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Autore: Cicci 12    20/03/2013    3 recensioni
- Ed ora, una squadra approdata ai mondiali solo quest’anno, anch’essa proveniente dalla Russia.- annunciò il cronista, mentre Yuri e Key si guardavano sorpresi.
- Signori e signore, la squadra più amata dagli uomini di tutto il mondo… le Feline Girls!-
Un gruppo di quattro ragazze uscì da uno dei lati dello stadio; tutti i presenti si ammutolirono, osservandole con attenzione, per poi accoglierle con un applauso fragoroso.
Il gruppetto era capeggiato da una ragazza alta, con lunghi capelli neri raccolti in un’elegante treccia ed occhi incredibilmente verdi, gli orecchini a cerchio ben visibili; indossava un paio di pantaloni neri e una maglietta rosso fuoco, che sembrò mandare in visibilio la maggior parte del pubblico maschile. [...] Poi, come attirati da qualcosa, gli occhi della giovane incrociarono quelli di Key, sorridendogli.
Il giovane rimase spiazzato; conosceva quegli occhi, ma proprio non riusciva a ricordare dove li aveva già visti.
Chi sei? si domandò fra sé, mentre cercava con tutte le sue forze di distogliere lo sguardo da quelle calamite verdi.
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Chi è questa nuova ragazza apparentemente mai vista e che Key sembra invece conoscere? Cos'avrà a che fare con lui? Sarà un'amica o una nemica?
Buona lettura! Cicci12
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kei Hiwatari, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ca. 11 Finalmente insieme

Vecchi rivali

Cap. 11 Finalmente insieme

 

La mattina seguente nessuno di loro notò movimenti sospetti nei dintorni del loro albergo, così Key ed Erika si concessero una lunga passeggiata, forse per schiarirsi un po’ le idee; la ragazza era rimasta rinchiusa in cella per quasi tre giorni, aveva bisogno di aria.

- Come ti senti oggi?- le domandò improvvisamente il giovane, dopo un lungo momento di silenzio.

- Molto più rilassata, grazie.-

Notando il silenzio da parte di Key, Erika si voltò verso di lui; aveva gli occhi puntati a terra, un’espressione di rammarico dipinta sul volto.

- Che ti succede?- gli domandò lei.

- Mi dispiace averti lasciata nelle mani di Vorkof per tutto quel tempo.- rispose lui, senza tuttavia guardarla negli occhi.

- Non ti devi preoccupare. Ora sto bene. Stiamo bene tutti e due.- cercò di consolarlo Erika, ma notò che la smorfia di poco prima non era sparita.

- Non è solo questo, vero? Che altro c’è?- domandò nuovamente la giovane, fermandosi in mezzo al marciapiede.

- È colpa mia se ti hanno portata via. Non sono stato in grado di proteggerti come avrei voluto, nemmeno dopo che tu mi avevi parlato di quella tua sensazione.- le rispose Key, imitandola.

- Key, non dirmi che ti senti in colpa per ciò che mi è successo? Tu non centri niente, non è stata colpa tua. Key guardami.- gli ordinò, mettendosi davanti a lui ed obbligandolo a guardarla; il ragazzo sollevò finalmente gli occhi da terra.

- La mia era solo una stupida sensazione, nata da un incubo. Nessuno poteva prevedere quello che sarebbe successo, nemmeno io. Vorkof era scomparso, e tutti speravamo di non incontrarlo mai più. Purtroppo è successo, ma la colpa non è di nessuno, men che meno tua.-

Key distolse lo sguardo dalle sue iridi verdi, ma lei gli prese il viso tra le mani, facendo combaciare nuovamente i loro occhi.

- Nessuno è venuto a salvarmi, ma tu sì. Tu mi hai salvata, e te ne sarò grata per sempre.-

Gli sorrise, mentre lui faceva lo stesso.

- Vieni qui.- disse poi il ragazzo, prendendola fra le sue braccia e stringendola forte.

- Posso farti una domanda?- gli chiese poi improvvisamente Erika.

- Dimmi.- rispose lui, scostandola appena da se.

- Secondo te, quando ci siamo innamorati?-

Key la guardò negli occhi, senza riuscire ad allontanare il suo sguardo da quello bellissimo e verde di lei.

Ci siamo innamorati? si domandò retoricamente Key prima di risponderle; la cosa gli sembrava ancora tanto strana, che faticava a farsene una ragione.

- Forse quando, una mattina, ti sei alzata da un certo letto, dopo una notte di sesso con me e mi hai detto “Solo sesso, niente di più”.- rispose Key, facendola ridere, per poi baciarla teneramente.

Tornarono in albergo, dove i loro amici si stavano divertendo con gare di Bey Blade improvvisate; Erika, troppo stanca per partecipare, preferì tornare in camera, dove Key l’accompagnò.

- Che c’è?- chiese Erika sedendosi sul letto, notando lo sguardo del compagno.

- Sei bellissima.- le disse semplicemente lui, facendola arrossire.

Quasi non si riconosceva, doveva ammetterlo; lei gli faceva provare sensazioni così strane per lui, che quasi non si rendeva conto di quello che diceva.

Ma aveva detto la verità: era bellissima.

- Ehi, vacci piano. Devo forse ricordarti che sono la tua più acerrima rivale?- lo prese in giro la giovane, mentre Key si avvicinava.

- Mmmh… bè, una rivale molto bella…- sussurrò con voce roca, mentre faceva combaciare le loro labbra.

- Credi che anche questo sarà solo sesso niente più?- le chiese il giovane, mentre le lasciava una scia di baci sul collo, dopo averla fatta stendere.

- Mmmh… non saprei. Dovremmo provare.- rispose lei provocatoria e con tono malizioso.

Erika gli tolse la maglietta, mentre lui slacciava i bottoncini della sua camicetta.

Si unirono in un solo corpo, un’unica, bellissima danza che li accompagnò fino all’apice del piacere, quando entrambi si resero conto che quello non era stato solo sesso, e che mai più lo sarebbe stato.

- Ti amo.- le sussurrò piano Key, mentre le accarezzava i capelli, lasciandola spiazzata.

- Anche io ti amo.- rispose lei, dopo un primo momento di sbigottimento; era bello sentirselo dire e lo era ancora di più dirlo alla persona che amava e che forse aveva sempre amato.

- Ehi, ragazzi venite giù?- sentirono la voce di Takao chiamarli dal cortile.

I due si rivestirono controvoglia, per poi raggiungere gli amici.

- Venite a fare un giro con noi?- chiese poi loro il leader dei Bladebrackers.

- E tu ci hai chiamato per questo?- domandò scocciato il compagno, con un braccio intorno alla vita della ragazza.

- Perché, cos’abbiamo interrotto?- chiese l’altro, con tono malizioso.

- Lascia perdere.- rispose Key, sempre più irritato.

Stavano per uscire dal cancello, mentre Takao ancora insisteva per farsi raccontare cosa stavano combinando in camera da letto, quando tre blader sconosciuti si pararono loro davanti, bloccando la via.

I tre ex componenti della Borg capirono all’istante di chi si trattava, e si misero in guardia.

- Cosa volete?- domandò retoricamente Key, cercando di proteggere la ragazza che aveva a fianco.

- Non c’è bisogno di presentazioni, immagino. Ci ha mandati Vorkof…- rispose uno di loro, sogghignando.

- Sì, l’avevamo intuito. Ma forse non avete capito la domanda: che cosa volete da noi?- intervenne Erika, spostandosi un po’ da dietro la schiena del compagno.

- Mi sembra logico. Riportarvi al monastero.-rispose un altro del trio.

- Sapete, il capo sente la vostra mancanza.- prese la parola il terzo.

- Ma davvero? Sapete cosa potete dire al vostro capo? Di andare al diavolo.- si rivolse a loro Yuri, digrignando i denti.

- Questo è tutto da vedere.-

I tre sconosciuti si avventarono sui ragazzi, cominciando a menare con calci e pugni; appena Key ebbe sistemato il suo avversario, si voltò verso Erika per andare in suo aiuto, ma il suo intervento non fu necessario, dal momento che se la stava cavando per niente male.

- Ho seguito qualche corso di autodifesa.- gli spiegò lei, dopo aver buttato il suo avversario a terra.

- Se i pugni non hanno effetto, dovremo passare alle maniere forti.- disse uno degli avversari, asciugandosi un labro sanguinante e tirando fuori in suo Bey Blade dalla tasca.

- Avreste fatto meglio a continuare con le mani, avreste avuto più possibilità.- li canzonò Erika, imitando il gesto dell’altro, mentre i suoi compagni facevano lo stesso.

Le sei trottole schizzarono in campo, cominciando a scontrarsi.

- Facciamola finita.- esclamò improvvisamente la ragazza.

- Draion, assalto del leone.-

- Dranzer, frecce infuocate.-

- Wolborg, tempesta di neve.-

I tre Bit Power uscirono allo scoperto, scagliandosi veloci contro quelli degli avversari e facendoli schizzare via.

I tre blader raccolsero i loro Bey Blade e fuggirono con la coda tra le gambe.

- Ho la sensazione che per un po’ Vorkof non si farà più vedere.- commentò Erika, mentre i tre ragazzi scomparivano alla loro vista, incontrando l’approvazione dei due amici.

Il resto della giornata passò fin troppo in fretta, ma Key ed Erika approfittarono di ogni singolo secondo per stare insieme.

- Domani parto.- disse all’improvviso Key, mentre erano comodamente seduti sul balcone della camera dei Bladebrackers.

- Lo so.- rispose semplicemente lei, già triste.

- Non ci vedremo per un po’…-

Ma Erika non lo fece finire, posandogli l’indice sulle labbra.

- Sssh, non pensiamoci adesso, e godiamoci le ultime ore che ci separano da quel momento.- disse lei, prima di perdersi in un dolce bacio.

Ma purtroppo l’ora della partenza arrivò troppo in fretta.

I signori passeggeri del volo A624 per il Giappone, sono pregati di avvicinarsi al gate numero 3 per l’imbarco. Grazie” gracchiò l’alto parlante, attirando l’attenzione dei ragazzi.

- È arrivato il momento.- commentò Erika, con gli occhi lucidi.

- Perché non vieni in Giappone con me?- tentò ancora una volta Key, guardandola negli occhi.

- Lo sai che se potessi non me lo farei ripetere due volte, ma qui ho la mia famiglia. Devo restare.-

Nonostante queste parole, le lacrime sgorgarono dai suoi occhi.

- Non hai idea di quanto vorrei restare qui con te.- le disse il giovane, abbracciandola forte.

- Anche io lo vorrei, ma devi tornare in Giappone con i tuoi compagni. Ora il tuo posto è là. In fondo questo non è un addio.- disse Erika, senza tuttavia smettere di piangere.

- Sì, hai ragione. Questo è un arrivederci.-

Le asciugò le lacrime, poi la baciò dolcemente.

- Ti amo.- disse lui, senza distogliere i suoi occhi da quelli della ragazza.

- Ti amo anch’io.-

Si baciarono un’ultima volta, prima che Key si dirigesse verso l’aereo con gli amici.

Per lunghi mesi Erika e Key si sentirono solo per telefono, scrivendosi anche lunghe lettere, ma senza tuttavia riuscire a rivedersi.

Erano lontani, non si vedevano ormai da mesi ed entrambi temevano di non riuscire a continuare a portare avanti quella situazione.

Erano quasi 6 mesi che Key ed Erika non riuscivano più a baciarsi, a sfiorarsi, ad amarsi; i componenti dei Bladebrackers erano radunati nel salotto di Takao, quando il campanello cominciò a suonare insistentemente.

- Nonno J, puoi andare tu?- urlò il padrone di casa in direzione della palestra, ma non ricevendo risposta di risolse ad alzarsi lui stesso, e sbuffando uscì dal salotto, dirigendosi verso l’ingresso, per poi tornare poco dopo.

- Chi era?- chiese Rey curioso, notando il sorriso dell’amico.

- Credo sia una visita per Key.- rispose l’altro, mente Key alzava le testa stupito.

Una figura minuta e atletica fece capolino da dietro la spalla di Takao e ciò che Key sognava ormai da mesi, si trovava ora proprio lì, davanti a lui.

- Erika.- esclamò raggiante, alzandosi in piedi e andandole incontro; la sollevò da terra, stringendola forte.

- Dio, sono così felice che tu sia qui.- sussurrò piano, con il volto immerso nei suoi capelli profumanti.

- Anche io. Mi sei mancato così tanto.- rispose lei, con le lacrime agli occhi.

- Ma… cosa ci fai qui?- chiese poi lui, realizzando la sua presenza lì, in Giappone.

- Ecco, io… - iniziò lei, lasciando la frase in sospeso, mentre tutti aspettavano curiosi.

- I miei hanno deciso di trasferirsi. Quando sono tornata a casa ho raccontato tutto a mio padre e a mia madre e hanno pensato che la Russia stesse diventando troppo pericolosa con Vorkof in circolazione.- concluse la giovane, sorridendo raggiante.

- Vuoi dire che verrai a vivere in città?- le domandò Rey, esprimendo l’interrogativo di tutti.

- Ho parlato a mia madre di voi.- spiegò, guardando in modo particolare Key. – Così ha pensato che se dovevo andare in un paese sconosciuto.. bè, almeno dove ci fosse qualcuno che conoscevo.- concluse guardandoli poi uno per uno.

- Quindi… quindi resterai qui? Per sempre?- balbettò Key, senza ancora capacitarsi della cosa.

- Sì, per sempre.- rispose Erika, guardandolo con amore.

Key la baciò; finalmente potevano stare insieme, senza pensare ai nemici che avrebbero potuto dividerli.

In Giappone erano al sicuro e potevano dedicarsi l’una all’altro senza intromissioni esterne.

Per sempre.

 

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TRISTEZZAAAAAAAAAAAA!!!!! T.T

Mi capita sempre quando finisco di pubblicare una FF, è più forte di me. T.T

Lo so, sono un po’ malata, ma già dalle mie storie si doveva capire. XD

Comunque sia, ecco l’ultimo capitolo.

Ormai ero alla fine e ho deciso di non tirarla troppo per le lunghe.

Poi ormai sono dottoressa (laurea imminente T.T) quindi dovrò diventare più seria. v.v

………………………………………………………………..

AHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!!!!!!! Come sono simpatica!! XD

Vabbè, sclero a parte, spero che anche l’ultimo capitolo abbia soddisfatto i miei lettori, e che lascino un piccolo commento dell’intera FF.

Per la mie carissime lettrici e commentatrici Lady_eclisse e Nadia112, scommetto che sarete sommerse da impegni scolastici, x questo ho deciso di pubblicare senza aspettare i vostri commenti! XD spero comunque vi sia piaciuta anche la conclusione. ;)

Bè, non ho altro da aggiungere.

Grazie a tutti quelli che mi hanno seguito e spero lo farete anche con altre FF. ;)

Un bacione grande a tutti

Cicci 12

 

Ps. A tal proposito faccio un po’ di pubblicità! XD Sto pubblicando una nuova fan fiction su “Tokyo Mew Mew”. Se può interessare a qualcuno, aspetto i vostri commenti! ;)

Un altro bacione grande!!

  
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