scritto queste brevi righe per conciliarlo ed ha funzionato. Ultima stagione, il rapporto fra Dean e Castiel è chiaramente stretto e molto bello però Castiel ha dei problemi, Dean lo sa ma non riesce a capire di cosa si tratta ed è molto preoccupato specie perchè quando lo chiama l'angelo non viene. Questo è telefilm, nella mia fic, come accenno, i due sono avanzati alla fase successiva del loro rapporto amicale/fraterno... i due, infatti, si sono messi insieme nel purgatorio. Se volete leggere ho scritto fic a riguardo.
Buona lettura.
Baci Akane

ASPETTANDO IL TUO RITORNO



Dean era preoccupato e detestava esserlo in generale, per lui era ancora peggio. Aveva passato un sacco di tempo a convincersi che non serviva preoccuparsi per lui, poi un giorno aveva capito che era una cosa stupida perché comunque quel che provava per lui non si cancellava solo se non ci pensava. 
Poi l'aveva rivisto ed aveva potuto, o dovuto, pensarci e affrontare tutto.
Non era stato facile ma ci era riuscito dopo molta fatica, non lo poteva nascondere.
Dean lo amava.
Era tutto li. Dopo un po' quell'amore quasi platonico era passato ad un piano personale, fisico, intimo, profondo.
La vita sorrideva, a volte, bastava aprire gli occhi e smetterla coi pregiudizi.
Cambiare radicalmente di punto in bianco era stato difficile ma l'aveva fatto per lui.
Era stato piacevole arrendersi, il tormento dovuto alla lotta si era placato magicamente con lui, grazie a lui.
Si alzò dal letto e si rigirò nella stanza inquieto.
Ora castiel era da troppo che non si faceva vivo ed era una cosa decisamente snervante, perché lo doveva far preoccupare tanto? Odiava stare così, si sentiva idiota.
Cercava di non pensarci sempre ma alla fine non era facile perché Castiel non rispondeva alle sue chiamate da molto e non era normale. Sicuramente qualcosa non andava. Ne era certo.
Alla fine crollò sul letto sfinito in ogni senso. La solita giornata massacrante non lo aiutava per nulla a concentrarsi. Col pensiero fisso del suo angelo, si lasciò andare ad un sonno tormentato che trovò sollievo solo durante la notte con l'arrivo di due dolci braccia leggere che lo cinsero nel sonno e l'aiutarono a dormire serenamente il resto della notte.
Il mattino Dean si svegliò con la sensazione di non essere solo, quando si voltò di scatto convinto di avere qualcuno addosso si ritrovò solo come sempre, per un momento la delusione cocente. Aveva sognato di nuovo che lui venisse.
Fu amarezza e dolore a tirarlo su a sedere ma solo quando si voltò seccato vide l'altra parte del letto disfatta come che ci avesse dormito qualcuno. Disperato e frenetico cercò una traccia che gli desse conferma ma dovette arrendersi. Solo una sensazione, un buon sonno ed il letto disfatto. Poteva essere sufficiente per credere che fosse stato lì? E poi perché non fermarsi, farsi vedere. Dirgli qualcosa? 
Non sapeva ma si toccò le braccia dove aveva pensato di avere avuto qualcuno addosso tutta la notte.
Alla fine la fede era quella. Credere senza prove tangibili. Castiel ormai lo stava mettendo a dura prova da quando era arrivato nella sua vita, ma non poteva nemmeno negare che, per quanto difficile fosse, era la cosa migliore che gli fosse capitata. Era meglio così piuttosto che niente. Qualunque cosa stesse succedendo al suo compagno, avrebbe aspettato il suo ritorno.


   
 
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