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Autore: postergirl84    18/03/2013    5 recensioni
Qual’ era la tua favola preferita? Quella che tua madre ti raccontava sempre prima di addormentarti?
Che aspetto aveva nei tuoi sogni il Principe Azzurro?
E ora che sei cresciuta l’hai trovato o lo stai ancora cercando?
Jacob Black , forse del principe azzurro ha ben poche caratteristiche, ma neanche Isabella Swan è esattamente una principessa.
Eppure questa è la loro storia. E se sarà una fiaba o meno sta a voi deciderlo.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black, Quileute | Coppie: Bella/Jacob
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più libri/film
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Storie di Lupi'
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La principessa Senza Sorriso guarda i loro servizietti, e scoppia a ridere. - Chi, chi ha messo di buon umore mia figlia ? - domanda lo zar. Questo dice: - Io! - l’altro dice: - Io! -No, - disse la principessa senza sorriso, - è stato quell’uomo! - e indicò il lavorante. Subito lo portarono alla reggia e sotto gli occhi Del sovrano il lavorante si tramutò in un bellissimo giovane! Lo zar tenne la sua parola di zar; quel che aveva promesso mantenne. Dico io: non sarà tutto un sogno del lavorante? M’assicurano di no, che è la pura verità; allora bisogna crederci.

Capitolo 26
La Principessa Senza Sorriso

 
Chiuso nella sua stanza Jacob ascoltò i rumori provenienti dalla cucina.
La sedia a rotelle del padre che si muoveva e poi la voce di Sam e quella di Charlie. Li avrebbe raggiunti al funerale anche se odiava doverci andare.
Aprì l’anta dell’armadio mentre la porta della stanza si spalancava.
“Sam ha sospeso le ronde per un paio d’ore.”
“Lo so.”  Infilò la camicia e diede una rapida occhiata al suo migliore amico in piedi sulla soglia. “Ti sei messo la cravatta?”
“Mia madre ha insistito.”
“Harry non le sopportava. L’ho sentito dire a mio padre, forse era il giorno della mia cresima.”
Embry annuì e si sedette sul letto. “Come sta Seth?” chiese.
Jacob si strinse nelle spalle. Sapeva bene come doveva sentirsi Seth, sapeva bene cosa si provava a dover rispondere alle stesse domande per tutta la giornata, e il giorno dopo ancora e ancora quello dopo. Se lo ricordava bene anche se sua madre era morta quando lui era solo un bambino.
Un altro funerale.
“Jake…”
“Sto bene.”
“Ok.”
Non era vero ma fecero entrambi finta di crederci.
Pensò a Bella, forse l’avrebbe aiutato. Certo, la serata era finita in uno schifo totale ma quando mai le cose con lei andavano completamente bene? I Cullen erano tornati e lui era scappato. Codardo. Ma se non fosse riuscito a trattenersi? Quello era il loro territorio e lui non poteva infrangere il patto. Non poteva attaccarli, anche se, a quello, avrebbe volentieri staccato la testa a morsi, e che il trattato andasse pure a farsi fottere.

Abbottonò la camicia e Embry si alzò dal letto.
“Quindi ora state insieme?”
“Chi?”
“Tu e Bella.”
“No.”
“Gliel’hai chiesto?”
“Abbiamo quattro anni?” sbuffò e uscì dalla stanza, seguito dall’amico.
“Ma perché non cerchi qualcuna di meno complicata? Le alternative le hai.”
“Embry, perché tu invece non chiudi la bocca?”
“Volevo solo essere d’aiuto.”
“Ricordami di ricambiare il favore.”
Embry sorrise e colpì con un pugno la spalla di Jake e poi si avviarono verso casa Clearwater.
Un altro funerale.
 

Il silenzio non era qualcosa che si poteva trovare quando nei paraggi c’era un grosso branco di licantropi che poi altro non erano che dei ragazzini cresciuti troppo in fretta. Ma, quella mattina, tutto era diverso. Jake aveva osservato la bara di legno scuro cercando per tutto il tempo di non pensare a un altro giorno, a altri momenti molto più dolorosi, Embry era restato al suo fianco in silenzio, persino Quil si era avvicinato a loro. Avevano notato le sue mani tremare mentre si scambiarono veloci e imbarazzate parole. Presto ci sarebbe stata un’altra trasformazione, almeno sarebbero potuti essere ancora loro tre.
Harry era stato seppellito e la casa dei Clearwater si era riempita di gente.
Jacob raggiunse Seth sulle scale e si sedette accanto a lui; il ragazzino lo guardò alcuni istanti prima di nascondere di nuovo la testa fra le gambe.
“Hai voglia di andare a correre?”
“Non posso lasciare mamma da sola.”
“Hai ragione, scusa,” disse Jacob appoggiando la mano sulla spalla di Seth.
“La rabbia è… è solo perché sono …”
“Non solo. Non tutto quello che provi dipende dal lupo.”
“E come fai a riconoscere quando…”
“Ti sai già controllare molto bene Seth, non mi preoccuperei troppo. Paul non ha più scarpe da ginnastica.”
Accennò un sorriso e poi il resto del branco li raggiunse.
Fu Sam a parlare per primo. “Jake, se è vero quello che hai detto ieri e i Cullen sono tornati il trattati è di nuovo valido.”
“Non possiamo proteggerla nei loro territori,” continuò Paul rimediandosi un’occhiataccia da parte di Jacob.

“Jared, Embry, andate con Jake a casa di Bella, dobbiamo sapere quanti sono e ristabilire le linee.”
“Posso andarci da solo,” rispose Jacob scattando in piedi.
“No, non puoi.” Ancora una volta fu costretto ad obbedire.
 

Alice era andata via da pochi minuti e Bella sospirò appoggiandosi alla porta di camera sua. C’erano volte in cui rimpiangeva la sua normale e anonima vita a Phoenix. Quando era solo un’adolescente come tante altre, con un paio di amiche e problemi del tutto trascurabili. Quando non era mai stata innamorata. La cotta per Brody McAllan non aveva mai contato davvero. In un anno, tutto il suo mondo era stato ribaltato e non una volta sola ma due.
Edward e Jacob.
Amava ancora Edward, nonostante tutto e forse, se fosse riuscita ad essere completamente onesta con te stessa, avrebbe dovuto ammettere che amava anche Jacob. Ma come era possibile amare due persone contemporaneamente? Com’era possibile che quel vuoto che sentiva dentro venisse riempito dal sorriso di Jacob e tornava a bruciare quando lui non c’era?
Com’era possibile che, nel piccolo abitacolo del suo pick-up, si era persa in quel bacio con Jacob e scappando via non appena aveva visto quella stupida macchina?
Sembrava una continua lotta fra passato e presente e lei era solo stanca di lottare, pensare ed analizzare ogni cosa.
Il campanello di casa suonò. Scese di corsa le scale e spalancò la porta. Sapeva già chi fosse, anche quando era cieca Alice ci prendeva.

Si fermò ad osservare Jacob a un paio di metri dalla porta di casa, le mani in tasca nel tentativo di nascondere il tremore più che evidente. Era arrabbiato e Bella non sapeva se lo fosse per l’odore di vampiro che doveva impregnare la casa o se semplicemente fosse arrabbiato con lei. Sperò nella prima ipotesi. Codarda.
Ciao.”
Sei sola?”
Sì”
Possiamo parlare per un secondo?”
Certo che sì, Jacob. Entra pure.”
La seguì in casa e Bella cercò di  calmare il respiro. Jacob riusciva a renderla nervosa. Era qualcosa che con Edward non aveva mai provato, anche dopo aver scoperto che era un vampiro. Era qualcosa di diverso rispetto ai primi tempi della loro amicizia. Ora riusciva a sentire la tensione ogni volta che lui era nella stessa stanza, si sentiva pronta ad esplodere ogni qualvolta i suoi occhi si posavano su di lei.
Qui con te c’è un Cullen,” disse

Sì. Alice Cullen.”
Forse ricordi che in presenza di un Cullen noi siamo costretti a vigilare soltanto sulle nostre terre. Solo a La Push sarai al sicuro. Qui non posso più proteggerti.”
Freddo e distaccato. Sapeva che quello che aveva di fronte non era il suo Jacob, era il Jacob di Sam e lei lo odiava
 “D’accordo.”  O forse  era così che sarebbe diventato il loro rapporto se lei avesse continuato a scappare da lui. Codarda.Tutto qui?”
Una cosa ancora.”
Cosa?”
Adesso torneranno anche gli altri?”
 Sospiro. “No, non torneranno.”
Va bene. Non ho altro da dire.”
Be’, ora puoi scappare.  Vai a dire a Sam che i brutti mostri non verranno a cercarvi.”
Serrò la mascella e si voltò incamminandosi verso la porta, la schiena contratta. Bella si perse a guardarlo. Non voleva vederlo andare via. Non voleva sentirsi male come quella volta sotto la pioggia. Quando lui aveva… era stato costretto a scegliere Sam. Ma quella volta era tornato sui suoi passi, era tornato da lei ed erano scappati.
Ma non potevano continuare a scappare. Non potevano farlo per sempre. Edward non c’era, era andato via e Jake era lì, per ora. Continuava a essere lì per lei, nonostante tutto. Anche ora, ora che era arrabbiato lui era lì… e stava andando via.
“Jake.” Fece un passo avanti  e gli toccò il braccio.
Lui si voltò e poi all’improvviso  le sue spalle si incurvarono con un sospiro.
È successo di nuovo, vero?”

Cosa?”
Ho infranto la promessa, scusami.”
Fa niente, ho iniziato io stavolta.”
Le mani di Jacob si spostarono sul suo viso, accarezzarono le sue guance con i pollici e Bella si morse le labbra.
“Bells.” La voce di lui era diventata appena un sussurro.
Lei si alzò sulle punte nell’esatto istante in cui lui si abbassò. Tutto quello che Bella riuscì a pensare in quegli attimi era che aveva avuto un disperato bisogno di quel bacio. Aveva bisogno di sapere che lui era ancora lì che le sarebbe restato vicino.
Le mani di Jake si spostarono sulla sua schiena e le ginocchia di Bella iniziarono a tremare si aggrappò a lui più forte. E poi troppo presto lui si allontanò.
Bella lo guardò confusa, non era mai stato lui ha interrompere per primo i loro baci, non era...
“Scusa, Bells, ma puzzi.”
Bella sgranò gli occhi. “Io non puzzo.”

“Invece sì… puzzi come loro. Bleah. Troppo dolce. Nauseante. E… ghiacciato. Mi brucia il naso.”
“Ho capito, Jake.” Alzò gli occhi al cielo e fece un paio di passi indietro. “Va bene, così? Distanza minima di sicurezza?”
Jake scoppio a ridere e la trascinò di nuovo vicino a sé. “Se mi impegno riesco a sopportare un altro bacio.”

 

Angolo autrice.

Un grazie speciale a Virginia S per avermi dato un bel numero di favole nuove da cui attingere per i capitoli.
Alla fine siamo arrivate al momento in cui Bella non nega più i suoi sentimenti per Jake, leggendo le vostre recensioni  mi sono resa conto non si poteva proprio più rimandare ma il prossimo capitolo segnerà anche il ritorno di Edward.
Se mi volete aggiungere su Facebook e chiacchierare un po su questo universo questa è il mio profilo:
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Al prossimo capitolo con affetto
Noemi

   
 
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