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Autore: MelodramaticFool_    12/03/2013    6 recensioni
Una band.
Cinque ragazzi.
Due gay ingenui - molto gay e poco ingenui.
Leggete solo se avete visto "Gay Ingenui" dei TheJackall (link all'interno)
Prima Frerard, abbiate pietà!
Genere: Demenziale, Fluff, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Attenzione!
Prima di leggere questa storia, guardate "Gay Ingenui" dei TheJackall 
altrimenti non ci capirete veramente NIENTE.
(http://www.youtube.com/watch?v=CrAe3ipYADk)
Anzi, già che ci siete, guardate tutta la serie dei Gay Ingenui, è una genialata :')
Detto questo, vi avverto: prima Frerard che scrivo, siate clementi!


*****
Ciao Cigassa, siete belli, siete ingenui e mi ispirate queste demenzialità.
Se sta roba qui sotto vi fa schifo, prendetevela con loro. <3


*****

PS:  Kathy G visto che alla fine l'ho scritta? :'3

*****

 


Frank era sdraiato sulla poltrona panciuta della sua camera d'albergo, intento a fare la cosa che più preferiva al mondo: ammazzarsi di seghe suonare la chitarra.
Le dita scivolavano veloci sulla sua Pansy, riempiendo l'aria di musica, alle volte dolce e ripetitiva, alle volte cupa e deprimente, fino ad arrivare a quegli assoli improvvisati in cui, più che suonare, pareva stesse violentando la sua povera chitarra.
Qualcuno bussò sommessamente alla porta.
-Avanti!- gridò Frank.
Gerard fece il suo ingresso nella camera, a torso nudo, con addosso solo i jeans neri, e i capelli neri fradici e scompigliati, che andavano in tutte le direzioni. Un bel vedere, insomma.
-Ehi Frankie.-
-Ehi Gee. Sei venuto fin qui a torso nudo?- chiese, cercando di staccare gli occhi dalla sua figura allettante, implorando se stesso di non fare la solita e stupida figura del povero perverso depravato.
-Sì, non fingere di non gradire- ribatté l'altro, per poi continuare -Senti, mi presti il phon? Il mio si è rotto.-
-Certo.- sbuffò Frank, alzandosi svogliatamente.
Andò in bagno, seguito a ruota dal cantante.
Il phon era ancora sul lavandino, attaccato alla presa.
Il giovane chitarrista fece per staccarlo, quando sembrò cambiare idea; si voltò verso Gerard e disse:
-Facciamo che te li asciughi qua..-
-..giusto, faccio prima.-
-No, è che altrimenti finisce che non me lo riporti più, conoscendoti.-
Pausa di silenzio imbarazzante.
Gerard guardò di sottecchi il suo chitarrista, negli occhi una luce maliziosa che non prometteva niente di buono.
-Frank, me li asciughi tu? Da solo faccio fatica..-
-..così ci metti di meno.-
Un rumore proveniente dalla stanza accanto fee voltare i due.
Ray apparve alla porta del bagno, senza preavviso, sporgendo la testa oltre lo stipite come uno di quei gattini deficienti dei cartoni animati.
-Gay ingeeenuii..- fece, a bassa voce, per poi scomparire nel giro di qualche secondo, rapido come era arrivato.
Gerard e Frank si scambiarono un sorrisetto a trentadue denti.

 
* * *

 
Il McDonald quel giorno era ingombro di gente.
Quella sera avrebbero partecipato in un festival in una città ad una trentina di chilometri da lì, solo che il tourbus aveva subito un guasto ed era inagibile, quindi avrebbero dovuto passare diverse ore nella metropoli prima di poter partire alla volta di quel paesino sperduto e inculato al mondo, dove avrebbero suonato.
E dov'è che una rockband amata da mezzo mondo e odiata dall'altra metà avrebbe potuto pranzare industurbata?
Al McDonald, ovviamente!
Tutta la band era riunita in fila dietro la cassa tre.
Stranamente, nessuno li aveva riconosciuti: Gerard, nel pieno della sua divaggine, si era messo gli occhiali da sole e il cappuccio, convinto com'era che prima o poi un'orda di fans assatanati li avrebbe assaliti, lasciandoli letteralmente in mutande, il culo all'aria. I Killjoys sapevano essere davvero dei pazzi indemoniati, alle volte, i ragazzi ne avevano avuto più volte la dimostrazione.
-La tipa alla cassa è rincoglionita davvero, ma quanto cazzo ci mette?- sbuffò Ray, seccato.
-Minchia, davvero..- gli fece eco Bob.
Mikey si limitava a contemplare i panini dei tizi davanti a loro, stile cartone animato con gli occhi fuori dalle orbite e la bavetta alla bocca.
-Senti..- fece Gerard a Frank, a bassa voce -..qui ci conviene prendere poca roba, altrimenti ci mettiamo veramente un secolo.-
-Già.- gli diede corda l'altro.
-Prendiamo una coca in due, o quella la mandiamo nel panico, non sa nemmeno chiudere i bicchieri..- aggiunse, osservando corrucciato la donnetta tarchiata sigillare a fatica uno dei bicchieri di carta.
-Con una sola cannuccia, sì?-
-Esatto..-
In un attimo, Bob infilò la testa tra i due ragazzi, uno di fronte all'altro.
-Gay ingeeenuii..- fece con aria sognante, per poi riprendere il suo posto in fila come se nulla fosse.
Frank e Gerard si sorrisero amorevoli.
 
 
* * *

 
Entrarono nell'hotel, valige alla mano.
Si diressero verso la reception, tutti e sei, la band e il manager, che li accompagnava ovunque come un mastino da guardia.
-Salve, siamo i My Chemical Romance, abbiamo prenotato sei stanze.- si presentò, affabile, alla giovane biondina seduta dietro il bancone.
-Verifico subito.- fece con un sorriso la receptionist, digitando freneticamente sulla tastiera del computer, gli occhi fissi sul monitor, intenta a frugare nel sistema operativo alla ricerca di chissà che cosa.
Il manager si sfregò le mani; era nel suo elemento. I ragazzi lavoravano sul palco e davanti alle telecamere, e lui si occupava di tutti i dietro le quinte, anche degli aspetti più banali dell'organizzazione. 
-Sì, scusate, ma c'è stato un piccolo problema..- disse la biondina, tradendo l'imbarazzo con un lieve mordicchiamento di labbra -Le ho fatto chiamare il direttore, saprà spiegarle meglio..-
-Ma che diavolo..?- fece, allibito, l'uomo.
Odiava gli imprevisti.
Alle sue spalle, i cinque ragazzi iniziarono a sudare freddo; tutti loro sapevano fin troppo bene che, quando il manager si innervosiva, era cazzi amari per tutti loro, detto proprio schiettamente.
Il direttore, un ometto calvo e dagli occhi gentili, apparve da dietro il bancone.
-Eccomi, scusate. La mia collega le avrà già anticipato che è sfortunatamente insorto un problema nella prenotazione..-
-Che genere di problema?-
-Abbiamo solo cinque stanze libere..- iniziò a scusarsi l'ometto.
-Ma abbiamo prenotato oltre due settimane fa!-
-Una conferenza qui in città, perdonateci il disagio.. Una delle stanze è doppia, purtroppo è l'unica soluzione disponibile.-
Il manager sbuffò, quindi, si rivolse ai ragazzi.
-Bene, qualcuno di voi dovrà dividere la camera.-
-Io e Frank.- fece Gerard, nascondendo a stento l'entusiasmo -Per te non è un problema, vero Frankie?-
-Affatto.- annuì convinto il chitarrista, trattenendo un sorrisetto malizioso.
Mentre tutti gli altri rivolgevano di nuovo lo sguardo alla reception, Mikey li guardò con aria amorevole.
-Gay ingeeenuii..- disse poi, con una vocetta tenera da checca mancata che era, inclinando leggermente la testa.
Quindi, tornò a prestare attenzione alle manovre del loro manager, mirate ad ottenere uno sconto dall'albergo.
Frank e Gerard si scambiarono un sorrisetto sornione.
 


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Caro lettore,
se sei arrivato fino a qui meriti veramente un premio, un monumento, un arco di trionfo, una statua.
Ahw, finalmente trovo il coraggio di scrivere una Frerard che, per quanto demenziale, sempre Frerard è.
Non c'è molto da dire, vi avevo avvertiti del non-sense assoluto di questa shot, cavoli vostri se siete rimasti schifati dalla totale demenzialità della sottoscritta.
Scherzo, vi voglio bene, grazie! Se mi lasciate una recensione vi amerò per sempre, anche un micro commentino con su scritto "Fai schifo, ammazzati" va bene, certo, forse me la prenderò, forse mi verrà da piangere, MA CHISSENE FREGA, VOI FATELO.
Addio, vado a buttarmi giù dalla finestra, ciiiiau.
  
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