Storie originali > Drammatico
Ricorda la storia  |      
Autore: Izuna     12/03/2013    1 recensioni
"Una bambina farebbe di tutto per fuggire da un mondo di violenza inaudita. Proprio di tutto"
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La prima volta che Richiard mi ha picchiato ho visto le stelle, proprio come nei cartoni animati. E' stato solo un manrovescio ma il segno delle cinque dita rimase circa una settimana. Avevo rotto il vaso della mamma e impaurita mi nascosi sotto il letto. Non passò molto tempo prima che Richard mi scovò. Ho imparato in quel momento a stare alla larga da lui. Cerco di tenermi lontana da casa più che posso. 

Richard e mamma si sono sposati subito dopo la morte di papà. Ora la casa puzza di alcool e fumo. 

Non mi piace per niente. 

-Anna! Sta a guardare!- Esclama d'un tratto mia sorella.

Io mi giro e sgrano gli occhi. 

- Sofia! Scendi da lì!- Dico allarmata. 

Lei è mia sorella. Ha 8 anni. Siamo molto diverse, sia nell'aspetto sia nel carattere. Sofia ha i capelli biondi e una pelle chiarissima come se qualcuno si fosse stancato di tingerla e l'abbia lasciata così, perchè ci pensasse qualcun'altro. Inoltre lei fu l'unica a vedere la morte di papà. 

Ma non ne abbiamo mai parlato. 

Io invece ho i capelli neri e la pelle un po' più scura. Ho otto anni, due più di Emma, ma siccome sono minuta, la gente probabilmente pensa che siamo gemelle diverse. Anche noi lo pensiamo, ma io vorrei essere più simile a Sofia. Io strillo quando vedo una cicala, Sofia no. La racconglie e la mette fuori. Io le dico di calpestarla ma lei non mi ascolta. Gli altri bambini non la tormentano mai. Una volta, Marco, le aveva afferrato il braccio e gliel'ha ritorto dietro la schiena, per un sacco di tempo "finchè non mi dirai che sono il migliore dell'universo!" le ha detto, torcendole il braccio sempre di più ma Sofia non si è lamentata nemmeno un po' e ne è uscita vittoriosa. Non ha paura di niente. Tranne quando Richard picchia la mamma. Vedo i suoi occhi diventare tristi, allora la prendo e la porto via prima che scoppi a piangere. Non voglio che Richard picchi anche lei. 

- Ti prego scendi!- Imploro avvicinandomi all'albero  - Dai, che la mamma ha preparato la cena!- 

- Davvero?? - Chiede incredula. - Scendo subito!- 

La guardo colpita dalla sua agilità nello scendere. Sembra davvero una piccola scimmietta! 

In pochi secondi è già davanti a me che si sistema il vestito grigio. Ha tutti i capelli scompigliati e il viso sporco di terra. 

- Non cambi mai Sofia .. - Le dico togliendo una foglia rimasta impigliata tra i capelli biondi. 

Lei ridacchia e corre verso casa prendendomi per mano. Percorriamo di corsa il sentiero giocando ad acchiaparello. 

Una volta giunte a destinazione, entriamo in casa e ci dirigiamo in cucina affamate. 

- Era ora. - Dice mamma lanciandoci un'occhiataccia. - La pasta si stava raffreddando.- 

Ci sediamo e Sofia fa una smorfia. Pasta al sugo. Lei odia la pasta al sugo. 

- Mamma, lo sai che Sofia odia la pasta al sugo! - Esclamo versandomi l'acqua frizzante.

La mamma sbuffa rumorosamente e si passa una mano tra i capelli. 

- Non fa niente .. - Dice Sofia con fare timido.  - La mangio lo stesso.- 

Io sorrido e le accarezzo i capelli. Da brava sorella maggiore le prendo il bicchiere e le verso l'acqua. Dopo di che mi alzo e mi avvicino alla pentola piena di pasta al sugo.

- Mamma hai dimenticato di riempire il piatto di Sofia.- Dico prendendo un mestolo. - Faccio io!- 

Lei butta lo straccio bagnato nel lavandino  e si siede di fronte a Sofia la quale resta impassibile. Mamma ha sempre odiato Sofia, non so per quale motivo, ma l'ha sempre trattata male fin da quando ne ho memoria. 

Invece Richard la ignora, quasi come se  non esistesse. 

Una volta riempito il piatto mi dirigo a tavola e appoggio il piatto fumante davanti a Sofia. 

- Stanotte a letto presto che domani c'è scuola. - Dice mamma bevendo un sorso di vino.

- Lo sappiamo!- Esclamo sbuffando.

Sofia sta sempre zitta quando siamo con mamma o con Richard. Molte volte le ho detto di parlare con loro ma lei fa sempre spallucce e cambia argomento. 

 

Odio svegliarmi la mattina presto per andare a scuola. 

Non sopporto la luce che entra prepotentemente dalla finestra interrompendo i miei sogni. 

Sognavo di essere in una casa tutta mia. Senza mamma e senza Richard. Solo io e Sofia. 

Mi stiracchio facendo un rumoroso sbadiglio svegliando Sofia. 

- E' già ora?- Dice stropicciandosi gli occhi. 

E' carina anche appena sveglia. Sofia è davvero perfetta.

- Si. - Dico sorridendo - Dai andiamo a lavarci, così andiamo via prima. - 

Ormai era una routine. Svegliarsi in fretta, lavarsi in fretta e uscire ancora più in fretta per sfuggire a Richard appena sveglio. 

Sofia lo odiava profondamente. A volte sognava di ucciderlo. 

Anche io lo odio. Però non così tanto da desiderare la sua morte. Papà mi aveva spiegato che in tutti c'è del buono. Forse anche in Richard. 

 

- Hai fatto i compiti? - Chiedo a Sofia, una volta entrati in classe.

- No. - Mi risponde ridendo - Me ne sono dimenticata!-

- Te l'avevo detto ieri!- La rimprovero 

Lei mi fa la linguaccia e corre a sedersi. 

Non salutiamo nessuno, come al solito, tanto neanche loro salutano noi.

Per qualche ignoto motivo, non piacciamo a nessuno dei nostri compagni. Forse per i modi bruschi di Sofia? 

Non capisco. 

A volte ci parlano. Ma solo per prenderci in giro o per chiederci appunti e cose del genere. 

- Oh, la pazza.- Sento dire. Mi giro e incontro gli occhi di Collie. Il bulletto della classe.

Mi pietrifico e comincio a deglutire spaventata. 

- A chi ti riferisci? - Chiede Sofia tranquilla. 

Lui si mette a ridere e non risponde. 

- Vuoi che ti prenda a pugni? - Chiede Sofia minacciosa - Brutto stronzo.- 

- no no .. scusa Anna.. - Dice lui ancora con le lacrime agli occhi. 

- Mi chiamo Sofia deficiente! - Grida mia sorella sbattendo il piede. 

Collie si scusa ancora e se ne va continuando a ridere. 

- Sei così coraggiosa .. - Dico ammirata. 

- Dovresti essere più decisa .. - Mi dice aprendo lo zaino. 

Lo so .. 

 

 

- Ancora con il tuo diario segreto? - Mi chiede Sofia sdraiata sul mio letto. 

- Mi piace scrivere .. - Rispondo un po' imbarazzata. 

Nemmeno il tempo di aprirlo che qualcuno me lo strappa dalle mani. 

Richard. 

- Stefano non mi parla più per l'incidente della rana ... quale incidente della rana? - Chiede ridendo fumando il suo sigaro. 

- Ridammelo! - Grido alzandomi. 

Quando provo a prenderlo lui mi respinge. Sfoglia le pagine passandoci sopra le sue luride dita. 

- Io dove sono? Muoio dalla voglia di sapere cosa scrivi su di me .. mmh .. - Continua a sfogliare - Mamma qui, mamma là .. Cristo .. non c'è niente sul tuo caro vecchio papà? - 

Getta il diario a terra. Avrei dovuto ascoltare la vocina che mi diceva di non chinarmi a prenderlo finchè non se ne fosse andato.

Troppo tardi.

Nemmeno il tempo di abbassarmi che mi spinge con un calcio e mi fa cadere. 

- Ecco qua! Ti ho dato qualcosa su cui scrivere! - Dice ridendo aspirando il fumo della sigaretta. 

Mi alzo dolorante con il diario in mano. 

- Stronzo .. - Sento dire da Sofia. 

Sgrano gli occhi e mi giro verso di lei. 

- Che cosa hai detto pazza? - Chide minaccioso avvicinandosi a lei - Ripeti. - 

Sofia non dice niente e rimane a guardarlo impassibile. 

- Ripeti!- Grida dandole uno schiaffo. Io sussulto sul posto con le lacrime agli occhi. 

- Ripeti stupida! - Grida di nuovo tirandole i capelli. 

Io scoppio a piangere, riesco quasi a sentire il male che le sta facendo. 

- Basta! - Grido - Lasciala stare!- 

Richard le molla i capelli e butta la sigaretta per terra. 

- Che roba .. - Commenta tra se e se andandosene via. 

Corro verso Sofia e la abbraccio forte forte. 

Lei risponde all'abbraccio e cerca di non piangere. 

- Sei così forte Sofia .. - Le dico accarezzandole i capelli.

- E' che voglio proteggerti. - 

- Quando saremo grandi, ce ne andremo via da qui. - Le dico asciugandomi le lacrime 

-Si! - Esclama lei sorridendo. 

Se Sofia non esistesse, sarei davvero diventata pazza. 

 

Il sabato sera. 

Io e Sofia odiamo il sabato sera.

Di solito chiudiamo la camera a chiave. 

Così Richard non entra. 

Ogni sabato sera Richard va a bere e torna a casa ubriaco marcio. 

Una volta era entrato in camera nostra e aveva picchiato Sofia perchè si era dimenticata di lavare i piatti.

Mamma non l'ha impedito.

Lei non ci aiuta mai. 

Credo che abbia paura. Ma nonostante questo, io e Sofia cerchiamo sempre di proteggerla. 

Prima la mamma non era così, quando stava con papà era una donna dolcissima. Poi arrivò quella sera.

Quella maledetta sera.

Papà era in casa solo con Sofia, giocavano, e all'improvviso un ladro entrò dalla finestra e papà per proteggere Sofia si prese una pallottola dritto in fronte.

Morì sul colpo...

Da quel giorno la mamma cambiò e si sposò con Richard e la nostra vita divenne impossibile. 

- Hai chiuso a chiave? - Mi chiede Sofia sbucando da sotto le coperte. 

- Sì, tranquilla. - Le dico sbadigliando. 

Sto per assopirmi ma all'improvviso sento un urlo provenire dalla cucina. 

Sofia spalanca gli occhi e quasi cade dal letto. Io mi alzo lentamente e mi giro verso Sofia. 

Lei rimane in attesa e guarda la porta. 

- Credi che .. - Dico alludendo al resto della frase. 

Sofia sta zitta e si mordicchia il labbro inferiore. Il mio cuore batte fortissimo e le lacrime cominciano ad uscire. 

Il silenzio viene di nuovo rotto da  continue urla, solo quando cominciamo a sentire singhiozzi e una serie di "basta!" saltiamo dal letto. 

- La sta picchiando di nuovo - Dice Sofia aprendo la porta. - Ora lo ammazzo.- 

Io la seguo piangendo disperata. 

Facciamo le scale di corsa, percorriamo il corridoio e ci troviamo davanti alla cucina. 

Facciamo un respiro profondo e Sofia apre la porta lentamente. 

Sgraniamo gli occhi.

Richard è ubriaco marcio. E' a gattoni sopra mia madre e continua a darle schiaffi e pugni sul viso. La mamma continua a urlare e a piangere cercando di difendersi. Ha il viso macchiato di sangue e non riesce a spingerlo via.

Comincio a tremare e prendo la mano di Sofia la quale la stringe forte. 

- Stupida donna! - Grida Richard - Non mancarmi di rispetto! - 

- Basta Richard! - Grida piangendo - Basta ti prego! - 

Non riesco a muovermi. 

Come posso difendere mia madre? 

Chiudo gli occhi e mi accascio a terra tremante. 

- Basta .. - Sussurro piangendo. 

Sofia mi lascia la mano e corre verso di loro. 

Spalanco gli occhi e mi alzo in piedi. 

- Sofia no! - Grido inseguendola. 

Sofia, acceccata dalla rabbia, prende un bicchiere sul tavolo e si precipita verso Richard.

- LASCIA LA MAMMA!- Grida lanciandogli dietro il bicchiere che si rompe sulla sua schiena.  

Richard sgrana gli occhi e si gira verso di noi. 

- Sofia! - Grido mettendomi una mano davanti alla bocca. 

- Sofia .. - Ripete lui alzandosi e lasciando la mamma a terra tremante. - Cazzo di bambina pazza .. - 

Sofia rimane a fissarlo con gli occhi spalancati, per la prima volta vedo il terrore nei suoi occhi. 

- Nh .. non .. la toccare .. - Dice mamma con fatica. E' la prima volta che difende Sofia. 

- STA ZITTA! - Grida Richard dandole un calcio sul fianco. 

- Aspetta! Sofia non lo fa più! - Dico cercando di salvare la mia piccola sorellina - Vero  Sofia? 

Lei rimane zitta e abbassa la testa.

- Sofia? - Chiamo tremante.

- Se tornassi indietro .. - Dice Sofia stringendo il piccolo pugno - Ti colpirei più forte. - 

Io e mamma sgraniamo gli occhi. 

- Brutta pezzente! - Grida Richard dandole uno schiaffo. Dopo di che la prende per un braccio e la trascina via. 

In camera sua. 

Li inseguo cercando di fermarlo, ma Sofia mi urla di andare via. 

Dice che andrà tutto bene. 

Richard entra in camera e chiude a chiave. 

Io mi siedo a terra davanti alla porta. 

Non sento nulla. 

Assolutamente niente. 

Scoppio a piangere fortissimo, mi dimeno e mi tengo la pancia. 

Non riesco a smettere. 

Afferro la tenda e la stringo forte forte mettendomi una mano sulla bocca per soffocare i singhiozzi. 

Sofia!! 

 

Da quel giorno, Sofia è diversa. E' meno allegra e a volte la sorprendo che guarda il vuoto. 

Non mi ha detto che cosa le ha fatto Richard. 

E' solo uscita dalla camera, con le lacrime agli occhi e si è diretta verso la cucina superandomi. 

Lo rincorsa ma non mi parlò. Rimase zitta fino a quando andammo a dormire. Lì, finalmente, risentì la sua voce. 

A volte Richard, prende Sofia con la forza e la porta in camera sua. Lo fa spesso ultimamente. 

A volte cerca di prendere anche me. Ma Sofia si mette immezzo e prende il mio posto. 

Lo fa sempre .. 

La mamma non dice niente. 

Se ne sta zitta e cucina tutto il tempo. 

- Anna. - Mi chiama Sofia. - Oggi andiamo dal vecchio contadino? - 

- Perchè? - Chiedo bevendo un sorso di latte. 

- Voglio imparare a sparare con il fucile. - Dice. 

- Va bene, ma dopo scuola. - Dico 

 

 

Dopo scuola ci avviamo alla vecchia capanna di Frank, il vecchio contadino un po' scorbutico ma di buon cuore. 

- Ciao signorine! - Esclama vedendoci arrivare - Che si dice? - 

- Voglio imparare a sparare. - Dice Sofia. - Con il fucile. - 

Il contadino spalanca gli occhi incredulo. 

- Non puoi insegnarci? - Chiedo cercando di apparire grande agli occhi di mia sorella. 

- Perchè volete imparare a sparare? - Ci chiede sedendosi su un ceppo.

- Perchè .. di sera ci sono i lupi. E Richard non li manda mai via. - Dice Sofia con le mani in tasca- Volevamo farlo noi. - 

Io anniusco decisa. 

- Ok.- Dice sorridendo. - Io, alla vostra età già lavoravo! - 

Si avvia verso il capanno e prende due fucili. 

- Prudenza, ora vi insegno un paio di trucchi. - Dice dandoceli in mano. 

Dopo un'ora o due ad ascoltare Frank ci mettiamo in posizione. 

Lo stringo forte e premo il grilletto. 

Non pensavo che facesse così male. 

Strillai facendo cadere il fucile a terra spaventando Frank e Sofia.

- Attenta .. - Mi dice raccogliendo il fucile. 

- Fa male! - Dico con le lacrime agli occhi. 

- E' normale. - Dice Sofia sbuffando. - Ti abituerai. - 

Dopo vari allenamenti comincio a sopportare il dolore. 

Ora devo solo migliorare la mira. 

- Immagina .. - Dice Sofia. 

- Cosa? - Dico abbassando il fucile. 

- Immagina che quel tronco sia Richard. - Dice sparando centrando il cerchio che il contadino aveva disegnato - Bang! E il cervello di Richard è sul pavimento.- 

 

 

- Dobbiamo ucciderlo.- 

Le mie mani si fermano. 

- Che cosa? - Balbetto. 

Sofia rimane zitta e mi guarda dallo specchio. 

Io sono dietro di lei e le passo le mani tra i suoi capelli scogliendo i nodi. 

Lo faccio ogni sera.

- Dobbiamo ammazzare Richard. - Dice decisa - Stanotte.- 

Io continua a fissarla tremante.

- Non vuoi? Vuoi bene a quel pazzo? - Mi chiede tranquilla ma riesco a cogliere una nota arrabbiata. 

- No che non gli voglio bene .. - Rispondo riprendendo a sciogliergli i nodi. 

- Ma allora perch... - 

- Perchè non possiamo! - Esclamo interrompendole la frase. - Non posso .. non ricordi quello che diveva papà? In tutti c'è del buono .. - 

Sofia abbassa la testa e si alza. 

La guardo andare verso il letto e coprirsi con la coperta. 

Sospiro e vado verso la porta e la chiudo a chiave. 

- In Richard non c'è del buono. - Sento dire prima di sprofondare nelle braccia di Morfeo.

 

 

- Anna! ANNA! - 

Apro gli occhi lentamente e mi scappa un piccolo lamento. 

- Anna! Per l'amor del cielo! Rispondi! - 

Sento un dolore fortissimo alla testa e non capisco  niente. 

- Mamma? - Riesco a dire. 

- Oh .. grazie a dio .. - Dice abbracciandomi. - Si è svegliata! - 

Mi giro e spalanco gli occhi. 

Siamo fuori in giardino e c'è un sacco di movimento. C'è un ambulanza, un auto della polizia, lo sceriffo e un sacco di giornalisti. 

Non capisco. 

- Signorina? - Sento dire. 

Alzo la testa e vedo un viso rotondo e pieno di peluria.

- Sceriffo? .. - Chiedo interrogativa. 

- Dobbiamo farti un paio di domande. - Mi dice inginocchiandosi per guardarmi dritto negli occhi. 

- Domande? Perchè? - Chiedo guardandomi intorno. - Sofia? Dov'è Sofia? - Continuo alzandomi in piedi. 

La mamma sospira e sfila una sigaretta dal pacchetto. 

- Dopo .. Ora parliamo di Richard. - Dice lo sceriffo.

- Sofia! Dov'è Sofia? Mamma! Dimmi dov'è! - Grido 

Lei si porta una mano sulla fronte e comincia a piangere. 

- Ascolta .. una cosa alla volta .. - Mi dice lo sceriffo. 

- Che cavolo vuoi sapere? - Chiedo antipatica. Sofia avrebbe risposto così.

- Richard è morto. - Dice senza giri di parole.

Io spalanco gli occhi.

- Qualcuno gli ha sparato con un colpo di fucile.- Dice facendomi vedere il proiettile - Devi raccontarmi come sono andati i fatti e non ti preoccupare, non ti succederà nulla. - 

Io mi sono fermata a "Richard è morto."

Davvero è morto? 

Com'è successo? 

Quando è successo? 

- Devi ricordare! - Dice la mamma. - Tu avevi preso delle lezioni da Frank e .. - 

- Signora, ha sbattuto forte la testa, dobbiamo darle tempo. - Dice lo sceriffo. 

- Sofia... - Dico tremante 

- Come? - 

Chiudo gli occhi. 

Devo ricordare .. 

Ho così tanti brutti sogni in mente .. 

che siano veri? 

 

- Ricordo di aver sentito Richard entrare in cucina. Biascicava le parole .. come se fosse ubriaco. - Dico guardando a terra. 

- Poi? - 

- Sofia aveva detto che era una buona occasione. - Continuo.

- Per cosa? - 

- Per ucciderlo. - 

La mamma scuote la testa. 

- L'avete ucciso? - Chiede lo sceriffo. 

- Non ricordo.- Sussurro. - Dov'è Sofia? - 

- Cerca di ricordare! - Grida lo sceriffo facendomi sobbalzare. 

La mamma gli lancia un'occhiata aspirando la sigaretta. 

Un altro pezzo di ricordo mi attraversa la mente. 

Chiudo gli occhi e cerco di non perderlo. 

 

-Richard ci aveva scoperte e ci fece perdere i sensi con una bottiglia credo .. Quando mi svegliai Sofia non c'era più. Era sparita. - Sussurro con le lacrime agli occhi. 

- Ok .. continua .. - 

Guardai negli occhi lo sceriffo e feci un respiro profondo. 

Ricordo che Richard mi aveva presa per la maglia. Mi aveva chiamata "figlia di puttana". Era arrabbiato perchè mi ero ribellata a lui .. 

Gridavo di lasciarmi andare e continuavo a dimenarmi per sfuggire dalla sua presa. Così gli morsi la mano che stringeva la mia maglietta. 

Che cazzo! Aveva esclamato. 

-Dov'è Sofia? - Ricordo di essermi girata per guardarlo in faccia. Gli angoli della bocca di Richard si erano piegati formando un ghigno. Ma non mi rispose. 

- Dov'è? - Ripetei. A quel punto ero andata in cucina a cercarla.

- Non cercarla- Mi diceva lui dall'altra stanza seduto sulla poltrona - Non c'è.-

- Dov'è? - Ero tornata da lui - Eh? - 

- Non dirmi eh - Mi ha detto puntandomi la birra addosso. 

- Dimmi dov'è Sofia. - Avevo detto. 

- E se ti dicessi un segreto? - Mi avevo chiesto tranquillo - Se ti dicessi qualcosa che ho giurato di non dire? - 

Lo ignorai e continuai a chiamare mia sorella salendo in camera. 

- Te l'ho detto non è qui! - Mi aveva detto. - Allora te lo dico .. - 

Mi girai verso di lui. 

- E' morta! - 

Avevo sentito le mani tremare e un fruscio nelle orecchie. Credo che fosse il sangue che mi saliva veloce verso la testa. 

- L'ho uccisa io .. - Aveva annunciato allargando le gambe sorseggiando un sorso di birra. 

A quel punto ricordo di aver salito i gradini due a due alla volta, precipitandomi in camera di Richard e dopo in camera mia. 

E poi più niente. 

 

- Rideva! - Dico aprendo gli occhi - Rideva mentre diceva .. - 

Non riesco a dirlo.

- Diceva cosa? - Mi incita lo sceriffo. 

Guardo mamma con gli occhi sgranati. 

Lei mi fissa senza dire niente. 

- Ha detto .. ha detto di averla uccisa.. - Dico piangendo. 

- Oddio .. - Dice la mamma passandosi la mano tra i capelli 

- Tu lo sapevi mamma? - Chiedo piangendo - Sofia non c'è più??- 

La mamma si avvicina, sta per dirmi qualcosa ma lo sceriffo la ferma. 

- Non ora. - Le dice - Avanti.. cosa hai fatto dopo? - 

Mi passo una mano tra i capelli, come fa sempre mamma. 

- Sono andata in camera mia. - Dico - e ho preso la polvere da sparo che tenevo sotto il letto. - 

Lo sceriffo spalanca per un nano secondo gli occhi - E .. poi? - 

- Poi ho preso il fucile dalla camera di Richard - Continuo spalando gli occhi. - Ero arrabbiata. Avevo ucciso Sofia! - Grido cercando di prendere fiato. 

- Tesoro .. - Dice lo sceriffo accarezzandomi i capelli. 

- Dovevo prendere il fucile! Dovevo farlo! - Piango ancora più forte. 

- Puoi dirci tutto. Aggiusteremo ogni cosa ma devi dirci tutto! - Dice lo sceriffo. 

Le lacrime mi impediscono di vedere bene e continuo a pensare alla mia sorellina. 

Ricordo di aver preso il fucile e di aver fatto le scale di corsa. Ad ogni passo lo stringevo sempre più forte. Vedevo la porta  della cucina sempre più vicina più vicina e l'adrenalina salire. Ero acceccata da un odio mai provato prima. 

Prima di entare in cucina mi sentii chiamare. 

Era Sofia. Ero incredula. Pensavo fosse stata uccisa.

Prese il fucile e mi sorrise. 

I miei piedi mi portarono in cucina e spalancai la porta con tutta la mia forza. 

Sono stata forte. 

Ho guardato Richard negli occhi.

Addio. Aveva detto Sofia. Riesco ancora a vederlo, mentre capisce quello che stava per accadere. 

Il ricordo dello sparo e il viso senza vita di Richard mi attraversano il corpo come una scossa elettrica. 

 

- Quindi hai ucciso Richard. - Dice lo sceriffo. 

- E' stata Sofia. - Dico - Io l'ho aiutata. - 

La mamma butta la sigaretta a terra e mi viene vicino. 

- Mamma, dimmi, dov'è Sofia? - Chiedo guardandomi intorno. - Dov'è? - 

- Maledizione .. dicevano che doveva migliorare .. e invece è peggiorata! - Dice d'un tratto. 

Non capisco .. di che parla? 

- Mamma .. dov'è Sofia? Si sentirà sola .. - Dico guardandomi intorno. 

- Mamma! Mi dici dov'è mia sorella? -

- . . Sono stufa di questa storia! Hai capito Anna, sono stufa! - Grida all'improvviso quasi isterica. 

- Ma Sofia .. - 

- E di questo che sto parlando. - Dice scambiandosi un'occhiata con lo sceriffo.

- Allora .. è morta davvero? Avete trovato il suo corpo? - Chiedo con voce tremante. 

- Per l'amor di Dio, vuoi smetterla? Non c'è nessuna Sofia! Mi hai sentito? Non c'è nessuna Sofia! - Dice prendendomi per le spalle. - Capito?- 

- Non c'è nessuna .. Sofia?- Ripeto. 

- Non c'è mai stata. - Dice guardandomi negli occhi. 

- Vado a prendere un fazzoletto. - Dice lo sceriffo. 

- Ora ascoltami - Mi dice mamma - Sofia non è mai esistita. Hai cominciato a parlare di una sorella poco dopo la morte di tuo padre. Ti ho lasciato fare perchè il tuo psichiatra ha detto di non dire nulla, ma era insopportabile! Sofia di là, Sofia di qua .. A Sofia non piace la pasta al sugo, Sofia vuole dormire con te, Sofia vuole sedersi vicino a te. Basta! Non è giusto credere che una cosa che non esiste sia vera! - 

E' impossibile. 

Sofia è reale.

Sofia c'è. 

- Non ti piace Sofia? - Chiedo. 

- Non mi piace perchè non esiste! - Esclama stringendo le mie spalle. 

- Non ti piace perchè assomiglia a papà! - Grido - Perchè è stata l'unica a vedere papà morire! - 

- No! Sei stata tu a vedere papà morire! - Mi dice mamma - Eri in casa sola con papà quando quell'uomo è entrato e .. - 

- Basta! - Urlo tappandomi le orecchie. Ma non riesco a non sentire la sua voce. 

- C'eri quando gli hanno sparato .. - 

- No no no! - Urlo inginocchiandomi- 

- C'eri quando si è accasciato a terra, tu eri nascosta nell'armadio e tremavi .. - 

-Signora! La smetta! - Grida lo sceriffo. 

- nooo! - Perchè mi sembra tutto così familiare? 

- Poi ti ho tirata fuori io .. e .. - 

E mi hai presa in braccio, mi hai coccolato per ore intere e hai cercato di non piangere. 

Apro gli occhi e comincio a piangere. 

- Tutti in città sanno della tua malattia.. - Dice mamma - Tutti in città sanno che Sofia non c'era. Sofia eri tu. - 

La guardo incredula.

- Ma sembrava reale.. - Sussurro. La mamma mi guarda e per un attimo i suoi occhi diventano tristi. 

I capelli annodati tra le dita .. quando passavo le dita tra i miei capelli. Quando percepivo il male di Sofia o quando se la portava in stanza ed io soffrivo .. 

Tutto torna... 

Non è possibile .. Mi sembra tutto così irreale..

Sofia non è mai esistita. 

Io non ho mai avuto nessuna sorella. 

 

 

Sono passati 15 anni. 

Ora vivo da sola in una grande casa con un Akita inu. 

Ho trovato il mio vecchio diario. In ogni pagina parlavo sempre di Sofia. Ci sono anche molte foto lasciate in disordine nel mezzo del diario.

Ci siamo io e Sofia. O meglio ... ci sono solo io. 

Sono stati anni duri. Quasi non ci credevo di aver inventato tutto. 

Mi siedo sul divano e accendo la tv. 

Sfoglio il diario asciugandomi una lacrima. 

In effetti avrei dovuto capirlo .. tutte le volte che Sofia veniva picchiata io soffrivo. Inoltre quasi tutti la ignoravano.

Lessi tutto il diario d'un fiato. Feci un sospiro profondo. 

- Ero così piccola .. - Sussurro guardando il soffitto. 

Mi alzo e vado a prendere una penna rossa. Dopo di che, torno sul divano e apro il diario. 

Vado all'ultima pagina. 

"Una bambina farebbe di tutto per fuggire da un mondo di violenza inaudita. Proprio di tutto." Scrivo lentamente. 

E' quello che avevo fatto.

Inventai Sofia per farmi proteggere. 

Sorrido. 

- Le volevo davvero bene. - 

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: Izuna