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Autore: jisbonsoundoflove    16/03/2013    6 recensioni
abbiamo visto Jane nei panni dello smemorato,ma se questa volta fosse Lisbon a perdere la memoria?
questa è la mia prima long-fiction,vi prego abbiate pietà XD
spero vi piaccia :)
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Patrick Jane, Teresa Lisbon | Coppie: Jane/Lisbon
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Eccoci arrivati all'ultimo capitolo,un po' mi dispiace separarmi da questa storia,mi ero affezionata alla situazione XD

voglio ringraziare tutte le persone che hanno letto questa storia anche se non hanno recensito,ma vorrei ringraziare in particolare MICI71,KATE24 E THERESA_94 grazie mille ragazze per aver recensito e per aver letto con entusiasmo la mia storia,dandomi la forza e la voglia di continuare a scriverla,questo capitolo lo dedico a voi<3 baci

 

Jane asciugò con le sue dita le lacrime della donna e le disse

sei bella anche quando piangi,ma lo sei ancora di più quando sorridi,amo quella fossetta che ti si forma sul lato della bocca quando lo faii”

e con queste parole si alzò e uscì dalla visuale di Lisbon che rimase immobile sul divano a guardarlo andare via senza riuscire a muoversi e senza riuscire ad emettere nessun tipo di suono,riusciva solo a piangere in quel momento,ma erano lacrime di felicità.

 

Dopo quella dichiarazione Lisbon si sentiva felice si,ma anche profondamente confusa,cosa avrebbe fatto da quel momento in poi?

Quell'uomo la faceva sentire viva,le provocava delle sensazioni che forse non aveva mai provato,quando stava con lui il suo cuore iniziava a battere veloce come se voleva uscirle fuori dal petto,si sentiva le farfalle nello stomaco e ad ogni suo sorriso,si sentiva avvampare le gote,la vicinanza di quell'uomo le provocava queste emozioni,era forse questo che la gente chiamava amore? Lisbon si era innamorata?!

Si alzò dal divano dove fino a quel momento era rimasta seduta senza avere avuto la forza di muoversi,decise che voleva ricordare,voleva ricordarsi di Jane,ma non perchè aveva bisogno di quei ricordi per capire se lei si era innamorata di quello strambo collega,ma perchè sentiva che era un peccato non ricordarsi dei momenti passati con lui,perchè,indubbiamente,quei momenti vissuti con lui,avevano reso la sua vita eccitante,speciale,diversa,emozionante e lei non voleva rinunciare a tutto questo,quindi decise di ritornare dal dottor Miller.

Quando Teresa si presentò davanti al dottor Miller,aveva uno sguardo di una che aveva bisogno di aiuto,di una che chiedeva aiuto come se da lui dipendesse la sua vita.

Il dottor Miller la fece accomodare nel suo studio,Lisbon si sedette e guardò il dottore con gli occhi

lucidi e desiderosi di aiuto:

signorina Lisbon come si sente?” le domandò il medico

io...io sto bene dottore,sto benissimo” le rispose lei con voce tremante

e allora perchè voleva vedermi?si è ripresa bene dall'incidente,è voluta tornare al lavoro subito dopo nonostante le mie suppliche...”

dottore io ho bisogno del suo aiuto,è l'unico che può aiutarmi” gli disse la brunetta con la stessa voce tremante

mi dica,l'ascolto,che c'è chenon va?”

dopo l'incidente,io.....io non ricordo più un momento della mia vita,o più precisamente non ricordo una persona della mia vita,mi sono sforzata di ricordare,mi sono sforzata con tutta me stessa,ma non ci riesco,non riesco a ricordarmi di lui” gli spiegò Teresa mentre guardava le sue mani,

si tratta del biondo consulente un po' strano che l'accompagnò quel giorno?”le domandò il dottore ammiccando un sorriso,sapeva già la risposta,ma voleva sentirlo dire da lei

e......e lei come fa a saperlo?” gli chiese Lisbon con aria interrogativa,curiosa e.....un po' impaurita,

sono un dottore,un po' anziano magari,ma non sono mica ceco o stupido,avevo capito subito che il vostro rapporto non poteva essere solo legato al lavoro,quell'uomo era in piena crisi di panico quel giorno,è rimasto ad aspettare che lei si riprendesse per non so quante ore,senza andare a casa,senza prendere nulla da bere,non voleva allontanarsi un momento da lei,quel giorno questa cosa mi colpì...”

Teresa in silenzio arrossì,visibilmente imbarazzata.....

vede signorina,il trauma le ha provocato quella che noi chiamiamo amnesia sistematizzata”

amnesia sistematizzata?” gli chiese Lisbon confusa “che significa?” aggiunse

bè cara signorina,è quando dopo un trauma la paziente perde la memoria su un determinato periodo della sua vita o su di una persona in particolare” spiegò il dottore incrociando le mani e guardandola diritta agli agli occhi,

c'è una cura?la prego mi aiuti,io ho bisogno di ricordare,io ho bisogno di quei ricordi”

 

Lisbon supplicò il medico con quegli occhi verdi coperti dalle lacrime che chiedevano disperatamente aiuto;lei non era abituata a chiedere aiuto,tanto meno mettersi nelle mani di un medico,odiava i medici,non facevano per lei diceva,quindi per arrivare a chiedere aiuto al dottor Miller,voleva dire che era davvero disperata,era davvero arrivata al capolinea....

 

Il dottor Millerl a fissò serio e poi accennando un sorriso le disse

mi dispiace,ma io non posso fare nulla,e no perchè non ne sia capace,ma nessuno può fare nulla,lei solo ha questo potere,non dimentichi che i suoi ricordi sono già dentro di lei,ma deve essere lei a rompere quella barriera di protezione che si è creata nella sua mente,solo lei può farlo e nessun altro”

solo....io?”

 

Lisbon salutò il dottor Miller e si avviò verso la sua auto,era distrutta,anche la sua ultima possibilità era andata in fumo,eppure lei ci sperava,sperava che il dottore le desse una medicina o una pasticca che gli avrebbe sbloccato la memoria,ma forse non funzionava così,il dottore le aveva detto che era lei la chiave,cosa poteva fare allora?la mente umana era così contorta,così difficile da decifrare e capire;e se i suoi ricordi non fossero più tornati?Jane le aveva detto che ne avrebbero creati di nuovi,ma lei voleva ricordarsi anche di quelli vecchi,perchè dentro di lei sentiva che il suo amore per Jane fosse iniziato molto tempo prima e voleva ricordare,infondo i ricordi sono una delle poche cose di cui l'essere umano può godere e lei non voleva rinunciarci.....

 

Arrivò al CBI,scese dall'auto e si diresse verso il suo ufficio,uscita dall'ascensore incontrò Rigsby

ehi capo,volevo chiederti una cosa” disse l'agente

ti prego,non ora Rigsby,scusami” troncò Lisbon,visibilmente provata,

Rigsby guardò il suo capo allontanarsi e non disse nulla,ma anche se non era di certo una cima in queste cose,aveva benissimo capito che l'espressione triste e confusa avevano a che fare con il consulente parte del team....

Lisbon si sedette nella sua scrivania e due lacrime le fuori uscirono da quegli splendidi occhi verdi,non ce la fece più,aveva bisogno di sfogarsi,aveva bisogno di gettar via le ansie accomulate in quel periodo,voleva spaccare qualcosa contro il muro,ma essendo che il CBI pullulava di persone,decise di piangere silenziosamente in quell'angolo che era diventata come una sua seconda casa,lì si sentiva protetta e al sicuro da quello che era il mondo esterno,anche la forte,tenace,coraggiosa Teresa Lisbon era vulnerabile qualche volta.

Pianse per un'ora e giù di lì e quando decise che era il momento di smettere perchè così non avrebbe risolto nulla,provò a ricomporsi e cercò dei fazzoletti per asciugarsi quegli occhi ormai gonfi e rossi messi quel giorno a dura prova,così aprì il cassetto della sua scrivania

...ma dove sono questi dannati fazzoletti” pensò

appena aprì il cassetto trovò al suo interno una piccola rana di carta,la prese tra le mani

cos'è questa” e la scrutò da ogni angolazione,

ad un tratto la testa iniziò a pulsarle sempre più forte,Teresa si portò le mani alle tempie,strinse i denti da dolore,la rana di carta che teneva tra le mani le cadde sul pavimento

oddio che male,che male,aiuto.....”

migliaia di immagini le si presentarono davanti,sovrapponendosi l'una su l'altra..

un'immagine:

lei:”sono ancora arrabbiata......”

lui:”mi dispiace”

lei:”no non è vero...”

Jane posò una rana di carta sulla sua scrivania

lei:”una rana?bene...questo dovrebbe sistemare ogni cosa?”

la piccola rana di carta saltò improvvisamente su di lei prendendola di sorpresa,

il sorriso e lo sguardo di lui dietro le spalle di lei,poi si voltò,il sorriso di lei dietro le spalle di lui......

 

la mia testa.....che male....che mi succede” urlava Lisbon sempre a denti stretti.

 

Un'altra immagine le si presentò davanti:

lei e lui all'interno di un conteiner,lei appoggiata vicino la una piccola finestrella situata su una parete del conteiner,

lei:...tu volevi aiutarmi Patrick Jane,

Jane la guarda,distoglie lo sguardo e sorride

cercherò sempre di salvarti Lisbon,che ti piaccia o no...”

 

basta...basta..la mia testa....la mia testa mi scoppia” continuava ad urlare Lisbon,mentre tutte quelle immagini si presentavano violentemente nella sua testa.

 

Un'altra immagine:

lui:”ah sei qui”

entrarono nel suo ufficio,l'abbraccio di lui,lo sguardo confuso di lei,

lui estraendo la pistola la guarda

buona fortuna Teresa,ti amo”

 

e ancora:

lei indossava una parure di diamanti e smeraldi,

non posso tenerli...”

lui:”si invece”

lei:”sai cosa voglio dire”

lui:”io so che questi smeraldi stanno benissimo con i tuoi occhi”

 

e ancora:

lei in auto,lui sale la guarda

mi sei mancata”

lei:mi sei mancato anche tu”

lo sguardo sorpreso di lui dopo l'ammisione di lei.....

 

e ancora un'altra immagine,veloce

lui che galleggia su un lago privo di sensi,

lei che gli corre incontro gettandosi nell'acqua urlando,

JANE....JANEEEEEE.....AIUTOOO....JANE.....”

arrivano i soccorsi,lui privo di sensi,lei disperata,piangeva.....

 

la mia testa.....”

 

Tutte queste immagini si affollarono nella sua mente,una dietro l'altra,prima lente,poi veloci,poi ritornavano indietro come un rewind.;Lisbon emise un gemito e poi il dolore sparì,la testa gli girava un po',ma non le faceva più male,si tolse le mani dalle tempi e con il viso ancora rigato dalle lacrime,raccolse quella piccola rana di carta caduta precedentemente sul pavimento,l'adagiò sulla zie scrivania e non la ripose più dentro il cassetto

grazie piccola rana,mi hai aiutato a recuperare ciò che stavo cercando disperatamente,grazie per avermi aiutato a riappropriarmi di un momento della mia vita,forse quello più bello...quello in cui ho conosciuto Jane instaurando un legame con lui.”

Lisbon sorrise alla piccola rana di carta che adesso stava accanto al suo computer,si alzò dalla sedia di scatto,felice,era tornata e stavolta con tutti i suoi ricordi.....

Salì velocemente le scale per poi arrivare davanti all'attico dove a Jane piaceva rifugiarsi,bussò....lui aprì,sorpreso di vedersela di fronte abbozzò un sorriso e corrugò le sopracciglia

Lisbon........che ci fai qui?”

posso entrare?”chiese timidamente lei

c-certo..” le rispose Jane facendola entrare dentro....

si misero di fronte quella vetrata un po' sporca ma che offriva uno splendido panorama,soprattutto a quell'ora della sera,sullo sfondo c'erano i mille ritagli di giornali dove si parlava di Red John,le decine di foto delle sue vittime,i luoghi dove lui aveva colpito,il silenzio tra i due stava facendo da padrone fino a quano Lisbon non decise di spezzare quell'atmosfera imbarazzante:

Jane.....ho pensato a quello che mi hai detto prima....io...”stava per continuare Lisbon quando Jane la interruppe:

anche io c'ho pensato tanto,Lisbon non voglio farti del male,non ti farò mai del male” gli disse l'uomo gardandola negli occhi e accarenzzandole la guancia sinistra,

neanche io...neanche io so quando mi sono innamorata di te,forse quando mi hai regalato quella rana di carta cercando di sistemare le cose facendomi sorridere,o forse quando cercavi di divertirmi facendo l'idiota con quello spaventapassari,o forse quando ti vidi privo di sensi galleggiare in quel lago,mi ricordo che mi presi davvero di panico,ero terrorizzata di non rivederti più,o forse quando ballammo in quella stupida rimpatriata liceale sulle note di more than words;o quando quel giorno mi sparasti per finta e mi dicesti ti amo,il mio cuore perse un battito o forse più,ma poi brutto idiota tu ritrattasti come un stupido codardo...certo che però pensandoci bene quante ne ho passate a caus....” e non riuscì neanche a finire la frase che Jane prese il suo viso tra le mani e la tirò verso di sé baciandola,fù un bacio così dolce,tenero,ma nello stesso tempo pieno di ogni emozione che quei due avevano provato in tutti questi anni,ma che per un motivo o un'altro,non avevano avuto il coraggio di ammettere......

il bacio di Jane si spostò dalle labbra fin dietro l'orecchio di Lisbon per poi arrivare giù sul collo.....Teresa con gli occhi socchiusi era in estasi,non voleva perdersi più un secondo di lui,Jane si tolse la giacca e baciò nuovamente Lisbon,ma stavolta il bacio fu più passionale e violento,nel frattempo sbottonò più velocemente possibile la camicetta della donna quando ad un tratto una telefonata spezzò l'atmosfera magica:

ehi capo.....”

Rigsby sei tu.....” sbuffò Lisbon incavolata e anche rassegnata

sai quella cosa di cui dovevo parlarti?be non posso più aspettare capo....”

d'accordo arrivo Rigsby” e riagganciò

spero per lui che sia qualcosa di veramente importante o lo appendo all'asta della bandiera che abbiamo davanti all'edificio” disse Teresa mentre si ricomponeva;

Jane le sorrise e mentre Lisbon stava per lasciare l'attico,la fermò

ehi,volevo....volevo dirti che sono contento che hai riacquistato i tuoi ricordi su di me........e comunque io ti aspetto qui” le sorrise e questa volta fu un sorriso pieno di speranza per il futuro

.....si......anche io sono felice di aver ritrovato i miei ricordi,spero di non pentirmene” le rispose Lisbon in tono ironico facendogli la linguaccia e ricambiando il sorriso dell'amato e ritrovato patner.

 

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