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Autore: _MyDark_    17/03/2013    2 recensioni
non so scrivere trame, ve la faccio breve.
Laurent è un ragazzo calmo e tranquillo, con una paura strana: sessuofobia.
Julien è un tipo viziato, nonché fidanzato di Laurent.
questa storia parla di un tempo d' amore corporeo, è però un noncon.
vi chiedo di leggerla e recensirla, così almeno posso sapere se vi piace o se no cosa devo migliorare. ;)
buona lettura e grazie a chi recensirà.
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri
Note: Lemon | Avvertimenti: Non-con
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Sera d’ inverno, piccoli fiocchi di neve si accumulavano sulle assi di legno della finestra.
Laurent era seduto, con un block notes in mano a disegnare il poetico paesaggio.
“un fiocco a cuore, uno a fiore.
Un fiocco a nuvola e un fiocco a nome.
Un fiocco azzurro, uno bianco.
Un fiocco cade, un altro nasce.” Il biondo si ripeteva questa frase come una cantilena.
Disegnava in modo sublime, mentre i suoi dolci occhi cenere scrutavano quel luogo immerso nella tranquillità e l’ armonia della natura. Amava quel senso di calore, amava quella piccola fiammella che illuminava la stanza. Amava quell’ umidità sul collo … no, quella non l’ amava. si girò lentamente, vedendo che il fidanzato gli stava baciando l’ incavo del collo, e gli accarezzo la testa sorridendo.
-Cosa stai facendo?- un pizzico di divertimento in quelle semplici parole.
-Ti bacio, non lo vedi? Sei da mezz’ora attaccato alla finestra: dedichi più attenzioni alla neve che a me!- Julien mise il broncio come un bimbo piccolo, piccolo e viziato.
-Non ti coccolo ogni venti minuti? Non mi tocca imboccarti? È tanto che ti vesti da solo!-
-Solo perché so’ quanto ti da fastidio la troppa intimità. E comunque la neve la puoi disegnare dopo. Ora mi puoi coccolare no?- un accenno ad un sorriso malizioso gli si stampò sulle labbra.
-Non fare il bimbo … se ti coccolo mi lasci disegnare in pace poi?-
-Solo se … si, ti lascio. Però cambiati, ormai siamo tornati dal viaggio, mettiti comodo!- Laurent infatti era vestito con uno Smoking, cosa che odiava a morte. Si alzò e si sedette sul letto, poi alzò lo sguardo imbarazzato.
-P…puoi uscire? Mi da fastidio che qualcuno mi vada seminudo … - a quella domanda Julien sorrise, si sdraiò sul letto trascinando il minore sotto di lui.
-Altrimenti? Su, stiamo insieme da tre anni, due anni d’ astinenza li hai fatti! Tranquillo, ora ci penso io a farti le coccole!-
Laurent iniziò a dimenarsi, ma Julien era molto più forte e lui già di per se era debole e ora era anche schiacciato sotto il petto del maggiore. Tremava, le lacrime già uscivano copiose dai suoi grandi occhi. Julien lo alzò un po’, tipo in abbraccio, e gli tolse la giacca per poi lanciarla in un angolo a caso. Si piegò sul viso del ragazzo, gli leccò via le lacrime mentre con una mano iniziava a sbottonargli i bottoncini della camicia, tutti rigorosamente allacciati.
Il minore non collaborava, dal suo punto di vista questo era chiaramente uno stupro. E sì, se quel ragazzo aveva una paura era questa: sessuofobia. E trovarsi sul letto, schiacciato dal corpo di un ragazzo più grande lo spaventava solo di più.
-E dai Lau, gemi un po’! così mi fai sentire uno schifo a letto!- già, se quel dolce ragazzo aveva dei difetti di certo primi c’erano l’ egocentrismo e il menefreghismo.
-No! Soprattutto perché io sono quello più delicato, e di conseguenza sono io quello che dovrebbe soffrire, farsi penetrare ed essere usato! Levati di dosso ti … ti … -
-Mi? Mi cosa? Mi odi? Tu, piccolo e innocente non sai nemmeno il significato di quella parola! – il minore trovò un po’ di forza per girarsi e chiudersi a “riccetto”. Il suo comportamento da bimbo fece ridacchiare Julien, che lo aveva sempre visto come un ragazzo grande e maturo, un ragazzo che non era in grado di frignare o fare capricci. Pensieri stabili di tre anni andati in fumo in tre minuti. Sapeva bene che Laurent era delicato, che bastavano anche carezze troppo forti per lasciargli grossi lividi. Sapeva che aveva paura del rapporto, sapeva che il capitano della squadra francese aveva provato a farselo nello spogliatoio. A farla breve sapeva tutto. Ma sapeva anche che quel ragazzo non era un normale adolescente, e che la sua mente era sempre pura, limpida.
Cercò di sopprimere questi pensieri, e con una mano accarezzò la pancia –o per meglio dire, lo stomaco- del ragazzino, lo drizzò con un po’ di forza seduto. Lo alzò, facendolo sedere sulle sue gambe, in modo che l’ erezione, nonostante i pantaloni, gli premesse sulle gambe.
Iniziò a baciarlo.
Lo baciò piano, le lingue non lottarono, si sfiorarono appena, il tempo che la ritirasse.
La vera lotta non era la predominanza, ma convincere il più piccolo.
Julien non era innocente, si leggeva spesso storie erotiche yaoi, solo che in quelle storie il partner accettava subito, nella realtà –o nel suo caso- il partner nemmeno pagato a dovere. Il che lo portò a dover usare un po’ di forza e violenza.
-Laurent Perec, per una volta rendimi felice! Ora, ti sdrai per favore e collabori? – inutile cercare di comunicare, naturalmente il ragazzo rispose con un vigoroso “no”.
Julien allora si alzò, con un balzò si parò davanti alla porta e la chiuse a chiave. Per fare le cose per bene però, la chiave la mise nei boxer. Butto con un gesto violento Laurent sul letto, sapendo che gli ci sarebbe voluto un po’ per riprendersi, e iniziò a cercare in una busta da farmacia un paio di cose. Quando laurent si alzò dolorante e vide il maggiore con un preservativo in una mano e il lubrificante nell’ altra iniziò a dimenarsi di più. Sapeva che quando lui voleva qualcosa la otteneva, e sapeva anche che se non gliela si dava subito se la prendeva con la forza.
Julien gattonò sul letto, bacio il ragazzo con passione, poi gli ammanettò le mani alla spalliera del letto. Ora poteva lavorare in pace. Tolse in fretta i pantaloni di Lau, si curò di tappargli la bocca con della stoffa e iniziò a massaggiare da sopra i boxer la virilità del minore. Quando vide il membro eretto per bene, e le lacrime del ragazzo finite, si rallegrò. Strappò in un colpo l’ indumento rimastogli, e si levò anche il suo.
Laurent tremava come una foglia, l’ altro aveva iniziato a massaggiarli il punto interessato, per poi issarsi le gambe in spalla e leccare la piccola apertura. Finalmente il suono tanto atteso venne udito: alurent iniziò a gemere. Piccoli versetti di piacere, strozzati dalla stoffa, si potavano udire.
Iniziò allora a penetrarlo, prima con un dito, poi con due e infine con tre. Sentiva i gemiti del minore aumentare, sentiva che iniziava a piacergli quella calda tortura. Si soffermò alcuni istanti, si avvicinò al viso e gli tolse la stoffa dalla bocca, per sostituirla con la lingua.
-Mi spiace amore, ma penso che la prossima tappa farà un po’ male.- detto questo gli baciò, sempre con quel sorriso malizioso, la punta del naso; si calò verso preservativo e lubrificante e indosso il primo iniziando a stendere un velo del secondo sull’ apertura e sul membro.
Si avvicinò lentamente al buchino e lo penetro con una lentezza e un accortezza inimmaginabili: sapeva che faceva male, e non voleva che soffrisse più di tanto. Era strano questa delicatezza dopo a come lo aveva trattato, ma lui era fatto così. Si fermò quando più di mezzo membro era nel corpo dell’ altro,si movette ancora più piano per farlo abituare.
Poi entrò completamente.
Un piccolo grido, una miscela di dolore e piacere, si innalzò.
Alcune goccioline di sangue scivolarono sul lenzuolo bianco, disegnando dei piccoli cerchi rossi.
-P-Piano! Vai piano! Se … se si sporca di sangue andiamo nei guai!- il maggiore ignorò il commento del minore e continuò a spingere, fino ad arrivare al punto magico, e venire. Rivoli di caldo sperma si posarono sul corpo di Julien, che ne raccolse un po’ con un dito e lo assaggio.
-Sei buono, dolce.- un commento strano. Il maggiore si affrettò a prendere le chiavi volate via insieme ai boxer e a slegare Laurent.
………………………………………………
-Centouno, centodue, centotrè-
-che fai?-
-centoquattro, centocinque, centosei.- sentì improvvisamente il senso di umido sul collo.
-centosette, centootto e centonove. Sei lussurioso e? mi solo armato però.- la tranquillità del ragazzo era spaventosa, viso che aveva appena alzato una mazza [1]. Julien si ritirò subito via, lasciando il fragile ragazzo ai suoi hobby, mentre pensava che era proprio strano.
 
----------------------angolo autrice
Ok, è una cagata. Lo so, però come potevo non scrivere una rossa su di loro? Sono troppo teneri!
Julien è il classico esempio di bimbo viziato, mentre Laurent del fragile e flebile ragazzo che capisce tutto al volo (= se non voleva più andare a letto gli bastava dormire abbracciato ad un fucile o con una mazza in mano.)
[1]= mazza non quella da baseball, ma questa.
.................
ed ecco per finire un paio di foto su laurent:
(ditemi che non è un Uke nato, dalla tenerezza incredibile. non fate caso alle orecchie)
<--- questo qui indicato dalla freccia. io lo mangerei di baci *-*
e infine Julien: questo con la rosa in bocca.
e questo
  
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