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Autore: IndelibleSign    11/03/2013    5 recensioni
-Ma come facevi a sapere che sarei arrivato ora?- chiese.
Louis lo vide sorridere ed una scarica di farfalle divoratrici cominciarono a mordergli l'intestino.
-Non lo sapevo..- mentì -Mi sono seduto qui e mi son detto: “Conto fino a dieci, se non arriva vado via.”- concluse saggiamente.
Quando vide un altro sorriso sul volto di Harry, immediatamente si affacciò giusto in tempo per vedergli comparire sulle guance quelle adorabili fossette che amava.
-..E a quanto sei arrivato?- domandò Harry prendendo a sorseggiare il suo cappuccino.
-Milleduecentoquarantasei, ma potevo ancora continuare.- rispose il moro con nonchalance.
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ATTENZIONE: ci tengo a precisare che non sono una larry shipper!
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-Spencer, mettimi il cappotto.- borbottò Louis scuotendo le sue mani per cercare di asciugare lo smalto nero che aveva appena messo.
La ragazza sbuffò -Quale dei due?- disse mostrandogli una felpa blu ed una giacca della Hollister rossa.
Louis sembrò pensarci su prima di rispondere: -La rossa, ovviamente. Stai attenta a non macchiarmi la giacca con lo smalto.- l'avvisò lui prima di lasciarsi vestire.
Spencer ridacchiò prima di scuotere la testa ed infilare il cappotto al suo migliore amico.
-Grazie, cioccolatino.- le sussurrò Lou prima di schioccarle un bacio sulla guancia.
-Smettila di chiamarmi così.- sbuffò lei.
Lou sin dal primo giorno di scuola, aveva cominciato a chiamarla cioccolatino per via della sua carnagione leggermente mulatta che la faceva sembrare una straniera.
-Invece di lamentarti, perché non mi accompagni al Bar?- domandò lui continuando a limarsi le unghie.
-Bar? E perché?- chiese lei indossando la sua sciarpa rosa.
-Ogni giovedì mattina Harry si ferma al bar per prendere un cappuccino.- rispose lui con nonchalance.
-E questo vorrebbe dire che..?- lo incitò.
-Harry Styles al bar più Louis Tomlinson che, per caso, si è trovato lì è uguale alla Larry Stylinson.- trillò fissando un punto preciso della stanza e sospirando sognante.
Spencer ridacchiò roteando gli occhi al cielo.
-Harry Styles è il ragazzo più etero che io conosca, Willy.- precisò lei.
Louis la fulminò con lo sguardo, prima di affondare il suo dito sul petto della ragazza.
-Lo dici solo perché sei gelosa che io possa avere un ragazzo come lui e tu nemmeno un nerd.- le ringhiò contro il moro.
Prima che la situazione potesse degenerare, Spencer si avvicinò al comodino dell'entrata, prese le chiavi della sua modo e uscì di casa.
-Hai intenzione di arrivarci a piedi al bar?- urlò lei rientrando in casa, trovando l'amico nell'esatto punto in cui era prima.
-No, no. Ovvio!- urlò Lou seguendola e sorridendole.
-Bravo, Willy. Bravo.- ridacchiò lei.
-Willy sembra il nome di un cane, però..- brontolò il moro facendola ridere ancora di più.



-Ok, Lou, io vado a scuola. Quando hai finito con il tuo piano "Harry Styles", mi richiami.- esclamò Spencer indossando di nuovo il suo casco e mettendo in moto.
-Non ce ne sarà bisogno.- sorrise Lou.
La ragazza lo fissò torva -In che senso?- domandò.
-Perché sarà lui ad accompagnarmi. Dopo essersi accorto di amarmi, ovvio.- spiegò lui.
Spencer lo fissò un'ultima volta e, senza commentare, gli lasciò un bacio sulla guancia e corse via verso l'edificio.
Louis osservò l'amica andare via e sospirò, prendendo una forte boccata d'aria.
Abbassò lo sguardo verso l'orologio da taschino che segnava solamente le 7.20 mentre il riccio sarebbe arrivato, come ogni giorno, alle 7.40.
Si sistemò lo zaino sulle spalle prima di avviarsi all'interno del bar e sedersi su uno dei tanti sgabelli liberi.
-Ora devi solo aspettare, Louis.- si disse ordinando un caffè.



-Louis? E tu cosa ci fai qui?- solamente quando, venti minuti dopo, Lou sentì una voce graffiata pungergli le orecchie sobbalzò, preso alla sprovvista.
Quando voltandosi notò Harry fissarlo sorridente, si affrettò a prendere un fazzoletto e pulirsi i baffi causati dal cappuccino.
-Ti aspettavo!- rispose quasi d'impulso lui, senza rendersene conto.
Harry gli sorrise: -Ma come facevi a sapere che sarei arrivato ora?- chiese.
Louis lo vide sorridere ed una scarica di farfalle divoratrici cominciarono a mordergli l'intestino.
-Non lo sapevo..- mentì -Mi sono seduto qui e mi son detto: “Conto fino a dieci, se non arriva vado via.”- concluse saggiamente.
Quando vide un altro sorriso sul volto di Harry, immediatamente si affacciò giusto in tempo per vedergli comparire sulle guance quelle adorabili fossette che amava.
-..E a quanto sei arrivato?- domandò Harry prendendo a sorseggiare il suo cappuccino.
-Milleduecentoquarantasei, ma potevo ancora continuare.- rispose il moro con nonchalance.
Di tutta risposta, Harry cominciò a tossire fortemente, attirando l’attenzione di molti ragazzi e ragazze lì.
-Ac-acqua!- urlò verso Lou continuando a tossire.
Fu a quel punto che Louis si alzò, chinandosi sul bancone e prendendo un bicchiere dietro quest’ultimo.
Quando lo passò ad Harry, quest’ultimo dopo aver bevuto lo ringraziò.
-Cos’era quella cicatrice?- chiese il riccio curioso.
-Cicatrice? Quale cicatrice?- tentò di sviare l’argomento il moro.
-Quella che hai lungo la schiena.- specificò Harry.
Lou in quel momento cercava qualsiasi argomento possibile, pur di non parlare di quello.
-Oh guarda, un palloncino a forma di pisello!- urlò il moro indicando un punto alle sue spalle.
Harry si voltò, non trovando però nulla.
-Louis..- lo richiamò severamente lui.
-Pisello? Volevo dire castello!- urlò lui alzandosi, pronto ad avviarsi verso l’uscita.
Solamente quando sentì la presa ferrea di Harry attorno al suo braccio, una scarica di brividi gli invase il corpo, obbligandolo a fermarsi.
-Cos’è quella cicatrice, Lou?- chiese il riccio incatenando i loro sguardi.
Quando il verde prato incontrò il blu oceano avvenne un uragano in entrambi gli stomaci.
Louis desiderò non sciogliere mai quel contatto, ma quando sentì la presa di Harry affievolirsi si lasciò cadere di nuovo sullo sgabello e si prese la testa fra le mani, chinando verso il basso il suo sguardo.
-Due anni fa..- iniziò lui deglutendo –Non avevo nessuno accanto a me. Io e Spencer ancora non ci conoscevamo, almeno non ancora, ed ero vittima di.. b-bullismo.- dichiarò desiderando per un attimo scomparire.
La sua intenzione quella mattina era quella di farsi conoscere da Harry, certo, ma non sotto quell’aspetto.
-Perché?- fu la prima cosa che riuscì a dire Harry.
Louis sorrise, voltandosi verso di lui.
-Davvero mi chiedi il perché?- rise lui.
-Sono gay, Harry!- gli urlò -..ed evidentemente essere gay in questa società è un reato al quale si deve pagare in questo modo.- rispose.
Vedendo Harry chinare verso il basso il suo sguardo, capì che quest’ultimo voleva ancora sapere ma non voleva essere invadente.
-Quel giorno di novembre di due anni fa i soliti bulli dell’istituto mi aspettarono fuori dall’aula di chimica. Era l’ultima ora e quindi tutti si affrettarono ad uscire da scuola per raggiungere le loro famiglie, mentre io..- Louis affievolì la sua voce, deglutendo -..mentre io venni picchiato da loro. Mi urlavano minacce di morte, insulti e mi umiliavano, Harry, mi facevano sentire male.- quando il moro alzò lo sguardo, lo incatenò di nuovo a quello del riccio.
-Quella sera avevo capito di odiarmi, avevo preso quella decisione. Volevo farlo.- gli sussurrò.
Il riccio scosse il capo, sussurrando flebili ‘no, no’.
-Ma se ora sono qui, probabilmente qualcuno me l’ha impedito.- ridacchiò.
-Ero sul ponte e fissavo il vuoto sotto di me. Avevo freddo per colpa degli abiti stracciati che avevo ancora addosso, il mio cellulare continuava a squillare. I miei mi cercavano.- chinò di nuovo la testa. –Poi ho sentito qualcosa di caldo poggiarsi sulle mie spalle e scaldarmi. Mi sono voltato e ho visto.. lei.- sussurrò sorridendo.
-Spencer mi ha salvato la vita, Harry, in tutti i modi in cui un ragazzo gay vittima di bullismo può essere salvato.- disse più a se stesso che al riccio.
-Lei mi ha insegnato ad accettare il fatto che sono così.
Mi ha protetto dai bulli. Mi ha reso forte, Harry, perché se lei non ci fosse stata io probabilmente ora sarei sotto quel ponte e non qui a parlare con te.-
gli disse.
In tutto questo Harry continuava a fissare il moro, lasciandosi cullare dalla sua voce soffice e dal movimento debole e sforzato delle labbra rosse di Louis.
-E’ grazie a lei se io non ho paura del buio, perché lei è la mia luce.- gli sussurrò voltandosi.
Harry alzò il capo, incontrando gli occhi lucidi del ragazzo di fronte a lui.
Non seppe il perché, ma lo fece.
Avvicinò il suo volto a quello di Louis e lo baciò. Sì, proprio così, lo baciò.



Louis non seppe contare esattamente quanti secondi dopo il loro contatto fu sciolto, ma sapeva che il tempo non era stato abbastanza.
-P-Perché?- balbettò.
-Per ringraziarti.- gli rispose Harry –Perché quella cicatrice è il segno che si può essere forti.
E’ il segno che persone come noi devono essere accettate dalla società, Lou.
E’ segno che grazie a qualcuno noi possiamo salvarci.-
esclamò lui prendendo fra le sue grandi mani, quelle minute di Louis.
Anche Harry era.. gay?
-Io non so cosa sto per fare, non so perché la faccio e non so se sia la cosa giusta,- iniziò -..ma so che questa è la mia natura e la voglio fare.- concluse avvicinando i loro visi.
-Io so che voglio baciarti, Louis.- gli sussurrò sulle labbra.
Louis inspirò il fiato caldo e leggermente di caffè, lasciandosi cullare dal movimento delle sue labbra.
-Allora fallo. No?- rispose, e prima di riprendere fiato, il suo respiro si unì a quello del riccio. Ancora, ancora ed ancora un’altra volta.



“Cioccolatino, indovina un po’? Harry mi ha baciato! Chi è la persona più etero che conosci, quindi?” quando Spencer ascoltò il messaggio che Louis le aveva lasciato in segreteria non poté fare a meno che ridere. Ridere di cuore.
“..Ah, e grazie per tutto.” la voce roca di Louis determinò la fine del messaggio.
Ancora una volta, Spencer sorrise fissando il cielo.
Louis era il suo piccolo angelo caduto dal cielo.



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Aloha piccole dolci lettrici. sdshdasbd
Come ho scritto sopra al banner (CHE FA SCHIFO, LO SO. MA L'HO FATTO IO PERCHE' MI SCOCCIAVO DI CHIEDERLO A PERSONE ESPERTE) non sono una larry shipper ma mi piacerebbe tantissimo se Hazza e Boo stessero insieme. asdkfj 

Non so da dove mi sia uscita questa one-shot, anche perché non lunghissima né tantomeno tanto bella, però è qualcosa.
Poi è anche la prima che scrivo su qualcosa genere slash. 
Quiiiiindi.. spero vi piaccia comunque. cc

Vi "consiglio" di passare dalla mia FF in corso: 
Hall of fame.

Mi aspetto pareri personali, critiche e chi più ne ha più ne metta.
-vostra, Martina.

ps: per chi volesse immaginare Spencer, io l'ho immaginata così: 

 

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