Intollerabile

Questa OS tenta di esprimere, secondo la mia modesta interpretazione, i sentimenti di Darcy dopo il ballo di Netherfield.
Detto ciò, spero vi piaccia!




 

Darcy cominciava a sentire il pericolo di dedicare troppe attenzioni ad una nuova quanto spiacevole conoscenza.

Mentre camminava agitato per le sontuose stanze di Netherfield, pensieri implacabili gli occupavano la mente, privandolo della consueta lucidità.

L’artefice di tali tormenti era la signorina Elizabeth Bennet.




 
Era intollerabile dover provare un simile sentimento. Lo stava dilaniando nel profondo, portandolo inesorabilmente alla rovina. Perché ne era convinto: lei sarebbe stata la sua rovina. Lo aveva stregato, era vittima di un malefico sortilegio di cui non riusciva per quanto si sforzasse, a trovare la cura.

Era intollerabile dover accettare le pulsazioni convulse che gli squarciavano il petto ogni qual volta Elizabeth gli rivolgeva la parola, o solamente quando si ritrovava a studiarne –dapprima con occhio critico- il nobile ma allo stesso tempo umile portamento.

Era intollerabile quell’aria maliziosa e tentatrice che involontariamente assumeva quando si ritrovava coinvolta in un’ animata discussione. E le discussioni tra la signorina Bennet e il signor Darcy erano numerose!

Era intollerabile sostenere a lungo il suo sguardo, talmente profondo e misterioso da mozzargli il respiro in gola. Credeva di non aver mai incontrato occhi tanto luminosi quanto impregnati di una viva intelligenza. Le lunghe ciglia li incastonavano come se fossero gemme preziose, conferendole un’aria di innocenza ultraterrena. Era ammaliato, accecato da lei e dai lampi che sembravano lanciare le sue iridi scure.

Era intollerabile dover ammettere a se stesso, che era tra le più belle donne che avesse mai avuto il piacere di incontrare, e per intenderci, aveva viaggiato l’intera l’Inghilterra. I capelli, spesso raccolti in una morbida crocchia, le ricadevano in onde di inchiostro lungo il bel viso -una scoperta alquanto mortificante per lui- dai lineamenti  pressoché perfetti.

Era intollerabile dover udire con quanto ardore prendesse le difese del signor Wikham. Non sopportava che Elizabeth compiacesse un uomo talmente abominevole, non lo voleva. Lei non doveva pensare a nessun uomo eccetto lui.

Era intollerabile l’estrema possessività che percepiva nei confronti di quella giovane fanciulla. Darcy combatteva contro i suoi stessi demoni per mascherare quel suo lato così umano; ma per riuscirvi spesso appariva arrogante e borioso.

Era intollerabile non riuscire a leggerle nel pensiero, o quanto meno a decifrare le sue criptiche occhiate che parevano in certe occasioni farsi beffe di lui. Sicuramente anche Elizabeth ricambiava i suoi sentimenti. Ma nel caso fosse stato in errore?

Era intollerabile svegliarsi nel cuore della notte in balia di quegli occhi. Non le bastava torturarlo di persona, pure nei sogni doveva perseguitarlo, portandolo alla più cupa e degradante disperazione. Più di una volta Darcy si era svegliato con la fronte madida di sudore, dopo aver immaginato una passeggiata romantica in compagnia di Elizabeth attraverso i fitti boschi di Pemberley. Era giunto al capolinea, e n’era quasi del tutto consapevole.

Era intollerabile combattere una lotta che era già persa in partenza.

Era intollerabile bramare una donna talmente perfetta, nelle sue imperfezioni.

Era intollerabile amare una persona come lui amava Elizabeth.