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Autore: RiccRoss    18/03/2013    1 recensioni
E sì, perché c’è una routine anche per le giornate libere, ma a voi, alla fine, non importa: vi basta passare un pomeriggio insieme - solo voi due - come tutte le coppie felici.
Noi, però, non eravamo una coppia felice.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Un paio di giorni dopo, approfittai del mio giorno libero al Ministero per fare un salto a Diagon Alley. Avrei potuto restare a casa e dormire fino a tardi come di solito facevo quando non andavo a lavoro senza dover immettermi nella confusione della Londra magica, ma a volte mi ci voleva. Non la confusione, il mondo magico, intendo. Lavoravo al Ministero della Maga, ma non era la stessa cosa di quando si era più piccoli. Diagon Alley invece era per me un posto che associavo senza remore all’infanzia, probabilmente perché era lì che facevo i miei acquisti per Hogwarts. Fatto sta che quella mattina, verso le undici, mi addentrai nella Londra Magica: era come se nulla fosse cambiato. Passai in primis a Olivander, perché dopo quello che aveva passato durante la seconda guerra magica avevo sempre paura che … che so … mi cadesse da un momento all’altro. Le visite lì, però, erano alquanto raggelanti. Mi rifornii di piume, quaderni e tutto il necessario per l’ufficio.
Andai ai Tiri Vispi Weasley, non seppi di preciso perché. Lì c’erano sempre così tante novità, da non stupirti quasi più. George mi chiese se stavo cercando Ron; io gli risposi di no, ma non ero molto sicura.
Stavo per uscire con i miei acquisti stretti nelle braccia, quando mi scontrai con qualche dannato che no guardava dove andava.
- Ehi, ma guarda un po’ dove vai!
- Oh, scusa, Hermione
Sollevai lo sguardo. Era Ron.
- Oh, ciao.
Lui si chinò per raccogliere le mie cose.
- Faccio da sola, grazie.
- Hermione, senti, mi dispiace per la volta scorsa. Mi sono fatto prendere dalla mano
- Ti sei fatto prendere dalla mano, eh, Ron? Hai focalizzato il fatto che mi hai abbandonato in un centro commerciale?! Come facevo a tornare indietro, secondo te?!
Stavo urlando, ormai. La gente lanciava qualche sguardo spaventato, com’era successo all’Ikea; George uscì dal negozio, forse pensando che ci fosse una rissa. Ma non me ne importava molto, lui aveva torto!
- Ah, già, come hai fatto a tornare dopo?
- Non … non sono affari tuoi
Non volli parlargli di Draco e di tutto quello che era successo. Molto probabilmente lui sarebbe saltato alle conclusione e avrebbe detto che Draco era sempre un lurido Serpeverde e che poteva farmi del male e robe varie.
- In che senso non è affar mio?!
- Nel senso che sei il mio ragazzo e avresti potuto sforzare il tuo cervello e pensare che senza macchina non sarei potuta andare da nessuna fottuta parte. Potevi tornare indietro! A questo ci dovevi pensare, sono la tua ragazza, per Merlino?!
Ron si zittì e io per un attimo dimenticai che quel giorno all’Ikea ci ero andata per lasciarlo. In un primo momento pensai fosse perché gli avevo urlato contro e questo era vero, ma gli avevo fatto una domando e aspettavo una risposta. E lui non me la dava, quella dannata risposta e questo ero strano.
- Sono la tua ragazza, dovevi venirmi a prendere …
Forse il mio cuore perse un battito. Cos’è che mi era venuto in mente, quella volta all’Ikea?
“E se anche lui avesse voluto lasciarmi e avesse colto al volo la palla?”
- Sono la tua … ragazza?
Da affermazione quella frase si trasformò in una domanda. Ron mi guardava in un modo strano.
- Ron, per l’amor del cielo, rispondimi!
- Hermione, calmati. Ti prego, andiamo dentro?
Mi prese per una spalla e mi condusse nel negozio dei gemelli Weasley. Non voleva fare una sceneggiata davanti a tutta quella gente, ma oramai era fatta.
- Okay, io mi calmo e tu mi rispondi.
- Hermione, non volevo dirtelo così.
Ecco tutto quello che disse.
- Cosa non avresti voluto dirmi così? Cosa, per Merlino?
Mi sentivo tutta arrossata e stavo perdendo il lume della ragione.
- Hermione, non ti arrabbiare. E’ solo che tra noi due si era diventati come due pesci o che so io e quindi …
- Quindi cosa, Ronald Weasley?!
- Mi sono, diciamo, ‘appoggiato’ a un’altra, ecco, ma …
La mia rabbia era come un fiume in piena.
- Ti sei ‘appoggiato’ a un’altra? Ron, parli come se stessimo litigando su un comò! Prega Morgana che non significhi ciò che penso che significhi!
Niente, muto come un pesce.
- Ron! Ti sei fatto l’amante!
Forse rispose, ma da sola facevo già un gran baccano e non lo sentii.
- Non ti è venuto in mente che potevamo parlare dei nostri problemi come le persone civili? Io non trattengo con la forza nessuno, lo capisci?!
- Hermione, lo so che ho sbagliato, ma …
- Ronald, non sono una stupida e in cuor tuo sai quante volte ho sorvolato quelle piccole cose di te che a lungo andare mi snervano. Questa volta però, no! Presi le mie cose e corsi verso la porta, ma prima di aprirla mi voltai e gli dissi:
- E tanto per dovere di cronaca, domenica avevo intenzione di lasciarti, Ronald. Adesso ho un motivo in più.
Sbattei la porta, mentre il trillo delle campanelle mi invadeva le orecchie.

Sono cresciuta e non sono più la ragazzina che per un commento negativo corre a piangere in bagno, ma a volte semplicemente non puoi resistere. Andai ad Harry perché era il mio migliore amico e mi sarei potuta confidare. Non piansi, almeno non subito, ma davanti a una tazza di tè mi sciolsi in un niente. Harry si preoccupò per me. Erano rare le volte in cui mi aveva vista piangere e per mi dicesse ‘Ti capisco, Hermione’ non poteva capire perché lui era felice con la sua Ginny. Com’erano felici, loro!
Lo so che sempre un controsenso, pochi giorni fa ero io quella intenzionata a lasciare Ron e adesso mi ritrovo a piangere per lui, ma è diverso. Io gliene avrei parlato con calma come due adulti; lui si era fatto un’amante.
- Harry, capisci cosa mi ha fatto?! Non che lo amassi più come il primo giorno, ma santo cielo poteva lasciarmi come tutte le persone civili. Perché mi ha tradito?! Non sono abbastanza attraente per lui?
Feci una faccia abbastanza schifata
- No, Hermione sono certo che non è per questo. Insomma sei intelligentissima per cui … sei bella dentro.
Harry, amico mio, annuisci quando non sai che pesci pigliare
- Mi sai di un grande aiuto morale, Harry
D’un tratto si creò il caos, una fervida Ginny fece irruzione in salotto con le guance rosse e tutta accaldata.
- Come si è permesso, quel fetente d’un fratello di … di … Oh, Hermione mi dispiace!
- Ehi, calma, calma, chi te l’ha detto?!
- George, sai lui ha … ha visto tutto. Si è sentito molto in imbarazzo, lui.
- Ginny, va bene. Mi sono già ripersa, vedi?
Ginny lanciò uno sguardo pungente a Harry, che annuì lentamente.
- Oh, ragazzi, è tutto OK. A volte piangere va bene!
Ginny chiese a Harry di uscire un attimino e io mi iniziai a preoccupare
- Sto bene, Ginny.
- Sul serio? Guardami negli occhi, sul serio?
- Sì e non ti preoccupare farò ancora la damigella d’onore al tuo matrimonio e ti augurerò un felice vita con Harry con tanti bimbi che vi scorrazzeranno in casa a cui farò da babysitter quando voi sarete fuori …
Scoppiai improvvisamente a piangere e Ginny mi abbracciò molto forte quasi pensasse che volessi scappare.
- Insomma Ginny, mi applico e sono diligente, cosa c’è che non va in me?!
- Niente, Hermione tu sei perfetta. Ron questo non lo capisce e rimpiangerà quello che ti ha fatto.
- La sai una cosa Ginny, quando si è dimenticato di me all’Ikea, io avevo intenzione di lasciarlo e adesso sono qui e piango come una stupida!
- No, Hermione, non sei una stupida!

Ginny mi fa sempre sentire meglio. Ho paura di averla fatta sentire un po’ incolpa, sapete, per la storia del sua imminente matrimonio con Harry, ma non ne avevo certo voglia. Togliendo tutto quello che mi è successo con Ron, sono piuttosto emozionata per la cerimonia! Via le lacrime, Hermione!
Ginny e Harry mi chiesero più volte di rimanere da loro per pranzo, ma non volevo essere tenuta d’occhio per tutto il pasto come se dovessi cadere tutt’a un tratto in una crisi isterica. No, tornai a casa un po’ scossa un po’ sollevata, finché non mi accadde ciò che mi accadde. E fu la mezzoretta più brutta in assoluto della mia vita.

CONFESSIONI DELL'AUTRICE
Salve popolo! Sono in un emerito, grande ritardo, ma perdonatemi :)
Vi ringrazio tantissimo per le recensioni che mi avete lasciato, mi sono emozionata come una scema :D
Spero che il capitolo vi piaccia, baci :*
RiccRoss
  
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