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Autore: purepura    20/03/2013    0 recensioni
Scarabocchio con una penna blu.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il sangue, il sasso e la scatola

– La vita nelle vene –

 

   Scarabocchio sul diario dalla copertina triste.
   La persona che me l’ha regalato era sempre stata matta, ma quella mattina decise di esserlo ancora più del solito scegliendo quell’orrenda agenda.
   Scarabocchio con una penna blu. Era stata avvolta nella plastica, la prima volta che la vidi, insieme a tante altre penne blu. Traccio righe e poche lettere e tanti numeri.
  Alzo lo sguardo. Il mio è così unico, dissimile. Non assomigliare a nessuno dei tuoi tre fratelli, ti fa sentire un tantino adirata.
  
  Si arrabbiava perché non riusciva a scrivere i numeri come facevo io. Allora ridevo, e gli prendevo la mano, e riempivamo pagine e pagine di numeri giganteschi, scuri e spessi, indelebili.
   Il sasso perfettamente levigato, chiaro e tondo, bruciava, questa mattina nella mia mano. Quando gliel’ho dato, non ha capito. Così piccolo. Fiducioso.
   «Ti voglio tanto bene, Agnese», mi ha sussurrato una volta.
   Kay con gli attacchi di dolcezza più rari del diamante.
  Si adirava con un «Che cazzo!» quando sbagliavo; nelle sue tante manie da bambino perfetto, se non allineavo le macchinine nel giusto ordine, dritte e tutte alla stessa distanza.
   Quel sasso chiaro è passato da me a lui. Dalla mia mano alla sua.
   Il sangue di nostro padre e il sasso.
   Un giorno lo ritroverò, e lo bacerò, e leggeremo di nuovo insieme tante storie, accucciati nello stesso letto.
   Il sangue e il sasso.
 
   Una piccola scatola di legno, un portagioie per lei che ancora non ha gioie.
   Vichy, l’ultima arrivata. Che nostro padre mi portava sempre dopo la doccia, accoccolata in un asciugamano, bagnata, stanca.
   Vichy, dagli occhi unici e dissimili.
   «Il telefonino è mio, dolcezza».
   Il sangue e una scatola di legno.
   Vichy nel girello, che piange incavolata.
 
   La mia ragione di vita, per me che non voglio vivere.
   Julia, senza sassi o scatoline.
   Il sangue. Una intera vita.
   Julia, che non mi ha lasciata. E che non dovrà ritornare.
 
 
 
 
 



[Tutto ciò che avete letto non si ispira a fatti veramente accaduti.
317 parole.
Per il sasso, la scatolina e la vita.]
 
 
 
 
 
    
 
 
 
 
  
  
 
  
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