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Autore: Valerie Clark    21/03/2013    1 recensioni
Coppia: BLAM!
''E ad un certo punto, nemmeno loro sapevano come, Blaine si trovava sopra a Sam, con le sue mani che lo stringevano forte mentre vagavano inesperte sul suo corpo. E le loro labbra si cercavano, si univano e si rilasciavano. Le mani dell’uno intrecciate in quelle dell’altro, i polmoni che si gonfiano insieme, i sospiri, i capelli sudati, i graffi, gli occhi chiusi, i cuori che battevano all’unisono. I cuori che battevano forte.''
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Sam Evans
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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You put the boom-boom into my heart!

 
Sam e Blaine.
Sam che aveva lavorato come spogliarellista, che si era fatto in quattro per salvare la sua famiglia quando sembrava che nient’altro potesse salvarla.
Blaine che era sempre così preciso, sempre così ben vestito.
Sam con le decine di ragazze con cui era stato.
Blaine con il dolore che si portava ancora dentro per essere stato con il ragazzo sbagliato.
Sam apparentemente bello, superficiale, sicuro di sé, senza dubbi né paure.
Blaine apparentemente tranquillo.
Sam divorato dalla paura di non essere all’altezza.
Blaine divorato e basta.
La verità era che nessuno li conosceva bene. Anzi, nessuno li conosceva per niente a questo punto.
 
‘La verità è che ho una cotta per un ragazzo. E lui è etero. È una cosa così stupida.’
‘Chi è?’
‘Non importa chi è, non ha importanza! Perché io non sono uno di quei predatori gay.’
‘Ma chi è?’
‘Sam. Ed è assurdo perché io sono fiero della nostra amicizia, sono fiero di poter dimostrare che un gay e un etero possono tranquillamente essere amici senza niente di più. E questa è, è una cosa così stupida.’
‘Sei un essere umano, Blaine, non è una cosa stupida; so come ci si sente ad amare qualcuno che non può amarti allo stesso modo.’
 
Eppure si erano ritrovati ad amarsi, in un certo senso, in un certo modo.
‘Sam, come rappresentanti d’istituto dovremmo decidere … ’
‘Perfetto! Vengo da te alle quattro, ok?’
E se n’era andato senza nemmeno aspettare la risposta. Blaine in quel momento si era illuso che forse sarebbe davvero successo qualcosa, a casa sua alle quattro; non aveva visto Brittany stretta nell’abbraccio di Sam mentre si allontanavano. Se solo si fosse girato. Se solo se ne fosse accorto prima.
Ma no, Blaine era convinto di piacergli. Magari è solo confuso, spaventato. E invece il biondo continuava a mandargli messaggi su messaggi; nello spogliatoio, al Glee club, sul palco, mentre parlavano, mentre camminavano, mentre stavano zitti.
‘Blaine, mi presti il burro di cacao?’
E Blaine gliel’aveva prestato, felice. Non aveva sentito il ‘tanto siamo come fratelli’ che seguiva. Come fratelli. I fratelli non fanno così.
Sam invece prendeva le attenzioni di Blaine come normale amicizia. Non erano mai stati troppo amici, ma Sam faceva finta di non pensarci. Entrambi facevano finta di non pensare a qualcosa, di dimenticare dei dettagli.
Entrambi facevano finta.
Ma non di volersi bene, oh no, bene se ne volevano davvero, e anche tanto. Anche troppo.
 
Inconsapevolmente stanchi di fingere, alle quattro si erano visti. Sam aveva bussato rumorosamente il campanello alla porta di Blaine, che si era precipitato ad aprire. Sam era così; sempre esagerato, sempre felice.
Stranamente avevano faticato entrambi a superare l’imbarazzo davanti alla porta, e poi Sam aveva rotto il silenzio: ‘Ho appena finito in palestra; posso farmi una doccia?’
‘Certo.’ Aveva balbettato il moro sbattendo velocemente le palpebre. L’aveva accompagnato di sopra, nella sua camera, nel suo bagno, nel suo accappatoio e gli aveva mostrato la doccia con un grande sorriso. Poi era uscito e si era chiuso la porta alle spalle, con il cuore che gli batteva a mille, mentre Sam dentro si spogliava.
Pensava a cosa fare, a come fare. Si rigirava il telefono tra le mani, beveva un sorso d’acqua, faceva lunghi sospiri, ma niente; il suo cuore meno veloce di così proprio non voleva battere.
‘Blaine!’ L’aveva chiamato poi Sam dalla stanza accanto, ‘Cosa dovevamo fare con i rappresentanti d’istituto?’
Blaine aveva riso, ‘Siamo noi i rappresentati di istituto, Sam.’
‘Non ti sento!’
‘Ho detto che noi siamo i rappresentanti d’istituto.’
‘Non sento quello che dici, Blaine, vieni qua!’
E Blaine è andato. Senza pensare che se Sam non sentiva era per lo scorrere dell’acqua nella doccia, senza pensare che Sam era nella doccia. Blaine ha aperto la porta e basta.
Solo dopo ha visto la figura dell’amico nascosta dalle tende della doccia, mentre si insaponava i capelli e si portava una bottiglia di shampoo alla bocca cantando, perfettamente a suo agio.
‘Hai visto, sì?’ Gli ha chiesto Sam.
‘Cosa?’ Ha ribattuto Blaine sgranando gli occhi imbarazzato.
‘Facevo un’imitazione; la tua!’
E Blaine non ha potuto fare altro che scoppiare a ridere rumorosamente.
‘Ti aspetto fuori.’ Ha aggiunto alla fine.
 
E quindi adesso c’era Blaine seduto sul letto e Sam avvolto nell’accappatoio dell’amico, appoggiato alla porta del bagno. Si guardavano negli occhi. Deglutivano. Non sapevano cosa dire.
‘Ti è piaciuta la tua imitazione?’
‘Molto realistica.’
‘Sono bravo.’
E avevano riso.
Poi Sam aveva visto una foto di Blaine e Kurt sul comodino, l’aveva indicata con un dito, si era seduto sul letto accanto a Blaine ed aveva fatto il primo passo verso il disastro.
‘Non sei mai stato con una ragazza? Tipo, mai mai mai?’
‘Mai. Gay al cento per cento.’
‘Come fai?’ aveva chiesto Sam, e Blaine l’aveva guardato negli occhi, mentre i suoi si spegnevano lentamente.
‘Non lo so come faccio.’
‘Ti manca Kurt?’
‘A volte sì, a volte no. A volte penso che potrei morire per quanto mi manca.’
E allora Sam l’aveva abbracciato. Ma Blaine non voleva essere abbracciato, non da Sam, non ora. Anzi, da Sam sì, era quello che più voleva in quei giorni, ma non in quel momento, non per compassione.
‘Sam, no.’ L’aveva scansato, quasi maleducatamente.
‘Cosa?’
‘Sam, per favore..’
‘Volevo solo consolarti.’ Si era scusato il biondo con il viso a pochi centimetri dal suo. Si erano guardati negli occhi, si stavano guardando negli occhi, e a Blaine veniva da piangere.
E poi l’ha baciato. Blaine l’ha baciato. Ha premuto le sue labbra su quelle di Sam stringendo forte gli occhi, più per la paura che per l’imbarazzo.
 
‘Che fai?’ Aveva sussurrato l’altro staccando piano le labbra.
‘Scusa. Scusami, davvero.’
‘Tranquillo.’
Ed era stato Sam questa volta a prendergli il collo e avvicinarlo, avvicinarlo a se stesso.
 
‘Perché, Sam?’
‘Perché no? Sei stato tu a cominciare.’
‘Non lo so. Tu usi il mio burro di cacao, ti fai la doccia nel mio bagno, cinque minuti fa cantavi nudo ed io ridevo. Cosa devo pensare?’
‘Te l’ho detto, siamo come fratelli.’
‘I fratelli non fanno queste cose.’
‘E allora?’
‘Sei confuso, Sam.’
‘Sì, lo sono. Vieni qui ora, per favore.’
Davvero? Era davvero questo che voleva? Voleva che Blaine tornasse sul letto dove l’aveva lasciato dopo averlo baciato? Erano confusi entrambi.
Ma Blaine è tornato, Blaine tornava sempre. Si è steso accanto a lui e ha fissato un punto sul soffitto.
‘Io non sono così.’
‘Lo so, Sam.’
E invece era proprio così.
 
Ma a nessuno dei due importava come fosse l’altro; andavano bene così. Sì perché forse la gente, pensavano, non dovrebbe innamorarsi di un uomo o di una donna; dovrebbe innamorarsi anche di una pietra, dell’alba, di una nuvola. La gente dovrebbe innamorarsi di ciò che gli piace, dentro e fuori. La gente dovrebbe innamorarsi di ciò che la fa stare bene.
E poi la gente dovrebbe anche andare oltre l’apparenza fisica, oltre il desiderio, pensavano. Dovrebbe innamorarsi di chi è bello, ma non bello secondo i canoni della bellezza; bello perché è particolare. Ecco, la gente dovrebbe innamorarsi della vita perché la vita è bella, perché la vita, nonostante tutto, ti fa stare bene. Sam e Blaine, in quel momento, erano proprio innamorati della vita.
E ad un certo punto, nemmeno loro sapevano come, Blaine si trovava sopra a Sam, con le sue mani che lo stringevano forte mentre vagavano inesperte sul suo corpo. E le loro labbra si cercavano, si univano e si rilasciavano. Le mani dell’uno intrecciate in quelle dell’altro, i polmoni che si gonfiano insieme, i sospiri, i capelli sudati, i graffi, gli occhi chiusi, i cuori che battevano all’unisono. I cuori che battevano forte.
Sospiravano insieme, Sam respirava Blaine e Blaine respirava Sam.
Se si amavano? Ma no che non si amavano. Si piacevano forse. Si erano fatti trascinare dalla situazione forse. Si volevano solo molto bene forse. Erano come fratelli alla fine.
Forse.
Ma adesso non avevano tempo di pensarci; adesso i loro cuori facevano troppo rumore e adesso, anche se non l’uno dell’altro, erano innamorati.





Qusta è la ff a cui tengo di più;
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1328428&i=1
   
 
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