Fanfic su artisti musicali > Miley Cyrus
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Autore: thatsmylastsong    11/03/2013    3 recensioni
Sin da quando era bambina, Miley è sempre stata trasferita da un collegio all'altro e da una famiglia all'altra, essendo orfana di entrambi i genitori.
L'ultima occasione che ha di dimostrare a se stessa e agli altri che è degna di fiducia, si presenta quando l'ultimo affido, avendo 17 anni, viene collocato in una famiglia molto speciale: i Jonas.
Le cose non andranno come previsto e tutto ciò scatenerà rabbia, scetticismo e... qualcosa di più?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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-Drop the world




 

Quella sera, l'aria era frizzante e la luna era blu.
Una luna del genere è tanto rara quanto magica.
Era come se il cielo e le stelle fossero a conoscenza di ciò che sarebbe accaduto e si fossero preparati a dovere, avendo anche un po' di timore.
Sì, timore, perché quando l'amore varca la soglia della sofferenza, dell'odio, delle incomprensioni e dei cuori in fiamme, diventa qualcos'altro.
Diventa eternità.
"Si riescono persino a vedere le stelle, questa sera" esordì una voce sbucata fuori dal nulla, che fece impaurire a morte la povera ragazza.
"Nick? Ma... tu! Che cosa ci fai in camera mia? E come diavolo fai a sapere che questa è camera mia? E come hai fatto ad entrare? E come...".
"Ti prego, aspetta. Voglio rispondere ad una domanda alla volta. Ho chiesto a Kevin dov'eri".
"Lui non sa' dove sono".
"Infatti, ma mi ha detto che eri ad una Bed&Breakfast nei pressi del campus e così ho chiamato ognuno di essi per sapere se c'eri e così ho scoperto che eri, beh, qui. Sono entrato scassinando la serratura con una forcina" rispose Nick, con una tale naturalezza da lasciare Miley senza parole.
Mentre la ragazza cercava di rimettere assieme i pezzi, riuscì a tornare in se'.
"Da quando ti porti una forcina dietro?".
"Non è mia. E' di Caroline, una mia amica".
"Beh, ringraziala tanto, lei sarà la seconda persona alla quale farò causa ed ora non posso stare qui ad urlarti quanto stupido sia stato il tuo gesto. Ora devo andare e sono già in ritardo".
"Dove? Dov'è che devi andare?" chiese Nick, ansioso più che mai.
"Ho un appuntamento ed è inutile che mi guardi così. Non è come pensi".
"Non ho il diritto di pensare a niente" rispose lui, con voce rotta.
"Senti, se sei venuto qui per darmi delle cattive notizie, ti prego di rimandare".
"Non penso che ciò che devo dirti sia rimandabile".
"D'accordo, però aspetta. Credo di sapere cosa mi stai per dire, anzi, ne ho la certezza. Vuoi dirmi 'adios, amiga'. Ho indovinato? Magari non me lo vuoi dire in spagnolo ma... il succo è quello, vero?".
Nick non disse niente, si limitò a guardarla in un modo che non aveva mai usato prima di allora, così, Miley continuò.
"Beh, io non starò qui a pregarti di restare. L'ho già fatto una volta. Sai, sto andando da un'analista per curare il mio animo ferito dagli orrori del mio passato, eh già. Vado molto fiera di essere una schizzoide e magari alla fine verrà fuori che sono affetta da una grave forma di bipolarismo irreversibile e che neanche il tranquillante che usano per far calmare le pantere e i leopardi con il feticismo per la carne umana riusciranno a fare qualcosa contro i miei sbalzi d'umore. Proprio così. E il punto è che non penso che questa analisi riuscirà a farmi stare meglio e sono terrorizzata dal fatto che potrei sentirmi così per tutta la vita. Quindi, dì quello che devi dire. Dì il tuo banalissimo discorso d'addio e poi vattene".
"Ti amo" disse lui, con così tanto amore, con così tanta fedeltà, con così tanta devozione che tolse il fiato alla ragazza.
I rumori attorno a loro cessarono e gli unici suoni udibili erano i battiti dei loro cuori.
Così, quando ne ebbe la forza, si avvicinò a lui, confessandogli ciò che avrebbe voluto dirgli appena udì quelle parole.
"Fottiti" rispose lei, allontanandosi repentinamente da lui e prendendo la sua borsa.
Lui ci mise un istante a bloccarla, stringendola per i polsi, appoggiandoglieli al petto di esso.
"No" rispose Nick con tono fermo.
La ragazza iniziò ad urlare.
"NO? NO CHE COSA? IL MIO TONO NON E' SALITO ALLA FINE, QUINDI NON ERA UNA DOMANDA E QUINDI DEVI FOTTERTI, FOTTITI, MALEDETTO!".
Lui le strinse i polsi ancora di più, non smuovendosi nemmeno di un centimetro.
"Stai pur certa che niente di ciò che dirai potrà farmi andare via da qui, da te. E' vero. Ero venuto qui per dirti addio, perché ci stavamo facendo del male, ma il mio dolore non era alimentato dalla tua vicinanza, ma dalla tua lontananza. Non me ne andrò via finché non mi dirai che non mi vuoi più nella tua vita. No, sto scherzando. Puoi urlarmi contro di andarmene a fottere, a quel paese... insomma, dappertutto. Ma io resterò. E ora, piantala di dimenarti".
"Ma... tu non puoi amarmi. Ti ho appena detto che potrei anche essere una povera pazza bipolare e alla gente non piacciono le persone potenzialmente instabili mentalmente".
"Allora non mi hai sentito. Io ti amo".
"Torna da Anne" disse lei, con tono secco e deciso.
"Ti amo".
"Torna da Anne!".
"Ti amo".
"TORNA DA-"
Miley non riuscì a finire la frase, perché il bacio di Nick la fece smettere immediatamente di parlare.
Non era chiaro a nessuno dei due come finirono sul letto, come fecero ad accarezzarsi, come fece lui a baciare le sue lacrime e come fece lei a lasciar cadere le sue insicurezze, ma una cosa era certa.
Fecero l'amore.








Buona sera, bella gente!!! :)
Scusate se posto con un giorno di ritardo, ma la scuola mi sta succhiando via la linfa vitale.
Consiglio: non iscrivetevi ad un liceo PER NULLA AL MONDO.
Detto questo, sappiate che dal prossimo capitolo TUTTO cambierà.
Se in bene o in male, lo scoprirete voi.
Un bacione, El. ;)

  
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