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Autore: ravencraw    09/03/2013    0 recensioni
Strani pensieri si susseguivano nella sua mente in quell'istante, sapeva bene che non era possibile che lei...avesse....ma era conscio anche del fatto che nessuno avesse potuto emulare il suo stile...Sev...
Genere: Azione, Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
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Era un nevoso giorno di gennaio, la neve cadeva lenta e sinuosa imbiancando le alte guglie del castello, allegri canti tradizionali si levavano nell'aria e rimbombavano per tutto il maniero, ogni corridoio e ambulacro era addobbato a festa, fatta eccezione per i sotterranei.
Lui non voleva festoni infantili e insulsi canti nel suo territorio; Severus, camminava avanti e indietro per le sue stanze quella mattina, mentre passava a mente i suoi pensieri, era qualcosa che da anni faceva spesso per non cedere al rammarico, per non ritornare con le rimembranze a quel momento, quell'attimo che lo perseguitò fino alla sua morte, quando vide gli occhi di lei riversi all'indietro, quelle due gocce di rugiada sull'erba inspiegabilmente vuoti per una sua mancanza, quella dolce creatura gettata malamente sul pavimento in una pozza di sangue.
Aveva imparato a combattere queste sue debolezze, a costo di sacrificare ciò che in realtà lui era, l'occlumanzia gli era stata di aiuto in molti casi, ma da quando quel moccioso aveva fatto ingresso nel castello, tutto gli risultava più difficile, soprattutto quando cercava di guardarlo negli occhi con sufficienza, e constatando che assomigliasse a lei molto più di quanto avesse immaginato.
Tuttavia era una sua colpa e non poteva fare altro che sopportarla e adempire al suo compito...Passava così i giorni, nella sua solitudine cercando di portare la mente altrove e distrarsi, sfogandosi di tanto in tanto con qualche tassorosso o grifondoro.
Oggi era più malinconico del solito, per quanto cercasse di nasconderlo, era il suo compleanno e anche se non era di grande importanza, gli avrebbe fatto piacere ricevere qualche nota o augurio, anche se sapeva che li avrebbe ignorati o snobbati pubblicamente, così rassegnato andò nel suo studio per preparare la lezione odierna.
Camminava rigido e a passo sicuro come suo solito, per i tetri corridoi dei sotterranei e spingendo violentemente il portone dell'aula di pozioni entrò dirigendosi alla sua scrivania, i suoi occhi scorrevano pergamene e appunti, quando lo sguardo si posò su un pacchettino intarsiato di velluto verde con un nastro argento, il tutto accompagnato da un biglietto grigiastro con una scritta argentata a caratteri usi e sghembi:
Auguri Sev.
Il professore dapprima sorpreso e titubante, pensando a qualche tiro mancino Weasley, lanciò un incantesimo revelio, sul dono e constatato che non era stato incantato si decise ad aprirlo:
Il pacchetto conteneva una piccola scatoletta argentea che all'apertura si schiudette a sua volta, liberando una piccola cerva del medesimo materiale che con un piccolo balzo uscì dal contenitore e galoppando sulla scrivania e fatto un giro di questa, corse sul braccio dell'uomo e si tramutò in un bracciale finemente elaborato.
Un incantesimo davvero ammirevole, brillante e aggraziato....Lily.
Non poteva essere che suo, ma...
Strani pensieri si susseguivano nella sua mente in quell'istante, sapeva bene che non era possibile che lei...avesse....ma era conscio anche del fatto che nessuno avesse potuto emulare il suo stile...Sev...
  
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