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Autore: Lady_Klaine    09/03/2013    16 recensioni
INTRODUZIONE:
“Seguito di Dobbleganger Love”, ma forse questo si era capito!
Avevamo lasciato Linda, appena resuscitata, con una mano sul suo pancino e la gioia nel cuore sapendo che il suo piccolo angelo è salvo.
Ma ora arriverà la parte difficile: come la prenderà Damon? Sarà contento di diventare papà? E il futuro bimbo sarà umano, vampiro o angelo??
Sicuramente la sua non sarà una gravidanza normale e tantomeno facile…
Ringrazio tutti coloro che hanno avuto il coraggio di seguirmi fino a qui e chi magari inizierà a farlo ora, per me le vostre opinioni sono molto importanti!
Dal capitolo 1:
POV DAMON:
< Sono stato un vero idiota, non è così? Volevi sentirti dire che ti amavo e invece ti ho chiesto altro tempo, quando il tempo è proprio quello che tu stessa non ti eri concessa. Eppure io lo so che ti amo, anzi credo di averlo sempre saputo. Fin da quando ti ho vista la prima volta e i tuoi occhi hanno salvato la mia anima dalla prigione di ghiaccio che la circondava. E sai perché? Perché ogni tuo sguardo mi arriva come fosse un tuo bacio.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie Bennett, Damon Salvatore, Nuovo personaggio | Coppie: Elena/Stefan
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dobblegager Story'
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           NON VOGLIO NULLA CHE NON SIA TU


NOTE:
Ciao! Come promesso eccomi tornata con il seguito, che spero piacerà quanto il primo, speriamo in bene!!!
Non l’ho mai fatto prima, ma c’è una prima volta per tutto quindi consiglio di ascoltare questa canzone mentre  leggete il POV DAMON, specialmente per quanto riguarda la sorta di flashback, perché a me ha ispirato e spero possa piacere anche a voi.
Consiglio anche di leggere la traduzione perché secondo me è molto azzeccata, sempre che ne abbiate voglia, ovviamente.
Detto questo ci vediamo sotto
Niko

http://youtu.be/VR88FYrUtq8 



POV DAMON:
I pallidi raggi del sole giungono audaci e tracotanti nella stanza, illuminando il volto cereo del mio angelo bianco di una tiepida e fragile luce, facendo risaltare l’unione delle mie mani con la sua, in un insignificante ed inutile gesto di conforto.

Un sorriso, dolce e sincero come mai prima, non ha abbandonato il mio viso nemmeno per un istante.

Sono ore, forse giorni, che osservo la sua figura elegante ed immobile, rivivendo più e più volte la battaglia avvenuta poche ore prima nella mia mente confusa.

Anche in quel momento fissavo il suo corpo esamine fra le mie braccia, mentre lacrime pesanti e disperati sfuggivano al controllo di tutti e il flebile rumore dell’impatto con il terreno era l’unica eccezione in quel silenzio assordante.

Persino i nostri cuori erano fermi, e si frantumavano uno per uno in mille e più pezzi quando giunge, muta e sgradita, la consapevolezza della sua morte.

Ascoltavo il suo battito cardiaco diminuire con lentezza straziante, fino a cessare del tutto, tramortendomi e dilaniandomi internamente.

L’unica cosa a cui avevo il coraggio di pensare era che, forse, tutto quel dolore, quel tormento, erano forti abbastanza da uccidermi, per ricondurmi da lei e vivere la nostra eternità insieme, liberi ed incorporei.

E INVECE AVEVO TORTO, COME OGNI VOLTA.

Il destino, per un'unica ed egoistica volta, aveva scelto di stupirmi positivamente.

Ha riportato lei in vita, l’ha riportata da me, proprio quando credevo che mi avesse lasciato per sempre.

Ho sentito il suo cuore tornare a battere con un ritmo accelerato e ho visto i suoi fantastici occhi brillare di gioia e meraviglia, incantandomi.

E’ stato come morire lentamente ed inconsciamente, solo all’ultimo me ne sono reso conto, per poi rinascere in un singolo istante, insieme al mio angelo.

Ero lì, a fissarla sbigottito, cercando nella mia mente in cui dominavano caos e confusione, una spiegazione logica che rendesse tutta la situazione quantomeno possibile.

Ma a lei lo stupore di tutti, non solo il mio, non giungeva, o forse non le interessava.

Era stanca, spossata, stremata, faticava a tenere gli occhi aperti, gli stessi occhi che mi hanno risvegliato da un profondo sonno di 150 anni.

Eppure è riuscita comunque a trovare la forza necessaria per portarsi la piccola e pallida mano sul ventre piatto ed esclamare qualcosa che, se possibile, mi ha lasciato ancora più basito:

< E’ salvo >
 
Non so a cosa, o a chi, si riferisse ma una cosa è certa: appena sveglia, dovremmo parlare e io le dirò tutto quello che non ho avuto il coraggio di ma che ora faccio fatica a trattenere.

< Sono stato un vero idiota, non è così? Volevi sentirti dire che ti amavo e invece ti ho chiesto altro tempo, quando il tempo è proprio quello che tu stessa non ti eri concessa. Eppure io lo so che ti amo, anzi credo di averlo sempre saputo. Fin da quando ti ho vista la prima volta e i tuoi occhi hanno salvato la mia anima dalla prigione di ghiaccio che la circondava. E sai perché? Perché ogni tuo sguardo mi arriva come fosse un tuo bacio. E credimi, ho provato a resisterti, ad allontanare quel formicolio gradevole dal mio cuore, ho cercato di allontanarti ma la verità è che se anche solo penso di perderti mi sento smarrito a mia volta.  Se ci pensi su è anche strano, infondo non conosco quasi nulla di te. Non so se portavi gli occhiali da piccola, se andavi d’accordo con i tuoi compagni di classe o quale sia il tuo film preferito.
Però ho visto il luccichio dei tuoi occhi quando ti svegli, so che muovi velocemente le dita dei piedi quando sei felice e ho capito che ti senti abbandonata dai tuoi veri genitori ma non lo ammetterai mai.
E soprattutto so che ti amo, non ho mai amato nessuno come e quanto te. Perciò sbrigati a svegliarti, così potrò farti ascoltare tutto questo lungo ed imbarazzante discorso per poi baciarti e tu mi dirai il tuo “ti amo anch’io” che non vedo l’ora di sentire > concludo con un po’ di ironia per non sembrare troppo impacciato, mantenendo il sorriso spontaneo.

E’ giunto il momento di affrontare quel discorso che non ho mai fatto, un po’ perché non me ho mai avuto la possibilità.

E anche se è difficile ammetterlo, anche perché mi fa paura, almeno un po’.

Ma ho preso questa decisione e non intendo tornare indietro, sarò sempre sicuro di lei.

Spero solo che sia lo stesso per Linda.  
 



POV LINDA:

Non so che cosa sia successo; non so dove mi trovo.

Sento il corpo leggero e sospeso.

La mia mente è come avvolta da una nebbiolina tenue e costante, un piccolo insieme  di goccioline sospese nell’aria umida , senza un filo logico che le unisca.

Quanto avrò dormito? Ore? Giorni?

Non lo so, ma se dovessi dare una mia opinione direi all’incirca qualche decennio, forse secolo.

Però mi sento ugualmente stanca.

Tutti i miei muscoli sono tesi come corde di violino, non ho la forza di muoverli, sono troppo pesanti e lontani.

E’ tutto buio e silenzioso; non sento altro che non sia l’eco dei miei respiri, un ritmo lento e regolare.

Mi concentro su questa musica semplice e liberatoria, cercando di rievocare un qualcosa, qualsiasi cosa.

E poi, inaspettatamente, dopo un sospiro identico ai precedenti, lo sento.

E’ flebile,sommesso e irregolare, quasi impercettibile, ma c’è.

Un cuore, che batte con rintocchi veloci e incessanti.

La prima cosa a cui penso è.. Damon!

Tutto torna alla mia mente come un flashback fulmineo, probabilmente mi farebbe girare la testa se solo riuscissi a percepire meglio il mio corpo.

Klaus, le sue minacce, il sacrificio, Damon, Bonnie, la spada dai sette diamanti neri, mai madre.. il mio  bambino.

 
Salvo, il mio piccolo angelo è salvo.

Finalmente nella mia vita tutto il dolore, le sofferenze, le fatiche, i sacrifici..
sono tutti valsi a qualcosa.

Sono viva, dopo essere morta, e probabilmente vivrò per molto tempo.

Insieme a lui.

Insieme a lui, o lei, e a Damon.

Tutti insieme.

A quest’ultimo pensiero il battito cardiaco che nemmeno per un secondo ha abbandonato le mie orecchie o i miei pensieri aumenta percettibilmente.

E qui mi rendo conto che   non è il cuore di Damon quello che sento, anche perché il suo non batte, non senza il mio sangue.

E poi questo rumore e molto, troppo vicino per essere Damon, è troppo.. interno.

Sì, interno. Proviene da dentro di me e solo ora me ne sono accorta, ma questo non significa che sia il mio.

 No, ora ho capito, io, in questo preciso istante, sto sentendo quello che tutte le madri del mondo vorrebbero sentire fin dal primo istante.. il battito del cuore del proprio figlio.

Se prima ciò che mi aveva sempre salvato dall’abisso profondo che mi circondava era Damon, ora devo aggrapparmi a quel suono per riuscire a
salvare non solo me stessa, ma anche lui.

E mentre riprendendo contatto con la realtà circostante, con lentezza snervante e  usando tutte le mie poche forze, sento una voce iniziare quello che dal tono sembra un lungo ed importante discorso e rimango ad ascoltare incantata dal timbro famigliare e leggermente roco.

 
< Sono stato un vero idiota, non è così? Volevi sentirti dire che ti amavo e invece ti ho chiesto altro tempo, quando il tempo è proprio quello che tu
stessa non ti eri concessa>

Non è una voce qualsiasi, è la sua voce.

Sento una tristezza quasi infinita avvolgermi rendendomi conto del
rimpianto, del timore e della disperazione che si celano in quelle parole fugaci e sussurrate a stento.
 
 < Eppure io lo so che ti amo, anzi credo di averlo sempre saputo. Fin da quando ti ho vista la prima volta e i tuoi occhi hanno salvato la mia anima dalla prigione di ghiaccio che la circondava. E sai perché? Perché ogni tuo sguardo mi arriva come fosse un tuo bacio. E credimi, ho provato a resisterti, ad allontanare quel formicolio gradevole dal mio cuore, ho cercato di allontanarti ma la verità è che se anche solo penso di perderti mi sento
smarrito a mia volta >

Ma ecco che la tristezza si ritira arrendevole e lascia spazio ad una gioia
profonda e senza inizio ne fine.

Ho aspettato tanto che mi dicesse quelle stupide parole e finalmente, dopo essere morta e resuscitata, me le dice mentre, teoricamente, sto dormendo???

Oh, ma che importa??

Mi ama!

Alla fine ha superato la paura e ha ammesso senza esitazioni di amarmi e a giudicare dal tono di voce mi ama tanto quanto io amo lui.

Io lo sapevo, l’ho sempre saputo ma sentirlo da lui è stato come togliere
quel velo sottilissimo di incertezza che ha sempre accompagnato la mia mente e i miei pensieri.

Cos’altro potrei desiderare?

Io lo amo.

Lui ama me.

Stiamo per avere un bambino.

Oh. Gia, stiamo per avere un bambino.

E adesso è il mio cuore a battere ancora più velocemente, mentre mille e più dubbi mi assalgono, insinuandomi nella mia mente già confusa e spossata, circondandomi senza lasciarmi via d’uscita.

 Se Damon non lo accettasse? Se non  volesse il nostro bambino?

Se mi cacciasse??? E se volesse farmi.. abortire????

Non so che cosa fare, ho tanta paura.

Il mio piccolo istante di felicità si è già spento, la fiamma ha già consumato tutta la cera che aveva a disposizione, golosa, insaziabile e ardente.

Non penso che Damon sarebbe capace di mandarmi via, ma sono anche sicura che un terzo componente non fosse nei suoi piani, e non mi riferisco soltanto all’immediato futuro.

Credo che l’idea di non poter avere figli non gli dispiacesse poi tanto; dopo tutti i problemi che ci siamo appena lasciati alle spalle, o almeno credo che sia così, questa storia potrebbe farlo tornare il Damon freddo e irrazionale che era all’inizio.

Io.. io non so se questo bambino sarà umano, sarà un angelo o un vampiro, o tutte e tre le cose, ma so che è mio figlio e devo proteggerlo da tutto e da tutti.

Anche se ne ho ricevuto conferma solo poche ore fa, mi sono resa conto di avvertirne la presenza già da tempo e non posso permettere che qualcosa o qualcuno me lo porti via.

“Devo proteggerlo”  ripeto nella mia mente come un mantra e questo mi da la forza per ritornare totalmente alla realtà, pronta per aprire gli occhi, parlare e affrontare le conseguenze che sicuramente non saranno buone.

E nel frattempo la sua voce roca e calda riprende il discorso interrotto, forse per cercare le parole adatte.

<  Se ci pensi su è anche strano, infondo non conosco quasi nulla di te; non so se portavi gli occhiali da piccola, se andavi d’accordo con i tuoi compagni di classe o quale sia il tuo film preferito.
Però ho visto il luccichio dei tuoi occhi quando ti svegli, so che muovi velocemente le dita dei piedi quando sei felice e ho capito che ti senti abbandonata dai tuoi veri genitori ma non lo ammetterai mai.
E soprattutto so che ti amo, non ho mai amato nessuno come e quanto te.
Perciò sbrigati a svegliarti, così potrò farti ascoltare tutto questo lungo ed imbarazzante discorso per poi baciarti e tu mi dirai il tuo “ti amo anch’io” che non vedo l’ora di sentire >

E adesso che dovrei fare?

Aprire gli occhi, sorridergli e dirli “sono incinta” come se nulla fosse?

Dovrei accontentarlo, dicendogli che lo amo più di qualsiasi altra cosa, omettendo la verità e permettendo all’illusione del momento perfetto e privo di brutti pensieri di sopravvivere per  qualche altra  ora???

Non so cosa fare, non so cosa dire.

Spinta da non so quale forza apro gli occhi, richiudendoli subito dopo per la troppa luce che mi pizzica gli occhi.

Una volta abituata, almeno in parte, sollevo nuovamente le palpebre e osservo il volto sorpreso e raggiante di Damon fissarmi a sua volta, incantato.

E’ una visione così bella e rincuorante che per un attimo ho come la sensazione di non vederlo da molti anni.

Il suo sorriso radioso mi fa sorridere a mia volta, ma poi penso che
probabilmente quell’espressione serena sta per abbandonare il suo volto per colpa mia e l’angoscia dell’ignoto mi rende nervosa e impacciata.

< Ciao > mormoro con un po’ di fatica, cercando di sedermi.

Sento il mio corpo indolenzito e pesante, come se l’avessi abbandonato per
molto tempo e facessi fatica a tornarci dentro.

Lui continua a guardarmi per ancora una manciata di secondi, senza mollare la presa che ha sulla mia mano con le sue, per poi avvicinarsi ulteriormente e ampliare il sorriso.

Sembra davvero felice e anche un po’ imbarazzato.

Forse teme che io abbia sentito il suo discorso, e in effetti è così.

< Ciao > mi risponde, con la sua voce calda e dolce.

< Io.. devo dirti una cosa > mormoro un po’ impacciata, cedend
o al panico più totale.

Non so che reazione aspettarmi, di certo non sarà felice ma ci sono svariate
altre possibilità, una più deprimente e terrificante dell’altra.
 
< No, prima io. Mentre dormivi, ho preparato un discorso, piuttosto imbarazzante oltretutto, e.. > comincia cercando di mascherare il nervosismo con l’ironia.

Wow, vedere Damon imbarazzato è qualcosa di unico e irripetibile ma per
mia sfortuna sono costretta a interromperlo.

< Lo so, ho sentito tutto > gli confesso sempre più intimorita, ma facendo riemergere parte della sorpresa e della gioia che avevo provato ascoltando il suo monologo.

< Ah > è tutto quello che riesce a dire, ma a me sta bene, perché è arrivato il mio turno di parlare.

< Sì, ho sentito tutto e devo dirti una cosa importante.. > inizio ma questa volta è lui ad interrompermi.

< Beh meglio, non sarebbe stato facile ripetere un discorso del genere, ma sappi che per te sarei disposto a dirlo tutti i giorni, per cui sono io che ti chiedo una cosa > fa una pausa e prende un respiro, sembra quasi impacciato e impaurito, mi fa tenerezza ma allo stesso tempo mi rende triste.

Basta, devo mettere fine a tutto questo, adesso.

< Sono.. incinta > sbotto ad un tratto, un istante dopo di lui che mormora:

< Vuoi sposarmi??? >

Oh. Mio. Dio.

Che cosa ho fatto???

Per favore fa che non l’abbia detto davvero!

Non posso essere stata così stupida, non posso aver rovinato questo momento,no!

Le lacrime spingono prepotentemente per uscire e io abbasso la testa lasciandole libere, almeno non sono costretta a vedere la sua faccia.

Ma i secondi passano inesorabili e il silenzio diventa sempre più pesante, fino a farsi insostenibile e assordante, così rialzo il volto e lo guardo.

Proprio come pensavo, è una maschera di freddezza, di ghiaccio.

Lo sguardo perso nel vuoto e la mascella contratta, riesco a leggere l’odio nei suoi occhi ed è straziante, preferirei morire e rinascere altre mille volte piuttosto che vivere questa scena.

Le sue labbra si dischiudono e lasciano lo spazio ad un ghigno sprezzante ma carico di ribrezzo.
 
< E’ questo il tuo modo di dirmi “ sì ti amo anche io e ti voglio sposare?”, confessarmi che sei andata a letto con un altro? Beh, fa abbastanza schifo! > sbotta alla fine, mantenendo un tono di voce pacato con stento.

Cosa??? Davvero pensa che possa averlo tradito?


< No, ti sbagli, non è così > quasi urlo per giustificarmi.
 
< E come dovrebbe essere? Io non posso avere figli e lo sai > ribatte sempre più incazzato.
 
< Ma è tuo figlio! Io non so come sia possibile, mia madre ha detto di cercare nel libro di Klaus, però ti giuro che è tuo >
 
< E perché dovrei crederti? > mi domanda freddo e insensibile,  alzandosi dalla sedia e allontanandosi, sapevo che sarebbe finita così.
 
< Non ti sto chiedendo di credermi, anche se dovresti farlo perché non sto mentendo, ti sto pregando di fidarti di me e ascoltarmi > gli intimo, invitandolo a sedersi sul letto accanto a me.
 
Lui si avvicina di qualche passo, ma non si siede, beh è già qualcosa.
 
E’ disposto ad ascoltarmi, così gli racconto velocemente tutto quello che ho vissuto dopo avergli spezzato il collo e mentre i secondi passano la mia ansia cresce.
 
Termino il racconto ma lui continua a non proferire parola, fissando il vuoto come se in quel modo tutto questo potesse avere un senso nascosto da qualche parte.
 
< E ora che cosa vorresti, cosa ti aspetti? Vorresti crescere questo coso insieme come una felice famiglia da Mulino Bianco?? > sbotta alla fine, sembra quasi libero da un grosso peso, forse il peggio è passato.
 
Ma il termine che ha usato per descrivere il mio piccolo angelo, e quel tono quasi disgustato, mi spaventano e irritano allo stesso tempo.
 
< Come sarebbe a dire quel “coso”! > riprendo ad urlare.
 
< Non puoi sapere che razza di essere ci sia lì dentro! > mi risponde anche lui con tono di voce alto.
 
< Qui dentro c’è tuo figlio Damon! C’è nostro figlio e io non ho intenzione di abbandonarlo >
 
< E vorresti obbligare me a fare lo stesso, vero? > mi chiede  come se fosse una domanda retorica, come se conoscesse già la risposta.
 
< Io non voglio nulla che non sia tu >
 
 
 
Angolo autrice:
Salve!
Come promesso, ecco il seguito, dopo solo una settimana, waw!!!
Con questo capitolo la storia è fiera di potersi definire ufficialmente una serie, evviva!!!!!
L’ultimo capitolo, a quanto pare, vi era particolarmente piaciuto, beh spero che questo possa fare lo stesso.
Se devo essere sincera questo capitolo, specialmente il finale, non mi convince molto e so già che avrete da ridire sulla proposta di matrimonio, è una scelta un po’ azzardata e me ne rendo conto.
Però è stato un colpo di scena e poi Damon è rimasto profondamente segnato dal rischio di perdere Linda e vuole tenerla il più possibile vicino  a se.
Questo, almeno, finché non scopre che lei è incinta, questo lo spaventa un po’.
Lo so che infondo non si chiarisce quasi nulla, ma sarebbe diventato davvero troppo lungo se non l’avessi spezzato.
Quindi spero che vi soddisferà ugualmente e che avrete il tempo, o la voglia, di lasciare un piccolo commento!!!
 Vi do solo un piccolo consiglio, non vi aspettate che Damon la prenda subito bene, perché non sarà così,lui non è il tipo da “Famiglia da mulino bianco” ed è molto spaventato da questa nuova situazione!
Parlando di aggiornamenti, ho deciso che pubblicherò ogni domenica, mi verrà più facile, ma siccome farvi aspettare otto giorni non mi sembra giusto, cercherò di inserire il secondo capitolo a metà della prossima settimana.
Se avete delle proteste o dei consigli, dite pure!
Detto questo, ringrazio chi legge, chi ha messo e chi metterà la storia fra le preferite, le seguite e/o le ricordate.
Un grazie speciale va a chi ha recensito fin ora, grazie mille!!!
Un bacio e a presto
 
 
Niko



 
   
 
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