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Autore: bicci97    15/03/2013    3 recensioni
Eccomi qua, finalmente da autrice. Sono rimasta in silenzio per più di un anno, ed ora ho deciso di dedicarmi un po' alla scrittura.
Neal è alle prese con un nuovo colpo che sembra, oltre che interessante, anche relativamente semplice da portare a termine. Ma si sa, niente si ottiene con facilità. Cosa lo ostacolerà? E soprattutto... chi?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Neal Caffrey, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Che giornata splendida per fare un po' di jogging. Non appena suona la sveglia mi alzo, mi vesto di tutto punto e infilo le scarpe da corsa. Non mi rado, perché ho notato che le donne, quando ho la barba un po' incolta, si girano per osservarmi, parlando a bassa voce con l'amica e lanciandomi sguardi maliziosi. Forse la barba mi dà un'aria intrigante, e chi lo sa?

Lo ammetto, sono un po' egocentrico, ma sono fatto così. Mi piace essere notato, a meno che la persona che mi osserva non sia un agente dell'FBI che cerca di arrestarmi per qualche futile motivo.

Appena chiudo la porta del mio appartamento comincio a correre.

Corro per un bel pezzo, fermandomi solo per attraversare la strada e per evitare di essere travolto da vere e proprie mandrie di lavoratori newyorchesi. La stanchezza inizia a farsi a sentire solo dopo qualche chilometro, la fronte mi si è imperlata di sudore, ho il fiato corto.

Non c'è cosa migliore dell'esercizio fisico per allentare l'ansia e lo stress che ultimamente mi stanno logorando.

Svolto per l'ennesima volta, in una via che solitamente è deserta. La mia attenzione viene catturata da un signore davvero buffo, che sta camminando dall'altra parte della strada. Sono così concentrato su quell'uomo che non mi rendo neppure conto che all'improvviso sbatto violentemente contro qualcosa, anzi, qualcuno. Riportando tutta l'attenzione sul marciapiede vedo Mollie per terra, circondata da sacchetti che probabilmente contengono (o meglio, contenevano) cibarie di vario genere.

- Mollie!

- Ouch... - dice lei tastandosi il fondoschiena, probabilmente in cerca di danni. Appena mi vede esclama:

- Neal!

- Scusa, non ti avevo proprio vista.

Le porgo una mano e l'aiuto ad alzarsi, dopodiché mi chino ed inizio a raccogliere le cose che sono a terra. Appena mi rialzo tenendo i sacchetti in mano dico:

- Ti sei fatta male?

- No, non ti preoccupare. Accidenti Neal, devo dire però che lo scontro contro il tuo petto non è stato per niente soffice. Fai palestra?

- Devo mantenermi in forma, sono un consulente dell'FBI dopotutto, devo sempre essere pronto all'azione.

Restiamo per un attimo in silenzio, senza saper cosa dire.

- Dove stai andando? - dico finalmente io indicando con lo sguardo i sacchetti che sto saldamente tenendo in mano.

- Devo aprire il locale fra un'ora. Al sabato mattina c'è sempre un sacco di gente, servono più persone possibili al lavoro.

- Vuoi già andare al Little dopo... - le parole mi muoiono in gola, non so se è già pronta per parlarne apertamente.

- Penso alla rapina di continuo, devo tenermi occupata in qualche modo.

Abbassa lo sguardo, la mente immersa nei recenti avvenimenti.

- Che ne dici di venire con me al Little? Ti faccio un caffè prima dell'apertura.

- Volentieri.

Detto questo ci avviamo senza dire una parola verso il centro di Manhattan.

 

 

Appena entriamo oltrepassiamo il bancone. Nel giro di qualche minuto i nostri caffè sono pronti. Mollie, invece di sedersi ad un tavolo, si siede per terra, proprio dove si era nascosta qualche giorno fa, durante la rapina. Con un cenno del capo mi invita a sedermi.

Ed eccoci qui, l'uno a fianco all'altro, troppo intenti a sorseggiare il caffè per parlare.

Devo dirle qualcosa, sento che dopo la rapina c'è qualcosa che ci unisce, ma non so spiegarmi che cosa.

- Mollie... - dico, appoggiando la tazza vuota sul pavimento e sporgendomi verso di lei. Accosto le labbra al suo orecchio.

- Sono felice che non ti sia successo niente, - soffio debolmente. Non so perché sto sussurrando, non c'è nessuno nel locale a parte noi due.

- Neal, - dice lei guardando per terra – la tua prontezza è stata a dir poco incredibile. Non so che cosa avrei fatto se tu non fossi stato qui. Non ti ringrazierò mai abbastanza.

Ora siamo faccia a faccia, a pochi centimetri di distanza. Sento il suo respiro sulle labbra, e lo trovo così... inebriante.

Mi avvicino lentamente.

Che diavolo stai facendo?

Non riesco a fermarmi, sento che potrei morire, se non la bacio immediatamente.

Appena appoggio le labbra sulle sue sento che si irrigidisce. Mi allontano un momento, titubante: ha gli occhi socchiusi. Faccio per alzarmi e andarmene con una scusa, quando lei mi allaccia le mani intorno al collo e mi offre le sue labbra.

IDIOTA! Così farai saltare tutto!

Non sto ascoltando la vocina del mio buon senso, sono troppo impegnato, troppo inebriato dal sapore di Mollie per starla a sentire. Mi avvicino ancora di più a lei, appoggiandole le mani sui fianchi. Ci baciamo senza pause, facendo cozzare i denti e intrecciando le nostre lingue. Dio, è così intenso.

Non riesco a fermarmi, se Moz scopre quello che sto facendo sono un uomo morto. Ci stacchiamo un attimo per prendere fiato.

Com'è sexy. Perché non l'ho mai notato?

Rifletto un momento su quello che ho appena fatto.

Ho appena combinato un bel casino, ecco cos'è successo.

- Mollie... mi dispiace.

- No – dice lei subito – non dispiacerti.

- Io... devo andare.

Mi alzo velocemente e l'aiuto a fare lo stesso.

- Allora... ci vediamo. - Sono imbarazzatissimo.

- Ciao Neal.

Faccio per andarmene, ma la voce di Mollie mi blocca:

- Neal?

- Si Mollie?

- Possiamo dimenticare tutto? È così... complicato. Ma non fraintendermi: non me ne sono... pentita.

È chiaro che non ha idea di quello che sta dicendo, insomma, sono il ragazzo di sua sorella! Baciarla è stato un gesto meschino ed egoista.

- Certo. - dico prima di uscire dal locale a lunghe falcate.

Ricomincio a correre, più velocemente di prima.

Ho baciato Mollie, dannazione! E adesso che faccio? Sono fregato se ne parla a sua sorella.

Non so perché, ma sono quasi sicuro che non le dirà niente. Dovrei essere depresso, eppure non riesco a togliermi il sorriso dalla bocca, mi sento così... non so... felice?

 

 

Appena torno a casa mi fiondo sotto la doccia, per schiarirmi le idee. Mi spoglio mano a mano che mi avvicino al bagno, lasciando i vestiti sul pavimento. Il getto d'acqua è ristoratore, un vero toccasana.

Dopo, con solo un asciugamano addosso, mi avvio verso la cucina, e non appena raggiungo il soggiorno noto una borsa palesemente femminile appoggiata sul tavolo.

- C'è qualcuno?

La porta del terrazzo è aperta.

- Neal, vieni!

La voce proviene da fuori.

Edison?

È i piedi vicino al tavolino dove solitamente faccio colazione.

Mi si avvicina con passo felino, senza staccare gli occhi dai miei.

- Beh, - dice passando una mano sul mio petto, per poi scendere sugli addominali, sfiorando l'asciugamano - direi che mi sono persa lo spogliarello.

Deve aver notato i vestiti che ho lasciato fin davanti alla porta del bagno.

- Come sei entrata? - dico io con un sorriso divertito.

- La signora che abita qui sotto mi ha fatta salire, non appena le ho detto che sono la tua ragazza. Una piccola innocente bugia.

- Una bugia? Pensavo di piacerti.

La avvicino a me appoggiandole le mani sul fondoschiena, accostando le mie labbra alle sue.

Appena la bacio mi rendo conto che nemmeno un'ora fa ho baciato sua sorella. E devo ammettere che quel bacio mi è piaciuto molto di più.

Dannazione.

Non appena ci stacchiamo Edison nota che sono serio, pensieroso.

- Neal - sussurra, appoggiandomi una mano sul viso - stavo scherzando, non fare quella faccia.

Oh, se solo sapessi a cosa sto pensando non saresti così accomodante.

Sorrido, dopotutto mentire è il mio lavoro.

- Ho portato dell'ottimo vino, sottratto occasionalmente dalla cantina personale di mio padre. - cinguetta lei cambiando discorso.

Mi avvicino al tavolino su cui è appoggiata una bottiglia di Screaming Eagle del '94, del valore di qualche migliaio di dollari, ad occhio e croce.

- E a cosa brindiamo?

Lei mi raggiunge, abbracciandomi da dietro.

- A noi.

Mi corre un brivido lungo la schiena: ce l'ho fatta, mi ama.

- Vado a prendere il cavatappi.

- Aspetta - dice lei bloccandomi sul posto - come hai detto giustamente tu al nostro primo appuntamento, voglio essere lucida.

Le rivolgo uno sguardo divertito.

- Vuole forse portarmi a letto, signorina Smash? Non so se sono in vena...

- Signor Caffrey, come osa dire una cosa simile?

La prendo per mano, e la porto dentro. Non appena arriviamo vicino al divano la bacio con impeto, facendomi strada nella sua bocca con la lingua.

- Magari potrei cambiare idea, con il giusto incentivo.

- Sono sicura di sapere esattamente di cosa hai bisogno... – sussurra maliziosamente Edison.

La faccio sedere sul divano, dopodiché le prendo il volto tra le mani e la bacio ancora una volta. Mi siedo anche io, e la faccio sedere sulle mie gambe. Con un movimento sorprendentemente veloce lei si mette cavalcioni su di me.

D'accordo, le piace comandare. Ma non l'avrà vinta.

Le affetto saldamente le cosce, facendo aderire i nostri corpi. Ha una pelle davvero liscia.

- Penso che ti piacerà di più se ti liberi di questi vestiti. – sussurro roco tirando appena l'orlo del vestito tinta corallo.

- Ogni tuo desiderio è un ordine – dice lei - …ma solo per questa volta.

Si libera dal mio abbraccio e si mette seduta, sfilando il vestito in modo volutamente lento. Non appena noto la lingerie di pizzo non posso fare a meno di metterci le mani sopra.

Dopo un po' le metto le mani sulle natiche, e facendo forza sulle gambe mi alzo in piedi, tenendola sollevata da terra. Lei allaccia immediatamente le gambe al mio bacino. Raggiungo il letto, la adagio delicatamente, e mi stendo sopra di lei. Prima di ricominciare a baciarla sorrido, e lei fa lo stesso.

Ce l'ho fatta.

 

 

ANGOLINO DELL'AUTRICE:

Lo so, non ci sono scuse. Ho postato tremendamente in ritardo, e me ne dispiaccio molto. Quando ho iniziato a scrivere questa ff non pensavo sarebbe stata così dura, ma ho preso l'impegno, e lo voglio portare avanti, anche se non riesco ad aggiornare nei tempi brevi che vorrei.

Riguardo il capitolo... mah, oggi ero ispirata X°°°°D

Era da qualche tempo che ci pensavo, ma non avevo proprio la minima idea di come descrivere la prima volta di Neal ed Edison. Poi oggi... bang! Che ne dite?

Prima di lasciarvi devo assolutamente ringraziare Giulia White, che mi sostiene capitolo dopo capitolo con i suoi commenti. Love <3 <3

Alla prossima ^.^

bicci97

  
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