Buon compleanno, Retasu!
Fisso la lavagna come in trance.
Non sto capendo nulla
della lezione. Lo so, non è da me…Ma quelle rune che
vorrebbero essere la lezione di Giapponese Antico si trasformano in numeri,
tanti numeri informi che mi tempestano la mente…1…7…17…
Come gli
anni che ho appena compiuto da…Otto ore e qualcosa.
Oggi è il mio compleanno.
Il mio compleanno, canticchia una vocetta fastidiosa
nella mia mente. Altro motivo per cui oggi il mal di
testa sembra non finire mai.
Il ticchettio continuo
della pioggia, poi, non fa che peggiorare le cose. Prima gli occhiali avevano davvero bisogno di un tergicristallo, avrò urtato
almeno un quinto della popolazione di Tokyo.
29 aprile. E piove. A volte sembra che nonostante tutti gli sforzi che
noi Mew Mew facciamo per
salvare il pianeta, il clima impazzisca lo stesso.
Ma che vado pensando?! Sii positiva per una volta, no?
I tuoi ti hanno comprato un intero set per fare delle bambole, ed è la cosa che
più ti piace al mondo!
“A parte Ryou.”
Oh, no, l’ho detto sul
serio? Ditemi che l’ho solo pensato, vi prego, che l’ho solo pensato…
Odio la legge di Murphy.
“Signorina Midorikawa, se
lei ci facesse la cortesia di seguire la lezione e di non pensare a questo
fantomatico Ryou gliene saremmo grati.” Fa “simpatico”
il mio professore.
Credo di essermi
trasformata in un peperone.
Carino, però, no? Anziché
trasformarmi in una paladina della giustizia, mi inietto
i geni di un peperone e do vita ad una nuova Mew Mew.
Lo devo proporre a Ryou. Oh, Kami, ancora?!
Non mi concentro nemmeno a
matematica. E questo la dice lunga.
Ma che cos’hai di sbagliato in quella testa, Retasu?!
È il tuo compleanno, stai
facendo la materia che più ti interessa al mondo…E
pensi a lui?
Lui che ora non è qui a
Tokyo?
Lui che non sa nemmeno che è il tuo compleanno?
È buffo pensarla in questo
modo.
Abbiamo parlato tante
volte di salvare il mondo, ma non so niente di lui. So solo che ora non è qui,
ma in America. A cercare se stesso e le sue origini.
E io che mi illudo di trovare lui e me stessa tra piani cartesiani ed
equazioni di una retta. Povera povera povera scema!
Afferro
l’ombrello, grazie al cielo la scuola è finita. È sempre stata il mio rifugio, l’unica cosa in cui potessi essere davvero me stessa, ma quando poi ho scoperto
dei veri amici…ho capito che non è tutto. Di solito gli altri ci arrivano molto
prima.
All’improvviso provo lo
strano impulso di avere qualcuno con cui poter tornare a casa, con cu poter
condividere l’ombrello…Saranno tutte queste coppiette.
Sarà questo vuoto che mi
porto dentro da quando lui è partito.
Per domani non ho compiti.
Costruisco
una bambola?
Mmm…Non ne ho voglia.
Gioco al computer?
No.
E se…?
Sono empatica,
oggi? Questo tempo mi butta giù. Però sembra stia
migliorando, no?
Forse non è una cattiva
idea farsi due passi al Café per una bella cioccolata.
“Oggi non ho visto per niente Zakuro, Minto e
Purin…tutti sembrano dissolti assieme a queste gocce.”sussurro fra me e me.
Di sotto è buio, ma dalle
finestre cupe sembra che i nuvoloni stiano lentamente
svanendo, o forse è solo una mia vana speranza. Come un po’ tutto, del resto.
“Ahi, non vedo un
accidente!”
Odio, odio,
odio essere quasi cieca.
E anche il buio.
Uffa.
Com’è che l’interruttore
perché non funziona?! E i
miei dove sono finiti?
“Mamma...?Papà?”
chiedo timidamente al buio.
Detesto stare da sola.
“SORPRESA!!!”
Le luci miracolosamente si
accendono.
No…Me lo dovevo aspettare!
Una festa a sorpresa. In
casa mia.
E senza che io sapessi niente.
E io, la festeggiata, stono clamorosamente. È tutto
così…Carino che io mi sento un pesce fuor d’acqua.
Però...Che pensiero carino!
Mi sforzo in maniera
sovrumana per trasformare la mia bocca spalancata in una parvenza di sorriso,
mentre mia madre spunta da dietro con gli occhi lucidi.
“Sono fiera di me stessa,
per essere riuscita ad organizzare questa festicciola senza che tu sapessi nulla!”
Pensavo dicesse “sono
fiera di te” o “che amiche stupende che hai”...Mia madre è
sempre la solita.
Minto, Zakuro e Purin mi
stritolano in un abbraccio.
“Pensavi davvero che ci
potessimo scordare del tuo compleanno?” esclama improvvisamente Purin,
saltellando qui e là com’è solita fare.
“Ma...Ma
come avete fatto a...a nascondermelo??”chiedo confusa.
“Ti conosciamo...E poi sei
sempre stata distratta in questi giorni...Non ti saresti mai accorta di niente.” Risponde Minto, sempre col tono altezzoso a cui ormai è
stata abituata, ma stavolta c’è una sfumatura di tenerezza.
“E
chi non è distratto in questi giorni?” ironizza Zakuro, sorridendo. “Retasu,
non vuoi dare un’occhiata ai regali?”
Pacchetti di ogni forma e colore si rovesciano su di me...Scarto una
collana cinese portafortuna- che infonde coraggio, mi dice Purin, un elegante
vestito verde smeraldo- così saprai cosa mettere alle grandi occasioni,
riferisce Minto, ed infine un peluche tenerissimo che, chiarisce Zakuro, è un
souvenir dal suo ultimo viaggio in Europa.
“Grazie...Grazie
di cuore a tutte!”
“Ma figurati, è il minimo.”risponde Zaku-chan,
scrutando la finestra.
“Ha smesso di piovere”
osserva Minto, accorsale vicino.
“E
se facessimo una passeggiata?”propone entusiasta la piccola Purin.
In fondo non fa così
freddo. Ce n’è voluto per convincere Minto a venire
con noi, visto che non voleva prendersi un malanno, ma alla fine siamo tutte
qui a camminare per le strade di Tokyo...
È bella, la città, con questo odore di foglie e di pioggia che cerca di
risvegliarsi...Belli anche alcuni battibecchi tra Purin e Minto, che si calma
solo grazie a Zakuro...Adoro tutto questo. È la mia vita. La mia città. Le mie
amiche.
Mi stiracchio dolcemente,
osservando due gattini teneramente addormentati.
Che
poesia, la natura che salviamo quotidianamente. Forse non è tutto sprecato. Socchiudo gli occhi
in un impeto di gratitudine al mondo.
“CHE COSA CI FAI TU QUI?”
La mia tranquillità viene destabilizzata da un gridolino di Zakuro. Un momento...Zakuro?
Zakuro non grida.
Forse ho sentito male.
Apro gli occhi, mentre un
Keiichiro tranquillissimo sorride.
E vicino...no...Troppe emozioni in una giornata...
Sto per svenire.
Ryou.
Tecnicamente, non può
essere vero.
Non posso essere caduta
tra le braccia di Ryou mentre svenivo.
No, no, ora mi sveglierò e
sarà tutto un sogno...Uno stupendo bellissimo
meraviglioso sogno...E basta.
Invece non è così.
“Retasu, tutto bene?”
La sua voce...La sua voce la sua voce la sua voce!
Oh diamine devo essere
impazzita. Deglutisco nel modo più calmo che mi riesce.
“Certo...Sono solo...un
po’...Mi hai preso alla sprovvista!” cerco di giustificarmi.
Keiichiro mi saluta con un
cenno elegante della mano, ed io ricambio imbarazzata.
Non ci credo,
non ci credo. E se fosse tornato proprio...per
me?
“Ehm...Retasu, mi sono
ricordata di avere un impegno col mio manager!Kei, mi
accompagni tu?”
“Con piacere, Zakuro!”
L’ho sempre detto io che
quei due devono stare insieme. Zakuro sorride, impacciata. Non l’ho mai vista
così...vulnerabile.
Anche Minto si accoda a loro.
E Purin deve improvvisamente fare la baby-sitter ai
suoi fratelli.
Morale?
Solo io e Ryou.
Sverrei di nuovo, se non
fossi troppo contenta!
“Ci hanno lasciato soli.”
“Eh già...” dico, cercando di reprimere a fatica
sorrisi ebeti.
“Bè...tu hai impegni?”
“Libera come l’aria!”
Sembro una cretina integrale.
“Allora che ne dici di
farci un ulteriore giro?”
Annuisco ripetutamente,
agitandomi a non finire.
È strano passeggiare con
lui. Voglio dire, l’ho sognato per giorni e giorni...Ho
programmato ogni parola...Ed ora che sono qui, non mi viene niente di sensato
da dire. E mi dimeno come se fossi punta da qualcosa.
Amore, amore, ma quante stragi fai...
Lui è zitto, mi guarda e
sorride. Sarò ridicola, no?
“Guarda,
è uscito l’arcobaleno.” Fa lui, spiazzandomi con una semplicità unica.
Sette colori tremuli si
dipingono sopra le nostre teste. È una cosa molto romantica.
Se non fosse per il mio cellulare che sta squillando.
“Maledizione, proprio
ora!”
“Chi è?”
“Un messaggio da Ichigo.”
Sorrido, vedendo lo schermo colorato.
“Uh, posso leggere?”
“Ehm...”
Non vorrei dirgli di no,
ma sicuramente sarà per il mio compleanno! E...Non so perché, ma non voglio che lui lo sappia. Non
voglio che si senta obbligato a passare la giornata con me perché oggi compio
17 anni...Vorrei stare solo come adesso...A
contemplarlo e basta.
“Preso!”
Oh. Oh. Durante tutte
queste elucubrazioni lui ha acciuffato il cellulare. Che imbranata!
“Dai, ridammelo!”lo
prego.
Stiamo attirando le
attenzioni di tutti, con questa piccola messinscena.
“Guarda che ti chiede solo
come stai...Cosa c’è, avete dei segreti che io non so?”
Da una parte sono molto
rincuorata che Ichigo non menzioni il compleanno, dall’altra profondamente
amareggiata. Possibile che se ne sia dimenticata?
“Oh, te ne ha mandato un
altro in cui ti fa gli auguri di buon compleanno.”
No. Non se n’è dimenticata.
“Tieni.”
Ryou mi porge il piccolo
oggetto che ripongo in una tasca dei jeans.
“Come mai non mi hai detto
prima che era il tuo compleanno?”
Non c’è la domanda di riserva?
No, quella si trova solo nei giochi...Questa è la vita.
“Bè...Perché altrimenti ti
sentiresti obbligato a fare qualcosa di speciale, ed io non voglio
e...”
“Siamo arrivati al Cafè.”
Ha fatto finta di non
sentirmi.
“Vieni con me.” Dice,
strattonandomi dentro.
Il Café, però, non è più
lo stesso senza Ichigo. Ora anche lei, chissà che fa, lì a Londra…
Ma solo io resto qui a concludere nulla?
Non pensarci. Sei diciassettenne ora.
Hai ricevuto diversi
regali oggi.
Ma non sei mai stata consumista.
Hai sempre preferito un affetto troppo a lungo mancato.
Però...ora c’è Ryou accanto a te, che si sta
lambiccando il cervello per ricordarsi dove sia la chiave.
E non piove più.
“Per me un caffè, per lei una tortina al cioccolato...Ti piacciono le tortine,
no?”
“Sì, ma...A chi le ordini??”
Rido.
È così bello parlare qui con lui.
“A me stesso, no?”
“Cosa?”
Mi guarda quasi
teneramente, mentre non capisco. Ed io non posso fare
a meno di sentirmi la persona più fortunata del mondo.
Anche se finisse ora questa giornata, sarebbe il più bel
compleanno della mia vita.
“Come mai sei tornato?”
cambio improvvisamente discorso.
Anche perché, vederlo con
quel grembiule addosso ad ostinarsi a preparare delle tortine,
bè, è semplicemente ridicolo!
“Bè...”
Posa una terrina,
guardando lontano con quegli occhi azzurri che riflettono il cielo.
“Lì non ho trovato
granché.”
“E sei andato in America,
figurati se...”
“Lascia perdere, sono fermamente convinto che a Tokyo non mi manchi niente.”
Mi sento stranamente
osservata. E ho caldo, ma forse quello dipende dalla
temperatura delle mie guance.
“Non fraintendere, ho
conosciuto tante persone meravigliose e...”
Chissà quante ragazze.
“...E fatto un sacco di esperienza, ma mi sono reso conto che mancava sempre
qualcosa...Ero partito per trovare le mie origini ed ho finito col perdere me
stesso.”
Wow, una
frase così detta mentre s’improvvisa pasticciere...
“Oggi ho visto parecchio
movimento, come mai?” glissa di colpo.
“Oggi è il 29 aprile, c’è il Tenno Tanjobi,
no? Molti si recano al palazzo imperiale...Quand’ero
più piccola, il mio compleanno lo volevo sempre passare lì!”ricordo
scherzosamente, mentre anche lui sorride.
“Ah, è vero, sono
completamente disabituato al Giappone...!Una delle
cose positive è che ho imparato a fare degli ottimi dolci, in America!”
“Questo è tutto da vedere ora!”
“Donna di poca fede!”
E inforna le tortine.
Una mezz’oretta dopo,
passata a parlare di argomenti totalmente inutili,
sforna i dolcetti.
...E
sono davvero buoni!
“Wow, Ryou, ma allora non
scherzavi!”
“Che ti avevo detto?”
“Bè, sicuramente io non li saprei fare! Sono un disastro!”
Mi fissa curioso. “Perché tendi sempre a
sminuirti?”
“Non mi sminuisco, è la realtà!”
Oh, questo discorso cadrà
nel patetico.
Tutto sa di déjà-vu...
“Io e te
la prima volta è stato proprio qui
Ricordo che come stasera era di lunedì”
“Cos’è che ti mancava
soprattutto in America?”
Ryou fa un ampio gesto
della mano.
“Tutto questo. Il Café,
questa città, il tenere sotto controllo la situazione
mondiale...”
Andiamo, detta così sembra
un professore universitario o chissà quale esagerato ecologista...E io che
egoisticamente avevo creduto fosse per me.
“...Ed
anche tu.”
“Ora lo so
sei tu l’unica cosa che io voglio di più
Davanti a me tu sei un po’ sorpresa non scherzare dai”
Ecco, ci mancava che la tortina mi andasse di traverso.
Passo i successivi venti
minuti a tentare di sputare il tutto, perché rischio davvero di scoppiare. Oh
cavoli non ce la faccio più...
“Coff...”
“Come sei buffa!”
“Io soffoco e tu ridi?!”
Ma che cavolo, almeno un po’ di compassione!
...Però, sono così contenta di avergli provocato un sorriso.
“Comunque,
credo di non aver sentito bene.”
“Oh, invece hai sentito benissimo, altrimenti non avresti avuto quella
reazione...”fa lui tranquillo.
“Eccoci qua tra spiegazioni riflessioni e un caffè
Opinioni a metà ma più ti guardo più mi accorgo che
Ora lo so sei tu l’unica cosa che io voglio di più
Insieme a me sarai a dare un senso a tutti i giorni
miei”
Eh no, non mi può dire
queste cose e poi fare l’indifferente, come se niente fosse!
Ho la gola improvvisamente secca, il palato non ne vuole sapere di muoversi.
“Guarda, è appena passato
un aeroplano...Magari va a Londra, da Ichigo.”
Cosa c’entra ora Ichigo?? Perché
mi confonde così tanto? Io...Sapevo che Ichigo gli piacesse, dopotutto è allegra, solare, gentile, carina...E io non sono nulla di
tutto questo.
“Voleremo
verso il mare oppure stiamo qui se ti va
A guardare gli aeroplani quello in alto chissà dove andrà”
“...Mi mancavi, e più
delle altre. Ti basta questo?” riprende lui.
“Ryou....Io
non ti capisco...cosa...cosa stai cercando di dirmi?”
Potrei perdermi nei suoi occhi, potrei pendere da ogni sua parola...Ma voglio
capire...Ti prego, fa che sia quel che spero...
“Non lo saprei
definire...Non ho mai provato una cosa del genere, e
non è nemmeno lontanamente paragonabile a quello che mi legava ad Ichigo...So
solo che mi sei mancata. E che...E che mi piaci sul
serio.”
Campane, suonate, vi prego. Angeli, scendete dal
cielo...Cuore, calmati...Occhi, non piangete...
Mi sento leggera, troppo
per essere di questa terra.
“E fa male nascondersi se poi ci ritroviamo una ragione c’è”
“Ryou...Sai bene
che...Che...Anche tu...Non mi sei indifferente...Io...Lo desideravo da così
tanto...”
“Io e te se non è amore allora che cos’è”
Le lacrime sono
paurosamente vicine, ma ho da fargli un’unica grande
domanda.
“Anche
se non sono perfetta?”
“Bè, se diventi più magra, ti togli gli occhiali e migliori la cucina...”
“Stupido!”
Gli do un pizzicotto sulla guancia, ma per una strana alchimia, le mie dita
indugiano troppo a lungo, affinché lui possa prendere la mia mano nella sua.
Sto...la
mia mano è...
Non riesco nemmeno a
pensarlo.
“Ryou...”
Abbasso gli occhi. In effetti c’è un’altra domanda.
“Ora lo so
sei tu l’unica cosa che io voglio di più
Dipende da te lo sai sei la mia vita lo sai
Voleremo verso il mare o andremo ovunque dimmi dove vuoi
Senza limiti e confini avremo un mondo tutto per noi”
“Sì?”
“Resterai?”
“Resterei
anche se fossi una balena vera e propria, una talpa e mi bruciassi ogni
volta il cibo.”
“Anche se sono un’imbranata?”
“Anche se sei un’imbranata.”
“Anche se…”
“Anche se tu continuassi ad autocommiserarti e a non
credere quanto sei speciale per me.”
Oh mamma, ora il cuore mi
va in sciopero.
“Vostro onore, non ho più
obiezioni.”
Quand’è che si è avvicinato?
“Ma, avvocato, mi dia almeno le prove per cui dovrei restare!”protesta.
Solo che
la risposta non è verbale.
Posso sentire la felicità
inondare il mio cuore non appena poso le mie labbra
che sanno di cioccolata sulle sue...è un’argomentazione più che sufficiente,
no?
Non posso volere di più.
“Ora posso anche dirtelo, sai?”
Gli rivolgo un’occhiata
dubbiosa.
“Cosa?”
“In realtà, sapevo tutto. E se qui ci sono gli ingredienti, è solo grazie alle
ragazze...E ieri ho chiamato Ichigo affinché mandasse il messaggio ad un mio
segnale.”
“Hai architettato tutto, brutto...!”
Sorrido, sorrido e ancora sorrido. In effetti, era tutto troppo perfetto per
essere casuale. Ma così...è ancora più bello!
“In teoria, il mio regalo ce l’ha Kei, ma conoscendolo,
chissà dove sarà ora! Spero di potertelo dare al più presto...”
“Non voglio nessun regalo.”
Mi sono alzata in piedi, tremo dalla gioia. Comunque,
sono stata così stupida da farmi passare da sotto il naso tutte queste cose?!
“Sì, in effetti, la mia
autostima dice che io, di per me, sarei già un ottimo
regalo, ma che ci vuoi fare...”
Si avvicina a me, sussurrandomi dolci parole all’orecchio e cingendomi a sé. Posso sentire il suo profumo...Ryou...Ora è con me.
Se la vita si fermasse ora, come sarebbe perfetto il
mondo!
“Ora lo so
sei tu l’unica cosa che io voglio di più”
Evvai diabeteeeeeeeee!XD Salve sezione di Tokyo Mew Mew! Dunque,
partiamo col dare i credits...Questi personaggi non
mi appartengono, e non li utilizzo a scopo di lucro. La canzone, “Io e te” non
citata del tutto, appartiene a Raf...=) Mentre tutta la materia narrativa appartiene alla
sottoscritta! Volevo da un po’ scrivere questa fic su
Ryo e Retasu, che personalmente adoro...E
la dedico a Lory 06, la mia meravigliosa cuggy che ama anche lei questa coppia!** Spero ti piacerà
tesoro!=) Non è specialissima, ma volevo sapere proprio cosa ne pensate!XD
Retasu ha avuto un compleanno particolare! Per la cronaca, la
Tenno Tanjobi, la cosiddetta “Giornata della
Nascita dell’Imperatore”, si festeggia in Giappone ogni anno il 29
aprile(perciò, non sono nemmeno tanto sicura che si faccia scuola...Prendetela
come licenza poetica!), prevede una cerimonia sociale scandita in tre tempi...E
tutti i giapponesi sono ammessi nel recinto del palazzo imperiale dove pongono
il loro nome su un registro per esprimere tutte le loro felicitazioni, e cose
del genere! Si vede che studio giapponese...XDXD Ad ogni modo, spero davvero vi
piaccia!Lasciatemi un commentino per sapere cosa ne
pensate! Kiss!
HikariKanna