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Autore: HikariKanna    29/09/2007    7 recensioni
Fisso la lavagna come in trance. Non sto capendo nulla della lezione. Lo so, non è da me…Ma quelle rune che vorrebbero essere la lezione di Giapponese Antico si trasformano in numeri, tanti numeri informi che mi tempestano la mente…1…7…17… Come gli anni che ho appena compiuto da…Otto ore e qualcosa. Oggi è il mio compleanno. Il mio compleanno, canticchia una vocetta fastidiosa nella mia mente.
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Retasu Midorikawa/Lory, Ryo Shirogane/Ryan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lui non sta con te

Buon compleanno, Retasu!

 

Fisso la lavagna come in trance.

Non sto capendo nulla della lezione. Lo so, non è da me…Ma quelle rune che vorrebbero essere la lezione di Giapponese Antico si trasformano in numeri, tanti numeri informi che mi tempestano la mente…1…7…17…

Come gli anni che ho appena compiuto da…Otto ore e qualcosa.

Oggi è il mio compleanno. Il mio compleanno, canticchia una vocetta fastidiosa nella mia mente. Altro motivo per cui oggi il mal di testa sembra non finire mai.

Il ticchettio continuo della pioggia, poi, non fa che peggiorare le cose. Prima gli occhiali avevano davvero bisogno di un tergicristallo, avrò urtato almeno un quinto della popolazione di Tokyo.

29 aprile. E piove. A volte sembra che nonostante tutti gli sforzi che noi Mew Mew facciamo per salvare il pianeta, il clima impazzisca lo stesso.

Ma che vado pensando?! Sii positiva per una volta, no? I tuoi ti hanno comprato un intero set per fare delle bambole, ed è la cosa che più ti piace al mondo!
“A parte Ryou.

Oh, no, l’ho detto sul serio? Ditemi che l’ho solo pensato, vi prego, che l’ho solo pensato…

Odio la legge di Murphy.

“Signorina Midorikawa, se lei ci facesse la cortesia di seguire la lezione e di non pensare a questo fantomatico Ryou gliene saremmo grati. Fa “simpatico” il mio professore.

Credo di essermi trasformata in un peperone.

 

Carino, però, no? Anziché trasformarmi in una paladina della giustizia, mi inietto i geni di un peperone e do vita ad una nuova Mew Mew. Lo devo proporre a Ryou. Oh, Kami, ancora?!

Non mi concentro nemmeno a matematica. E questo la dice lunga.

Ma che cos’hai di sbagliato in quella testa, Retasu?!

È il tuo compleanno, stai facendo la materia che più ti interessa al mondo…E pensi a lui?

Lui che ora non è qui a Tokyo?
Lui che non sa nemmeno che è il tuo compleanno?

È buffo pensarla in questo modo.

Abbiamo parlato tante volte di salvare il mondo, ma non so niente di lui. So solo che ora non è qui, ma in America. A cercare se stesso e le sue origini.

E io che mi illudo di trovare lui e me stessa tra piani cartesiani ed equazioni di una retta. Povera povera povera scema!

 

Afferro l’ombrello, grazie al cielo la scuola è finita. È sempre stata il mio rifugio, l’unica cosa in cui potessi essere davvero me stessa, ma quando poi ho scoperto dei veri amici…ho capito che non è tutto. Di solito gli altri ci arrivano molto prima.

All’improvviso provo lo strano impulso di avere qualcuno con cui poter tornare a casa, con cu poter condividere l’ombrello…Saranno tutte queste coppiette.

Sarà questo vuoto che mi porto dentro da quando lui è partito.

 

Per domani non ho compiti.

Costruisco una bambola?
Mmm…Non ne ho
voglia.

Gioco al computer?

No.

E se…?

Sono empatica, oggi? Questo tempo mi butta giù. Però sembra stia migliorando, no?

Forse non è una cattiva idea farsi due passi al Café per una bella cioccolata.

 

 “Oggi non ho visto per niente Zakuro, Minto e Purin…tutti sembrano dissolti assieme a queste gocce.”sussurro fra me e me.

Di sotto è buio, ma dalle finestre cupe sembra che i nuvoloni stiano lentamente svanendo, o forse è solo una mia vana speranza. Come un po’ tutto, del resto.

“Ahi, non vedo un accidente!”

Odio, odio, odio essere quasi cieca.

E anche il buio.

Uffa.

Com’è che l’interruttore perché non funziona?! E i miei dove sono finiti?

“Mamma...?Papà?” chiedo timidamente al buio.

Detesto stare da sola.

“SORPRESA!!!”

Le luci miracolosamente si accendono.

No…Me lo dovevo aspettare!

Una festa a sorpresa. In casa mia.

E senza che io sapessi niente.

E io, la festeggiata, stono clamorosamente. È tutto così…Carino che io mi sento un pesce fuor d’acqua.

Però...Che pensiero carino!

Mi sforzo in maniera sovrumana per trasformare la mia bocca spalancata in una parvenza di sorriso, mentre mia madre spunta da dietro con gli occhi lucidi.

“Sono fiera di me stessa, per essere riuscita ad organizzare questa festicciola senza che tu sapessi nulla!”

Pensavo dicesse “sono fiera di te” o “che amiche stupende che hai”...Mia madre è sempre la solita.

Minto, Zakuro e Purin mi stritolano in un abbraccio.

“Pensavi davvero che ci potessimo scordare del tuo compleanno?” esclama improvvisamente Purin, saltellando qui e là com’è solita fare.

“Ma...Ma come avete fatto a...a nascondermelo??”chiedo confusa.

“Ti conosciamo...E poi sei sempre stata distratta in questi giorni...Non ti saresti mai accorta di niente. Risponde Minto, sempre col tono altezzoso a cui ormai è stata abituata, ma stavolta c’è una sfumatura di tenerezza.

E chi non è distratto in questi giorni?” ironizza Zakuro, sorridendo. “Retasu, non vuoi dare un’occhiata ai regali?”

Pacchetti di ogni forma e colore si rovesciano su di me...Scarto una collana cinese portafortuna- che infonde coraggio, mi dice Purin, un elegante vestito verde smeraldo- così saprai cosa mettere alle grandi occasioni, riferisce Minto, ed infine un peluche tenerissimo che, chiarisce Zakuro, è un souvenir dal suo ultimo viaggio in Europa.

“Grazie...Grazie di cuore a tutte!”
“Ma figurati, è il minimo.”risponde Zaku-chan, scrutando la finestra.

“Ha smesso di piovere” osserva Minto, accorsale vicino.

E se facessimo una passeggiata?”propone entusiasta la piccola Purin.

 

In fondo non fa così freddo. Ce n’è voluto per convincere Minto a venire con noi, visto che non voleva prendersi un malanno, ma alla fine siamo tutte qui a camminare per le strade di Tokyo...

È bella, la città, con questo odore di foglie e di pioggia che cerca di risvegliarsi...Belli anche alcuni battibecchi tra Purin e Minto, che si calma solo grazie a Zakuro...Adoro tutto questo. È la mia vita. La mia città. Le mie amiche.

Mi stiracchio dolcemente, osservando due gattini teneramente addormentati.

Che poesia, la natura che salviamo quotidianamente. Forse non è tutto sprecato. Socchiudo gli occhi in un impeto di gratitudine al mondo.

“CHE COSA CI FAI TU QUI?”
La mia tranquillità viene destabilizzata da un gridolino di Zakuro. Un momento...Zakuro?

Zakuro non grida.

Forse ho sentito male.

Apro gli occhi, mentre un Keiichiro tranquillissimo sorride.

E vicino...no...Troppe emozioni in una giornata...

Sto per svenire.

Ryou.

 

Tecnicamente, non può essere vero.

Non posso essere caduta tra le braccia di Ryou mentre svenivo.

No, no, ora mi sveglierò e sarà tutto un sogno...Uno stupendo bellissimo meraviglioso sogno...E basta.

Invece non è così.

“Retasu, tutto bene?”
La sua voce...La sua voce la sua voce la sua voce!

Oh diamine devo essere impazzita. Deglutisco nel modo più calmo che mi riesce.

“Certo...Sono solo...un po’...Mi hai preso alla sprovvista!” cerco di giustificarmi.

Keiichiro mi saluta con un cenno elegante della mano, ed io ricambio imbarazzata.

Non ci credo, non ci credo. E se fosse tornato proprio...per me?

“Ehm...Retasu, mi sono ricordata di avere un impegno col mio manager!Kei, mi accompagni tu?”

“Con piacere, Zakuro!”

L’ho sempre detto io che quei due devono stare insieme. Zakuro sorride, impacciata. Non l’ho mai vista così...vulnerabile.

Anche Minto si accoda a loro.

E Purin deve improvvisamente fare la baby-sitter ai suoi fratelli.

Morale?

Solo io e Ryou.

Sverrei di nuovo, se non fossi troppo contenta!

 

“Ci hanno lasciato soli.”
“Eh già...” dico, cercando di reprimere a fatica sorrisi ebeti.

“Bè...tu hai impegni?”
“Libera come l’aria!”
Sembro una cretina integrale.

“Allora che ne dici di farci un ulteriore giro?”

Annuisco ripetutamente, agitandomi a non finire.

 

È strano passeggiare con lui. Voglio dire, l’ho sognato per giorni e giorni...Ho programmato ogni parola...Ed ora che sono qui, non mi viene niente di sensato da dire. E mi dimeno come se fossi punta da qualcosa. Amore, amore, ma quante stragi fai...

Lui è zitto, mi guarda e sorride. Sarò ridicola, no?

Guarda, è uscito l’arcobaleno.” Fa lui, spiazzandomi con una semplicità unica.

Sette colori tremuli si dipingono sopra le nostre teste. È una cosa molto romantica.

Se non fosse per il mio cellulare che sta squillando.

“Maledizione, proprio ora!”

“Chi è?”

“Un messaggio da Ichigo.” Sorrido, vedendo lo schermo colorato.

“Uh, posso leggere?”

“Ehm...”

Non vorrei dirgli di no, ma sicuramente sarà per il mio compleanno! E...Non so perché, ma non voglio che lui lo sappia. Non voglio che si senta obbligato a passare la giornata con me perché oggi compio 17 anni...Vorrei stare solo come adesso...A contemplarlo e basta.

“Preso!”

Oh. Oh. Durante tutte queste elucubrazioni lui ha acciuffato il cellulare. Che imbranata!

“Dai, ridammelo!”lo prego.

Stiamo attirando le attenzioni di tutti, con questa piccola messinscena.

“Guarda che ti chiede solo come stai...Cosa c’è, avete dei segreti che io non so?”

Da una parte sono molto rincuorata che Ichigo non menzioni il compleanno, dall’altra profondamente amareggiata. Possibile che se ne sia dimenticata?

“Oh, te ne ha mandato un altro in cui ti fa gli auguri di buon compleanno.”
No. Non se n’è dimenticata.

“Tieni.”

Ryou mi porge il piccolo oggetto che ripongo in una tasca dei jeans.

“Come mai non mi hai detto prima che era il tuo compleanno?”
Non c’è la domanda di riserva?

No, quella si trova solo nei giochi...Questa è la vita.

“Bè...Perché altrimenti ti sentiresti obbligato a fare qualcosa di speciale, ed io non voglio e...”
“Siamo arrivati al Cafè.”

Ha fatto finta di non sentirmi.

“Vieni con me.” Dice, strattonandomi dentro.

 

Il Café, però, non è più lo stesso senza Ichigo. Ora anche lei, chissà che fa, lì a Londra…

Ma solo io resto qui a concludere nulla?

Non pensarci. Sei diciassettenne ora.

Hai ricevuto diversi regali oggi.

Ma non sei mai stata consumista. Hai sempre preferito un affetto troppo a lungo mancato.

Però...ora c’è Ryou accanto a te, che si sta lambiccando il cervello per ricordarsi dove sia la chiave.

E non piove più.

 

 “Per me un caffè, per lei una tortina al cioccolato...Ti piacciono le tortine, no?”

“Sì, ma...A chi le ordini??”

Rido. È così bello parlare qui con lui.              

“A me stesso, no?”

Cosa?”

Mi guarda quasi teneramente, mentre non capisco. Ed io non posso fare a meno di sentirmi la persona più fortunata del mondo.

Anche se finisse ora questa giornata, sarebbe il più bel compleanno della mia vita.

“Come mai sei tornato?” cambio improvvisamente discorso.

Anche perché, vederlo con quel grembiule addosso ad ostinarsi a preparare delle tortine, bè, è semplicemente ridicolo!
“Bè...”

Posa una terrina, guardando lontano con quegli occhi azzurri che riflettono il cielo.

“Lì non ho trovato granché.”

“E sei andato in America, figurati se...”
“Lascia perdere, sono fermamente convinto che a Tokyo non mi manchi niente.

Mi sento stranamente osservata. E ho caldo, ma forse quello dipende dalla temperatura delle mie guance.

“Non fraintendere, ho conosciuto tante persone meravigliose e...”
Chissà quante ragazze.

“...E fatto un sacco di esperienza, ma mi sono reso conto che mancava sempre qualcosa...Ero partito per trovare le mie origini ed ho finito col perdere me stesso.”

Wow, una frase così detta mentre s’improvvisa pasticciere...

“Oggi ho visto parecchio movimento, come mai?” glissa di colpo.
“Oggi è il 29 aprile, c’è il Tenno Tanjobi, no? Molti si recano al palazzo imperiale...Quand’ero più piccola, il mio compleanno lo volevo sempre passare lì!”ricordo scherzosamente, mentre anche lui sorride.

“Ah, è vero, sono completamente disabituato al Giappone...!Una delle cose positive è che ho imparato a fare degli ottimi dolci, in America!”
“Questo è tutto da vedere ora!”

“Donna di poca fede!”

E inforna le tortine.

 

Una mezz’oretta dopo, passata a parlare di argomenti totalmente inutili, sforna i dolcetti.

...E sono davvero buoni!

“Wow, Ryou, ma allora non scherzavi!”
“Che ti avevo detto?”
“Bè, sicuramente io non li saprei fare! Sono un disastro!”
Mi fissa
curioso. “Perché tendi sempre a sminuirti?”
“Non mi sminuisco, è la realtà!”

Oh, questo discorso cadrà nel patetico.

Tutto sa di déjà-vu...

 

“Io e te la prima volta è stato proprio qui
Ricordo che come stasera era di lunedì”

 

“Cos’è che ti mancava soprattutto in America?”

Ryou fa un ampio gesto della mano.

“Tutto questo. Il Café, questa città, il tenere sotto controllo la situazione mondiale...”

Andiamo, detta così sembra un professore universitario o chissà quale esagerato ecologista...E io che egoisticamente avevo creduto fosse per me.

“...Ed anche tu.”

 

“Ora lo so sei tu l’unica cosa che io voglio di più
Davanti a me tu sei un po’ sorpresa non scherzare dai”

 

Ecco, ci mancava che la tortina mi andasse di traverso.

Passo i successivi venti minuti a tentare di sputare il tutto, perché rischio davvero di scoppiare. Oh cavoli non ce la faccio più...

Coff...”
“Come sei buffa!”
“Io soffoco e tu ridi?!
Ma che cavolo, almeno un po’ di compassione!
...Però, sono così contenta di avergli provocato un sorriso.

Comunque, credo di non aver sentito bene.”
“Oh, invece hai sentito benissimo, altrimenti non avresti avuto quella reazione...”fa lui tranquillo.

 

Eccoci qua tra spiegazioni riflessioni e un caffè
Opinioni a metà ma più ti guardo più mi accorgo che

Ora lo so sei tu l’unica cosa che io voglio di più
Insieme a me sarai a dare un senso a tutti i giorni miei”

 

Eh no, non mi può dire queste cose e poi fare l’indifferente, come se niente fosse!
Ho la gola improvvisamente secca, il palato non ne vuole sapere di muoversi.

“Guarda, è appena passato un aeroplano...Magari va a Londra, da Ichigo.”
Cosa c’entra ora Ichigo?? Perché mi confonde così tanto? Io...Sapevo che Ichigo gli piacesse, dopotutto è allegra, solare, gentile, carina...E io non sono nulla di tutto questo.

 

“Voleremo verso il mare oppure stiamo qui se ti va
A guardare gli aeroplani quello in alto chissà dove andrà”

 

“...Mi mancavi, e più delle altre. Ti basta questo?” riprende lui.

“Ryou....Io non ti capisco...cosa...cosa stai cercando di dirmi?”
Potrei perdermi nei suoi occhi, potrei pendere da ogni sua parola...Ma voglio capire...Ti prego, fa che sia quel che spero...

“Non lo saprei definire...Non ho mai provato una cosa del genere, e non è nemmeno lontanamente paragonabile a quello che mi legava ad Ichigo...So solo che mi sei mancata. E che...E che mi piaci sul serio.”
Campane, suonate, vi prego. Angeli, scendete dal cielo...Cuore, calmati...Occhi, non piangete...

Mi sento leggera, troppo per essere di questa terra.

 

E fa male nascondersi se poi ci ritroviamo una ragione c’è”

“Ryou...Sai bene che...Che...Anche tu...Non mi sei indifferente...Io...Lo desideravo da così tanto...

 

 “Io e te se non è amore allora che cos’è”

 

Le lacrime sono paurosamente vicine, ma ho da fargli un’unica grande domanda.

Anche se non sono perfetta?”
“Bè, se diventi più magra, ti togli gli occhiali e migliori la cucina...”
“Stupido!”
Gli do un pizzicotto sulla guancia, ma per una strana alchimia, le mie dita indugiano troppo a lungo, affinché lui possa prendere la mia mano nella sua.

Sto...la mia mano è...

Non riesco nemmeno a pensarlo.

“Ryou...”
Abbasso gli occhi. In effetti c’è un’altra domanda.

 

“Ora lo so sei tu l’unica cosa che io voglio di più
Dipende da te lo sai sei la mia vita lo sai

Voleremo verso il mare o andremo ovunque dimmi dove vuoi
Senza limiti e confini avremo un mondo tutto per noi”

“Sì?”

“Resterai?”

Resterei anche se fossi una balena vera e propria, una talpa e mi bruciassi ogni volta il cibo.”
“Anche se sono un’imbranata?”
“Anche se sei un’imbranata.”

“Anche se…”
“Anche se tu continuassi ad autocommiserarti e a non credere quanto sei speciale per me.

Oh mamma, ora il cuore mi va in sciopero.

“Vostro onore, non ho più obiezioni.”

Quand’è che si è avvicinato?
“Ma
, avvocato, mi dia almeno le prove per cui dovrei restare!”protesta.

Solo che la risposta non è verbale.

Posso sentire la felicità inondare il mio cuore non appena poso le mie labbra che sanno di cioccolata sulle sue...è un’argomentazione più che sufficiente, no?

Non posso volere di più.

 “Ora posso anche dirtelo, sai?”

Gli rivolgo un’occhiata dubbiosa.

Cosa?”
“In realtà, sapevo tutto. E se qui ci sono gli ingredienti, è solo grazie alle ragazze...E ieri ho chiamato Ichigo affinché mandasse il messaggio ad un mio segnale.”
“Hai architettato tutto, brutto...!
Sorrido, sorrido e ancora sorrido. In effetti, era tutto troppo perfetto per essere casuale. Ma così...è ancora più bello!

“In teoria, il mio regalo ce l’ha Kei, ma conoscendolo, chissà dove sarà ora! Spero di potertelo dare al più presto...”
“Non voglio nessun regalo.”
Mi sono
alzata in piedi, tremo dalla gioia. Comunque, sono stata così stupida da farmi passare da sotto il naso tutte queste cose?!

“Sì, in effetti, la mia autostima dice che io, di per me, sarei già un ottimo regalo, ma che ci vuoi fare...”
Si avvicina a me, sussurrandomi dolci parole all’orecchio e cingendomi a sé. Posso sentire il suo profumo...Ryou...Ora è con me.

Se la vita si fermasse ora, come sarebbe perfetto il mondo!

 

“Ora lo so sei tu l’unica cosa che io voglio di più”

 

Evvai diabeteeeeeeeee!XD Salve sezione di Tokyo Mew Mew! Dunque, partiamo col dare i credits...Questi personaggi non mi appartengono, e non li utilizzo a scopo di lucro. La canzone, “Io e te” non citata del tutto, appartiene a Raf...=) Mentre tutta la materia narrativa appartiene alla sottoscritta! Volevo da un po’ scrivere questa fic su Ryo e Retasu, che personalmente adoro...E la dedico a Lory 06, la mia meravigliosa cuggy che ama anche lei questa coppia!** Spero ti piacerà tesoro!=) Non è specialissima, ma volevo sapere proprio cosa ne pensate!XD Retasu ha avuto un compleanno particolare! Per la cronaca, la Tenno Tanjobi, la cosiddetta “Giornata della Nascita dell’Imperatore”, si festeggia in Giappone ogni anno il 29 aprile(perciò, non sono nemmeno tanto sicura che si faccia scuola...Prendetela come licenza poetica!), prevede una cerimonia sociale scandita in tre tempi...E tutti i giapponesi sono ammessi nel recinto del palazzo imperiale dove pongono il loro nome su un registro per esprimere tutte le loro felicitazioni, e cose del genere! Si vede che studio giapponese...XDXD Ad ogni modo, spero davvero vi piaccia!Lasciatemi un commentino per sapere cosa ne pensate! Kiss!

HikariKanna

   
 
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