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Autore: xingchan    11/03/2013    6 recensioni
Un drago, un ragazzo ed un demone donna.
La compagnia di Nerima coinvolta in un rito centenario.
In Cina.
Dove nessuno di loro avrebbe voluto tornare.
(Post manga)
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Nuovo personaggio, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Il Pugnale'
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Ora aveva capito il perchè non aveva visto la sua versione femminile allontanarsi dalla scuola. E rimurginò anche su altro quando, alla fine del loro bacio, si fissarono insistentemente con angoscia.
 
Quello che avevano appena fatto avrebbe complicato tutto, dal fidanzamento oramai inesistente alle intenzioni di Ranma di sparire dalla capitale giapponese.
 
E questo lo sapevano entrambi, ma lui fu il primo ad ammetterlo ad alta voce. -Scusami, non avrei dovuto... Mi dispiace. Addio, Akane...- disse con un accento sbrigativo, fugace, che pretendeva non ci fosse nessuna replica da parte di Akane e che dava per scontato che lei avrebbe taciuto. Cercò inoltre di voltarsi per ritornare indietro, ma non fece in tempo che la ragazza con il caschetto, delusa da ciò che aveva detto, gli diede un sonoro schiaffo e scappò via.
 
Maledizione a lui! E così era ancora intenzionato ad andarsene?! Poteva cercare di cambiare le cose, poteva gettare via il suo orgoglio per lei...
 
E invece, ha scelto la via più facile da seguire.
 
Nel mentre Soun, a casa Tendo cominciava seriamete ad impensierirsi per la figlia, non vedendola tornare. Aveva chiesto a Kasumi dove fosse e gli fu risposto che era a casa Saotome. Ma nello stesso tempo che era sul punto di lasciare il dojo, ecco che arrivò sua figlia piangendo e, senza guardarlo in faccia, entrò in casa e successivamente nella sua stanza.
 
Ma che cosa era successo, ancora?
 
Se lo stava ancora domandando quando sulla soglia dell'ingresso vide qualcuno che non vedeva ormai da molto tempo, ansante per la corsa appena fatta.
 
***
 
Akane era riversa a pancia in giù sul suo letto, versando lacrime silenziose.
 
In qualità di primo bacio, per di più scambiato con la persona che amava, avrebbe dovuto essere un momento di felicità, di unione. E invece, dopo esser nato come tale, si concluse con un'enorme delusione. Credeva che avrebbe risolto tutti i loro problemi, e invece ne aveva causati altri.
 
Basta! Era stanca di tutto! A cominciare da Ranma per finire con l'impertinenza senza fine di suo padre e del signor Genma.
 
Si disse che era arrivato il momento di smetterla di piangersi addosso, oltretutto per colpe non sue e, con una velocità di cui lei stessa si meravigliò, afferrò il ji con l'intento di sfogarsi nel dojo.
Si avviò verso il vialetto che conduceva alla palestra, ma si fermò non appena udì delle voci. Una era sicuramente di suo padre, e l'altra era... di Ranma.
 
Ma che ci faceva lì?
 
Non era ancora soddisfatto di ciò che accadde a casa sua poco prima?!
 
D'un tratto si accorse di aver utilizzato un'ironia molto più aspra di quello che soleva usare se ne pentì, seppure non del tutto. Senza fare rumore, si nascose dietro la porta, sporgendo le orecchie per sentire meglio la loro conversazione.
 
I due erano seduti l'uno di fronte all'altro, ma lei riusciva a vedere solo il volto di Soun. E Ranma era di spalle.
 
-Ti ha chiesto lei di propormi questo?- chiese suo padre, nel bel mezzo del dialogo.
In altri tempi avrebbe fatto salti di gioia al solo udire anche per errore ciò che aveva appena sentito, ma ora era combattuto. Non se l'aspettava una simile dichiarazione da parte di Ranma su quello che fino a qualche mese prima era un fardello per lui e per la figlia.
-No, anche se so che è ciò che vorrebbe anche lei. Questa è una MIA decisione, e Akane è d'accordo con me-.
 
D'accordo? D'accordo di cosa?, si stava chiedendo la ragazza.
 
-Naturalmente devo sentire anche mia figlia, lo sai bene. Non posso basarmi solo su quello che stai affermando tu, Ranma.-
 
Ma che cosa gli aveva detto di così indispensabile da dover interpellare anche lei?
 
Sentiva che era il momento giusto per agire. Uscì allo scoperto, con un'espressione indispettita.
 
-CHE VUOI, RANMA?-.
 
Abbandonò subito quel suo atteggiamento sbraitante non appena ebbe l'occasione di notare il volto del giovane con il codino. Era a dir poco paonazzo, come se avesse discorso di qualcosa di estremamente imbarazzante. Lei inizialmente non si lasciò vincere. Però suo padre tentò di acquietarla invitandola a sedersi al suo fianco. Inutilmente.
 
-MI VOLETE DIRE CHE VI FRULLA IN TESTA?- continuò lei, rimanendo in piedi.
 
-FINISCILA DI STARNAZZARE, RACCHIA! Come se non fosse già abbastanza difficile...- borbottò il ragazzo dopo averle urlato contro.
 
L'uomo con i baffi interruppe il bisticcio, siccome lo aveva leggermente alterato. -INSOMMA! COMPORTATEVI BENE, TUTTI E DUE!- ordinò. -Akane, Ranma mi ha chiesto una cosa importante. E vuole parlarti, in privato...-
 
Già. E magari avrebbe ripetuto il suo atto teatrale avvenuto un paio di ore prima.
 
E magari l'avrebbe anche insultata.
 
Neanche per idea!
 
-Io non so che farmene delle cantilene di codardi come lui...- appurò con indifferenza voltandosi per ritirarsi nella propria camera un'ennesima volta.
 
Un vigliacco, ma più che codardia il suo era orgoglio.
 
Ma il tono infastidito di lui la fece arrestare e infuriare come non lo faceva da tempo.
 
Bene!
 
Ora si che si sentiva un autentico deficiente.
 
Lui era lì apposta per sistemare una faccenda seria che era lì che giaceva interminata da anni e lei cercava rogna!
 
-STA ZITTA! So perfettamente che tu non avresti mai chiesto una cosa del genere, così ci ho pensato io per entrambi!-.
 
-Ma si può sapere che hai combinato di tanto eclatante?-.
 
-Ha chiesto di rinnovare il suo fidanzamento con te.- intervenì il padre.
 
-Cosa...?-.
 
-... e poi da a me del codardo...- evidenziò Ranma imbronciandosi
 
-Hai capito, Akane.- finì l'uomo.
 
Aveva appena sentito lo stesso sussulto che provò in ospedale quel lontano giorno in cui i loro rispettivi spasimanti li avevano interrotti.
 
Ranma la voleva ancora. Non riusciva a capacitarsene, presa com'era dal risentimento.
 
Dunque quel bacio era sentito da lui?!
 
Lui, intanto, si alzò dalla sua posizione seduta, così come Soun, e prese a fissarle le pupille con uno sguardo che le trasmetteva timore, ma anche una timida speranza. Pochissimi attimi dopo, però, quegli occhioni azzurri si abbassarono, e le sue mani si infilarono nelle tasche, in attesa di una risposta.
 
-Allora, figliola.- la riprese il più grande. -Cosa vorresti fare? La scelta sta a te, adesso. Puoi acconsentire così come puoi rifiutarti. In fin dei conti era esclusivamente una tua decisione anche se ti ho fatto sempre credere il contrario. Su, avanti, Ranma sta aspettando...-.
 
Sentitosi nominare, il ragazzo si destò e non appena i loro sguardi si incrociarono, Akane cedette e si lanciò verso di lui abbracciandolo, e anche se erano davanti a un terzo, lui ricambiò la stretta teneramente.
 
A Soun non servirono le parole vedendo quel gesto così spontaneo.
 
Era soltanto felice per loro.
 
Alcune stille si tuffarono sulle guance di Akane e l'altro non potè fare a meno di sorridere.
 
-Non piangere...- l'ammonì bisbigliando. -Quante volte te lo devo ripetere?!-.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
NDA: Eccoci alla fine di questa ff durata mesi più che altro per la mia rinomata pigrizia, causa anche di questo finale cretino e sbrigativo. Bleah!! Ma io non so fare i finali, quindi… boh…
Sicuramente sarete rimasti un po' delusi, perchè dalle vostre recensioni ho dedotto che volevate saperne di più su Ling e Yang. Per ora non so come rimediare a questo e sinceramente durante questo capitolo mi è sembrato che ci stavano poco o niente. Forse, se mi verrà l'ispirazione, scriverò un extra per terminare le cose rimaste in sospeso.
E sempre forse, ne comincerò un'altra, anche se non subito.
Vorrei spendere due parole.
Una va alla mia ff 'Quando i sogni diventano realtà': non so quando riuscirò a pubblicare il nuovo capitolo (e questo si era capito già!!). Se avete pazienza (e da questo sgorbio come lo è 'The Dagger' ho visto ne avete moltissima) arriverà.
La seconda va ai lettori: sempre tanto gentili e attenti, sempre impazienti di proseguire il racconto. Non vi nominerò tutti sennò faccio notte, ma vorrei ringraziarvi tutti, anche quelli che non recensendo (si scrive così?) l'hanno letta e seguita.
Che altro? ah, sì: sono strafelice che questa tortura sia finita! XD
 
 
   
 
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