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Autore: Z1m    11/03/2013    4 recensioni
“Ripassiamo le regole” sistemandosi gli occhiali sul naso. Con voce cupa continuò. “Sapete a cosa andate incontro, io non mi riterrò responsabile di quello che accadrà. Lo fate a vostro rischio e pericolo.”
“Uff, questo lo sappiamo già!” sbottò impaziente la rossa.
“Io vi ho avvertite dei rischi. Solo pochi eletti, che io scelgo, possono accedere a questa parte della mia fumetteria. Il rito che sto per svolgere vi trasporterà per un giorno nel fumetto che voi avete scelto. Lì i personaggi saranno reali… i pericoli saranno reali. Quando pronuncerò le parole magiche, è importante che voi visualizzate dove volete andare e lì sarete portate. Siete pronte?”
“Sì” risposero all’unisono, impazienti.
“Allora che il rito… abbia inizio!” uno strano vento iniziò a vorticare nel seminterrato, facendo come impazzire le fiamme delle candele. La donna iniziò una strana litania...
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*Angolo di Zim*
Storia Fluff assolutamente demenziale ad alto contenuto di pazzia… e con un narratore decisamente poco normale :P

 
 
 

Un incantesimo dischiuso… tra le porte della fumetteria.

 
Era una giornata buia e tempestosa… per la verità era giorno e al sole faceva un caldo pazzesco, ma così è più scenografico. Tornando alla storia (salve a tutti sono il narratore), due ragazze passeggiavano lungo le strade afose per raggiungere le loro ambita metà: la fumetteria.
Amiche del cuore, dove c’è una c’è l’altra, inseparabili. Ying e yang una parla, parla, parla, ecc, l’altra è sempre (o quasi) zitta. Una è gentile, l’altra ha il carattere di un dobermann (di cattivo umore). Una ha una chioma di capelli scuri e boccolosi, l’altra ha i capelli lisci e rossi come il fuoco. Quella per i fumetti è una tra le poche passioni che hanno in comune, uno in particolare: Saiyuki[1].
Ed è proprio quella passione a trascinarle fin lì nonostante il caldo.
 
Una volta aperta la porta, una folata d’aria fredda le investì, come sempre (anche in inverno, non si sa per quale motivo ma è così) c’era l’aria condizionate a pala. Da una temperatura da deserto del Sahara ad una che farebbe raggelare un pinguino. Nulla però le avrebbe fermate.
 
“Benvenute.” Disse la proprietaria della fumetteria, una donna robusta, sulla quarantina con uno sguardo perennemente annoiato dietro le lenti ovali degli occhiali. Le fece accomodare chiudendo la porta alle loro spalle, sbirciò dietro le tendine con aria furtiva. “Non lo avete detto a nessuno vero? Se qualcuno vi ha seguite l’accordo sfuma.”
“Non abbiamo fiatato con nessuno, siamo sole come ha chiesto” rispose la mora.
“Allora andiamo nel retro.” Sorpassandole, le guidò verso la porta in fondo al negozio. Con uno scatto metallico la serratura si aprì, rivelando una scala che scendeva in un seminterrato. Prendendosi per mano, la rossa e la mora scesero.
Gli scaffali traboccavano di fumetti, che coprivano anche buona parte del pavimento. Solo il centro era sgombro, un cerchio con strane iscrizioni era disegnato nel mezzo, delle candele illuminavano scarsamente la stanza.
“Venite, non abbiate paura. Avete portato i soldi?” domandò la donna con voce avida.
“Certo, eccoli” disse la rossa porgendole la borsa che teneva a tracolla. La fumettaia sbirciò all’interno e dopo un’intensa occhiata annuì con approvazione.
“Sedetevi al centro del cerchio” ordinò con un movimento molto teatrale della mano. Cautamente, le due ragazze fecero quanto diceva.
“Ripassiamo le regole” sistemandosi gli occhiali sul naso. Con voce cupa continuò. “Sapete a cosa andate incontro, io non mi riterrò responsabile di quello che accadrà. Lo fate a vostro rischio e pericolo.”
“Uff, questo lo sappiamo già!” sbottò impaziente la rossa.
“Io vi ho avvertite dei rischi. Solo pochi eletti, che io scelgo, possono accedere a questa parte della mia fumetteria. Il rito che sto per svolgere vi trasporterà per un giorno nel fumetto che voi avete scelto. Lì i personaggi saranno reali… i pericoli saranno reali. Quando pronuncerò le parole magiche, è importante che voi visualizzate dove volete andare e lì sarete portate. Siete pronte?”
“Sì” risposero all’unisono, impazienti.
“Allora che il rito… abbia inizio!” uno strano vento iniziò a vorticare nel seminterrato, facendo come impazzire le fiamme delle candele. La donna iniziò una strana litania.
Le due ragazze si tennero strette, concentrandosi sui personaggi di Saiyuki, quando una pagina di fumetto passò davanti a loro… una pagina di Inuyasha. La rossa pensò che non aveva preso il fumetto quel mese. Poi il vento diventò un vortice che le inghiottì.
“Buona fortuna” disse la fumettaia. Le ragazze non c’erano più.
 
*** 
 
Si svegliò supina su un prato, i lunghi capelli rossi sembravano incendiare l’erba.
“Umn… siamo arrivate?” si sollevò per guardarsi attorno. Era sola.
“Scarab? Dove sei?” allarmata scattò in piedi. Qualcosa non andava…
Si incamminò lungo un sentiero nell’erba, continuando a chiamare l’amica. Dopo un po’ incontro un tizio… che gli era terribilmente familiare!
“Non può essere…” esclamò sbigottita. Strisciò furtiva nell’erba alta per vedere meglio. Non si sbagliava, era proprio lui.
“Jaken?! Ma cosa ci fa in Saiyuki?” cercava di riflettere, quando una vespa si posò su un fiore proprio di fronte a lei. Con un urlo iniziò ad arretrare ma inciampò in un sasso, finendo così a rotolare addosso all’essere rospiforme chiamato Jaken.
“Ahio!” disse la rossa massaggiandosi la schiena dolorante.
“Tu ti lamenti? Sei TU che mi sei venuta addosso umana!!” gracchiò l’essere rospiforme chiamato Jaken. (L’avete capito che assomiglia ad un rospo vero?)
“TU devi stare zitto!! Non dovresti neppure essere qui!” puntandogli contro un dito. “Cosa ci fai dentro Saiyuki?” (Sveglia la ragazza, scommetto che voi sapete già com’è andata)
“E TU… invece di criticarmi, spiegami cos’è successo!” (Stai parlando con me?)
“Sì, con te. Chi diavolo sei?!” (Io sono il narratore!)
"Allora saprai dirmi qualcosa di utile." (Rosso di sera bel tempo si spera)
“Ma ti hanno preso hai saldi dei narratori?!” (Tutti hanno già capito quello che è successo!! Al posto del cervello hai un cartello con su scritto -torno subito-?)
“Il mio unico neurone è alle Maldive, contento? Ogni tanto mi manda una cartolina… ora vuoi dirmi dove sono i Saiyuki-boys?” (Guarda dietro di te)
“Perché? Cosa c’è dietro di…” la rossa nel voltarsi ammutolì. (Era ora, per fortuna era quella che parlava poco!), Sesshomaru, un personaggio del manga, la stava fissando. (Vediamo se ora capisce)
“Come osi seguirmi umana” sibilò lui, fissandola con disprezzo.
“E chi ti seguiva? Hai delle manie di protagonismo per caso?” fulminandolo con lo sguardo, i pugni piantati sui fianchi. “Se cercavo qualcuno… era quel fusto di Gojyo[2], ma non c’è!!!! Perché sono finita in Inuyasha? Non era così che doveva andare!!”
“Non ho idea di quello che stai dicendo, ma ti conviene levarti dalla mia strada” incenerendola con lo sguardo. Lei si voltò con uno strano tic all’occhio.
“La tua COSA?! Megalomane che non sei altro, vattene TU se la mia compagnia non ti garba! La tua di certo non fa piacere a ME!!” gli occhi stretti a due fessure rabbiose, lampeggianti d’ira.
“Sei Tu che ci sei piombata addosso! Quindi vedi di andartene alla svelta o ti faccio a fette!!!” gli occhi di lui divennero rossi per la rabbia.
Si fissarono in cagnesco per dieci minuti buoni, intanto l’essere rospiforme chiamato Jaken, faceva le parole crociate. Poi la scintilla… il colpo di fulmine! Con le sue forti braccia lui la condusse a sé, e nella luce del tramonto si scambiarono il loro primo, timido bacio d’amore.
“MA COSA STAI DICENDO!!!!!!!!” Gridarono entrambi all’unisono. (Volevo rendere il tutto un po’ più romantico… non vi piace?)
“Limitati a commentare la storia” sibilò glaciale lui.
“Se vuoi inventare certe cose… vai a fare il narratore di Harmony!” gli fece eco lei. (D’accordo, cercherò di trattenermi… che noiosi)
 
Sesshomaru si incamminò lungo il sentiero, la rossa decide di seguirlo.
“Hai detto che non mi stavi seguendo” dice lui senza smettere di camminare.
“Era vero… ora ti sto seguendo, non so dove andare. Non sei proprio la mia prima scelta, ma posso accontentarmi” squadrandolo con aria critica.
“Allora va ad infastidire la tua prima scelta.”
“Non posso. Temo di trovarmi in un manga diverso.” (Alleluia!! Alla fine ha capito!)
“Zitto tu!!! Quindi mi dovrai sopportare per un giorno” sorridendogli sorniona. (La faccia tosta non gli manca)
“Non puoi decidere da sola.” (Ha ragione lui)
“Non coalizzatevi, è già un casino così. Cosa posso fare altrimenti? Mi annoierei a morte! D’accordo… non è il tipo di divertimento che avevo programmato… ma dovrò farmene una ragione” scrollando indifferente le spalle.
“Umana che cos’hai contro padron Sesshomaru?” si intromise l’essere rospiforme chiamato Jaken. (Vi eravate dimenticati di lui vero? Io sì)
“Le comparse sono pregate di tacere. Nulla comunque” replicò la rossa.
Sesshomaru a questa affermazione si voltò a fissarla.
“Visto che hai deciso di seguirmi… sai fare almeno qualcosa di utile?”
“Ad esempio?” fissandolo a sua volta con sospetto.
“Sai cucinare?”
“Tanto non mangi… ”
“Non hai risposto e poi sono affari miei” ripose lui stizzito.
“No non so cucinare. Contento?”
“Cucire?”
“No.”
“Faccende domestiche?”
“No, e comunque cosa te ne importa? Non hai una casa!!”
“Ripeto che sono affari miei!! Sei solo un inutile parassita” sbottò disgustato.
“Ti puoi abbassare per cortesia?” chiese gentilmente la rossa.
“Cosa?” (È un trappola razza di stordito!! Lo capirebbe anche un essere rospiforme!)
“Se ti puoi abbassare un poco… sì, così va bene.” Rapida come un fulmine gli assestò un diretto destro in piena faccia.
“#@@@[]£%&///^@@#ç°°°°°” (Per ovvi motivi, l’autore ha preferito censurare questa parte)
“Qualcosa so fare, bastava chiedere” sorridendo. “Umn… ma dove sarà Scarab?” ricordandosi dell’amica scomparsa si dimenticò di lui, che nel frattempo si era ripreso… ed era furioso! (L’amica, tanto per la cronaca, era arrivata nel manga giusto ed insieme hai personaggi di Saiyuki stava organizzando un party)
Sesshomaru sfoderò la spada per tagliarle la testa, si avvicinò per il colpo decisivo… quando lei si abbassò all’improvviso per guardare un serpentello che strisciava ai suoi piedi. “Ma che caaaarino!!!”
La lama sibilò nel vuoto.
Sempre più arrabbiato, si portò dietro di lei per infilzarla dall’alto… ma la rossa fece un balzo in avanti per seguire il serpente e la spada sprofondò fino all’elsa nel terreno.
“Ma ti sembra il momento di fare giardinaggio?” disse la rossa guardandolo allibita.
“Non capisco se sei dannatamente furba… o solo immensamente fortunata” sibilò mentre cercava di estrarre la spada dalla roccia… ops, dal terreno. (Scusate, ho sbagliato storia. Comunque secondo me è la seconda ipotesi)
“Ti lamenti che non so fare nulla ed io ti ho dimostrato che so difendermi… cosa vuoi ancora da me?” allargando le braccia con fare esasperato.
“Questo è solo un incubo… soltanto un incubo” borbottò lui. (Credo gli stia venendo un’emicrania)
“Non ti piacciono i serpenti?” chiese la rossa sollevando il rettile all’altezza del suo viso. (Ma che schifo!!) 
“TU sei il mio incubo!!” gli urlò dietro.
“Non è carino essere considerata un incubo anche da uno youkai” sospirò lei accarezzando la testa del serpentello. “Pensi di essere migliore? L’iceberg che ha affondato il Titanic aveva più personalità di te!”
“Non so cosa sia il Titanic, ma sono sicuro che non era un complimento. Muori umana!!” facendo scattare la mano artigliata verso di lei.
Il serpente che lei aveva in grembo, vista la minaccia in arrivo, sputò del veleno verso il demone facendo capire in tal modo d’essere un cobra.
Sesshomaru accecato, finì per sbattere contro un albero li vicino. (Ma io mi rifiuto di continuare… due personaggi normali non ne avevate? Voglio un aumento!)
Sorpresa, la rossa guardò ad occhi sgranati il serpente che aveva in braccio “Ma sei proprio carino!! Adoro i cobra!!” grattandogli dolcemente il ventaglio squamoso, il serpente emise piccoli gorgoglii di piacere. (Questa è pazza, non imitatela)
La rossa, col cobra arrotolato sul suo collo, andò a vedere come stava il demone. Giaceva a terra privo di sensi, sotto un albero con la sua sagoma stampata. L’essere rospiforme chiamato Jaken gli piagnucolava accanto.
“Dovrebbe stare più attento a dove cammina” scuotendo la chioma sanguigna con aria rassegnata. “Accidenti, è già il tramonto. Speriamo che a Scarab sia andata meglio che a me...”
Ad un tratto si aprì un varco, come uno specchio che rifletteva lo scantinato della fumetteria.
“Devo andare” disse la ragazza guardando con aria triste il serpente. “Ti va di venire con me? Sei così dolce.” Il cobra annuì col capo. (Ma possono farlo? Stiamo raggiungendo dei livelli di assurdità preoccupanti… ho bisogno di ferie)
“Hey Jaken, salutamelo quando si riprende. In fondo mi sono divertita… penso che tornerò.”
“È una minaccia?” chiese l’essere rospiforme chiamato Jaken, fissandola allarmato.
“No, è una promessa. Ciao!” salutandolo con la mano prima di saltare aldilà del varco.
 
***
 
Con un tonfo, atterrò sul pavimento.
“Ahi!! Ci volevano dei cuscini per il ritorno.”
“Ciao Skorpio!!!!!” esclamò la mora. “Mi sono preoccupata quando non ti ho vista… ma dove sei finita?”
La rossa le raccontò tutto quello le era successo.
“Cavoli, mi dispiace… io mi sono divertita un sacco invece!! Gojyo ha detto che ti aspetta la prossima volta” ammiccandole maliziosa.
“Vedremo. In fondo mi sono divertita!” sorridendole allegra.
“Scusa la domanda… ma che hai intorno al collo?”
“Questo? È Bis, il mio nuovo animaletto di compagnia” facendo strisciare il serpente lungo il braccio. “Ti piace?”
“È… è… è…” inorridita. (E chi non lo sarebbe)
“È un cobra” avvicinandolo all’amica che scappò urlando. “Ma perché non gli piacciono mai i miei animaletti?” imbronciando delusa le labbra. “Non voleva la tarantola, la medusa assassina australiana, il pesce pietra, il cucciolo di coccodrillo marino… non capisco proprio perché” sconsolata accarezzò la testa del serpente. “Siamo rimasti noi due, andiamo a casa Bis.”
“Sssssssssh!” sibilò lui contento.
 
***
 
Nel frattempo, nell’epoca Sengoku, Sesshomaru riprendeva conoscenza.
“Dov’è? Dov’è quel mostro travestito da donna?” guardandosi intorno, leggermente allarmato.
“È andata via mio signore” gli rispose l’essere rospiforme chiamato Jaken.
“Andata?” con una nota di allegria nella voce.
“Sì… ma ha detto che tornerà” riferì cupo.
“Andiamocene” scattando il piedi.
“Dove mio signore?”
“Ovunque… ma che sia abbastanza lontano affinché lei non ci trovi…”
All’improvviso dal nulla, riapparve il varco. Ed una chioma rossa…
“Scusare, avete visto il mio portafoglio?” chiese la rossa uscendo.
“Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhh!!!!!!” entrambi scapparono urlando.
“MALEDUCATO!!! Bastava dirmelo se non lo sapevi!!!” imbronciata. (Guarda che è scappato da te)
“Perché? Cosa gli ho fatto?” (……….)
“Rispondimi!!” (Non c’è speranza… Aaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhh!!!! Aspettatemi, arrivo anche io!!!!)
“Maschi” scuotendo disgustata la testa, riprendendo il portafogli prima di rientrare nel varco.
 

Fine

 
 
[1] Saiyuki è il manga di Kazuya Minekura. Per chi vuol saperne di più: http://it.wikipedia.org/wiki/Saiyuki
 
[2] Gojyo è il mezzo demone, libertino, superfusto, supersexy, supertutto del manga Saiyuki (a mio modesto parere almeno xD )
  
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