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Autore: Twin Lance    17/03/2013    0 recensioni
Sei mesi dopo il loro primo incontro al ballo, Squall passa un pomeriggio a pianificare la sorpresa perfetta per dimostrare a Rinoa quanto lui la apprezzi. Irvine e Zell arrivano a dare una mano, e a evitare che Squall mandi a fuoco la cucina.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rinoa Heartilly, Squall Leonheart
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Final Fantasy VIII e i suoi personaggi sono proprietà Square-Enix, e vengono qui utilizzati senza scopo di lucro: nessuna violazione del copyright è pertanto da ritenersi intesa.

A TUNE FOR TWO
scritta da Twin-Lance, tradotta da Alessia Heartilly

L'odore della pittura fresca si mescolava al profumo dell'oceano, e all'odore leggermente muschiato degli Archeosaurus che stavano emigrando più lontano nell'isola. Squall era davanti a una delle finestre aperte, e guardava la foresta sottostante. L'autunno sull'isola era pericoloso per due ragioni: la prima, i violenti temporali tropicali che si sviluppavano nella zona, e la seconda, la stagione degli amori degli Archeosaurus. Guardò le pesanti nuvole viola ferme all'orizzonte. L'allerta per la tempesta era già stata resa nota alla popolazione delle aree più basse. Un ruggito distante, ma distinto risuonò da qualche parte a nord. Anche l'allerta Archeosaurus era stata resa nota sia ai SeeD che alle matricole. C'erano troppi esemplari giovani che raggiungevano la maturità quell'anno, e gli ormoni in subbuglio e la mancanza di territorio avevano reso i giovani dinosauri audaci, arrabbiati e avventati.

Guardò lo spazio aperto del suo nuovo appartamento. Era davvero diverso avere uno spazio così grande dedicato a lui. Da piccolo, aveva dormito in una stanza con altri cinque o sei bambini, in ogni momento. Come matricola aveva condiviso un dormitorio per anni. Una volta diventato SeeD, aveva ottenuto un enorme spazio di centoventi metri quadrati tutto per sé. Ora che era Comandante, gli era stato detto di avere centoquaranta metri quadrati. Non aveva un metro per misurare da solo, ma credeva decisamente che fosse davvero così grande.

Rinoa era stata molto eccitata alla prospettiva dell'appartamento, pronto da occupare. Non aveva fatto altro che parlare e parlare dei colori dei muri e delle tende, così tanto che gli aveva causato un leggero mal di testa. Non glielo aveva mai detto, però. Invece aveva permesso a Quistis e Selphie di convincerlo che Rinoa aveva solo bisogno di un'uscita tra donne. Ora che il mal di testa era sparito e riusciva a pensare bene, Squall era un rottame di nervosismo. Era anche un po' arrabbiato con Selphie e Quistis. Avevano visto il suo momento di debolezza e l'avevano colto. Non permetteva mai a Rinoa di lasciare il Garden senza di lui, lo sapevano tutti. C'erano ancora troppi giornalisti opportunisti che assillavano il Garden cercando di ottenere storie per vendere i loro giornali, troppo tumulto ancora in giro da quando la guerra era finita, e troppe persone che potevano potenzialmente scoprire che Rin era una strega e farle del male.

Forse erano i fumi della pittura, ma iniziava ad avere ancora il mal di testa. Aprendo un'altra finestra, guardò ancora la stanza. Se Rinoa avesse fatto a modo suo, tutto nell'appartamento sarebbe stato di una sfumatura leggermente diversa di azzurro. Fortunatamente Rinoa era a fare compere a Deling quando i pittori erano entrati per finire. Sperava che non se la sarebbe presa con lui, perché aveva chiesto che dipingessero il soggiorno di un grigio da nuvola di temporale. Aveva comunque permesso loro di dipingere il soffitto di azzurro, e di finire il bordo in un azzurro tinto di bianco.

Squall alzò lo sguardo quando qualcuno suonò il campanello, e controllò l'orologio. Quel giorno era importante. Aveva fatto giurare a Selphie di riportare Rinoa indietro prima che fosse buio. Non sapeva se Rinoa lo sapesse o no, ma erano passati sei mesi dal loro primo incontro. Iniziò ad avvicinarsi alla porta, con i tacchi degli stivali che riecheggiavano nell'appartamento praticamente vuoto. Avevano così tanto spazio adesso che non sapeva da dove cominciare a riempirlo. Sperava davvero che Rinoa lo sapesse. Forse sperava anche che avesse comprato qualche grosso mobile mentre era fuori. La porta elettronica si aprì senza che lui premesse il pulsante. Rimase lì vicino, pronto a rimproverare chiunque entrasse nel suo appartamento senza permesso.

"Hey Squall!" Zell sorrise mentre aiutava Irvine a portare dentro una grossa scatola in legno. "Alla sicurezza non piacevano gli uomini delle consegne, quindi non li hanno lasciati passare. Ci siamo offerti di portarla su noi," spiegò mentre entrambi si chinavano per posare la scatola.

"Queste stringhe sono fantastiche," ammise Irvine mentre lasciava cadere le stringhe da sollevamento e le lasciava sotto la scatola. "Mi chiedo cos'altro potremmo sollevare e spostare con queste cose."

Zell sorrise. "Voglio sapere cosa abbiamo spostato oggi con quelle," disse guardando Squall. "È una grossa scatola, amico."

Squall li fissò e basta. "È un pianoforte," disse semplicemente.

"Sul serio?" domandò Zell guardandosi in giro. "Apriamo questa cosa e controlliamo," sorrise.

"Non ho nulla con cui aprirla," affermò Squall. "Gli uomini dovevano aprirla per me, in teoria."

"Tzè! Hai un gunblade," minimizzò Zell.

"No," disse Squall in tono piatto.

"Oh per favore, non lo usi nemmeno quel vecchio Revolver," argomentò Zell. "Va' a prenderlo e apriamo questa scatola! Immagino sia un regalo per Rinoa, quindi vorrai che sia pronto per quanto torna."

Squall sospirò. "...Bene. Ma non maltrattarlo troppo," lo avvertì. Zell se ne andò anche troppo entusiasta per prendere il vecchio gunblade di Squall. Tornò qualche minuto dopo, e Squall cercò di non agitarsi mentre guardava Irvine e Zell usare il suo primo gunblade come un piede di porco. Il legno gemette e si ruppe, ma pochi secondi dopo era aperto.

"Oh, che figata," sorrise Zell mentre gettava da parte il gunblade e iniziava a togliere i materiali da imballaggio. Squall fece una smorfia e andò a prendere in fretta la sua spada.

"Ecco, lo tiriamo fuori così," disse Irvine, aiutando Zell e tirare fuori il pianoforte e sistemare le gambe.

"Al mio tre ci alziamo... uno, due, tre!"

Squall continuò a guardare mentre assemblavano il pianoforte. Doveva ammettere che stava bene accanto alla finestra. Frugò nella scatole ed estrasse i pezzi per la panca.

"Allora, che occasione?" chiese Irvine.

"Sei mesi da quando siamo diventati SeeD e ha incontrato Rinoa," sorrise Zell.

Squall si accigliò. Zell gli aveva rubato le parole.

"Scusa," disse.

Lui scrollò le spalle. "Comunque, pensavo che potrebbe piacerle," ammise. "Una volta mi ha detto che sua madre le ha insegnato come suonare." Armeggiò un po' con i pezzi della panca prima di metterli insieme.

"Hey, io penso che tu abbia fatto bene," osservò Zell.

"Seriamente però, devi abbassare un po' il tiro," disse Irvine. "Ci fai fare brutta figura."

"Sai cosa ti farebbe fare una figura migliore?" domandò Zell. "Se la smettessi di flirtare con ogni cassiera e cameriera che incontri. Ti farebbe sembrare migliore, amico."

"Non posso evitarlo!" si difese Irvine. "Flirtare mi viene naturale e basta. Mi esce e non mi accorgo nemmeno di cosa ho fatto finché è troppo tardi!"

Squall scosse la testa. Andava abbastanza male se era meglio lui nelle relazioni che i suoi migliori amici. "Devo iniziare a preparare la cena presto. Selphie ha promesso di portare indietro Rinoa per il tramonto."

"Ooh, e che si mangia?" domandò Irvine.

Squall fece una pausa. "Noi mangeremo fettuccine alla alfredo con pollo... se riesco a non rovinarle."

"Vuoi aiuto?" chiese Zell.

"Sai come cucinare?" ribatté Squall.

"Casualmente, sono un grande cuoco. Lo sapresti, se mi avessi lasciato cucinare di più in missione."

"Fondamentalmente abbiamo tracciato il confine quando hai cominciato a fare Lesmathor flambè," lo stuzzicò Irvine.

"Hey, si chiamano proteine," si difese Zell. "Proteine e un'immunità agli allergeni di quei piccoli succhiasangue," sorrise.

"Sul serio?" domandò Irvine.

Zell annuì ampiamente. "Se ne mangi abbastanza," sorrise.

Squall fece una smorfia. "Quanto spesso mangi quella roba?"

"Più di quanto probabilmente vuoi sapere," ammise Zell mentre si guardava intorno alla ricerca di una distrazione. "Va bene, ragazzi, le ragazze saranno qui tra meno di un'ora. In cucina!"

Mezz'ora dopo, nonostante il pollo avesse un buon profumo, la cucina era piena di vapore e un po' di odore di formaggio bruciato. Angelo abbaiò, nel panico, e si nascose dentro un armadio aperto quando l'allarme in cucina partì. Zell prese un tagliere e saltò su uno sgabello per far aria vicino all'allarme finché smise di suonare. Squall prese entrambe le pentole dal fornello, spostando l'acqua che minacciava di uscire sul fondo, e con un aspetto un po' sperduto sul cosa fare con la salsa al formaggio bruciata. Irvine, ad ogni modo, fu del tutto inutile, dato che rideva di Squall, seduto al tavolo della cucina.

"Aiuterei," disse ridendo. "Ma se non riuscite a bollire bene l'acqua, non so cosa posso fare davvero per aiutarvi."

"Muoviti," disse Zell spingendogli davanti una manciata di guil. "Va' al negozio all'angolo a circa un chilometro da qui, compra della salsa," ordinò a Irvine. "Squall, distruggi ogni prova che questo sia mai successo." Prendendo il comando della cucina, Zell controllò il pollo mentre cercare di riprendere il controllo della situazione. Squall si guardò intorno alla ricerca del cestino della spazzatura, e iniziò a grattare la padella. Quando un po' di salsa bruciata non venne via, buttò via la padella e legò il sacchetto.

Quando il pollo fu pronto, Irvine era tornato con un vasetto di salsa. "Eccoci," disse mettendo una borsa sul tavolo. Frugò nel sacchetto ed estrasse la salsa e poi una confezione di preservativi. Squall esitò. "Giusto per stare sul sicuro, amico," disse.

"Detto da uno che potrebbe avere un bambino con una galbadiana a caso?" disse brevemente Squall, molto a disagio.

"Voi non credete seriamente a tutto quello che dicono quei giornali scandalistici, vero?" domandò Irvine.

"Quella sembra quasi credibile," disse Zell mentre tagliava il pollo a pezzettini.

"Sì beh, non credete a tutto quello che leggete. Per avere un bambino dovrei aver fatto qualcosa per fare un bambino." Si accigliò, incrociandosi le braccia sul petto; sembrava quasi a disagio su quell'argomento.

Zell si fermò, guardandolo. "Vuoi dirmi che dopo tutta una missione piena delle tue battute sporche, riviste porno e scherzi imbarazzanti non sei mai andato a letto con nessuno?"

Irvine non rispose.

Zell fece un ampio sorriso. "Vuoi dirmi che di noi tre Squall è l'unico che è andato a letto con qualcuno?! Amico! Quand'è che il re dell'anti-socialità è diventato un esperto di donne?"

"I-io non lo sono," disse Squall, sempre più imbarazzato, ma forse un po' orgoglioso. "Sto solo cercando di renderla felice."

"Sì, si vede," non poté evitare di commentare Irvine. Inoltre non poté evitare nemmeno di sorridere mentre lo diceva.

"..." Squall distolse lo sguardo, cercando di non arrossire.

Zell posò il coltello e si inchinò davanti a Squall. "Mi diletto della tua grandezza," lo stuzzicò, facendo arrossire ancora un po' Squall.

"Per favore, alzati," lo pregò Squall coprendosi il viso con la mano. Poi udirono tutti la porta dell'appartamento che si apriva. "Irvine, prendi questi." Squall lanciò i preservativi a Irvine.

"Non esiste, non posso farmi beccare ad averli." Irvine li lanciò ancora a Squall.

"Cosa?" chiese Squall incredulo. "Perché no?"

"Perché poi Selphie vorrà venire a letto con me e io solo... non sono pronto," disse sottovoce mentre indietreggiava dal tavolo a mani alzate. Squall si voltò verso Zell, che scosse la testa.

"Non posso correre il rischio che Amie pensi che sono un pervertito che vuole solo una cosa," ammise Zell.

Squall si imbronciò. "Vi odio tutti e due," borbottò, e poi si ficcò il pacchetto in tasca quando sentì Rinoa strillare in soggiorno.

"Squall!" esclamò Rinoa mentre lasciava cadere le borse e correva al pianoforte. Fece scivolare le punte delle dita sulla superficie, guardandolo quando entrò nella stanza. "È così... così perfetto." Fece un largo sorriso.

Lui la guardò scrollando le spalle. "Pensavo che potesse piacerti averne uno," disse.

Lei attraversò il soggiorno e lo avvolse in un abbraccio. Squall le fece scivolare un braccio intorno alla vita, ancora non del tutto a suo agio a essere apertamente emotivo davanti ad altre persone. Lei si ritrasse e lo guardò. "Non vedo l'ora di sedermi a insegnarti a suonare," disse sorridendo. Si fermò e annusò l'aria. "Che cos'è? Ha un ottimo profumo."

Squall sorrise. "La cena," le disse. "Irvine e Zell se ne stavano giusto andando," disse lui guardandoli.

"Ah, sì, ci si vede," disse Zell. "Dovrei incontrare Amie per questa... cosa." Scrollò disinvolto le spalle e poi li salutò con la mano, aprendo la porta.

"Sì," sorrise Irvine. "Devo andare a vedere tutto quello che ha comprato Selphie, sono sicuro che le servirà aiuto a portare tutto dentro."

Rinoa fece un cenno d'assenso. "Infatti," lo avvertì lei.

Irvine sorrise. "Ciao ragazzi." Li salutò con la mano.

Una volta che se ne furono andati, Rinoa lo guardò. "Allora, che occasione?" gli chiese. "Un bellissimo regalo, una cena che ha un profumo meraviglioso." Sorrise, facendogli scorrere le mani sulle braccia e prendendogli le mani tra le sue.

"Sono passati sei mesi da quando ci siamo incontrati la prima volta," la informò Squall.

Rinoa emise un piccolo strillo. "Ti ricorderai ogni anniversario che avremo." Fece un ampio sorriso.

"Sono bravo con le date," ammise Squall, vedendo che Angelo usciva dall'armadio per la prima volta da quando era partito l'allarme. "Sei mesi mi sembrano importanti," le disse.

Lei sorrise radiosa e lo attirò in un abbraccio. Stavolta le fece scivolare intorno entrambe le braccia. "Visto, ho capito quando ci siamo incontrati che eri un ragazzo dolce, anche se cercavi di nasconderlo al mondo," disse lei posandogli la testa contro il petto.

"È un meccanismo di difesa," disse piano lui, fissando il pianoforte.

Rinoa alzò gli occhi su di lui. "Beh, puoi lasciar cadere le tue difese, con me," gli disse. "Prometto di non ferirti o lasciarti mai." Lo tirò verso il pianoforte. "Dobbiamo almeno provarlo," disse. "Siediti." Lui fece come aveva chiesto lei, sedendosi sulla panca e aspettandola. Sperò che non si aspettasse che suonasse. Sedendosi in braccio a lui, Rinoa fece scivolare leggermente le dita sui tasti, e cominciò a suonare una melodia spensierata che ricordava dalla sua infanzia. Ogni tanto c'era una nota sbagliata, ma Squall non lo notò. Non si era aspettato che questo regalo andasse così bene. Aveva sperato di sì, ma in tutta onestà aveva avuto un po' paura che non le sarebbe piaciuto così tanto. Fu riscosso dai suoi pensieri quando sentì che lei gli tirava le mani sul pianoforte. "Premi qui, qui, e no, con quel dito," ridacchiò mentre lui cercava di imitare con le dita quello che faceva lei.

Squall sorrise; si stava davvero godendo quella vicinanza a lei. "Non so suonare," la avvertì.

"Questo lo giudicherò io, dopo che avrai fatto un po' di pratica." Lei fece un ampio sorriso: si godeva chiaramente il suo nuovo regalo.

Lui sorrise debolmente. "Il cibo probabilmente si sta freddando. Dovremmo andare a mangiare," le disse. "Non crederesti a quanto è stato difficile cucinare," aggiunse.

Lei sorrise mentre si alzava e lo aspettava. Quando lui si alzò, lei lo picchiò giocosamente sul braccio. "Questo è per aver dipinto di grigio il mio soggiorno."

Lui sorrise mentre la portava in cucina e scostava una sedia per lei. "È grigio nuvola, grazie tante," la informò lui.

"Mmh," sorrise lei guardandolo sistemare i piatti. "Da dove vengo io, lo chiamiamo grigio," lo stuzzicò.

Lui le mise davanti un piatto. "Ho lasciato che dipingessero il soffitto di azzurro," disse lui.

Lei sorrise. "Lo so, te la sto solo rendendo difficile," disse mentre lui si sedeva con il suo piatto. Lei lo guardò mentre lui cominciava a mangiare, prima di alzare lo sguardo e vedere un arcobaleno fuori dalla finestra. Lui si fermò quando si accorse che lei non stava mangiando.

"C'è qualcosa che non va?"

Lei scosse la testa, con le ciocche che le cadevano un poco davanti agli occhi. "No," sorrise distogliendo lo sguardo dall'arcobaleno. "È tutto perfetto."

*****

Nota dell'autore: questa storiella è la seconda nella mia nuova serie di storie su Final fantasy. È stata ispirata da, e scritta per, la challenge Where I Belong. Un grazie speciale ad Ashbear e Ronin-ai per avermi ispirato a tornare a scrivere. Un grazie molto speciale va a Roarke Stratton per avermi aiutato con il brainstorming e l'editing della storia.

Nota della traduttrice: come al solito, ringraziamenti alla mia beta Little_Rinoa e ogni commento verrà tradotto e inoltrato all'autrice originale, e ogni eventuale risposta sarà ritradotta e inserita come risposta alla recensione nei siti che lo permettono. Alla prossima! Alessia Heartilly

   
 
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