Crossover
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Autore: Sirene Chan    08/10/2007    1 recensioni
Namine si trova nell’aldilà a causa di un incidente stradale. Una volta risvegliatasi, troverà delle strane persone ad attenderla, e man mano che proseguirà il giro turistico dell’altro mondo, conoscerà gente e cose assurde. Si troverà momentaneamente nella categoria degli ambigui, assisterà ad una guerra che più che una lotta sembrerà una gara tra bambini, e si schiererà per una delle due parti. Chi avrà la meglio? (Personaggi di Final Fantasy VII, VIII, X, X-2, XII, e Kingdom Hearts 2).
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Videogiochi
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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La navicella in cui si trovava era abbastanza grande. Era metallica, ed era buia. Si trovava sola in una stanza, non aveva la più pallida idea di dove la stessero portando, e soprattutto, di chi la stesse portando. L’avevano infilata in un sacchetto, e quando era riuscita ad uscirne si trovava lì, da sola. Ricordava, pochi attimi prima di essere presa, l’espressione dei due demoni (esterrefatta quella di Riku, arrabbiata quella di Yuffie), e quella dell’angelo (a malapena stupita, indifferente). Poi la sacca l’aveva imprigionata, e lei non aveva idea di dove si trovasse. Il mezzo era incredibilmente silenzioso, e non sentiva provenire rumori da nessuna parte, per il fatto che le pareti erano di metallo.
Namine si alzò, decisa a cercare un’uscita o se non altro un indizio che le facessero capire dove e con chi si trovasse. Mentre perlustrava, fece delle riflessioni: dato che era nel territorio dei demoni, non potevano che essere altri abitanti degli inferi ad averla presa.
C’era una porta, alla sua destra. Si avvicinò, provando a spingerla, ma non successe niente. Non riusciva a tirarla, perché non aveva maniglie a cui aggrapparsi, perciò continuò ad osservarsi intorno. La stanza era vuota, le pareti spoglie. Cosa avrebbe dovuto fare per uscire di lì?
Si sedette nuovamente sul pavimento, lasciando che qualcun altro facesse qualcosa per lei. E si mise ad aspettare.
In effetti non aspettò molto, perché la navicella che la portava ebbe uno sbalzo. Poi si inclinò, catapultando Namine dall’altra parte con un volo. La bionda però non fece in tempo a sbattere il muso sul muro opposto, che qualcuno la afferrò. La velocità le impediva di alzare lo sguardo per osservare il suo salvatore, ma le braccia che la tenevano erano muscolose quanto bastava per farle capire che era un maschio.
Dopo pochi secondi si ritrovò sul ponte della nave, e vide che due ragazze la stavano circondando, mentre colui che l’aveva salvata si rimetteva alla guida. La persona alla sua destra la alzò, per accomodarla meglio. Poi le sorrise.
- Ciao! - la salutò. Namine non seppe cosa dire; era confusa, non sapeva chi erano quelli la, ne perché l’avevano presa. - Sono Rikku! - continuò quella. La ragazza annuì per gentilezza.
- Io sono Namine. - disse, cordiale. Si era rivelata simpatica, e non le andava di deluderla con un comportamento antisociale. - Chi siete? - non riuscì a trattenersi.
- Siamo pirati dell’inferno! - rispose quella, entusiasta.
Una voce però la richiamò.
- Rikku, Fran, controllate la sala macchine! - disse uno dei due ragazzi dei posti di guida. - Abbiamo qualche problema! - spiegò.
Le due ragazze che circondavano Namine si alzarono, per recarsi alla sala macchine.
La bionda rimase lì, con gli occhi sbarrati che cercavano di captare qualcosa dei due tipi alla guida. La luce era luminosa, ma nonostante tutto non riusciva a vedere bene.
Uno di loro si girò verso di lei, e Namine capì che era quello che l’aveva salvata dallo schianto.
- Ciao! - le sorrise, con un sorriso che assomigliava tanto a quello di Reno: sbruffone.
Lei ricambiò il saluto.
- Allora sei Namine, giusto? - le chiese, avendo sentito la sua presentazione di poco prima. Lei annuì. - Io sono Balthier. - si presentò. - Lui è Tidus - indicò l’altro ragazzo alla guida, che alzò il braccio in cenno di saluto - e quelle due ragazze sono Rikku e Fran. - finì le presentazioni.
Namine annuì ancora. Stava per chiedere il motivo per cui lei si trovasse li, quando le due tornarono dalla sala macchine.
- Nessun guasto! - esultò Rikku. Fran stette zitta, lasciando parlare la ragazza.
Balthier sembrò pensieroso; la navicella ora volava bene, e anche prima lo faceva, ma quello sbalzo sarà pur dovuto a qualcosa, no? Si girò verso Fran, e la guardò a lungo, e lei ricambiava l’occhiata. Dopo qualche minuto, distolse lo sguardo. Nessuno fiatò, ne prima ne dopo quell’occhiata così lunga.
- Si continua il viaggio! - esclamò il ragazzo, premendo qualche tasto. Finalmente Tidus si alzò, e Namine poté ammirarlo in viso, visto che non ci era ancora riuscita. Era biondo, e aveva il viso tondo, con un espressione ottimista. Questo si avvicinò a lei, chinandosi per essere alla sua altezza.
- Ciao! - la salutò, divertito. Perplessa, Namine ricambiò.
- Dove mi state portando? - chiese subito dopo.
- A fare un giro! - rispose, allegro.
Rikku si avvicinò, e si chinò vicino all’amico.
- Sei una nuova recluta dei demoni? - chiese, pimpante.
Namine fece di no con la testa.
- Per ora non sono… niente. - spiegò, con qualche difficoltà. Era imbarazzata, i volti dei due ragazzi erano poco lontani dal suo, e questo le dava fastidio.
Vide che Fran si era messo al posto di guida, sostituendo Tidus, e che lei e Balthier stavano parlando a bassa voce. Rikku seguì il suo sguardo, e si voltò verso lei per spiegare.
- Lasciali perdere, spesso neanche noi capiamo cosa passa per la testa a quei due. - disse, ridendo.
- Parlano in silenzio, come poco fa. Sembra che si leggano nella mente! - esclamò Tidus, non trattenendo le risate.
Non li stavano prendendo in giro; erano affascinati da quel lato dei due amici, e li divertiva perché la reputavano una cosa impossibile.
- Cosa succede se mi butto da una certa altezza? - chiese Namine improvvisamente. Era incuriosita dalla risposta: dato che erano già morti, cosa sarebbe potuto succedere?
- Ti fai male! - rispose Rikku, tornando per un momento seria. - Non puoi morire, ma il dolore lo senti lo stesso. -
Tidus annuì, concordando con la ragazza. Namine trovava sempre più interessante l’inferno.
- Perché siete diventati pirati? - chiese.
- Perché ci eravamo stufati dei doveri dei demoni. - rispose tranquilla Rikku.
- Doveri? - ripeté confusa Namine.
- Muoiono tante persone ogni giorno. - disse con indifferenza Tidus. - Noi dobbiamo prenderle e portarle dagli ambigui. -
- Cosa sono gli ambigui? - chiese, sperando almeno questa volta in una risposta.
- Esseri vuoti. - rispose grave Balthier, sentendo la conversazione. Namine tacque: era una descrizione non molto dettagliata, ma che rappresentava bene la vera situazione.
- Un po’ come te adesso! - rise Tidus.
Con una smorfia, Namine fece intendere il suo parere.
- Beh, tu adesso sei… uhm… - ci pensò su Rikku. - …sei come un bicchiere in attesa di essere riempito! Gli ambigui sono bicchieri rotti, che non potranno mai più portare qualcosa dentro. - spiegò, in modo efficace.
- Perciò una volta che si ha qualcosa dentro, non si può più cambiare? - chiese per la seconda volta, come conferma.
Il silenzio che precedette la risposta fu troppo lungo.
- Esattamente… - mormorò Tidus. Poi lui si alzò, e si avvicinò ai guidatori.
Yuffie aveva accennato ad un eccezione in quell’ambito, anche se subito dopo le aveva detto che non poteva cambiare. E sia il suo comportamento che quello dei pirati l’avevano insospettita.
C’erano troppi misteri in quel mondo, molti non svelati. Ma forse era questo a rendere intrigante l’aldilà.





Ciao, sono Sirene Chan!
Grazie a Kabubi per la recensione: Yuffie è sempre la solita Yuffie, nel bene e nel male!^^ I misteri non saranno svelati ancora per un po’, spero di averti incuriosito almeno un po’, e che tu continuerai a seguirmi!
I pirati dell’inferno stanno portando in giro Namine, ma chissà cosa la aspetterà! E poi, chi sarà questa famosa eccezione, di cui tutti evitano di parlare? Inoltre, cosa si nasconderà nel passato dei nostri demoni e pirati? Lo sapremo col passare del tempo, anzi, dei capitoli! Alla prossima!
Sirene Chan
  
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