Fanfic su artisti musicali > David Bowie
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Autore: MadnessInk    20/03/2013    3 recensioni
-Mi spiega come faccio a truccarle l'occhio se non lo chiude? Vuole che le trucchi il bulbo oculare?-. E David si limitò solamente a dire:-Trevor, dopo lo show provvedi a licenziare questa dipendente inutile-. -Ma mr. Bowie, che sta dicendo? È la m...- e lui, sbraitando letteralmente: -Taci, fa' quello che ti ho detto!-. A quel punto Mya non resse più.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mya pensava a David e poiché David pensava alla rabbia che aveva dentro, dovette pensarci Trevor a Mya per David.
B
owie e Trevor entrarono nella stanza del primo. Angie non c'era. Che strano, di solito aspettava il marito in camera subito dopo il concerto. Trevor mise il pacchetto sul tavolo e, andando verso la porta della toilette, si rivolse a Bowie, che nel frattempo stava osservando con aria curiosa, seduto sulla sedia, il pacchetto scarlatto: -Non credo che lei abbia delle macchine a raggi x o a infrarossi al posto degli occhi, se continua a guardare incessantemente quel pacchetto non saprà mai cosa c'è dentro. Può aprirlo lei, se vuole, io vengo tra un attimo- e si chiuse in bagno.
David fissava il pacchetto. Il pacchetto avrebbe fissato lui se solo avesse avuto gli occhi. E non parliamo di cosa avrebbe detto se avesse avuto la bocca...

Dopo dieci minuti Trevor non usciva, ma il Duca non ci faceva caso, era troppo occupato a fissare con gli occhi vuoti quel pacchetto rosso sangue. Poi, mentre era attentissimo alla scatola, come se un qualcuno invisibile avrebbe potuto rubargliela, gli passò da sotto il naso un profumo familiare. Era il profumo di Mya, la stessa fragranza che le regalò per il Natale del '71. Proveniva da dentro la scatola. Sarebbe stato quel profumo che l'avrebbe spinto ad aprire la scatola...se solo avesse smesso di stare lì a fissarla come un vegetale. Trevor uscì dal bagno dopo tre quarti d'ora, non voleva vedere Bowie per un po', era così arrabbiato con quello spregevole essere umano. Ma quando lo vide per poco non scoppiò a terra dalle risate: -Ma come? Non l'ha ancora aperto? Va bene, lo farò io per lei- disse prendendo il pacchetto in mano. David mormorò: -Eravate amanti... non è così?-, Trevor lo guardò come se a David fossero spuntate le antennine da alieno, poi strepitò infuriato: -Ma è impazzito tutto ad un tratto? Come osa pensare questo della sua dipendente più fidata! Di qualcuno che ha trascorso più tempo accanto a lei di quanto ne abbia trascorso con la sua famiglia! Mya è innamorata! E io non tradirei mai mia moglie! Con una persona tanto onesta, poi!-. Trevor parlava al muro: David aveva smesso di ascoltare da “Mya è innamorata”. “Allora è per questo che si è dimessa”, pensò. Si era dimessa per attuare la sua fuga d'amore con l'uomo di cui si era innamorata. Trevor continuava a parlare , ma David non vedeva altro che sé stesso, Mya e un tizio con un punto interrogativo al posto della testa. Ma di chi si era innamorata? David balzò improvvisamente sulla sedia, strillando con il pugno verso la lampadina: -Chi è l'uomo che ha strappato dalle mie braccia la mia adorata Mya? Di quale casata fa parte? Costui dovrà essere trovato, portato da me e poi gli sarà inflitta la punizione che spetta a chi persuade le dame altrui! Ma quale donzella amerebbe mai un cavaliere sanguinario che infierisce sul suo amato? Come dovrei dunque mostrarmi a costei? Tenero e comprensivo o spietato e crudele? Oh, essere o non essere, questo è il dilemma. Ordunque necessitiam di una soluzione. Voi cosa consigliate, mio fedele consulente?- disse rivolgendosi a Trevor. L'uomo fece un passo indietro: -Credo che questa sia la cocaina-, mormorò. David, stranamente, lo sentì: -Non sono gli effetti collaterali della cocaina, penso proprio che dev'essere amore!-, e si mise a cantare a ripetizione quel verso di “Station To Station”, poi si lasciò cadere a terra. “Amore” pensò. “Che sia davvero così? No, non può essere, io sono l'esile Duca Bianco che lancia dardi negli occhi degli innamorati. Io sono David Bowie! Non mi innamoro!” e così pensando schizzò in piedi. Trevor dal canto suo, con ancora il pacchetto in mano, pensò “Amore? Ma chi, questo tizio? Questo spregevole essere umano dovrebbe provare amore? Nei confronti di una creatura così meravigliosa, poi? E come può una creatura così meravigliosa amare uno spregevole essere umano come quello? No, proprio non me ne capacito. Non ho idea di come Mya abbia potuto innamorarsi di questo ibrido. Avrebbe potuto innamorarsi anche di un panda, ma non di questo... questo...” e guardò Bowie, seduto per terra a gambe incrociate, con i gomiti che affondavano nelle ginocchia e con le mani che accarezzavano una foto che ritraeva il cantante e la sua truccatrice abbracciati. Doveva essere del '72 quella foto. Questo spiega perché c'era anche Mya in foto. Una lacrima rigò il viso di David. Questo la asciugò in fretta, come se volesse nascondere al mondo la sua natura umana. Trevor ritornò a pensare “...questo amabile ventinovenne dai capelli rossi...”. Poi si rivolse a David, prorompendo: -Beh, allora, vogliamo vedere cosa c'è in questo dannato pacchetto?-. L'uomo dai capelli rossi si alzò e annuì, sedendosi alla sedia del tavolo. Trevor iniziò a spacchettare la scatola.

David pensava a Mya, Mya pensava a David, Paul, Linda e Laurent pensavano a Mya, affacciata alla finestra. Aveva un'aria così triste. E stanca. Capperi, se era stanca! Quella testa di carciofo l'aveva fatta lavorare e innervosire così tanto. Paul disse qualcosa a Mya. Lei si girò dopo qualche attimo: -Hai detto qualcosa, David?- disse. Paul, con il sopracciglio destro inarcato, la corresse: -Paul-. Mya replicò la sua espressione con il sopracciglio sinistro inarcato: -Sì, Paul. È questo il tuo nome, vero?- gli fece lei. Paul stette per parlare, ma Linda gli diede una gomitata nello stomaco. Paul trattenne un grido di proporzioni bibliche: -Perché l'hai fatto?-, mormorò con un filo di voce il poveretto. Linda lo zittì: -Stai zitto- sussurrò, poi si rivolse a Mya, quasi gridando: -Sei molto stanca, non è così?-, Mya annuì. Linda volse lo sguardo a Laurent e lo chiamò: -Laurent! Mostra alla signorina la sua camera e fa che possa trascorrere una buona nottata- concluse Linda. Il maggiordomo non se lo fece ripetere due volte: -Come desidera madame. Voglia seguirmi, per favore, mademoiselle-, disse a Mya. Lei annuì, si girò verso i due coniugi: -Grazie mille per la fantastica nottata, buona notte- disse. Linda ricambiò: -Buona notte, cara, e sogni d'oro-. Paul non seppe resistere: -Ma io sono Paul non D...- e come risultato ebbe un'altra gomitata dalla moglie. Dopo aver trattenuto un altro grido abissale, continuò, con un filo di voce: -Buona notte Mya, e sogni d'oro-. Mya, che non aveva visto nessuna delle due gomitate, lo salutò con un cenno della mano. Poi salì le scale. -Ma perché l'hai fatto, Linda?- disse McCartney, sempre con il famoso filo di voce. Linda lo zittì: -Shh! Non vedi che ha nostalgia di quell'uomo? Evidentemente si chiama David, tonto!- e così dicendo i due salirono le scale e scomparirono nel buio.

-Va bene, la apro io- disse Trevor fissando la scatola rossa. Sollevò il coperchio e iniziò ad uscire qualcosa: cosmetici, pennelli e tante altre cose. Poi uscì una maglietta con su scritto “BOWIE STAFF”. David sentì di nuovo quel profumo. Appena Trevor poggiò l'indumento sul tavolo Bowie la prese fra le mani e se la portò vicino al naso. La annusò e socchiuse gli occhi. Si ricordò di quel Natale passato insieme, senza Angie.
Ma David! Avevo detto niente regali per Natale!”, disse lei. “Niente ma! E poi anche tu mi hai fatto un regalo. Aprilo, avanti! Spero che ti piaccia...”, fece lui. “Anche tu hai scelto un profumo! Ah ah ah!”rise Mya e lui la incitò. “Avanti, su, mettine un po', voglio sentire come ti sta addosso e voglio assolutamente sapere se ti piace”. Lei fece quello che lui le disse. “D'accordo. Che bella fragranza! Come hai fatto a sceglierne una così buona?”, chiese la ragazza. E lui, con quel tono da superiore le rispose. “Ho buon gusto io!”. Mya rise “Ah ah... grazie mille, ho apprezzato tanto il tuo regalo, ma la cosa più bella è passare il Natale insieme, David.” David le prese la mano. “È vero, l'importante è che noi due siamo vicini anche a Natale!” e si abbracciarono.
David riaprì gli occhi e si trovò abbracciato a Trevor, che gli stava bestemmiando qualcosa per il gesto improvviso. Si staccarono e Trevor, nervoso, mise un pacchettino in mano al Duca: -Tenga, l'ho trovato dentro la scatola-. Il rosso guardò la scatolina. Era nera e sopra c'era scritto “A mr. Jones”. Aprì lentamente la scatolina e, una volta visto il contenuto, sgranò gli occhi. Non poteva essere. Era lei, la boccetta del profumo che lui le aveva regalato per il Natale del '71. Un piccolo messaggio era allegato alla bottiglietta: “Ecco, questo è l'unico oggetto materiale che era in mio possesso che mi ha donato. E siccome quando rompe con qualcuno rivuole tutto indietro... ecco. Non è l'unica cosa che mi rimarrà di lei, alcune cose non si possono dimenticare. Grazie di tutto, di tutte le esperienze che ho potuto fare al suo fianco. Con affetto, Mya Sion”. David abbassò la testa, aveva le parole contate: -Trevor, lasciami solo per favore, buona notte-. Il manager uscì senza dir niente, chiudendo silenziosamente la porta della camera di Bowie.
David fece appena in tempo a togliersi la camicia e le scarpe, che le forze lo abbandonarono sul letto matrimoniale della suite. Affondò il viso nel morbido cuscino di piuma d'oca e, appena qualche attimo dopo, scoppiò in un pianto disperato, un pianto disperatamente silenzioso. E in quel mare di lacrime si addormentò.

-Questa è la sua camera, mademoiselle, faccia come se fosse a casa sua, le auguro una buona nottata- disse Laurent indicando una porta. Mya gli sorrise e gli augurò buona notte a sua volta, poi lo congedò. La ragazza entrò nella sua camera. Si mise in camicia da notte e si stese sul letto. Guardò fuori dalla finestra. Il cielo era stellato e la luna splendeva alta. Mentre per la testa le passavano mille e un pensiero, iniziò a canticchiare una canzone di David: “There's a starman waiting in the sky...”. E con queste note di sottofondo, consapevole che all'indomani le sarebbe toccato partire, si addormentò beata.
 

 

ANGOLO AUTRICE (che autrice si fa per dire)

¡Hola! Come promesso ecco l'aggiornamento di metà mese (più o meno metà mese...). Con questo mi sono portata avanti di una pubblicazione, anticipando la fine del secondo capitolo. Eh sì, mie care, a breve si passerà al terzo capitolo! Non intendo fare anticipazioni, ma vorrei scusarmi in anticipo (e per tutte le volte che non l'ho fatto) per gli eventuali errori presenti nel testo. Desidero inoltre ringraziare tutti coloro che seguono e leggono la mia fan fiction. Un particolare ringraziamento va a silvermoon74, sempre costante e presente nel recensire ogni pubblicazione (se così si dice), e a Cordelia Loveless, che ha recensito il mio ultimo mini-chapter. Vi invito a recensire e a farmi sapere cosa ne pensate, in modo da migliorare il più possibile. Amusez-vous!

Bacetti, MadnessInk

  
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