La mia luce
"Amicizia. Felicità. Gioia.
Voglia di vivere. Amore.
Sentimenti che non credevo non avrei
più potuto provare.
Sono sicura che se Arlong avesse
continuato a regnare, non sarei mai più stata felice, mai più.
Certe volte, mentre disegnavo cartine
nel palazzo di Arlong, odiavo essere così brava nel farlo, se non fossi
stata così brava Arlong non
mi avrebbe mai costretto a vivere nel suo palazzo a disegnare cartine, a
far credere al mio villaggio che lo avevo tradito unendomi ad Arlong.
Mi sentivo come in un tunnel buio, senza fine, credevo
che non avrei più visto la luce, la luce della vita.
Invece…un giorno ho rivisto la
luce, la mia luce.
Un ragazzo.
Un pirata.
Non avrei mai creduto che la mia luce
sarebbe stato un pirata, io odio i pirati o, per meglio dire, odio i pirati
come Arlong.
Prima di incontrare la mia luce,
credevo che tutti i pirati fossero uguali, tutti sanguinari e ricattatori,
invece mi sbagliavo.
Non sono tutti così.
Ci sono le eccezioni. La mia luce
è un’eccezione. I miei amici sono delle eccezioni.
Il mio pirata ha due grandi tesori, i
suoi amici e il suo cappello di paglia. Prima di conoscerlo odiavo i cappelli
di paglia, non mi piacevano, infatti, non li indossavo mai. Tuttora io odio i
cappelli di paglia.
Ma non tutti.
C’è sempre
l’eccezione.
Solo un cappello di paglia si salva e
quell’unico si salva perché è il cappello del mio pirata.
Per lui quel cappello è importante come una persona perché
è il simbolo di una promessa e di un amico, non lo donerebbe a nessuno,
né lo presterebbe mai a qualcuno, questo mi disse
quando lo incontrai per la prima volta e tutt’ora mantiene
quella promessa. Solo con una persona l’ha infranta.
Con
me.
Quel giorno quando mi liberò da
Arlong, mi prestò il suo cappello e mi promise aiuto.
Non mi sono mai sentita tanto al sicuro
come in quel giorno, in quell’istante, in quel momento sentivo di potermi
fidarmi di lui ad occhi chiusi, mi sentivo protetta da tutto e da tutti, ma ero
anche sorpresa.
Perché mi aiutava? Io
l’avevo ingannato.
Ero fuggita da lui e dalla sua ciurma,
eppure lui… è venuto lo stesso a cercarmi, ha sconfitto Arlong e
mi ha prestato il suo tesoro più prezioso, il suo cappello.
Dopo aver sconfitto Arlong mi ha
gridato che facevo parte della sua ciurma ed io mi sono messa a piangere,
felice, come non ero da tanto tempo.
A volte mi chiedo cosa ho fatto per
meritarmi nella mia vita lui.
Monkey D. Rufy.
Il mio pirata con il cappello di
paglia.
Il ragazzo che amo.
La mia luce.”
- Nami cara, la cena è pronta,
vieni a mangiare -
- Grazie Sanji, arrivo –
- A cosa pensavi, tesorino mio, avevi
un’aria così assorta e pensierosa –
- Pensavo alla mia luce –
- La tua luce? –
- Sì, ma ora ho una fame che non
vedo l’ora di mangiare –
- Non ci sarà da aspettare,
è tutto pronto –
Nami entrò insieme a Sanji nella
cucina della Going Merry, fece un cenno di saluto a tutti e cercò con lo
sguardo Rufy, ma non lo trovò. C’erano tutti, Zoro, Usopp, Robin,
Chopper e Sanji, ma di Rufy nessuna traccia e questo era preoccupante, molto
preoccupante. Rufy era sempre il primo ad arrivare, quando si trattava di cibo,
in pensiero Nami chiese agli altri dove
fosse Rufy.
- Sta arrivando, Nami cara -
- Che sta facendo? Di solito arriva
sempre primo a tavola –
- E’ sulla polena, ora arriva
–
Dopo neanche due secondi Rufy entrò in cucina con aria pensierosa, si
sedette a tavola e mangiò senza dire neanche una parola, tutti erano
molto preoccupati, quel comportamento non era da Rufy.
- Ecco un’altra porzione, Rufy -
- Grazie Sanji, ma non ho più
fame –
Quest’ultima frase fece calare il
silenzio nella cucina, ci girammo tutti verso Rufy, mentre lui continuava a
guardarci con aria innocente, come se avesse detto la frase più normale
del mondo.
“Teoricamente questa è la
frase più normale del mondo, ma non per Rufy. Rufy che non vuole
più cibo? Forse sta male, anzi sicuramente sta
male”
- Rufy, stai bene? Stai male? Vuoi che
Chopper ti visiti? -
- No, Nami, non sto male, solo non ho
più fame – disse Rufy con calma.
- Ma tu hai sempre fame! –
- Anche se ho mangiato il frutto Gom-Gom, non vuol dire che io non sia una persona normale
– Detto questo Rufy si alzò dal tavolo e si diresse verso la sua
adorata polena.
Nami lo seguì a ruota sotto gli
sguardi dei suoi amici, stupiti e ansiosi, ansiosi di vedere il cambiamento,
perché erano sicuri che quella sera sarebbe cambiato qualcosa fra lei e
Rufy, forse in bene, forse in male, ma sarebbe cambiato.
- Rufy, Rufy, mi vuoi spiegare cosa ti
prende? -
- Nulla Nami, tranquilla –
- No, non sono per niente tranquilla,
prima rifiuti il cibo, poi mi tratti con freddezza, cosa ti ho fatto? –
- Niente, ti giuro che non sono
arrabbiato con te –
Tra i due calò il silenzio, Nami
credeva al suo capitano, ma aveva lo stesso il dubbio che lui non le stesse dicendo tutta la verità.
Una folata di vento improvviso fece
volare il cappello dalla testa di Rufy e lo fece depositare su quella di Nami,
lei in un gesto molto veloce se lo tolse e lo ripose su Rufy.
Lui, che era di spalle, si girò,
si tolse il cappello e lo rimise sul capo di Nami, guardandola sempre negli
occhi.
- Non è necessario che TU mi
ridia a una tale velocità il mio cappello, puoi anche tenerlo per un
po’ se vuoi -
- Ma questo è il tuo cappello!
La cosa che hai di più prezioso al mondo, non te ne separi mai, non lo
fai indossare mai a nessuno –
- Infatti ho
detto che solo tu puoi tenerlo un
po’ se vuoi –
Rufy le rivolse un sorriso dolcissimo,
quelli che solo lui sa fare, e Nami cominciò ad arrossire, avrebbe voluto che quel momento durasse per sempre, lei con
il suo cappello e lui che le sorrideva, ma Nami aveva bisogno di risposte.
- Perché io? Perché? -
- Perché sei
speciale, sei importante per me, Nami –
Nami, colpita da tanta dolcezza, si
avvicinò di più a Rufy e cominciò, lentamente ad
accarezzargli i capelli.
Rufy la attirò ancora di
più a sé, e unì le sue labbra con quelle di Nami.
Nami, dal canto suo, amava Rufy da
tanto tempo ormai e se lui ricambiava questo suo sentimento non poteva che
essere felice, schiuse leggermente le labbra e così fece incontrare la
sua lingua e quella di Rufy dando il via ad una danza di amore e passione.
Si staccarono, senza fiato, e si
guardarono intensamente negli occhi.
- Ti amo, mia piccola e dolce ladra -
- Anch’io ti amo, mio adorato
capitano –
Si diedero un altro bacio, mentre Nami
si tolse il cappello sulla testa di Rufy.
- Questo cappello non può stare
troppo lontano dal suo proprietario-
Rufy sorrise, si sistemò il
cappello, guardando Nami con occhi dolci, occhi innamorati.
- E comunque il ladro sei tu non io -
- E perché sarei un ladro?
–
- Perché mi hai rubato il cuore
–
- Anche tu hai rubato il mio cuore Nami
e l'hai fatto nel modo più bello che esista-
Nami abbracciò Rufy con
felicità e Rufy ricambiò con tutto l’amore possibile.
“Il giorno in cui incontrai Rufy
ho ritrovato la luce, oggi l’ho raggiunta la mia luce!”
pensò Nami, felice, per quello che il futuro le aveva riservato,
cioè Monkey D. Rufy.
Note: Il fatto che Nami odia i cappelli
di paglia, l’ho inventato io.
Recensite! Recensite!
E’la prima ff su One Piece,
ovviamente Runami.
Questa ff è dedicata alla mia amica Serena,la quale adora Rufy e tutto il mondo di One Piece, spero che le piaccia. Questa ff partecipa al contest Lovely Valentine <3 indetto dal Fanfiction Contest ~ { Collection of Starlight }. Qui il link nel sondaggio QUI , dove c'è anche la mia ff, non è necessario essere iscritti al forum per votare. Se la mia vi è piaciuta basta votare e poi confermare il vostro con un post dove spiegate perchè avete votato questa ff, stesso discorso se volete qualche altra ff ^^
Scusate gli errori di grammatica
Marty De
Nobili