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Autore: RamaDFZ    20/03/2013    2 recensioni
Considero questa storia, che ho modificato e ripubblicato con un nuovo titolo, una sorta di modesto tributo a Mello, il mio personaggio preferito in assoluto. Spero che amiate leggerla come io ho amato scriverla. Tra i due capitoli che la compongono non esiste un filo conduttore preciso, ma al centro del quadro campeggia sempre Mello, dipinto in periodi della vita molto diversi e distanti nel tempo.
"Un raggio di luce penetra dalla finestra socchiusa, colpendoti brutalmente gli occhi... É già mattina... Stancamente, trascini un piede fuori dalle coperte e lo posi a terra, percependo subito il pavimento gelido sotto le dita. Con un sforzo che ti sembra disumano, sollevi anche il resto del corpo e ti metti a sedere, osservando rassegnato lo spazio che ti circonda..."
"Il tuo pugno sanguina copiosamente, ma non te ne curi, piuttosto lo abbandoni sul fianco lasciando che il liquido scarlatto coli su di un pavimento già sporco. “Sei troppo impulsivo”, quante volte te lo hanno detto? Quante volte non ci hai creduto? Quante altre ferite dovrai procurarti per crederci?"
Genere: Drammatico, Erotico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Matt, Mello, Near | Coppie: Matt/Mello, Mello/Near
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Herz

 

Cuore Ad un passo dal dirupo

 

 

 

 

Il tuo pugno sanguina copiosamente, ma non te ne curi, piuttosto lo abbandoni sul fianco lasciando che il liquido scarlatto coli su di un pavimento già sporco. “Sei troppo impulsivo”, quante volte te lo hanno detto? Quante volte non ci hai creduto? Quante altre ferite dovrai procurarti per crederci?

Lo specchio rotto ti restituisce un'immagine estranea, spaventosa, scomposta in frammenti di vetro frastagliati ed affilati. La vista dello sgorbio che hai davanti ti calma, per un istante pensi che la persona in carne ed ossa sia almeno più gradevole di quel riflesso deforme, per un istante... Poi la verità torna a colpirti in pieno petto, inclemente, nuda ed oscena come tutte le volte. Il tuo viso, un tempo bello come quello dell'Arcangelo di cui rechi il nome, ora appare più simile ad un'accozzaglia incoerente di pelle integra e cicatrici. Cos'è rimasto di ciò che eri, non lo sai neanche tu, ora sei una bambola di pezza rattoppata e dimenticata in quella squallida stanza di Motel.

Un ricordo si fa sempre più sfocato, una fotografia a colori ingiallisce e si consuma insieme al sorriso di un ragazzo che un tempo avrebbe trafitto il mondo, solo con lo sguardo. Sembra trascorsa un'eternità da quando quegli occhi di ghiaccio bollente sfidavano l'obbiettivo della macchina fotografica, senza paura, senza rancore, senza vergogna. Del fuoco indomabile di allora solo una miccia recalcitrante è sopravvissuta, l'odio e la vendetta hanno consunto tutto il resto. L'infanzia, la spensieratezza e la bellezza sono echi ormai lontani, eppure li senti, forse un tempo erano tuoi, o forse non lo sono mai stati... Sogni di vite che non hai vissuto.

Sotto la luce tremolante di una vecchia lampadina, circondato da pareti ricoperte di sudiciume, la mente ti riporta, sadica, al giorno in cui abbandonasti la dolce casa per cercare una strada diversa da quella che altri avevano tracciato per te. Allora ti sentivi padrone di tutte le chiavi, cercavi affannosamente il tuo posto nel mondo, sicuro che, un giorno, l'avresti trovato. Niente avrebbe potuto fermarti, eri un quindicenne con le idee fin troppo chiare, correvi senza mai voltarti, lontano dal ruolo che ti era stato imposto, lontano da chi non credeva in te, lontano...

 

E adesso dove sei arrivato, Mihael? Ad un passo dal dirupo... Dove stai andando, Mihael? Ad un passo dal dirupo... Se ti capita di pensarci seriamente, ti senti come un randagio rabbioso che gira in tondo per azzannare la sua stessa coda. Sei tornato al punto di partenza, ma molto più lontano da te stesso, abbandonando brandelli di coscienza qua e là.

 

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Smetti di fissare l'immagine nello specchio, ripetendoti che sei un patetico idiota a rimuginare sempre sul passato. Afferri un asciugamani avvolgendolo con malagrazia attorno al pugno tagliato e, nel frattempo, osservi la pozza rossa creata dal tuo stesso sangue sul pavimento. Strano, anche se la ferita è profonda, non senti nulla, ancora una volta non senti nulla.

Esci dal bagno senza richiudere la porta, non t'importa che il tuo coinquilino veda lo scempio che hai combinato, anche se sai che questo lo farà soffrire e molto... Matt, povero illuso...

Fin dai tempi della scuola quel nerd ti ha sempre seguito ovunque, come un cagnolino fedele, e ogni volta che gli concedevi un minimo di attenzione, da bravo cagnolino scodinzolava a più non posso, cercando di renderti felice. Ti ama sinceramete, te ne rendesti conto proprio quella notte, quando fuggisti senza dargli spiegazioni, abbandonandolo in lacrime sulla soglia dell'orfanotrofio: “... Perciò non andare via Mello, ti prego, insieme noi potremmo...”, ma non gli permettesti di continuare a parlare, la tua figura era già una macchia nera e gialla che scompariva all'orizzonte, sostituita da una coltre di parole non dette, gelate in fondo alla gola. Se fossi stato tu al posto di Matt, avresti odiato a morte chi ti aveva lasciato solo in un mondo troppo ostile, invece, il genio informatico della Wammy's House ha sempre messo l'orgoglio sotto i piedi per te. E questa, col senno di poi, è stata la tua più grande fortuna perché dopo l'esplosione del covo e la perdita dei tuoi scagnozzi mafiosi, hai potuto contare su qualcuno che ti leccasse del ferite, del corpo e dell'anima, senza chiedere nulla in cambio. A volte ti sembra che quel ragazzo goda solo nel poterti stare accanto, quasi come se si nutrisse di qualcosa che emana il tuo corpo e di cui tu stesso non sei consapevole. Stenti a crederci. Stenti a capire. Non puoi capire, eppure... Eppure, devi ammetterlo, certe attenzioni, certi sguardi, non ti sono indifferenti... Anche se hai dimenticato da un pezzo come fare ad amarti, lui sembra volertelo insegnare di nuovo, semplicemente mostrandoti il suo esempio. Giorno dopo giorno, i gesti lievi di Matt, i sorrisi accennati, il rossore delle sue guance quando si accorge che ti sta osservando troppo, ti ricordano qualcosa di essenziale, qualcosa di puro e sincero che la tua anima bugiarda ha ricacciato in profondità, per non doversene preoccupare.

 

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Sobbalzi al rumore della chiave girata nella serratura e lo strusciare familiare di pesanti anfibi sulla moquette logora ti informa dell'arrivo del tuo coinquilino.

 

  • Mello, sono tornato! Il negozio all'angolo aveva finito la cioccolata della tua marca preferita e sono dovuto andare fino in centro per comprarla! La prossima volta ci pensi tu stesso a soddisfare i tuoi sfizi del cazzo, chiaro?!

 

Non rispondi, dopotutto sai bene che sta mentendo... Andrebbe a comprarti la cioccolata perfino a Singapore se solo glielo chiedessi.

 

  • Mel ci sei? Si può sapere perchè quando rientro non mi rispondi ma... Ma che cazzo è successo in bagno?! C'è un lago di sangue a terra, Mello, stai bene?!?

 

Continui a trincerarti nel silenzio, sei troppo stanco per spiegare e, poi, spiegare cosa? Non sai bene neanche tu il perché di quell'ennesimo scatto d'ira e ti fa male il pensiero che se Matt fosse stato in casa, probabilmente ti saresti sfogato su di lui, insultandolo nel peggiore dei modi, facendolo sentire una nullità come fin troppo spesso ti senti tu...

Il nerd si precipita nella stanzetta adibita a sala di controllo per le vostre operazioni di spionaggio e quando raggiunge la tua figura, sostenuta dalle pareti ammuffite come un quadro da due soldi, afferra l'asciugamani intriso di sangue che ti avvolge la mano.

Il suo bel volto è contratto in un misto di rabbia, confusione e dolore, ti sembra quasi di poter vedere queste tre differenti emozioni materializzarsi come lampi oltre le iridi verdi, scontrandosi furiosamente.

 

  • Perchè... Perchè... PORCA PUTTANA!! perchè continui a fare questo?!!

     

  • La smetti di strillare come una troietta isterica?! Vuoi forse che i vicini chiamino di nuovo la polizia?

 

Il tuo tono freddo e scostante non fa che innervosire di più Matt che, con uno scatto, ti afferra il colletto del gilet di pelle e ti sbatte contro il muro. Pezzi di intonaco cadono dal soffitto ormai putrido, depositandosi ai vostri piedi come una cornice fatta ad hoc per completare lo squallido quadretto.

 

  • Matt, se non mi lasci immediatamente giuro che stavolta ti ammazzo sul serio!!

     

  • Mi ammazzi dici?! É me che vuoi fare fuori o te stesso?! Non ti riconosco più, io non...

 

Matt non riesce più a parlare, la sua voce è già rotta dal pianto. Calde lacrime di impotenza si fanno strada sulle guance pallide del ragazzo, lasciando segni rossi al loro passaggio, come scie di acido che corrodono tutto ciò che incontrano.

Il bambino spensierato che trascorreva le sue giornate giocando alla psp, il bambino che rideva anche quando, cadendo, si sbucciava le ginocchia, il bambino che offriva a tutti parole di conforto, quel bambino stava morendo giorno per giorno, dissolvendosi lentamente in ogni lacrima versata per te e mai adeguatamente ripagata, in ogni battito sprecato per te da quel cuore tumefatto. E tu lo sapevi, lo sentivi...

 

  • Hai ragione, sono stato un idiota... Mi è venuto un attimo di rabbia e non avevo come sfogarmi.

     

  • E giustamente hai pensato di fracassare a pugno nudo l'unico specchio che abbiamo, anzi, avevamo...

     

  • Ho dovuto farlo, il mio punching ball umano non c'era...

     

  • Ecco, come al solito salta fuori che è colpa mia, con te non ne uscirò vivo, lo so!

     

  • Già, temo proprio che potrebbe andare così...

     

  • Beh, ne ero pienamente consapevole fin dall'inizio, no? Dopotutto, l'inferno non potrà essere più terribile che passare una giornata intera con te mentre sei in crisi d'astinenza da cioccolato!

     

  • Tu dici?

     

  • Certamente, e poi, noi abbiamo fatto un patto, ricordi? “Dalla culla alla tomba...”

 

  • Già... Ripensaci a cinquant'anni, quando sarai impegnato ad ingrassarti il culo grazie ad uno squallido impiego statale ed io starò già guardando le margherite dalla parte delle radici!

     

  • Se davvero dovesse andare così, stai pur certo che verrò sempre ad innaffiare le tue margherite!

 

In un momento di scarsa lucidità, ti scopri a ricambiare un sorriso, ti sorprende essere ancora capace di farlo senza serrare i denti, senza rabbia, senza odio. In un momento di scarsa lucidità, poggi le tue labbra screpolate sulle sue e sciogli le barriere con una lingua invadente.

Ormai hai deciso, vuoi prendere all'istante tutto quello che ancora ti lega ad un passato felice, vuoi assaporarlo bene per non dimenticartene mai più, vuoi percorrere ogni centimetro di quel corpo a te noto come se stessi ripetendo una vecchia cantilena “... Auf meiner Zunge liegt ein Stein und gräser stechen tief in meine Haut, die nacht schaut uns aus tausend Augen zu komm schlaf mit mir bevor der Morgen graut...”*

Velocemente, spogli il tuo amico che non oppone alcuna resistenza, troppo emozionato per riflettere coerentemente sulle conseguenze di quei tocchi sempre più insistenti, sempre più decisi, sempre più avidi, tesi a strappargli anche l'ultimo brandello di sanità mentale. Te lo lascerà fare, perché, in fondo, non ha mai desiderato altro, perchè ha vissuto anni ed anni accanto a te solo per eternare nella sua anima quest'attimo, questo breve soffio in cui sarete congiunti e che mai più si ripeterà.

Risparmi solo l'intimo di Matt, poi le tue labbra affondano nel suo collo come se fosse la migliore barretta di cioccolato del mondo, lo mordi, lo lecchi, lui geme e si contorce contro il tuo corpo caldo, completamente vinto. Ormai non ha più scampo...

Fai stendere il ragazzo senza molta grazia sul divano e ti metti a cavalcioni sul suo bacino magro, avvertendo distintamente, anche attraverso i pantaloni di pelle, la sua prominente erezione. Quasi non riesci a crederci, stai per fare sesso con un uomo e, per di più, il solo che tu abbia mai considerato davvero tuo amico... Scacci dalla mente le ultime esitazioni, ormai è giusto finire ciò che hai iniziato anche perché Matt ti sta letteralmente pregando di continuare. Sarebbe troppo crudele, perfino per te, negargli questo piacere.

Ti avvicini famelico alle labbra del rosso, le domini per la seconda volta, le fai tue con foga e passione senza lasciargli un solo istante per riprendere fiato, ma non importa, perché lui ha già smesso di respirare da un pezzo. La tua bocca non si accontenta più di questo contatto limitato, così, scende implacabile lungo il suo collo arrossato, si trattiene sullo sterno ed, in fine, si ferma su un capezzolo. Lappate sempre più intense inturgidiscono il piccolo bersaglio e fanno gemere indecentemente il tuo amico che non riesce più trattenersi, un po' per il piacere, un po' per il dolore, quando stringi violentemente tra le dita anche l'altro capezzolo.

All'improvviso, decidi di spostarti ancora più in basso, procedendo vertiginosamente verso l'addome di Matt. Durante il tragitto, descrivi brevi circoli, lasci piccole tracce di saliva, a tratti mordi la carne invitante, suggendo qualche gocciolina di sangue e sudore. Arrivato all'ombelico, lo lambisci lascivamente tra le labbra, sollevi lo sguardo affilato verso il rosso e mimi malizioso il gesto della penetrazione con la tua lingua calda.

Un rapido scatto dell'indice e gli sfili i boxer azzurri, mostrando in piena luce un'erezione pulsante e turgida. Senza porti troppe domande, senza pensare al perché quello spettacolo ti sconvolga fino al midollo, prendi in bocca tutta la lunghezza, assaporandone l'essenza. Questo gesto inaspettato manda il ragazzo fuori di testa, portandolo a piagnucolare il tuo nome, supplicandoti di non smettere. Inutile dire che non hai bisogno di essere invitato a continuare, lo faresti in ogni caso.

 

  • Mel... Mh.. Sì, per favore...non smettere, Mel...lo.. Oh... Dio...

 

Il rosso afferra saldamente le tue ciocche dorate spingendoti con urgenza contro il suo membro rovente, poi allenta la presa, non vuole farti male. Continua ad accarezzarti i capelli mentre la tua bocca percorre sempre più freneticamente tutta la lunghezza, leccando con avidità lo sperma che già inizia a bagnarne la punta. Dalle repentine contrazioni del ventre umido, capisci che Matt non resisterà ancora a lungo, ma decidi che non è ancora giunto il momento per lui di venire. Ora tocca a te prendere ciò che ti appartiene, ciò che ti è sempre appartenuto senza che avessi bisogno di chiedere...

Togli il gilet gettandolo sui vestiti già sparsi nella stanza e, stavolta con studiata lentezza, inizi a sciogliere tutti i lacci che tengono insieme le patta dei pantaloni di pelle...

Per la prima volta in vita tua, ti spogli di tutto, dei vestiti così come dei segreti, mostrando all'unica persona per cui hai mai contato qualcosa, il tuo cuore e il tuo corpo a brandelli. Sai che lui cercherà solo di ricucirli, sai che non ci riuscirà, sai che la sola premura più vicina all'amore che puoi riservargli è lasciarlo tentare comunque...

Matt sembra aver compreso appieno quali siano le tue intenzioni quando gli avvicini due dita alle labbra... Il ragazzo inizia a leccarle e succhiarle come se ne andasse della sua stessa vita, come se interrompere quel contatto con te significasse recidere i fili sottili che ancora lo trattengono su questa Terra. Dopo qualche secondo, allontani indice e medio da quella bocca bisognosa, inserendoli, delicatamente, uno per volta, in un anfratto ben più stretto e caldo. Il ragazzo mugola per il dolore, ma non ti chiede di fermarti, semplicemente stringe gli occhi e trattiene il fiato, pronto ad accettare qualsiasi cosa tu gli faccia, pronto a sorridere perfino alla morte se in quel momento dovesse sopraggiungere per mano tua.

Quando Matt ti sembra abbastanza preparato, sfili a malincuore le dita da quel piccolo antro, ora un po' più largo, e forzi al loro posto la punta della tua erezione già bagnata. Mentre lo penetri, ti senti avvolgere completamente da un meraviglioso tepore, smarrendoti in quella sensazione di benessere fisico e mentale che non pensavi di poter provare grazie ad un'altra persona. In un istante rivelatore, uno di quelli che passa velocemente così com'è arrivato, ma che ti cambia per sempre, realizzi di non bastare a te stesso e quell'unione diventa indispensabile, quasi vitale, anche per te.

Ora davvero non hai freni inibitori, ti insinui sempre più insistentemente, quasi disperatamente, nel corpo di Matt che, stordito da un turbine di sensazioni e scariche elettriche, non distingue più il dolore dal piacere. La sua testa inizia a ruotare vertiginosamente perdendo il contatto con la realtà, la stanza lentamente sbiadisce, non riesce più a capire dove finisca il suo corpo e dove cominci il tuo, viene insieme a te con un grido strozzato e, poi, perde conoscenza.

 

Sudato, esausto, ansimante, esci con cautela dal tuo amico svenuto e lo osservi con gli occhi liquidi di piacere. Finalmente hai sentito, e nonostante sia tutto finito, continui a sentire... Senti il respiro caldo di Matt a pochi centimetri dal tuo viso, senti la sua pelle liscia ed appiccicosa sotto le dita, senti un odore terribilmente inebriante di cioccolato, tabacco e sesso, senti nel silenzio ovattato che ti circonda l'assenza prepotente dei gemiti che fino a poco prima lo avevano riempito e poi... E poi senti di nuovo il battito del tuo cuore.

 

 

 

 

 

Nota:

 

*= “...Sulla mia lingua giace un sasso, le erbe pungono profonde nella mia pelle, la notte ci guarda da mille occhi chiusi, vieni, dormi con me prima che il mattino albeggi...” questa ninna nanna tedesca è uno dei pochi ricordi felici di Mello.

  
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