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Autore: meiousetsuna    10/03/2013    9 recensioni
Questa raccolta si è classificata seconda nel contest: Smorfia e Cabala, di Giacopinzia, sul forum di EFP.
Nove one-shot racconteranno i diversi rapporti tra Damon ed un altro personaggio, differente in ogni storia; le difficoltà come le relative risoluzioni, o la resa di fronte all’impossibilità di una tregua.
Amicizia, amore, odio, gelosia…sentimenti forti e contrastanti che si agitano nella mente e nel cuore del vampiro dagli occhi di ghiaccio.
I “partner” previsti, sono Stefan, Jeremy, Liz, Elena, Katherine, Alaric, Rebekah, Elijah, Klaus… ma qualcuno potrebbe ancora cambiare e provvederei ad aggiornare questo specchietto.
I singoli rating andranno da verde ad arancione, ma vale la stesso avvertimento!
Buona lettura, spero che vi fermiate in molti… baci, la vostra Setsuna
Genere: Drammatico, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Damon Salvatore, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena, Damon/Katherine
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Questa raccolta di nove OS, si è qualificata seconda nel bellissimo contest: Smorfia e Cabala, di Giacopinzia17, consistente nello scrivere una serie di storie partendo da pacchetti di prompt. Ho scelto come filo conduttore Damon e il suo rapporto emotivo con nove diversi personaggi. Il rating spazierà dal verde all' arancione. Baci a chi avrà la pazienza di leggere...


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SI ERES MI CRUZ, MI DOLOR MOJADO
 (Se sei la mia croce, il mio fradicio dolore )*

Pairing: Child!Damon/Child!Stefan    Rating: Verde   Genere: Missing Moment  Avvertimenti: Fluff, H/C

Titolo: Dulce como un sollozo en la nevada. (Dolce come un singulto durante una nevicata)

Damon era semplicemente furibondo mentre strattonava bruscamente per un braccio il suo fratellino, che serrava le labbra per non farsi sentire piagnucolare anche se le lacrime che rotolavano giù dagli occhioni verdi sconvolti parlavano al suo posto.
Solo pochi minuti prima, contravvenendo alle indicazioni del maggiore di restargli sempre vicino dove poteva vederlo, si era lanciato senza pensare verso una piccola folla assiepata davanti ad una delle più spettacolari attrazioni dell’annuale festa di fine Estate - il mangiatore di fuoco - proprio nel momento in cui, ad andatura contenuta, sopraggiungeva un uomo a cavallo.


Quando se n’era accorto ormai era di fronte al possente animale e cercando di fare un passo indietro era caduto malamente torcendosi la caviglia e procurandosi una sbucciatura; solo l’istinto del cavallo di non calpestare mai qualcosa che gli sta steso di fronte lo aveva salvato ed era stato proprio in quel momento che il bruno, sentendo che il cuore gli faceva un balzo fino in gola, era sopraggiunto vedendo gli zoccoli battere sul selciato, sprizzando scintille a pochi centimetri dalle gambe di Stefan.
Dopo averlo rialzato di corsa verificando che non avesse nessun danno serio, si era scontrato col cavaliere minacciandolo con tale aggressività da indurlo a scusarsi e andare via, anche se era il doppio di lui e avrebbe potuto facilmente ridurre a mal partito un ragazzino di quattordici anni.
Arrivati alla fine della strada maestra Damon si arrestò, un po’ per riguadagnare il controllo delle sue emozioni un po’ per verificare meglio le condizioni del piccolo.


“Ti fa male? Puoi poggiare il piede?” La voce era la più dura che Stefan avesse mai ascoltato usare nei suoi riguardi, tanto da riuscire a rispondere solo annuendo a tutte e due le domande.
Bene, era davvero una storta, niente fratture.
“Lo sai che dovrò raccontarlo a nostro padre, vero? Questa volta non ho intenzione di coprirti, ti meriti una bella strigliata, potevi morire  te ne rendi conto?”
‘Sarei morto anch’io’ pensò mentre si abbassava con un ginocchio per terra e l’altro sollevato in modo da trovarsi occhi negli occhi col fratellino inchiodandolo con uno sguardo fermo.
“Damon… ti pre-prego… non lo dire a...”
I singhiozzi  impedivano al bambino di pronunciare le parole, più per lo spavento di quello che lo aspettava che quello che aveva appena rischiato.
“Non puoi… punirmi tu?”
“Molto bene, se è quello che vuoi”.


Sollevò la mano destra per dargli una leggera sculacciata, ma si fermò a mezz’aria, mentre un’orribile consapevolezza si presentò nella sua mente; stava per trasformarsi nella persona che odiava più profondamente, questo tormento non lo avrebbe lasciato mai più.
Un secondo dopo stringeva Stefan al petto con tutte le sue forze, aspettando che si sfogasse piangendo abbracciato al suo collo, tuffando le dita dell’altra mano tra i suoi morbidi capelli castano miele.
“Mi perdoni?” La nota di speranza che traspariva da quella frase avrebbe commosso chiunque.
“Certo che ti perdono, ma prometti di non fare più una stupidaggine così, mi dai la tua parola?”
“Te lo prometto…” Il pigolio del minore sciolse definitivamente il residuo della maschera di severità che il bruno aveva indossato suo malgrado.


“E se non sarò più cattivo poi mi vorrai di nuovo bene?”
“Hey, cos’è questa storia?” Damon gli prese il viso tra le mani, con l’espressione dolce che aveva sempre per lui.
“Nostro padre mi dice sempre che se non lo faccio inquietare avrò il suo affetto…”
Damon sospirò pesantemente mordendosi la lingua per non dire quello che stava pensando, suo fratello era troppo giovane per capire il significato di una tale critica.
“Ascoltami attentamente: io sono un’altra persona e quando sarò arrabbiatissimo con te, sarà il momento in cui ti vorrò ancora più bene di prima, perché mi importa. Dimmi se hai capito”.
Il bambino annuì vivacemente mentre si asciugava le lacrime con una mano ed un sorriso timido e luminoso tornava ad illuminare il suo faccino.
“Puoi camminare fino a casa?”
“… Sì?” Il bruno si lasciò andare ad una risatina affettuosa, il suo fratellino voleva fare il coraggioso – pensò con orgoglio – ma non si sentiva di dirgli una bugia.


Si girò battendo col palmo sulla sua schiena.
“Sali a cavalluccio, ti porto io”.
“Davvero?” Stefan si resse forte alla spalle del grande che lo tirò su senza sforzo apparente, un braccio all’indietro per sorreggerlo meglio, avviandosi col cuore più leggero.
“Damon? Quando sarai più grande e ti sposerai e avrai dei bambini, ti importerà ancora di me?”
Il ragazzo sorrise appena. “Lo sai, Stef… il mio preferito sarai sempre tu”.

Introduzione: *- “Sonetti dell’Amore Oscuro” di F.G.Lorca.

SONETTI


  
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