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Autore: Alex_Andria    14/03/2013    5 recensioni
Cosa può succedere tra Jace e Clary in un pomeriggio trascorso a Central Park? Molte cose, come passare semplicemente dal parlare a fare un combattimento e iniziare uno strano gioco di seduzione. La fonte è il GdR di Shadowhunters e in primo luogo il mio stretto rapporto con Clary che quell'indumento l'ha tolto sul serio davanti a me, il suo Jace.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clarissa, Jace Lightwood
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Clary, tu sei la mia Clary,
quella a cui penso quando scrivo,
quella che amo da morire
quella che stalkero di continuo
e senza la quale non scriverei.
                                           Jace


-Per l’Angelo, Clary!-
-Per l’Angelo, Jace! Se non stai fermo non finirò mai! Sei un pessimo modello.-
Clary sbuffò riprendendo per l’ennesima volta in mano il blocco da disegno alla ricerca della giusta concentrazione.
Erano seduti sotto un albero a Central Park, una brezza leggera scompigliava i capelli biondi di Jace il quale, come mosso da quella brezza,
rifiutava di stare fermo impedendole di  disegnarlo come voleva.
-Ti sembro forse la Monna Lisa, io?- Le sorrise sghembo togliendole il blocco dalle mani.
-Jace! Ridammelo, non è ancora finito.- Clary gli saltò addosso cercando di riprendere l’album ma Jace lo teneva in alto impedendole di arrivarci.
Lui le bloccò i polsi con una mano tenendoglieli stretti, portandosi l’album da disegno davanti agli occhi. -Oh oh, e questo sarei io per te? -
La fissò allusivo girando l’album verso di lei e mettendoselo di fianco al viso  per farle vedere le differenze tra lui e il disegno. 
-Dovrei essere contento. Si vede che ti sei innamorata della mia personalità.-
- Ma anche no, ancora me lo chiedo cosa ci ho visto in te.- Clary si divincolò liberandosi le mani, riuscendo a riprendere possesso dell’album.
–Ti ho detto che non è ancora finito ed è sicuramente meglio dell’originale.
 -Vuoi che faccia l’elenco delle mie virtù?- In un attimo Jace le fu sopra puntandogli gli occhi addosso, quegli occhi la cui espressione profonda
e misteriosa lei aveva  cercato di riprodurre con la matita. 
Assumeva spesso quell’espressione, soprattutto quando sprofondava nei suoi pensieri, magari pensando di non essere visto.
Ma lei lo notava sempre, forse perché quando era con lui non smetteva mai di guardarlo.
- Le conosco le tue virtù, l’elenco è corto-Clary gli sorrise, sfidandolo. Il gioco tra loro due era appena iniziato.
Lasciò cadere il blocco da disegno a terra e cercò di puntare i piedi facendo leva sulle braccia.
Doveva ricordarsi tutte le mosse che aveva imparato in palestra durante gli allenamenti, mentre Jace le faceva vedere i movimenti e lei, invece,
si immobilizzava guardando i suoi bicipiti e i muscoli delle spalle e del ventre che si gonfiavano sotto la maglia. 
C’era voluto un po’ perché si abituasse a considerarlo il suo istruttore, del resto lui non faceva granchè per esserlo a pieno titolo.
Se gli cadeva addosso durante un combattimento, lui ne approfittava per stringerla e baciarla. Un vero seduttore, Jace Herondale!
Ma questa volta era decisa a vincere quella sfida. O almeno a cedere solo dopo averlo fatto tribolare un po’.
In fondo anche lei era una shadowhunter.
Spostò il peso del corpo su un lato dandogli il fianco e scivolandogli via tra le braccia, felice, per una volta, di essere di corporatura esile.
Jace sembrò stupito dalla sua mossa ma non perse tempo, balzando in piedi in un attimo e assumendo la posizione da combattimento.
-Oh, Clary, Clary… Avevo voglia di giocare con te ma non intendevo a questo gioco…-
Gli occhi dorati gli brillarono e Clary capì di essere la scintilla che glieli aveva fatti accendere.
Si posizionò di fronte a lui, tenendo le gambe leggermente piegate e le mani in posizione difensiva davanti al petto,
così come le aveva insegnato lui in tante sedute di allenamento nella palestra dell’Istituto.
- I tuoi giochini finiscono sempre con un mio capo d’abbigliamento rovinato, caro il mio mister calze smagliate e gancetto del reggiseno rotto.-
- Il tuo reggiseno è diabolico! Dovresti prendere in seria considerazione l’idea di non portarne più.-
Clary per tutta risposta gli sferrò un calcio sulle ginocchia ma Jace lo schivò balzandole dietro le spalle.
Si muoveva con la velocità e l’eleganza di un gatto e Clary pensò che non sarebbe mai riuscita a muoversi così velocemente come lui.
Si girò con l’intenzione di colpirlo ancora ma Jace fu più rapido e la bloccò stringendola tra le braccia.
- Fine dei giochi, Clary.- Le sussurrò baciandole il collo. -Hai perso. Devi pagare pegno.- Continuava a baciarle il collo e Clary capì che stava sorridendo.
-Non avevamo fatto alcuna scommessa, mi pare.-
Non cercò di divincolarsi, la sensazione delle labbra di Jace sul suo collo, così morbide e calde la faceva fremere, impedendole di muoversi e
di desiderare altro.
-Ah, no? Mi sembrava di aver sentito parlare di giochini che finiscono sempre male per i tuoi vestiti… Non vuoi salvare il tuo amato reggiseno?-
- Di che diavolo stai parlando, Jace?-
Le mani di Jace le accarezzavano la schiena impazzite e lei dimenticò di trovarsi in un parco, all’aperto e in pieno giorno.
Sentiva solo le mani e la bocca di lui su di sè. A un certo punto Jace le infilò le mani sotto la maglietta, raggiungendo il bordo del reggiseno.
Sentì le sue dita sganciarle i gancetti e sussultò visibilmente.
- Che… che stai facendo?- Le parole le uscirono a fatica mentre il cuore le batteva in gola. 
Jace la lasciò andare e si scostò da lei di qualche passo. -Toglilo!
Clary lo guardò interdetta. - Cosa?-
Lui le sorrise e la guardò con gli occhi che gli bruciavano. – Toglilo e dammelo.- Stese una mano col palmo all’insù senza togliere gli occhi dai suoi.
- Vuoi il mio reggiseno? Ma … siamo in un parco, c’è gente!
-Se non te lo togli tu lo faccio io.- Jace fece un passo verso di lei e Clary capì che non stava scherzando.
- Va bene, va bene.- Si affrettò a dire infilando una mano dentro la manica della maglietta per afferrare la spallina del reggiseno e tirarla fuori.
Fece lo stesso con l’altra spallina e quando ebbe il reggiseno tra le mani lo appallottolò mettendolo sul palmo aperto di Jace, fissandolo inviperita.
- Non posso credere che tu me l’abbia fatto fare.- disse incrociando le braccia al seno quasi come volesse coprirsi sostituendo l’indumento che ora
Jace teneva tra le punte delle dita. Lo osservava con interesse esaminandolo con minuzia scientifica.
- E’ salvo, intatto! Stavolta non ho fatto danni!-
Lo riappallottolò ficcandoselo in tasca e la raggiunse infilando le dita nei passanti dei suoi jeans, tirandola a sé.
La strinse facendo aderire il corpo a quello di lei e Clary sentì un brivido correrle lungo la schiena.
Sentiva il petto di Jace premuto contro il suo ed era come se fosse nuda, come se tra di loro non ci fosse la stoffa sottile delle t-shirts a separarli.
 Gli cinse il collo con le braccia alzando il viso per guardarlo negli occhi. - Questo gioco non è ancora finito, vero?-
-Ah ah… - Jace scosse il capo e la baciò, infilandole le dita tra i capelli e tenendole la testa premuta contro la sua. -Non lo finiremo qui, però… -
Sussurrò con voce rotta sulla bocca di lei.
- Finalmente dici una cosa sensata- Clary ridacchiò sfiorandogli le labbra.
- Temi che potrei farti togliere altro? Lo sai che potrei…Ho un certo ascendente su di te.- Disse Jace passandole le dita tra i capelli rossi  come
il  tramonto che stava calando su Central Park.
-Tu puoi tutto su di me- Clary gli sorrise rimanendo abbracciata a lui, pensando a quanto vero fosse ciò che aveva appena detto.
L’amore che lei provava per lui era la forza più grande dell’universo, Jace era “L’amor che move il sole e l’altre stelle” e lei era lo stesso per lui.
Senza dire nulla raccolsero l’album e le matite di Clary incamminandosi mano nella mano per uno dei viottoli del parco,
mentre il tramonto tingeva tutto di rosso, anche i loro pensieri.
   
 
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