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Autore: rhys89    10/03/2013    3 recensioni
Una raccolta di flashfic e one-shot sui più disparati personaggi che circondano Castiel e Nathaniel in Nothing else matters.
L'occasione per osservare il loro mondo attraverso gli occhi di qualcun altro.
Ogni volta che vuoi giudicare qualcuno, cammina prima per tre lune nei suoi mocassini. _Proverbio indiano_
1) Daniel Dupont: “Sono uscito con Martin.” Questo, avresti dovuto scrivergli.
2) Lysandre Ainsworth: Il che ti riporta al punto di partenza: far ragionare quello zuccone.
3) Amelie Faure: Eppure non riesci a farne a meno, perché sai già che quel frugoletto ti mancherà da morire.
4) Lysandre Ainsworth #2: Poi, dopo un momento di esitazione, si toglie le cuffie e si siede al tuo fianco.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Castiel, Lysandro, Nathaniel, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Nothing else matters'
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Angolino dell'autrice

Saaaaaalve gente!!
Bon, innanzitutto bisogna precisare una cosa importantissima, su questa raccolta: come già preannunciato nell'introduzione, ci troviamo di fronte ad una serie di spin off di un'altra mia storia qui su Dolce Flirt, ossia Nothing else matters, altrimenti detta (da me) NEM. Si tratta di una long-fiction yaoi a rating rosso, in cui la coppia principale è Castiel/Nathaniel/Castiel.
Ottimo, ora possiamo proseguire :)

Orbene, so che invece di scrivere spin-off sarebbe meglio che andassi avanti con la storia originale, ma, davvero, non ho saputo resistere!!
Il fatto è che in Nothing else matters ci sono un sacco di personaggi (originali e non), tutti con la loro storia, i loro sentimenti e le loro motivazioni, ma noi possiamo vedere tutto sempre e solo attraverso gli occhi di Castiel. E, diciamocelo, non sempre Cass riesce ad essere obiettivo ù.ù <--*finge di non adorarlo anche e soprattutto per questo motivo*
Quindi, in poche parole, ho deciso che, quando mi farò un bel po' di seghe mentali su questo o quel personaggio e sulla sua storia o sui suoi pensieri, anziché tenermele solo per me (come farebbe una persona altruista) le scriverò e le condividerò con voi. Perché non è giusto che debba soffrire solo io xD
Ok, cazzate a parte, questa raccolta potrebbe essere un'occasione preziosa per vedere, almeno in parte, dentro la testa dei personaggi non protagonisti e, magari, riuscire a capirli un po' meglio.
I capitoli saranno aggiornati molto saltuariamente (leggasi quando ho tempo/voglia/ispirazione) e solo quando sarò certa di non spoilerare niente che dobbiamo ancora vedere in NEM. Inoltre avranno, come titolo, nome (Inventado da me o ripreso dalla versione francese Amoure Soucre) e cognome (preso dalla lista dei "100 cognomi più diffusi in Francia") del personaggio protagonista di quella particolare flashfic. Siccome poi molti di quelli potrebbero suonarvi sconosciuti, provvederò negli angolini a spiegarvi chi sono ;)

Altra noticina: visto che si tratta di una raccolta, nelle note sono state inserite solo le caratteristiche generali (che comprendono quindi la maggior parte delle storie presenti), mentre all'inizio di ogni capitolo metterò una breve scaletta con le caratteristiche specifiche per quella flashfic.
Bene, avrei dovuto/voluto iniziare questa raccolta con una flash sulla mamma di Cass, Amelie Faure (in Gauthier), ma fortunatamente mi sono accorta in tempo che c'è uno spoilerino piccino picciò su NEM, quindi la pubblicherò più avanti (magari proprio dopo l'uscita del prossimo capitolo). E poi, in effetti, è anche più giusto iniziare da Dan: è con lui che mi è venuta l'idea di questa raccolta. Ma ormai siete tutti a conoscenza del mio folle amore per quel ragazzo, quindi non vi tedierò oltre ;)
Sappiate solo che, molto probabilmente (anzi, sicuramente), ci saranno altre flash che lo vedranno protagonista (e lo stesso potrebbe succedere con altri personaggi).

Prima di passare alla storia, un piccolo appunto-suicida: dato che io vi amo tutti nella stessa misura in cui odio me stessa (???), ho deciso che scriverò (per la prima volta in vita mia) capitoli su richiesta. Quindi, se volete conoscere il punto di vista di un personaggio che vi rimane particolarmente simpatico, o vedere un dato momento di NEM da un'altra prospettiva, chiedete pure.
L'unica pecca di questa pazzia sarà, oltre al ritardo con cui probabilmente risponderò (ma a quello ormai ci siete tutti abituati xD), che nel caso in cui la flash richiesta contenga degli spoiler, o comunque informazioni che io ho intenzione di svelare soltanto più avanti nel corso della long, dovrò purtroppo ritardare "la consegna". Ma vi prometto, giurin giurello, che farò l'impossibile per esaudire ogni richiesta :)

Ma adesso veniamo (finalmente) a questo capitolo. Conoscete tutti Daniel, dunque lui non ha bisogno di presentazioni. Invece bisogna sapere che questa prima flash è un missing moment del capitolo 3 (ovviamente dal punto di vista di Dan e non di Cass). E precisamente la mattina dopo il concerto di Castiel.

Ultimissima cosa prima di dileguarmi: ho già capitoli pronti su Amelie Foure (mamma di Cass); Demon Gauthier (il cane di Cass); Benjamin Roux (un personaggio che incontreremo tra un bel po' di tempo).
Niente, volevo solo dirvelo xD

Bene, sperando di avervi un po' incuriosito e non annoiato a morte, vi ringrazio tantissimissimo e vi lascio alla flash.

Nota importante anti-spoiler: Leggere questa flash soltanto dopo aver letto il capitolo 3 di Nothing else matters

Buona lettura a tutti! ^_^



Categoria: Giochi di ruolo
Fandom: Dolce Flirt
Titolo: Daniel Dupont
Rating: giallo
Genere: romantico, malinconico, introspettivo
Avvertimenti: flashfic
Personaggi: nuovo personaggio
POV: Daniel
Localizzazione: il giorno dopo il concerto (capitolo 3 di Nothing else Matters)
Disclaimer: I personaggi e la storia di Dolce Flirt non mi appartengono e non ci guadagno nulla di materiale a scriverci su.

Daniel Dupont

Seduto sul letto ancora sfatto, i capelli spettinati e la sigaretta tra le labbra, stai cercando di decidere se mandare o meno quel dannato messaggio a Castiel.
Oh, al diavolo. Ti dici poi, prima di inviarlo.
Dopotutto una spiegazione devi pur dargliela per non esserti presentato al suo concerto, ieri sera.
Non ho trovato nessuno che mi sostituisse a lavoro.
Quelle parole suonano sterili alle tue stesse orecchie, e all’improvviso ti senti molto sciocco: non hai idea del perché ti sia preso la briga di inventare una balla del genere, invece di dirgli semplicemente la verità.
“Sono uscito con Martin.” Questo, avresti dovuto scrivergli.
E a Cass sarebbe andato bene comunque, perché dopotutto voi due non state insieme: tu stai… stavi con Mart.
Scuoti la sigaretta nel portacenere appena in tempo e, per un po’, rimani a guardare la brace rossastra consumare piano carta e tabacco.
E poi sorridi amaro: Martin non voleva che fumassi. “Ti rovini la salute”, diceva.
Aveva ragione, lo sai.
Ma, d’altra parte, hai sempre avuto un debole per ciò che ti fa del male.
Il fumo.
L’alcol.
Castiel.
Soffi fuori una nuvoletta bianca e la osservi disperdersi nell’aria.
Come ci sei arrivato, a questo punto?
Tu eri davvero innamorato di Martin, quando vi siete fidanzati.
Ma questo è stato più di due anni fa.
Forse è stata la monotonia, ti dici, o forse lo stress per gli esami.
O forse invece sei soltanto un coglione.
Fatto sta che, circa un anno fa, l’hai tradito per la prima volta. E poi hai continuato a farlo, sempre più spesso.
Qualche tempo dopo hai scoperto che anche Mart si vedeva con altri, oltre a te, ma ti è sembrata una cosa del tutto naturale. Così naturale che, negli ultimi tempi, non facevate quasi più nulla per cercare di nascondervelo.
Come se, ormai, il tradimento fosse per voi una regola, anziché l’eccezione.
E quando hai capito che non era così, quando ti sei deciso ad aprire gli occhi, era ormai troppo tardi: Martin ti ha lasciato.
Ieri sera, per l’appunto.

Vi eravate visti sul tardi, dopo il suo turno al ristorante, ed eravate andati a fare una passeggiata nel parco.
Tu avevi proposto casa tua, ma lui aveva scosso deciso la testa.
«Preferisco restare fuori.» Aveva detto, senza guardarti.
È stato allora che hai capito che qualcosa non andava.
Eppure hai fatto finta di niente. Di nuovo.
Gli hai sorriso e «D’accordo.» hai concesso, allungando la mano per prendere la sua.
Lui però l’ha ritirata indietro.
Brutto, bruttissimo segno.
Si è seduto su una panchina in ferro battuto e ti ha fatto cenno di raggiungerlo.
Tu, invece, sei rimasto in piedi.
«Pensavo volessi passeggiare.» Hai borbottato a mo’ di scusa.
Martin ti ha guardato sorpreso per un po’, poi, per qualche motivo, ha sbuffato divertito.
«Siediti, Dan. Per favore.» Ha sussurrato poi.
E a quel punto non potevi certo rifiutarti.
Con un sospiro ti sei sistemato al suo fianco, e soltanto allora Mart ha iniziato a parlare.
«Dan… credo che sia meglio lasciarci.»
L’ha detto così, schietto, senza neanche girarci un po’ intorno.
«Perché?» Gli hai chiesto allora.
Stupidamente.
Lui ha sbuffato di nuovo e «Andiamo, Dan, pensi che non sappia di quel ragazzino che ti scopi?» ha ribattuto.
E, davvero, avresti mille volte preferito che ti urlasse contro, piuttosto che sentire quel tono pacato.
Rassegnato.
«Come…» Hai cominciato, per bloccarti subito dopo. «Mi dispiace.» Hai mormorato soltanto.
«Lo so. Ma non basta.»
«Però anche tu…»
Non ti ha lasciato finire la frase.
«Anche io ti ho tradito? Sì, è vero. E allora che facciamo? Continuiamo allegramente a metterci le corna l’un l’altro?» Adesso la sua voce era carica di amarezza.
Tu non hai risposto. Del resto cosa avresti potuto dire? Martin aveva ragione. Aveva maledettamente ragione.
Anche se ammetterlo faceva un male cane.
«Quindi è finita davvero?» Hai sussurrato dopo un po’, rompendo il silenzio di quella notte d’ottobre.
«Sì… davvero.» È stata la sua semplice risposta.
E poi nient’altro: Martin si è alzato da quella panchina, si è asciugato velocemente gli occhi con la manica del giubbotto e, dopo un silenzioso cenno di saluto, se ne è tornato a casa.
Tu invece sei rimasto lì, seduto in quel parco deserto, ad ascoltare i rumori della notte e le urla dei tuoi pensieri…

L’arrivo di un nuovo messaggio ti risveglia dal torpore dei tuoi ricordi. Prendi il telefono, premi alcuni tasti e, finalmente, sorridi.
“Vengo da te nel pomeriggio.”
   
 
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