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Autore: Zaccaria    12/03/2013    5 recensioni
Erano passati otto anni.
Erano passati otto anni dall’ultima volta che vidi quegli occhi color oceano.
Erano passati otto anni da quel 10 marzo in cui lo vidi partire per l’Afghanistan.
Erano passati otto anni da quando me ne andai da Doncaster, nel tentativo di scappare dai ricordi.
Erano passati otto anni da quando scoprì di essere incinta.
Erano passati otto anni da quando mi chiamarono per dirmi che quello di Louis Tomlinson era solo un altro nome aggiunto alla lista dei dispersi in guerra.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~Eight years~

 




I have died everyday waiting for you
Darling don’t be afraid I have loved you
For a thousand years
I’ll love you for a thousand more

~A Thousand Years, Christina Perri


 



 

 
Erano passati otto anni.
Erano passati otto anni dall’ultima volta che vidi quegli occhi color oceano.
Erano passati otto anni da quel 10 marzo in cui lo vidi partire per l’Afghanistan.
Erano passati otto anni da quando me ne andai da Doncaster, nel tentativo di scappare dai ricordi.
Erano passati otto anni da quando scoprì di essere incinta.
Erano passati otto anni da quando mi chiamarono per dirmi che quello di Louis Tomlinson era solo un altro nome aggiunto alla lista dei dispersi in guerra.
Louis, il mio Louis.
Quel ragazzo meraviglioso che mi aveva fatto innamorare.
Io l’avrei aspettato, avrei aspettato che sarebbe tornato, poi saremmo invecchiati insieme.
E dopo otto anni, avevo trovato il coraggio di fare una cosa che avrei dovuto fare da tanto tempo.
Dopo otto anni, ero tornata a Doncaster.
Dopo otto anni avevo trovato il coraggio di rivisitare quei luoghi, la panchina del nostro primo appuntamento, la nostra scuola.
 
-Mamma, mamma! E’ così bello qui, perché non mi ci hai mai portato prima?- urlò mia figlia correndo verso la mia figura che svettava in mezzo a quel parco primaverile.
-Te l’ho detto amore, non pensavo ti piacesse così tanto. Altrimenti ti avrei portato prima.- risposi rivolgendo un sorriso tirato a Kate, quella bambina che aveva ereditato gli stessi occhi trasparenti e i capelli castano chiaro di suo padre.
Me lo ricordava terribilmente.
Mi rivolse un sorriso forzato, era palese che non l’aveva bevuta.
Era così perspicace e sveglia.
L’ennesima cosa che mi portava a ripensare a lui.
Anche lui era perspicace e sveglio.
-Mamma, ora che siamo tornati qui ritroviamo anche il papà, non è vero?- chiese ancora sedendosi vicino a me, in una panchina.
Le sorrisi.
Un sorriso amaro, ma comunque un sorriso.
La accarezzai, spostandole un ciuffo ribelle da davanti quegli occhi azzurri.
Sapeva che non avrei mai risposto a quella domanda.
Non potevo, non ne avevo il coraggio.
Non avevo il coraggio di accettare che Louis non c’era più.
Dopo otto anni, non avevo ancora la forza di andare davanti.
Mia sorella diceva che dovevo dimenticarlo. Ma come avrei potuto mai dimenticare lui?
Non l’avrei mai fatto, una parte di me sarebbe sempre appartenuta a lui.
Kate mi rivolse un altro dei suoi sorrisi tristi e forzati, poi si alzò di corsa, puntando verso un’altalena.
Era frustrante vederla in quelle condizioni.
Era frustrante vederla privata di quel padre che tutti i bambini meritano.
E lei non ci aveva mai creduto alla storia della cicogna.
Lei sapeva tutto e non passava una giornata che non guardasse il telegiornale locale, aspettando che qualcuno facesse vedere la foto di suo padre.
Quella foto che fui costretta a regalarle, dopo che le ebbi raccontato tutta la storia.
Forse avrei dovuto cercare qualcuno in grado da farle da padre, qualcuno che la prendesse in braccio ogni sera, tornando dal lavoro, e le facesse fare la giravolta in aria.
D’altronde avevo ancora solo 26 anni, ero ancora abbastanza carina e graziosa per provare a rimorchiare qualcuno.
Ci avevo pensato qualche volta, se non altro per Kate, ma sapevo benissimo che non l’avrei mai fatto.
Per me, ci sarebbe stato sempre e solo Louis.
Chiusi gli occhi, ripercorrendo con la mente tutti i nostri momenti migliori.
Era inutile fingere, dopo otto anni mi mancava ancora come il primo giorno.
Aprì gli occhi di scatto e mi voltai, notando qualcosa al mio fianco.
Non era possibile.
Quello doveva essere un miraggio, per forza di cose.
Ripercorsi con lo sguardo il profilo dei capelli mossi, la linea dolce e delicata del naso, il sorriso un po’ sghembo che tanto amavo, i suoi occhi.
Le ipotesi erano due:
-I troppi ricordi mi avevano dato alla testa e ora vedevo cose che  non c’erano.
-Quel ragazzo assomigliava terribilmente, in tutto e per tutto, al mio Louis.
Non considerai nemmeno che poteva essere veramente lui, era impossibile.
-Ehm… ciao!- esclamò il ragazzo notando che lo stavo fissando in modo abbastanza inquietante.
Un momento.
Quella voce.
Quella era la sua voce. La voce di Louis.
-L-Louis?- balbettai ancora incredula, non sapendo bene se stessi veramente sognando.
-Ci conosciamo?- chiese il ragazzo/Louis alzando le sopracciglia.
Tutte le mie speranze formatesi in quei pochi minuti mi crollarono addosso.
Com’era possibile che non si ricordasse di me?
Aveva promesso che sarebbe tornato, che saremmo invecchiati insieme.
Dov’erano ora tutte le sue promesse?
-Non mi riconosci più?- chiesi senza nascondere la mia delusione.
-No, mi dispiace.- Sembrava veramente dispiaciuto, come se non fosse colpa sua.
-Va bene, ho capito. Ci si vede.- mi limitai a rispondere trattenendo le lacrime.
Poi feci per alzarmi e andare da Kate, che guardava la scena curiosa dall’altalena.
Louis si era dimenticato di me.
Io avevo passato otto anni nella disperazione, tra le lacrime.
E lui si era dimenticato di me.
-No, aspetta.- tuonò prendendomi per un polso, facendomi voltare.
-Tu mi ricordi sul serio qualcuno. Nessun mio ricordo è stato così forte come questo che mi lega a te. Aiutami, ti prego. Chi sei?- continuò, tornando a modulare la sua voce.
-Io… io non capisco.- ammisi, con tutta sincerità.
-Mia madre mi ha detto che otto anni fa sono stato arruolato in guerra, Afghanistan. Poco tempo dopo mi hanno sparato, sono caduto da una superficie rialzata e sono entrato in coma. Mi sono svegliato tre anni fa, ma non ricordavo niente. Aiutami ti prego, io SENTO di avere un legame con te.- spiegò lasciando intravedere un barlume di emozioni attraversare il suo viso.
Mi sedetti di nuovo.
Forse più per il colpo che avevo appena ricevuto, che per comodità.
Lui aveva perso la memoria. Era entrato in coma.
Presi un respiro profondo. Dovevo calmarmi.
-Come posso aiutarti Louis?- chiesi disperata.
-Parlami di te. Di noi. Con il mio migliore amico ha funzionato.-
Sicuramente stava parlando di Harry.
Sorrisi ripensando a quel ricciolino dagli occhi verdi. Era così simpatico.
-Prima che tu partissi per l’Afghanistan io ero la tua ragazza. Mi dissi di aspettarti. Mi dissi che dovevo aspettare massimo due anni, poi saresti tornato. Ti ricordi Louis? La prima volta che ti ho visto stavi urlando cose sconce per il corridoio della scuola con Harry, io mi ero appena trasferita e non sapevo chi fossi. Per sbaglio mi uscì una risata e voi due vi voltaste per vedere di chi si trattasse. Mi sorrisi e ti presentasti, dicendomi che se volevo farmi quattro risate bastava venire da te. Due mesi dopo ci scambiammo il primo bacio, nella presidenza. Ci eravamo finiti perché tu avevi detto una stronzata delle tue e io ero scoppiata a ridere, e quella zitella acida della Burton ci spedì fuori. Dissi che mi baciasti perché ne avevi voglia e perché era una situazione divertente per dare il primo bacio alla ragazza che ti piace. Su questa panchina mi dissi ‘Ti amo’ per la prima volta, e io risposi con le lacrime agli occhi. Un giorno avevi casa libera e facemmo l’amore, fu la notte più bella della mia vita. L’unica cosa è che tua sorella Phoebe ci sorprese e fummo costretti a spiegare i rapporti sessuali ad una bambina di 5 anni. Noi ci amavamo Louis, eravamo felici. Dovevamo sposarci e invecchiare insieme.-
Louis spalancò la bocca, senza smettere di guardarmi negli occhi.
-Tu sei la ragazza. La ragazza di cui parla sempre Harry, quella di cui si ostina a non volermi dire il nome. Io sapevo che non potevo essere single… tu… tu sei Elise Granger. Oh mio Dio, sei tu.- mormorò piano.
Annuì, sorridente, portandomi una mano alla bocca, incredula.
-Tu sei… oh mio Dio, non posso crederci. Come ho fatto a non ricordarmi di te? Dio, fatti abbracciare.- urlò stringendomi in uno dei suoi abbracci che tanto amavo.
-Mamma. E’ lui il mio papà, vero?- strillò euforica Kate saltandomi addosso.
Louis mi rivolse uno sguardo perplesso, non capiva.
-Lou, la sera prima che tu partissi abbiamo fatto l’amore per l’ultima volta. E… beh, dopo 9 mesi è nata Kate.- spiegai, speranzosa in una sua risposta positiva.
Louis guardò Kate attentamente, fermandosi sugli stessi occhi color oceano che la contraddistinguevano. Erano i suoi occhi, gli stessi bellissimi occhi.
-M-mi assomiglia.- sussurrò Louis, ancora incredulo.
-Sì.-
Le porse delicatamente una mano, per poi stringerla in quella piccola di Kate. La tirò a sé con un gesto attento e cauto, poi le rivolse un altro sguardo, prima di stringerla in uno dei suoi abbracci.
-Oh papà, ci sei mancato così tanto.- pianse Kate tra le sue braccia.
-E’ prematuro dirvi che vi amo, anche se vi ho appena ritrovato e, appena conosciuto?- chiese Louis riferendosi prima a me poi alla bimba che stringeva tra le braccia.
-Tu sei stato sempre un ragazzo che ti innamoravi al primo sguardo, quindi penso non sia per niente prematuro.-
-Vi amo. Ti amo Elise, e non hai idea di quanto mi sia mancata.-
Mi tirò a sé e mi baciò.
E dopo otto anni sembrava tutto essere tornato perfettamente a posto.
Dopo otto anni avevo ritrovato la mia felicità.
Dopo otto anni la mia vita aveva di nuovo un senso. 




ALLORA. 

Bene, questa è la mia seconda os perciò perdonatemi se non è poi così bella. 
Non so da dove mi sia venuta questa idea, ma mi è venuta.
Solo che non è uscita proprio come volevo io, però questo è stato il meglio che sono riuscita a fare. 
Anyway, spero comunque che vi piaccia. 
Ho scelto di dare ad Elise il volto di Emma Watson perché, beh, perché la amo ed è molto simpy (?)
Ok, non inizio con le mie minchiate altrimenti qui non finiamo più.
Grazie a te che hai aperto questa os e l'hai letta,
grazie a te che lascerai una recensione,
e grazie a te che la aggiungerai tra le mitiche tre. (?)
Mi volatilizzo.
Alla prossima,
Benedetta.

 

  
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