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Autore: Symphoniies    10/03/2013    9 recensioni
E se il vostro attore preferito fosse in realtà un vostro professore?
Rosalyn vive con la madre in un piccolo paesino della Pennsylvania e non ha mai conosciuto il padre. La sua vita scorre con lenta monotonia quando,di ritorno dalle vacanze estive,a scuola si presenta un nuovo professore,IAN SOMERHALDER (Soprannominato da Rose e dalla sua migliore amica Cher 'Professor bollore') che le farà perdere la testa e le ruberà il cuore.
Ma lui si lascerà prendere il suo?
Da uno dei capitoli:
- Quindi voi siete la regina Maria Antonietta. Ma chi si cela sotto la maschera veramente?
- Conte Fersen,questa è una festa a tema. Dirvi chi sono,sarebbe andare contro le regole.
'Questa volta Cher gliel'avrebbe pagata cara'
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Ian Somerhalder
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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IL PROFESSOR BOLLORE
-Capitolo uno-
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
“E tu?”
“Io cosa?”Chiedo ridacchiando e facendo passare la mia mano destra dietro il suo collo,per iniziare a giocherellare con i suoi capelli.
“Tu cosa vuoi dalla vita?”
“Io voglio te..”
Mi guarda con uno sguardo intenso,capace di far capitolare ai suoi piedi qualunque donna presente sulla faccia della terra,compresa me.
Sto per avvicinarmi al suo viso.
Voglio baciarlo.
Lui però mi prende una mano e mi fa girare su me stessa, “Devo andare..”
“No..”Dico,sporgendo il labbro inferiore,per assumere la tipica espressione da cane bastonato, “Perché proprio ora..?”
“Perché ormai è l’alba..”Mi fa notare lui,girando il viso verso la finestra spalancata,per osservare il cielo che si sta tingendo di rosso.
“Quando ci potremmo rivedere?”Chiedo,impaziente di scoprire quando avrei potuto bearmi ancora della sua compagnia.
“Presto..”Risponde lui,prendendomi entrambe le mani, “Molto presto..”
Si stacca da me e si avvicina alla porta della mia stanza.
Io lo seguo; non voglio lasciarlo andare.
“Arrivederci,regina Maria Antonietta..”Dice lui,prendendomi la mano destra e avvicinandola alle sue labbra,per poi sfiorami la pelle.
“Arrivederci,conte Hans Axel von Fersen..”Dico io,con sorriso malizioso.
Lui esce dalla stanza  e io mi butto sul letto a baldacchino,felice.
Conte Fersen,conte Fersen,continuo a pensare.
 
“Mh,conte Fersen..”Sussurrò Rosalyn,girandosi su un fianco,abbracciando il cuscino e strofinandogli sopra la guancia.
Si rigirò un'altra volta,sempre dallo stesso lato,finendo così per sfracellarsi al suolo,portandosi dietro le coperte e il cuscino che,in qualche modo,attutì la caduta.
“Cazzo!”Esclamò la ragazza,con la bocca impastata dal sonno.
Cercando di non inciampare,si alzò e si mise a sedere sul letto.
Si stiracchiò e poi si stropicciò un po gli occhi.
Quando li riaprì,la sua attenzione  fu catturata dalla sveglia posta sul comodino affiancato al letto.
7.50
No,non era possibile.
Rose prese il cellulare posto non troppo distante dalla sveglia.
Anche questo segnava le 7.50.
Era in un fottuto ritardo.
Velocemente si vestì.
Prese un paio di jeans abbandonati sulla sedia della scrivania una settimana fa,dal grigio un po sbiadito e pieni di tagli,una canottiera nera e una felpa bianca.
A grandi passi si diresse in bagno.
Arrivata davanti allo specchio,quasi le venne un infarto e si pentì di non essersi struccata la sera precedente.
“Sembro un panda che ha appena ricevuto un pugno..”Borbottò tra sé e sé.
Con i muscoli ancora rilassati per il sonno,allungò una mano verso il mobiletto posto vicino al lavandino,prese lo struccante e iniziò a pulirsi la faccia.
“Accidenti,questo eye-liner non si vuole togliere..”Disse,mettendoci più forza nello strofinare il batuffolo di cotone impregnato di latte detergente.
Quando ebbe finito,guardò il risultato.
Mh,bene,ora sembro una fattona.’
Rassegnata ormai al fatto di non potersi truccare come ogni mattina,prese il correttore e se ne mise un po sotto gli occhi,giusto per coprire le occhiaie e poi si mise un po mascara.
“Mamma?!”Urlò,uscendo da bagno per tornare in camera a prendere lo zaino.
Nessuna risposta.
“Mamma?!”Urlò di nuovo.
Roteò gli occhi al cielo.
“Mamma,si può sapere perché non mi hai svegliato?”Chiese Rose,entrando nella camera della madre, “Lo sai benissimo che ho la sveglia rotta da una settimana e non posso usare quella del cellulare perché non la sento..”Disse,mettendosi entrambe le mani sui fianchi.
La stanza era immersa nel buio più profondo,ma la giovane poté benissimo vedere qualcosa muoversi sotto le lenzuola e la testa di sua madre sbucare dalla parte opposta del letto,dove di solito stanno i piedi.
“Mh,che ore sono?”Chiese,sbadigliando.
Rosalyn prese il cellulare, “Le otto. Dai,sbrigati,se no non arrivo più a scuola!”
“Ok,tesoro,dammi cinque minuti..”
“Non abbiamo cinque minuti mamma!”Esclamò esasperata la ragazza, “Senti,lascia stare,ci vado a piedi. Ci vediamo questa sera..”
La donna annuì e poi sprofondò nel sonno.
Rose prese le chiavi di casa poste sul tavolino di legno vicino all’entrata e poi,prima di correre fuori si diede un’ultima occhiata allo specchio.
I lunghi capelli lisci e castani che ormai le arrivavano a una spanna sopra al sedere erano un po scompigliati,le labbra sottili secche come al solito e gli occhi castano chiaro belli svegli.
Per sua fortuna,o sfortuna,non aveva ancora capito bene,non abitava troppo distante dalla scuola.
Uscita di casa,si apprestò a saltare i quattro gradini che dividevano la veranda dal vialetto e poi si fiondò fuori dal giardino,distruggendo quasi il cancelletto di ferro tanta era la forza che aveva usato per aprirlo.
Mentre si apprestava a raggiungere il carcere minorile,detto anche istituto delle torture,ma chiamato comunemente scuola,il suo pensiero non poté non andare a suo padre e a come sarebbe potuta essere la sua vita se lui ne avesse fatto parte.
Infatti,lei non l’aveva mai conosciuto.
Sua madre,Cristyn,era rimasta incinta di lei quando aveva solo diciassette anni.
Suo padre,da quello che le aveva raccontato,non era stato molto felice di questa notizia,ma aveva comunque accetto di sposarla.
Purtroppo però,prima della sua nascita,i due si erano lasciati definitivamente e suo padre,di cui non sapeva neanche il nome,visto che sua madre cercava sempre di evitare il discorso,aveva lasciato la città per dirigersi a New York,in quanto,ragazzo molto ambizioso,sognava di poter insegnare diritto ed economia in una scuola prestigiosa.
La giovane un po lo capiva,anche a lei succedeva di voler lasciare Harmony,città della contea di Beaver,Pennsylvania,dove era nata e stava lentamente crescendo,ma poi il pensiero di lasciare tutti quelli che conosceva,con cui aveva passato l’infanzia,di lasciare le persone che l’avevo vista crescere,a cui voleva bene,le facevano passare quella voglia irrefrenabile abbandonare il “nido”.
Però non poteva non chiedersi come sarebbe stata la sua vita con lui.
Forse sua madre non si sarebbe tuffata a capofitto nel suo lavoro da manager che,sì,fruttava molti soldi,ma che aveva rovinato il loro rapporto.
Forse lei non sarebbe stata così timida con tutti.
Forse non avrebbe imparato ad allontanare le persone per evitare di affezionarsi a loro e non soffrire il giorno in cui se ne sarebbero andate.
Forse tutto sarebbe stato diverso.
LEI sarebbe stata una persona diversa.
Arrivata davanti all’entrata della scuola,Rosalyn vide la sua migliore amica Cher,che non sembrava affatto contenta per il suo ennesimo ritardo.
Stava per parlare ma questa la interruppe con un gesto della mano.
“Non voglio sentirti..”Disse la ragazza,girandosi e entrando a scuola.
“Dai,Cher,questa volta ho una scusa valida!”Esclamò Rose,alzando al voce per sovrastare il casino che gli studenti stavano facendo nei corridoi.
“Anche quella di ieri doveva essere una scusa valida. Navicella aliena,se non ricordo male. Questa volta che ti è successo? Sei stata morsa da un vampiro? Un licantropo ti ha tagliato la strada mentre correvi a scuola?”Chiese,con tono arrabbiato,dirigendosi verso il suo armadietto.
“Mh,no..”Disse,grattandosi la testa, “Non mi è suonata la sveglia. Lo so che sembra una scusa,ma giuro che non lo è. E’ tutta settimana che non mi suona e mia madre,non solo non si decide a comprarmi una nuova sveglia,ma si dimentica persino di chiamarmi..”
“E’ ancora presa con il lavoro?”Chiese Cher,addolcendosi,segno che ora non era più arrabbiata,scostandosi una ciocca dei lunghi capelli castani,dietro l’orecchio destro.
“Si. Non vedo l’ora che chiuda questo affare,giusto per tornare alla normalità..”
Con normalità la ragazza intendeva il fatto che sua madre stesse tutta la settimana a New York,poi,nei week-end tonasse in città,giusto per fingere di fare la mamma e prendersi cura di lei.
Quando,invece,doveva trattare qualche affare importante,Cristyn,se ne tornava a casa e si chiudeva in camera sua,rimanendo al computer anche per dodici ore di fila,perché,stando a quello che le aveva ripetuto più volte alla domanda: “Mamma,ma se è così importante questo affare,perché non stai a New York? Li ci sono i tuoi assistenti che ti possono aiutare e alleggerirti il lavoro”,se il lavoro voleva essere svolto come diceva lei,avrebbe dovuto occuparsene da sola e,stare a casa,la rilassava.
Bè,di certo non lo faceva per vederla o passare più tempo con lei.
“Sono sicura che accadrà presto..”Disse l’amica,chiudendo l’armadietto e iniziando a fissare un punto indefinito oltre le sue spalle.
Rose corrugò la fronte,girandosi e cercando di capire a chi,Cher,stesse sorridendo come un ebete.
Il suo sguardo andò a posarsi su Dean Geller.
La giovane roteò gli occhi.
Dean giocava a baseball,sport amato nella loro piccola cittadina.
L’amica ne era segretamente cotta della prima superiore,ma non aveva mai avuto il coraggio di parlarci,anche se frequentavano matematica e chimica insieme.
In effetti,tutte le ragazze della scuola erano perdutamente innamorate di lui.
Bè,tutte tranne lei che,invece,era stata catturata dal fascino di suo cugino,Robert Collins,a cui era molto legata,in quanto,sua madre le aveva fatto da baby sitter fin da piccola.
Certo,non poteva dire di essersi innamorata di lui,però una bella cotterella se l’era presa. Ma,più che bisticciare e fingere di flirtare non facevano e,in più,a scuola non si parlavano molto.
No,di certo lui non era il suo conte Fersen.
“Cher,posso sapere perché non ci hai ancora parlato?”
“Mh? Cosa intendi?”Chiese l’amica,tornando a fissarla.
“Bè,sai,quando due persone si avvicinano e iniziano a chiacchierare..”La prese in girò.
“Scema,lo so che vuol dire parlare. E poi non è vero che non ci ho mai parlato..”Disse,indignata Cher.
“Cher,un 'grazie',dopo avergli passato la maionese al McDonald non vale..”
“B-bè,almeno è un inizio..”
Rosalyn si avvicinò all’amica,facendole passe poi un braccio intorno alle spalle, “Qui urge un mio intervento..”
“No,no,NO!”Replicò l’altra.
Le due si incamminarono verso l’aula di matematica.
“Come no? Non ti fidi della tua migliore amica?”
“Esatto..”
“Così mi offendi,eh!”Disse la ragazza,fingendo di mettere il broncio.
“Oh,non prenderla sul personale..”Disse Cher,ridendo,stampando un bacio sulla guancia all’amica.
“U-uh,abbiamo una nuova coppia!”Disse un vocina alle loro spalle.
Le due si girarono.
Sapevano benissimo a chi apparteneva quella voce,simile al suono delle unghie sulla lavagna.
“Ciao Caitlin..”Disse Rose,forzando un sorriso.
Caitlin Perry,una delle ragazze più popolari della scuola e anche una delle più belle.
Capelli lunghi e mossi,labbra carnose,occhi azzurri,carnagione olivastra e un fisico da modella naturalmente.
All’asilo,accidentalmente,lei e Cher le avevano riempito i capelli di pongo. Da quel momento il suo  unico scopo della vita è quello di umiliarle.
“A quando il matrimonio?”Chiese Caitlin.
“Non cedo sia fatti tuoi..”Rispose Cher.
Ecco,una delle cose che la distingueva dall’amica,era il fatto che lei non aveva peli sulla lingua.
Se doveva dire qualcosa lo diceva,senza farsi troppi problemi.
“Sai cosa potrei farti vero,Cherì?”Domandò la biondina,facendo un passo avanti.
“Parole,parlole,soltanto parole. E il mio nome è CHER! Ci conosciamo dalla prima asilo e ancora non hai imparato? Sei proprio un’oca!”
“Scusa,mi hai appena dato dell’oca?!”
“Sì..”Rispose Cher.
“No..”Disse Rose,insieme all’amica, “Forse è meglio andare..”
“Brave,scappate..”Urlò Caitlin,una volte che le ragazze si furono allontanate.
“Perché mi hai portato via? Potevo distruggerla,farla a pezzettini e appendere la sua testa in camera mia come trofeo..”
“Perché non ne vale la pena,Cher..”
“Oh,Rose,tu sei troppo buona. Prima o poi questa cosa ti si ritorcerà contro..”
La giovane sorrise ed entrò in classe,dove alcuni studenti avevano già occupato dei posti.
Rosalyn si sedette in prima fila.
“Rose,che fai? Non ci sediamo MAI in prima fila quando c’è matematica..”Disse l’amica,confusa.
“Bè,oggi abbiamo supplenza..”
“E all..?”La ragazza si bloccò,vedendo entrare dalla porta il professore che sostituiva il signor Farrel.
Cher si sedette,trattenendo una risata.
Rose sospirò,poggiando poi il mento sulla guancia,assumendo un’espressione strana,un misto tra un pesce lesso e una persona in preda ad un attacco epilettico.
Gli mancava solo la bava alla bocca.
E come non sbavare davanti a contata bellezza?
Il prof posò la ventiquattrore sulla cattedra,nel momento esatto in cui la campanella iniziò a squillare e altri studenti entrarono nella porta.
Si avvicinò alla lavagna e poi scrisse il suo nome.
Ian Somerhalder’,lesse la ragazza.
Signora Somerhalder.
Rosalyn Somerhalder.
Oh,suona meravigliosamente.
“Salve ragazzi..”Disse Ian,girandosi verso gli studenti,sorridendo.
Rosalyn si sentì sciogliere e il cuore battere all’impazzata.
Oh,quel sorriso’,pensò, ‘quanto vorrei che fosse solo per me’.
“Io sono il professor Somerhalder. Molti di voi mi conoscono perché insegno storia e solo l’aiutante della professoressa Jones,che insegna educazione fisica. Per un breve periodo di tempo,comunque,ricoprirò anche il ruolo di insegnate di matematica,visto che il signor Farrel è a casa in malattia. Spero che vi troverete bene e,se avete qualche domanda,non esitate a chiedere..”
Possiamo sposarci?
Cher le diede una gomitata.
“Ahio!”Disse,a bassa voce,massaggiandosi il braccio destro, “Perché l’hai fatto?”
“Lo stavi guardando come di solito guardi le ciambelle al cioccolato..”
La giovane roteò gli occhi e poi riportò la sua attenzione sul prof.
Somerhalder era meglio di qualsiasi ciambella al mondo.
Con i suoi occhi azzurri,simili al ghiaccio,i capelli corvini portati spettinati,il suo sorriso perfetto,le labbra sottili e la piccola cicatrice sul mento,poteva essere benissimo scambiato per un modello o per Eros,il Dio dell’amore.
“Bene,iniziamo la lezione..”Disse lui.
Cher le diede ancora una gomitata,questa volta meno forte.
Rosalyn si girò verso di lei e l’amica le passò un foglietto.
*Che ne dici di trovare un bel soprannome al nostro prof?*
*Dico che ci stò!*
*Allora,hai già qualcosa in mente?*
*Potremmo giocare con il suo cognome..*
*Mh,quindi,una cosa tipo,Somerhotter?*
*Ahahah,sì,esatto! Oppure Sexyhalder*
*Fantastico!*
*E se lo chiamassimo professor stranamore?*
*Tipo Derek in Grey’s anatomy?*
*Sì! Oppure il professor bollore!*
Le due ragazze si guardarono,cercando d trattenere una risata.
Annoiata,la ragazza girò il viso verso le finestre,iniziando a osservare svogliatamente il paesaggio al di fuori di esse.
Chiuse gli occhi e il ricordo del sogno fatto quella notte le invase la mente.
Maria Antonietta.
Aveva sognato di essere Maria Antonietta,il suo idolo.
E il conte Fersen..oh,il conte Fersen era il professor stranamore!
Sospirò,diventando improvvisamente triste.
Sapeva benissimo che quello era e rimaneva solo un sogno.
Non solo perché Ian era il suo professore,un uomo di 34 anni,ma anche perché lui non si sarebbe mai accorto di lei.
Non avrebbe mai ricambiato i suoi sentimenti.
Ancora poteva ricordarsi il suo cuore fermarsi nel momento stesso in cui,all’inzio della scuola,si era presentato come nuovo insegnate di storia,la sua materia preferita per lo più.
“Hey..”Le sussurrò Cher,all’orecchio.
Rose sussultò, “Che c’è?”
“Matt ti sta fissando,di nuovo”
La giovane corrugò la fronte e poi si girò,incontrando gli occhi color caramello di Matt Reed,il suo compagno di arti visive.
Lui le sorrise e lei ricambiò timidamente.
“Rose e Matt,seduti sotto un albero..”Canticchiò l’amica,cercando di non farsi sentire dal prof.
Rosalyn le buttò un’occhiataccia e lei,per tutta risposta,fece la sua solita faccia da angioletto con l’aureola.
Sì,un angelo con corna e forcone’
Lei e Matt era solo buoni amici,tutto qui.
Sapeva che lui voleva qualcosa in più,ma la ragazza lo vedeva solo come..come un fratello maggiore che non aveva mai avuto.
Cher la prendeva sempre in giro,dicendole che le mancava il gene HO-UN-BISOGNO-DISPERATO-DI-UN-RAGAZZO,ma la verità era un’altra. Semplicemente,non aveva conosciuto nessuno che avesse quella cosa in più,dal quale si sentisse attratta,sia fisicamente che caratterialmente.
Forse aveva delle aspettative troppo alte.
Tutta colpa della Disney e dei libri’
E’ solo che..che lei sognava le ginocchia tremanti,il cuore in gola,le farfalle nello stomaco,le notti insonni.
No,nessuno le aveva mai fatto provare nulla di simile.
Nessuno fin ora.
Si girò a fissare il professore.
Nessuno fino al suo arrivo.
I loro sguardi si incontrarono e Rose abbassò di colpo il suo,arrossendo e sentendo il battito accelerale.
Dio,Rose,un po di controllo!’
 
Arrivata a casa,Rosalyn trovò un biglietto della madre appena al frigo.
 
“Sono nello studio. Ti ho preparato le delle carote tritate,sono in frigo. Non disturbarmi. Dovrei aver finito per cena”
 
La ragazza aprì il frigo,prese le carote e le buttò.
Grazie per esserti ricordata che odio le carote,mamma’,pensò amaramente.
Riaprendo il frigo e stando a fissarlo per circa un quarto d’ora,decise di farsi un bel piatto di pasta al pesto.
Finito di pranzare,si diresse in camera sua.
Si cambiò,indossando i pantaloni di una tuta un po rovinati e un maglione deformato,di tre taglie più grande di lei.
Si lasciò cadere sul letto e poi prese il cellulare.
Quattro chiamate perse da Cher.
Ok,ora mi ammazza’
Alla velocità della luce compose il numero dell’amica.
Dopo due squilli e questa rispose.
“Senti,sorvolerò..sul fa-tto che…”
Rose si portò una mano all’orecchio, “Cher,non sento nulla!”Urlò.
“S-s-sì,perché..”
“No,aspetta! Non sento!”Urlò di nuovo.
Scese dal letto e uscì dalla stanza,con il cellulare davanti agli occhi,in modo da vedere se le tacchette aumentavano.
Arrivata al piano di sotto,si infilò gli Ugg e poi uscì in giardino.
Qui le tacchette aumentarono.
“Cher?”
“Sì?
“Bene,ora ti sento. Che succede?”
“Indovina chi è venuto oggi al negozio?”
I nonni dell’amica avevano un negozio di fiori e Cher,alcuni pomeriggi alla settimana,ci andava a lavorare,giusto per guadagnare qualcosina.
“Mh,non lo so..”
“Dai,provaci!”
“Mh,Dean?”
“Se,magari! Pensi davvero che se fosse arrivato lui,a quest’ora ti starei parlando?”
“In effetti..”
“Riprova!”
Sbuffò, “Orlando Bloom? Senti Cher,non ne ho idea!”
“IL PROFESSOR STRANAMORE!”Urlò quasi l’amica,sfracassandole un timpano.
“Non stai scherzando,vero?”
“Ma ti pare?”
“Dai,racconta!”
Sentiva le gambe di gelatina.
Ian,nel nezogio della sua amica.
Lui,che non si era mai visto in giro da quando si era trasferito in città,era finito lì.
“Allora,stavo sistemando un mazzo di rose per una signora che doveva portarle al cognato in ospedale. Che poi dico,le rose al cognato no dai. Va bè,fatto sta che sento il campanello della porta suonare. Io ero al bancone. Alzo gli occhi e PUFF eccolo lì,con il suo sorrisone..”
“E perché si trovava lì?”Chiese,mentre la sua attenzione veniva catturata da un gattino color mattone che,lentamente le se stava avvicinando.
Rose si abbassò e allungò una mano verso di lui.
Questo le si avvicinò maggiormente iniziando a farle le fusa.
“Ha detto che stava cercando la farmacia e si era perso”
La giovane scorse una medaglietta al collo del gatto; la prese tra le dita.
‘Moke’,lesse.
“Bè,possiamo dire che sei stata davvero fortunata!”
Cher rise, “Non sai quanto! E mi ha anche riconosciuta!”
“Bè..”
In quel momento qualcuno le posò una mano sulla spalla destra.
Per lo spavento,Rosalyn lanciò in aria il cellulare e cacciò un urlo,cadendo in avanti.
Chiuse gli occhi e cercò di rannicchiarsi in qualche modo su se stessa.
“NO! LASCIAMI STARE! STRONZO MANIACO!”
“No,no,calmati. Non voglio farti del male e non sono un maniaco”
La ragazza riaprì gli occhi di scatto,riconoscendo quella voce.
Ian Somerhalder’,pensò.
“Scusami,non volevo spaventarti,davvero..”Disse lui,allunagondole una mano.
Rose la fissò,poi la prese.
Le sue dita forti si strinsero attorno a quelle esili della giovane e,con uno strattone,si ritrovò fra le sue braccia.
Oddio,si era immagina mille modi per incontrarlo al di fuori dalla scuola o per essere abbracciata,sfiorata o,addirittura,per farsi notare da lui,ma di certo non così. Non nel suo giardino. Non con lei vestita come una barbona!
“Ci siamo già visto noi due,vero?”Domandò il professor stranamore,tenendola ancora stretta a sé.
Rosalyn continuò a fissarlo nei suoi bellissimo occhi azzurri,con la bocca semi aperta,incapace di proferire parola.
Rispondi,scema.
RISPONDI.
“Ma,certo! Tu sei una delle mie studentesse,giusto? Rosalyn Moore,se non mi sbaglio”
Cribbio,sa persino il mio nome e cognome!
“Rose? Rose che succede? Ti ho sentito urlare..”Disse sua madre,uscendo di casa.
La ragazza si allontanò bruscamente dal suo professore.
“Scusi signora Moore,è colpa mia. Stavo cercando il mio gatto e ho visto sua figlia che lo stava accarezzando,così mi sono avvicinato. Credo di averlo fatto troppo lentamente”
Rose girò il viso verso sua madre e l’orrore la invase.
La donna,infatti,si stava sistemando la chioma rossa e vaporosa,nello stesso modo che usava per flirtare con gli uomini che di solito incontrava.
Si era accorta anche lei della bellezza di Mr. Somerhalder.
Come si dice,tale madre,tale figlia.
Con l’unica differenza che,in quel momento,sua madre era uno schianto,nei suoi jeans neri aderenti e una camicetta lilla trasparente,che faceva intravedere quelle due mozzarelle di bufala che si ritrovava al posto del seno.
Non che Rose ne avesse poco,ma quello di sua madre era davvero enorme per una donna magra come lei.
“Oh,non si preoccupi. Ross si spaventa anche per un lombrico..”
‘Al massimo quella sei tu!’,pensò arrabbiata.
“Posso sapere chi è?”
“Certo,scusi. Mi chiamo Ian Somerhalder e sono il professore di storia di Rosalyn”
“Ian Somerhalder che un tempo abitava qui?”
“Sì,esatto. Ci conosciamo?”
“Ian,sono io,Cristyn Moore!”
“Cry?! Oddio,quanto tempo!”Esclamò lui,abbracciandola, “E come sei cambiata!”
“E’ un complimento?”
“Mi sembra ovvio!”
“V-voi due vi conoscete?”Chiese Rosalyn,scossa.
SUA MADRE CONOSCEVA MR. SOMERHOTTER?
“Se ci conosciamo?”Chiese Cristyn, “Io e lui eravamo fidanzati!”
La ragazza spalancò gli occhi,tanto che pensò gli potessero cadere fuori.
“F-fidanzati?”Chiese,con voce isterica.
“Ma che ci fai qui? Pensavo fossi tornato in Louisiana con i tuoi genitori!”
“La nonna non stava bene e io avevo bisogno di un lavoro,quindi,Tadan!”
“Ian Somerhalder..”Ripetè la donna ancora incredula, “Quanti anni saranno passati? Diciassette?”
“Sì,quasi diciotto”
“Ti prego,voglio sapere tutto quello che ti è successo in questi anni. Che ne dici di andare a cena?”
Cena?
Oh,no,no,no!
DICA DI NO,LA PREGO!
“Per me va benissimo”
VAFFANCULO!’
Rose serrò la mascella e anche i pugni e,con la sguardo piantato sul terreno,si incamminò verso la veranda.
Non avrebbe assistito un secondo di più a quella merda.
“Tesoro,il tuo cellulare..”Le fece notare la madre.
“NON ME NE FREGA UN CAZZO DI QUEL CELLULARE DI MERDA!”Urlò lei.
Come poteva pensare al cellulare in un momento simile?!
“Oh,Ian,scusala. Sai,a volte è un po strana. Credo sia per il fatto che non ha mai avuto un padre..”Sentì dire dalla donna,prima di chiudersi la porta d’entrata alle spalle.
E una madre’,aggiunse, ‘Grazie mamma. Grazie di avermi fatto apparire al ragazzo..cioè,uomo per cui provo qualcosa di forte come una ebete malata mentale che ha bisogno di essere rinchiusa in un manicomio. E grazie anche per avermelo rubato. Davvero,sei una madre meravigliosa!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo autore:
Salve a tutti : )
Se avete etto fin qua giù,vuol dire che forse la storia vi è piaciuta o forse che non avevate niente da fare e,anche se la storia vi ha fatto schifo,avete continuato a leggere.
Comunque,non sto qui a farla lunga.
La madre di Rose adesso ha un appuntamento con Mr. Somerhalder.
Nascerà qualcosa tra i due?
Leggete e scoprirete ;)
Aspetto con ansia una vostra recensione per consigli o altro.
   
 
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