10/03/2013
4 recensioni
A Clary, la mia musa ispiratrice.
Il nostro ballo è finito in modo un po’
diverso... ma quella è un’altra storia.
J.
-Se questi sono i demoni contro cui i mondani pensano di avere a che fare, hanno davvero una scarsa immaginazione -
Jace si lasciò cadere sul divano fucsia dell’appartamento di Magnus trascinandosi dietro anche Clary che gli finì tra le braccia, mentre Alec si sedeva sul bracciolo lasciando penzolare una gamba e Magnus apriva il mobile bar alla ricerca di qualcosa da bere.
- Era solo un film, Jace!- Clary alzò gli occhi al cielo smettendo di fare resistenza, le braccia di Jace la serravano stretta ed era inutile cercare di sedersi in modo più composto.
- In effetti potevano truccarli meglio, sembravano fatti con lo stampino-
Magnus tornò con un bicchiere colmo di un liquido multicolore fumante ornato da un ombrellino rosa. Si accomodò di fronte ad Alec mentre Chairman Meow gli si raggomitolava ai piedi.
- Troppo poco glitter per i tuoi gusti, non è così?
Gli occhi di gatto di Magnus brillarono posandosi su Alec. Quello sguardo Clary ormai sapeva cosa significasse. Ogni volta che lo stregone guardava Alec in quel modo quei due sparivano per ore. Un sorrisetto malizioso tradì anche Jace e lei si irrigidì tra le sue braccia.
Jace spostò lo sguardo su di lei che lo guardava interrogativa, cercandone di cogliere i pensieri.
Magnus, come da copione, si alzò piazzandosi davanti ad Alec. Gli sfiorò le spalle con le dita sottili e delicate e Alec come se fosse telecomandato si alzò, il suo corpo sfiorava quello dello stregone. I due rimasero qualche istante a guardarsi negli occhi. – Le camere degli ospiti sono pronte, scegliete quella che volete, se decidete di rimanere.-
Il sorriso malizioso di Magnus mise in imbarazzo Alec che non si voltò a guardare il suo parabatai, limitandosi a seguire Magnus in camera loro.
-Notte angioletti!- La porta della camera di Magnus che si chiudeva fu il segnale che adesso loro due erano soli.
Clary riuscì a divincolarsi dalla stretta di Jace, allontanandosi di scatto da lui e drizzandosi a sedere nervosa.
- Vuoi rimanere a dormire qui? -
Sgranò gli occhi sorpresa, forse non si aspettava che la serata al cinema potesse concludersi in una camera da letto dell’appartamento di Magnus.
- Chi ha parlato di dormire? – Le sorrise sghembo, quel sorriso che gli faceva ottenere senza sforzo tutto ciò che voleva.
Se in quel momento Jace le avesse chiesto di cantare Memory ululando alla luna nuda, era certa che lo avrebbe accontentato senza battere ciglio.
Le si avvicinò colmando rapidamente la distanza che li separava, bloccandola tra la spalliera del divano e il suo corpo caldo.
Poteva sentire il battito del suo cuore, tanto le era vicino, e il fiato caldo sulla sua bocca. Pensò che stesse per baciarla, si preparò a quel bacio, lo aspettò ma le labbra di Jace rimasero a un centimetro dalle sue, immobili.
Deglutì a fatica cercando di riprendere il controllo di sé. Odiava il modo in cui Jace le faceva perdere la cognizione di se stessa.
- Scommetto, infatti, che pensavi a un torneo di scacchi. Peccato io sia negata, ti annoieresti.-
Jace le sorrise ancora e questa volta, proprio quando lei non se lo aspettava più, la baciò.
Fu un bacio lento e calcolato, come se Jace stesse attento a non spingersi oltre.
Lei gli infilò le dita tra i capelli, tirandolo a sé, completamente in balia della lingua di Jace che si era data all’esplorazione sul campo.
- Sei negata per gli scacchi, ma hai un certo talento per altre discipline -
Clary lo spinse via, arrabbiata.
- Dovrebbero vietarti di frequentare il gentil sesso, sei davvero irritante!-
Jace rise e si alzò dal divano. Le porse una mano facendo un mezzo inchino. – Clarissa Fray, posso avere l’onore?-
Clary rimase sbigottita non riuscendo a capire che cosa lui volesse da lei.
Guardava alternativamente la mano tesa e gli occhi dorati che gli brillavano. Incerta su cosa fare gli prese la mano.
Jace la tirò sù circondandole il bacino con un braccio e tenendole la mano col braccio sollevato.
Fu allora che Clary capì. Jace le aveva chiesto di ballare.
-Ma…non c’è la musica!
- Immaginala!
Jace la strinse a sé muovendosi lentamente. Le baciò il collo, le mani tracciavano una linea verticale sulla sua schiena, muovendosi al ritmo di una musica immaginaria.
Clary chiuse gli occhi. Nelle orecchie cominciò a risuonarle una melodia dolce. Possibile che Jace l’avesse condizionata a quel punto?
-Come diavolo hai fatto?- Si scostò da lui guardandolo allibita.
- Magia della tecnologia…- Le sussurrò voltandosi verso il divano su cui giaceva il telecomando supertecnologico dello stereo di Magnus.
Clary avvampò.
-Tu…tu …sei…-
-Lo so, lo so…irresistibile, sexy, affascinante, unico…
-Irritante, egocentrico, esasperante, su unico concordo, e menomale, aggiungerei!
Smise di ballare rimanendo a fissarlo negli occhi.
Jace le accarezzò la guancia con le dita. –Sei arrabbiata?
Clary alzò gli occhi al cielo sbuffando risentita.
-Sei arrabbiata… Prometto di comportarmi bene da ora in poi.-
Alzò una mano come a voler fare un giuramento solenne.
- Vieni a letto con me…- La riprese tra le braccia con gli occhi che gli ardevano, supplichevoli. – Ho promesso che farò il bravo. Parola di angioletto!-
Clary non potè fare a meno di sorridere. Jace era così, irritante e dolce, passionale e canzonatorio. Era…Jace.
-Sarà una lunga notte…- Lo prese per mano tirandolo verso una delle camere per gli ospiti di Magnus.
-Io e gli scacchi non andiamo proprio d’accordo.-