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Autore: LoveNotes    16/03/2013    1 recensioni
Pietro e Lia, sono due ragazzi italiani, lui ha 20 anni e lei 19 anni. La loro storia è la più stravagante e strana che ci possa essere, ad iniziare dal loro incontro; la cosa che li accomuna è lo Skateboarding, uno sport al quanto bello, ma bizzarro e pericoloso.
La storia è un insieme di dialoghi fra i due, riguardo il loro passato.
Non sono la migliore scrittrice, lo assicuro, ma la loro è una storia da leggere! (:
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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-Sai, penso che se raccontassi la nostra storia, nessuno potrebbe mai crederci!
-Perché?
-Perché ci siamo conosciuti nel modo più strano che ci possa essere!
-Beh, allora racconta!
-A te? Ma tu già la conosci la nostra storia!
-Beh, voglio sentirla di nuovo!
-Va bene: Era un giorno come tanti altri…
-Perché cambi tono della voce, sei buffa!
-Per sembrare una racconta storie!
-Ma così mi fai solo ridere!
-La vuoi sentire questa storia o no?
-No, racconta!
-Dicevo: Era un giorno come tanti altri, precisamente un sabato pomeriggio, ed io ero scesa giù nel mio giardino per andare sul mio skate e per distrarmi dalla dura giornata di scuola. Tra l’altro, ero stata  anche interrogata in latino. Andavo avanti ed indietro nel mio giardino, cadendo di tanto in tanto, ma senza farmi male e cercando disperatamente di fare un Ollie (in parole povere un salto). Dopo circa due ore di tentativi inutili, ero sfinita e misi lo skate ai piedi dell’enorme muro che girava intorno alla casa. Mi ci sedetti sopra per poi, con le cuffiette nelle orecchie, iniziare a pensare al mio fidanzato, se così si poteva chiamare. Ero diventata la sua fidanzata, forse per sbaglio, ad una festa, io già lo conoscevo, ma non avevo mai pensato di provare qualcosa nei suoi confronti e lui, vedendomi preparata così bene, per quella festa, ci aveva provato e io come un imbecille ci ero cascata! In quella posizione poteva anche scoppiare il Vesuvio ed io, non me ne sarei accorta!
Dicevo, pensavo al mio fidanzato e al fatto che non mi aveva chiesto di uscire con lui quella sera, quando ad un tratto, sentii un rumore provenire da sinistra, mi girai e mi ritrovai te, con uno skateboard nella mano destra, che ti avvicinavi, come se nulla fosse.
-Hai saltato un pezzo!
-Davvero? Quale?
-Quel giorno, io ero andato a trovare un mio amico che si era rotto la gamba andando sullo skate. Mentre tornavo a casa con la macchina, mi girai verso un’enorme casa rossa e bianca e ti vidi seduta sullo skate, mentre fissavi il tuo MP4, nelle tue mani, e subito pensai: ‘Perché sta seduta sullo skate, anche se potrebbe andarci sopra e volare in quel gigantesco giardino?” Così parcheggiai la macchina in un vicoletto vicino casa tua, scesi dalla macchina e presi il mio skate nel bagagliaio, lo misi a terra e iniziai a volare! In poco tempo arrivai fuori casa tua e vedendoti ancora lì, scavalcai il muretto che ci divideva e mi avvicinai a te. Ecco, ora puoi continuare!
-Ma io non la conoscevo questa parte!
-Beh, ora la conosci! Continua!
-Allora… tu ti stavi avvicinando a me, inizialmente non ci feci molto caso, ero troppo presa dai miei pensieri, ma poi mi resi conto che non eri una visione e che eri una persona. Così, dopo averti visto appoggiare lo skate di fianco al mio e esserti seduto sopra, mi tolsi una cuffietta e iniziai a parlare: ‘Ciao, ci conosciamo?’
‘Certo che no! Ma mi chiedevo perché eri ferma!’
‘Pensavo!’
‘A cosa?’
‘A nulla da poter raccontare ad uno sconosciuto!’
‘Hai ragione, scusa, io sono Pietro, tu sei?’
‘Sono Lia!’
‘Mi dici a cosa pensi?’
‘No!’
‘Allora, perché non voli?’
‘In che senso?’
‘Perché non stai andando sullo skate?’
‘Non lo so!’
‘Sei brava?’
‘Più che altro sono incapace! Non riesco a fare un salto!’
‘1. Si chiamano Ollie.
 2. Se ti va ti posso insegnare!’
‘Davvero? Sarebbe bello!’
‘Ok, sei pronta?’
Poi iniziammo a volare e mi insegnasti a fare l’Ollie.
-Non dimenticarti che io ti ho insegnato tutto! Tutti i trick! Ricordalo.
-Certo! Dicevo iniziammo a volare e volammo per tutto il giorno, fino all’incirca le sette di sera. A quel punto mi resi conto che era tardi e che dovevo uscire con i miei amici, così presi una penna e scrissi il mio nome, il mio cognome, l’indirizzo e il mio numero, sia di casa che del cellulare.
-Non ti dimenticare che alla fine disegnasti anche un cuoricino!
-No, non me lo dimentico!
Il telefono di Pietro inizia a squillare.
-Pronto?
-Pietro, vuoi tornare a casa? Non star sempre a baciare Lia!
-Marco (fratello di Pietro), la finisci? E anche se fosse? Cosa ci sarebbe di male?
-Non ci sarebbe nulla di male, ma ora devi tornare a casa!
-Corro!
Stacca il telefono.
-Lia, devo tornare nel mondo reale! Però domani voglio sapere il continuo della tua storia!
-Non dimenticare che questa è la nostra storia!
-Mai! 

Spazio autrice: 
Ciao, sono Tsue e questa è la mia quarta storia! Come ho detto prima, non sarò la migliore scrittrice di questo mondo, ma questa è una storia da leggere! Se vi va, lasciate un commento, piccolo o grande, come vi va! 
Ciao Tsue (:
  
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