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Autore: suzako    25/09/2007    11 recensioni
Perché se non poteva averla lui, non l'avrebbe avuta nessuno - (SeverusLily)
Genere: Romantico, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Evans, Severus Piton
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Lily




[ Purezza ]




~



Una richiesta, mio signore, una richiesta soltanto, un insignificante desiderio espresso dal suo insignificante servo, potente Oscuro Sire, una cosa soltanto, solo una…

Che lei viva, mio signore.

Severus, non è da te ostentare tanta umiltà, ti conosco ormai troppo per lasciarmi ingannare da te. Cosa ti porta a tanta insistenza, cosa?

Che lei viva, mio signore.

E’ così, è così, qualcosa mi tormenta, ed è tutto nelle vostre mani, sire. La donna, la donna dei Potter, le chiedo soltanto quello.

Che lei viva, mio signore.

E così è questo? E così è il desiderio per lei a renderti tanto accomodante e servile? Non mettermi in posizione di dubitare della mia fiducia in te. Sei pronto a rischiare tanto, solo per…

Che lei viva, mio signore.

E’ l’unica richiesta che le abbia mai fatto, sire.

Che lei viva, mio signore.

E’ così, sì, è così. Sarai esaudito. Ma solo se sarà lei stessa a desiderarlo. Lily Potter vivrà solo se vorrà farlo. Non permetto a nessuno di interferire con i miei piani: lo comprendi questo, Severus?

Lo comprendo, mio signore.



~



Lei era bella, bellissima.
Tanto bella da splendere anche nella nebbia del pomeriggio autunnale, anche mentre camminava con passi nervosi, coperta dal pesante cappotto, i capelli raccolti e gli occhi nascosti, oscurata ma sempre brillante di luce. Lui la vide avvicinarsi veloce, e arrivato l’attimo, non perse altro tempo a guardarla. Non c’era tempo, non c’era più tempo: doveva sapere, conoscere ogni dettaglio, in modo che fosse in grado di fare la cosa giusta, quando sarebbe arrivato il momento.

Perché l’avrebbe fatto. Era l’unica scelta che aveva, dopotutto.

Quando l’aveva afferrata per il braccio, che era così esile, così delicato, non si era aspettato di vedere quegli occhi verdi incastonati in un volto traboccante di disprezzo, non quelle parole, non era quello che si era aspettato, non era così che sarebbe dovuto andare…

Lo farai, non è vero? Promettimi che…

Tu sei pazzo! Lasciami, Severus, non toccarmi!

Tu non capisci! Devi farlo, non hai scelta!

Ci hai traditi, hai tradito tutti noi: e sei tu a non capire.

Morirai!

Non mi tirerò indietro!

Per me, Lily! Ti prego, con me…

Con te, mai!

Il suo ultimo grido l’aveva colpito in pieno volto come uno schiaffo, facendolo indietreggiare.

E alla fine, l’aveva lasciata andare.
Lei era corsa via, lontano lontano, e solo una volta s’era girata indietro. Forse non l’aveva scorto, nascosto com’era fra le ombre della sera, perché l’espressione rigida del volto aveva espresso solo paura.

Chi sei tu?

E mentre la guardava allontanarsi, in quel momento, contro la sua volontà, un pensiero saldo e feroce si fece spazio dentro di lui, da qualche parte fra la cassa toracica e il cuore:
Se non posso averla io, non l’avrà nessuno.



~




Era morta, ma sul suo corpo non c’erano ferite: perfetta, intoccabile. Nemmeno la più orribile delle maledizioni era riuscita a corromperla, e né gli occhi chiusi né le mani incrociate sul petto bianco tradivano alcuna sofferenza. Come se si fosse addormentata dolcemente sull’acqua, e là lasciata sprofondare lentamente.

Era meglio pensare che così fosse andata, e quasi riusciva a vederla: bella, bellissima per sempre, intatta nella sua purezza, danzare sull’acqua avvolta da lunghi veli, bianchi come i gigli sparsi sulla tomba, i capelli liberi nel vento invece che raccolti attorno al volto come la corolla di un fiore. E le sue labbra, le sue labbra non avrebbero dovuto essere così bianche e immobili, ma rosse e piene e frementi di vita.

Avrebbe dovuto essere viva, avrebbe dovuto essere sua.

Non candida e pura, ma corrotta e macchiata dal tradimento e dalla codardia.



Severus…! Tu, sopra ogni altro, sapevo che non mi avresti tradito. E infatti, sei qui. Sapevo che nulla e nessuno avrebbe potuto allontanarti da me.

Sì, mio signore. Nulla, nessuna.

Adesso, seguimi. Tutto deve ancora incominciare, e io ho un importante compito per te.

Sì, mio Signore.

Che lei viva, mio signore.




~




“Vieni, la notte, a prendere i fiori che cogliesti, quando hai visto sull’acqua, avvolta in lunghi veli, la bianca Ofelia fluttuar come un gran Giglio…”





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Ci tengo a precisare alcune cose su questa fanfiction, perché potrei benissimo ricevere alcune critiche.
La prima è che, banalmente, si tratta dell’unica fanfiction su Severus Piton che abbia mai scritto. Gestire il suo personaggio non è mai facile, e probabilmente io non ho vi ho prestato la dovuta attenzione.
Secondariamente, il fandom di Harry Potter non è esattamente la mia specialità. Il settimo libro l’ho letto velocemente e male, e sicuramente ci sono un sacco di aspetto che non ho saputo cogliere. I personaggi sono quindi tremendamenteOOC.
Infine, ho scritto tutto senza intenzioni troppo alte, quindi non ho troppe pretese sul risultato.

Ok, ho finito di tergiversare. Chi vorrà commentare avrà in dono la mia eterna gratitudine(L)


suzako

  
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