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Autore: Shoen    01/10/2007    4 recensioni
SPOILER—SPOILER-SPOILER-SPOILER-SPOILER—SPOILER (minatoxkushina) La nostra storia inizia con un incontro...tra un bambino biondo ignaro del suo grande futuro e una bambina dai capelli rossi. Il loro legame si salda con il tempo e cambia rivelandosi per ciò che è veramente. Ma non tutto può durare per sempre e neanche la nascita di una nuova vita potrà preservarli dall’odio, guerra e dalla morte che arriveranno a dividerli. Ma forse non tutto è già stato scritto; il finale è mutevole, ancora aperto...
Genere: Drammatico, Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sorpresa, Tsunade, Yondaime
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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ALLA RICERCA DELLA FELICITA’ (titolo provvisorio)

Questa storia racconta le vicende di Kushina Uzumaki e Minato Namikaze, coloro che vengono nominati per la prima volta nel cap. 367 come i genitori di Naruto (anche se questo è tutto da vedere).

Ho scritto questa storia sperando di non venir contraddetta dal nostro Kishimoto-sensei., la storia è stata scritta ascoltando molte canzoni e ogni tanto vi  ne indicherò qualcuna per far crescere l’atmosfera, le troverete ogni tanto con il titolo tra parentesi….

I capitoli non saranno molti, ma strutturati in due parti un nel passato e un'altra in un ipotetico momento della vita di naruto (nella serie shippuuden).

Bene, buona lettura e mi raccomando commentate…

 

 

PROLOGO

(Somewhere Over The Rainbow - Israel Kamakawiwo'ole)

 

Prima che la storia che tutti noi conosciamo iniziasse, c’è ne fu un'altra ne più triste ne più felice o avventurosa, ma soltanto diversa.

Quando Konoha si destreggiava in un tempo di pace e di guerra proprio in un pomeriggio dei tanti di quegli anni , un bambino instancabile, biondo e con splendidi occhi azzurri, stava lanciando delle armi a dei bersagli impagliati.

Per un tempo lunghissimo il bimbo continuò a lanciare e lanciare senza accorgersi che il sole era tramontato e che il cielo si era riempito di nuvole nere.

La pioggia iniziò a cadere proprio nell’istante in cui l’ultimo kunai centrò la testa del bersaglio, il bambino volse il capo al cielo e l’acqua iniziò a cadere fitta nella radura del bosco…un rumore strano attirò la sua attenzione; un respiro profondo tra soffocati colpi di tosse; il piccolo corse nella direzione del suono, sentì un tonfo secco e raggiunse una figura scura sdraiata tra le piante.

Il bambino si avvicinò e sollevò l’esile figura, lunghi capelli rossi coprivano il dolce volto di una bambina sporco di sangue, la piccola aprì gli occhi e li sgranò alla vista nel nuovo arrivato.

“Sta tranquilla” disse il bambino comprendendo lo sguardo,  “Non ti faro niente, ti porterò da chi ti può curare”.

La prese in braccio e con fatica si diresse al villaggio, sotto la pioggia di quel tardo pomeriggio….

 

CHAPTER 1 - Parole

 

“Minato devi andare via, non puoi girare qui!” disse una donna molto bella con lunghi capelli biondi, si accorse che il bambino stava per replicare e lo zittì “Vuoi che la curi o no?” Il bambino abbassò lo sguardo.

“Non ti preoccupare lei starà bene, le ferite non erano troppo profonde. Vai da Jiraya ora, ti sta aspettando da un bel pezzo”

Erano giorni che Minato andava a trovare dal ninja-medico Tsunade, la piccola che aveva trovato nel bosco; gli piaceva stare a guardarla dormire ora tranquilla nel suo letto. La trovava molto bella per essere una bambina!

I giorni passarono e la piccola aprì finalmente gli occhi, ma nessuno sapeva il perché, non aveva mai proferito parola dal suo risveglio.

Si limitava a guardare fuori dalla finestra della sua stanza, la pioggia che incessante cadeva sul villaggio di Konoha.

I medici non sapevano cosa dire, finche Tsunade un giorno chiamò Minato nell’ospedale.

Cosa?” disse incredulo il bambino

“Non ti piaceva quella bambina?” disse scherzosa Tsunade mentre il bambino diventava rosso.

“Allora è deciso, la bambina passerà del tempo con te infondo sembra avere un certo feeling con te…” detto questo si alzò e lasciò lo studio

“Ma…Tsunade-baba” le corse dietro Minato, la donna gli lanciò uno sguardo fulminante a sentire l’appellativo ma continuò per la sua via senza possibilità di replica.

Minato si rassegnò all’idea e andò dal suo maestro, che si sbellicò dalle risate a sentire la notizia…

“Ha Ha Ha Ha, sta cercando di affibbiarti il suo lavoro, non ci posso credere, Ha Ha Ha “ rise Jiraya un uomo dai lunghi capelli d’argento e da strani segni sul viso.

Il bambino sbuffò a sentire il suo maestro ridere di lui, ma continuarono insieme e camminare fino alla stanza della piccola senza voce.

Minato entrò dopo aver salutato Jiraya, la bambina volse lo sguardo inespressivo verso Minato.

“Senti” incominciò imbarazzato “ La vecchia con i capelli biondi, mi ha detto di farti vedere un posto, Verresti con me?”

Minato tese la piccola mano verso di lei e dopo poco la bambina la prese e insieme uscirono dalla stanza.

Il cielo si era schiarito dalle nuvole e adesso rivelava il colore rosso intenso del tramonto; Minato la condusse su per una ripida collina finché si ritrovarono a vedere l’intero villaggio dall’alto.

Il bambino si sedette sul bordo della ripida discesa a guardare il tramonto, poi tese la mano verso la piccola che gli si avvicinò con un sorriso.

“Oh hai sorriso, E’ già un inizio!”disse scherzoso mentre lei sorrideva.

“Sai dove siamo? Queste sono i volti scolpiti nella roccia dei nostri capovillaggio, gli Hokage.

Ma forse tu non li conosci. Avete anche voi degli Hokage? Da dove vieni?” Minato si accorse ancora prima di aver finito al frase, che aveva fatto un grande errore.

La piccola si era portata le ginocchia al petto e aveva incominciato a tremare e qualche lacrima aveva cominciarono a rigare il chiaro viso.

“No, ti prego, calmati. Io non volevo, scusami” pose la sua mano sulla spalla della bambina che piano si calmò.

“Non importa quello che ti chiedono gli altri, quando vorrai, parlerai! Sai anche chi parla troppo è una rottura, il mio maestro è un gran ciarlone continua a parlare e a sogghignare, non lo sopporta più nessuno…”

“Anche mio papà è così..disse la piccola

“Gia!” rise Minato ”Wow!Hai parlato” si accorse

La bambina diventò rossa e strinse ancor di più le gambe al petto.

“Io mi chiamo Minato, e tu?” disse porgendole la mano.

Ku…Kushina” lo aveva detto molto piano.

“Bene Kushina, ti piace questo posto, se vuoi possiamo tornarci domani” la bambina annuì e i due tornarono per il sentiero.

 

(Rain City – Turin Brakes)

 

Il tempo con Kushina non era mai abbastanza per Minato tutto era così candido con lei, tutto detto come in un leggero soffio di vento. Finche un giorno il villaggio subì un brevissimo attaccò da un paese confinante, ma questo basto per terrorizzare Kushina....le piccola scappò nel bosco rendendo difficile  a Minato la sua individuazione, quando al trovò sedeva piangente sull’erba.

“…la volpe…volpe ..il suo fuoco”balbettava insistentemente.

Cosa stai dicendo? “ chiese Minato preoccupato.

“La volpe, Minato siamo stati noi….noi l’abbiamo lasciata..”

Minato guardò incredulo la piccola, come potevano essere stati loro,…la volpe era stata liberata dal paese del vortice, un luogo molto lontano da qui, per combattere contro gli altri paesi che avevano liberato anche loro le proprie reliquie…

“Era troppo forte…troppo…fuoco, c’era tanto fuoco” Minato stava assistendo al racconto della liberazione del Kyuubi.

“L’abbiamo liberata dal tempio, solo lei poteva salvarci…non è stato così…ha bruciato il villaggio…non c’era più nessuno….solo cenere” Kushina cominciò a singhiozzare più insistentemente e il bambino l’abbracciò.

“Ora basta, lei non verrà qui, siamo tanto lontani…lei non c’è”

Rimasero allungo vicini l’uno altra finché la piccola non si addormentò e Minato la riportò nella sua stanza.

Il giorno seguente il bambino raccontò al suo maestro del racconto e insieme andarono dal terzo Hokage.

“Così viene da quel villaggio? Ha fatto molta strada, ci saranno voluti mesi per arrivare fin qui..

“Sarutobi-sensei” lo interruppe Jiraya “Cosa faremo della bambina?” Minato si allarmò alla domanda cercò di intervenire ma l’hokage lo tranquillizzò.

“Non ti preoccupare la piccola rimarrà qua, ma tenetela d’occhio, se lei fa parte di quel villaggio conoscerà sicuramente justu molto potenti leganti al  vento”

Negli ultimi giorni Minato si recò poche volte da Kushina e rimase per lo più molto silenzioso.

Jiraya si accorse dello strano comportamento del piccolo e lo porto con se in una delle sue passeggiate in certa di informazioni!

Minato era parecchio seccato spesso il maestro scorazzava per il villaggio spiando le belle donne e attaccando bottone con tutte.

Il suo motto era “anche morte ma basta che siano calde” Ogni volta che lo ripeteva Minato si chiedeva cosa significasse.

Cosa c’è?” Chiese Jiraya all’allievo taciturno.

Dopo un momento di ostentato silenzio “Perché l’ha…emh…l’hanno liberata?” chiese

“Non confondere ciò che ha fatto il suo villaggio con lei, non è stata Kushina a liberare la volpe; non so quanti villaggi ha distrutto compreso il proprio che doveva proteggere, non ha fatto male solo a noi ma a tutti compresa Kushina. Coloro che hanno sbagliato non ci sono più ma come sempre gli errori di qualcuno ricadono sugli altri che non hanno colpa..

E cosa dobbiamo fare perché questo non succeda?” chiese di nuovo; Jiraya rise della domanda.

“Non fare errori” Minato non era convinto della risposta il Maestro rise dell’ingenuità dell’allievo e rispose “Solo fare del nostro meglio e stare con coloro che soffrono dei nostri sbagli o di quelli di qualcun altro”.

 “Qualche volta sai essere saggio anche tu, Ero-sennin” Minato sorrise e corse via prima che il maestro potesse accorgersi dell’epiteto…”Ehi, aspetta che ti prendo” il bambino sentì la risposta quando ormai era già lontano.

Kushina quella mattina si svegliò di soprassalto, aveva fatto di nuovo lo stesso incubo, la volpe che distruggeva tutto e poi un uomo e una bambino entrambi con lucenti occhi azzurri.

Sapeva che anche quel giorno lo avrebbe passato da sola, Minato non si faceva più vedere, forse era vero che il suo compito era stato solo quello di farla parlare.

La porta improvvisamente si socchiuse e il bel sorriso Minato fece la sua luminosa apparenza nella stanza….

“Dai andiamo, ho tanto lavoro da sbrigare…dai…dai vieni” disse frettoloso

Ma cosa devi fare?” chiese Kushina mentre veniva tirava verso il centro del villaggio.

“Devo dirigere le attività dell’esame dei chunin”disse velocemente

Cosa? Sei un chunin?” chiese sbalordita.

Perché?”

Ma quanti anni hai, io andavo ancora all’accademia”

“Ne ho nove, sono stato un po’veloce…”

“Veloce?! Dovresti uscire tra tre anni..”

Il bambino rise, da quel momento in poi il loro legame si saldò,

Per Kushina il tempo passato con lui non bastava mai, ma le loro ore di giochi erano sempre meno con il passare del tempo e degli anni.

La bambina capì che il piccolo con gli occhi azzurri e dai capelli del color del sole le mancava, le mancava molto….

 

 

Ecco finito il primo capitolo, come vi sembra?

Vi garantisco che gli altri sono decisamente meglio (adesso ho appena finito il terzo). Già dal secondo vedremmo i due prese nella girandola del destino….

 

  
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