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Autore: Fatanera    22/03/2013    1 recensioni
William Shatner/Leonard Nimoy - 1966 - Bill è incastrato nella Friendzone e spera di uscirne
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Nota: FF 'sostitutiva'. Purtroppo non ho ancora finito quella 'ufficiale' che volevo postare per i compleanni dei nostri uomini preferiti. Spero di riuscire a postarla per il compleanno di Len, ma non potevo lasciare Bill senza fanfiction!!! Quindi ho buttato giù questa. Lo so, è una cretinata...
Nota 2: Mi è nata l'idea guardando Friendzone. Per chi non lo conosce, è un reality in cui un ragazzo/a è il miglior amico/a di un altro tizio/a, però ne è innamorato/a. Finge di dover andare ad un appuntamento al buio e si fa aiutare e consigliare dall'amico/a. All'ultimo momento confessa i suoi veri sentimenti e l'altro risponde se ricambia o no. Si alternano immagini 'dal vivo' e parti tipo intervista, rese qui fra ** Non so perchè ma ho pensato a Shatner e Nimoy...  Accontentatevi, l'altra arriverà fra 4 giorni!!! Spero ...

**Ciao, mi chiamo William, Bill per praticamente tutti. Faccio l’attore. No, non lo dico per vantarmi, faccio davvero l’attore. Niente di che, quasi tutte parti secondarie, brevi. Ma ho molto teatro alle spalle e un paio di lavori importanti. Ho 35 anni e mi rendo conto che sono un po’ stagionato per cercare di uscire da una friend zone, ma la situazione è piuttosto complessa. Lui è Leonard, l’ho conosciuto tempo fa durante un guesting in una serie, e l’ho ritrovato sul set di questa nuova serie che stiamo girando, Star Trek. Io interpreto un Capitano d’astronave e lui è il mio Primo Ufficiale alieno.
Chiariamo subito una cosa: a me piacciono le donne, e mi piacciono tanto. Non voglio vantarmi, ma sono abbondantemente ricambiato. Le femmine non mi mancano e sono tutte di ottima qualità, attrici, modelle.
Leonard è stato un fulmine a ciel sereno. Ci ho messo parecchio tempo per capire cosa ci fosse di diverso con lui e sinceramente non lo capisco bene nemmeno adesso. L’unica cosa che so di sicuro è che voglio uscire dalla friend zone**

“Vieni, entra!” Bill accolse Leonard, invitandolo ad entrare in casa. “Grazie per essere venuto”.
Lo aveva invitato con la scusa di un appuntamento. Gli aveva rifilato la storia che doveva uscire con una nuova fiamma e che voleva dei consigli. Len aveva accettato di andare ad aiutarlo, ma Bill gli aveva letto in faccia tutta la sua perplessità.
“Figurati, è un piacere” disse l’uomo, accomodandosi sul divano. “Anche se non capisco quale consiglio io possa darti. Sono sposato da dodici anni, non ricordo nemmeno più come si faccia a corteggiare una donna!” disse e sorrise.

**Io sono Leonard. Quasi tutti mi chiamano Len ma Bill mi chiama Lenny. Oggi lo aiuterò a prepararsi per un appuntamento. In realtà non so perché mi ha chiesto di aiutarlo, cosa ne so io? L’esperto in donne è lui. Ci siamo conosciuti un paio d’anni fa, sul set di una serie. Mi ha colpito subito. Era così sicuro di sé. Non uso mai l’aggettivo ‘bello’ per un uomo, ma lui era davvero bello! Non fraintendete, a me piacciono le donne. Di Billy mi piacciono un sacco di cose, soprattutto la facilità con cui instaura rapporti col prossimo. Io ho sempre avuto qualche problema. Lui è sempre a suo agio in qualunque situazione. E’ un bravo attore, è sempre allegro, entusiasta. Non sta mai fermo, è sempre alla ricerca di qualcosa da fare. Mi fa ridere e non è facile riuscirci. Da quando lavoriamo insieme sul set di Star Trek siamo diventati amici. Non è facile essere amico di Bill, ma suppongo non lo sia neanche essere amico mio”

Bill versò del liquore in un paio di bicchieri.
“Allora, raccontami, che tipo è?” chiese Len, sorseggiando.
“Mmmm… vediamo, è alta, mora, bellissima, molto intelligente. Ha un carattere un po’ ombroso”.
Len annuì.
“Non è il tuo solito tipo. A te piacciono bionde e stupide” disse e sorrise, aspettandosi una reazione negativa. Invece anche Bill sorrise. Un sorriso forse un po’ troppo malinconico.
“Già… questa è diversa. Ed è diverso quello che vorrei da lei” sollevò lo sguardo per fissarlo in quello di Leonard. Questo si mosse a disagio.
“E’ per questo che mi hai chiamato? Hai bisogno di supporto?”
“Immagino di si. Di solito non ho problemi ma questa volta sono nervoso…”
Len osservò il liquore ondeggiare nel bicchiere.
“Allora fai davvero sul serio…”
“Si, immagino di si…”

**Ho chiamato Len con la scusa dell’appuntamento con questa ipotetica donna. In realtà sto facendo tutto questo per lui. Voglio chiedergli di uscire con me. La nostra amicizia non mi basta più. Sono nervoso e terrorizzato. Sto correndo un rischio enorme. Len è un uomo molto chiuso, so che ha le sue idee su certi argomenti, non credo abbia mai preso in considerazione un uomo in vita sua. So bene che, se mi dirà di no, sarebbe anche la fine della nostra amicizia. Non so se potrei sopportarlo. Ma non posso nemmeno continuare così. Insomma, io voglio qualcosa di più da lui, mi piace davvero tanto, lo desidero come non ho mai desiderato nessuno. E’ molto importante…**

**Bill mi ha detto che stasera uscirà con una donna davvero speciale. Sembra faccia sul serio, che questa tipa gli piaccia davvero molto. Al punto da essere nervoso. Bill non è mai nervoso quando si tratta di donne. Non so cosa pensare. Sono felice per lui… oppure no? Sto provando qualcosa di strano, come se vederlo così preso da un’altra persona mi dia fastidio… Ho detto ‘un’altra persona’? Un’altra rispetto a chi? **si passa nervosamente una mano fra i capelli** Non so, non ho molta voglia di vederlo uscire con questa fantomatica mora, non capisco perché mi abbia chiamato**

Passarono alla camera da letto e Bill aprì l’armadio.
“Allora, cosa mi metto?” chiese e prese a sfogliare camicie e pantaloni.
“Dove la porti?” chiese Len, seduto sul bordo del letto come se avesse delle spine sotto il sedere.
“Una cosa romantica. La porto a cena e poi sulla spiaggia. Cosa ne dici? Le piacerà?”
“Non so. Dipende dai suoi gusti” disse, senza riuscire a frenare una piccola punta di disappunto. Bill si voltò verso di lui con in mano una semplice Lacoste verde e un paio di jeans. Len deglutì senza volere. Nella sua mente si era formata l’immagine di Bill con quell’abbigliamento.
“Se fossi tu, ti piacerebbe?” chiese, irradiando quel suo magico sorriso.
“Cosa?”
“Lenny! Il ristorante! Il mare!”
Len si rese conto in quel momento di cosa Bill gli stesse chiedendo. Una serata con lui, una cena insieme e poi una passeggiata sulla spiaggia… Scosse il capo e inghiottì tutto il contenuto del bicchiere. Nella sua testa erano passate immagini di candele e mani intrecciate sotto la luna… Stava bevendo troppo, come al solito, e la sua mente gli stava facendo strani scherzi.
“Si, si, certo. A me piacerebbe…” buttò fuori.

Bill si infilò nel bagno e tornò poco dopo con addosso jeans e canottiera. Sotto i suoi occhi infilò la maglia e si rigirò a braccia aperte.
“Cosa ne dici?” chiese.
Leonard deglutì di nuovo. Cosa doveva dire? Non aveva nessun gusto per la moda, lo sapevano anche i muri. Tutto quello a cui riusciva a pensare in quel momento erano i muscoli di Bill sotto la maglia e il suo sedere delineato dai jeans stretti.
“Si, si… certo, stai molto bene” disse, cercando di non sembrare stupido ma Bill fece una smorfia.
“Forse è troppo casual per quel ristorante” e prese dall’armadio una camicia. Con nonchalance si sfilò la maglia dalla testa e per un istante Len ebbe la visione perfetta della linea del suo torso, i fianchi stretti e le spalle ampie, i pettorali e gli addominali, e i muscoli definiti della schiena. Bill si infilò in una camicia a quadretti.
“Che ne dici?” chiese ancora.

**Il momento dell’appuntamento si sta avvicinando e mi sento sempre più nervoso. A volte mi sembra di intravedere qualcosa, uno spiraglio, come se Len stesse cercando di nascondermi qualcosa. Quando gli ho chiesto se gli sarebbe piaciuto l’appuntamento che ho organizzato, mi è sembrato imbarazzato, arrossito. Ma forse sono io che vedo solo ciò che voglio vedere... Stare lì a provarmi camicie e pantaloni, davanti a lui seduto sul mio letto… è stata dura, davvero dura… Avrei voluto confessargli subito tutto”

**Ancora non capisco perché sono qui. Siamo amici, va bene, ma essere seduto sul suo letto e guardarlo cambiarsi una maglia dopo l’altra è stato imbarazzante. Non capisco, davvero non capisco cosa mi stia succedendo. Fra poco sarà tutto finito. Lo accompagnerò al ristorante e lo vedrò andare via con la mora. Sarà un sollievo. E domani tutto tornerà come prima**

Poco dopo erano in strada, sull’auto sportiva di Bill. Len era pensieroso e Bill lo aveva notato.
“Dammi qualche consiglio, cosa devo fare?” chiese. In realtà voleva chiedere ‘Cosa devo fare con te? Come devo comportarmi per piacerti?’ ma non poteva certo esporsi così. Non ancora. Len rispose guardando dritto verso la strada.
“Non lo so. Comportati come al solito, sii te stesso. Tu piaci molto alle donne” ‘E a me’ avrebbe voluto aggiungere Len. Si, Bill piaceva tantissimo a tutti. La mora avrebbe detto di si, non c’erano dubbi. Nessuno poteva resistere a Bill. Len sospirò e nemmeno si accorse che Bill gli aveva lanciato un’occhiata interrogativa.
Arrivarono al ristorante e scesero dalla macchina. Len lo accompagnò fino davanti all’entrata. La donna non era ancora arrivata.
“Va bene, io vado. Buona fortuna” disse. Non aveva proprio voglia di vedere Bill incontrare la misteriosa mora.
“Si, certo, grazie…” disse Bill in un soffio e Len si allontanò. Ma mentre si allontanava Bill lo chiamò.
“Len… Lenny… aspetta!”
Len si voltò e vide Bill che lo guardava da sotto in su, con le mani strette in grembo.
“Aspetta, devo dirti una cosa…”
Len tornò verso di lui.
“Non so come dirtelo… Non c’è nessuna donna…”
Len sollevò le sopracciglia.
“Non ho nessun appuntamento. Volevo dirti che…” Bill prese un respiro profondo.

**Ecco, ci siamo. Adesso devo parlare, è l’ultima occasione che ho. Sono terrorizzato, non avrei mai pensato di esserlo tanto. Ho chiesto a decine di donne di uscire con me, non mi sono mai posto il problema della loro risposta. Ho ricevuto anche dei no, anche se non ci crede nessuno. Ma non è stato mai così importante… Non so, non so cosa farò se mi dirà di no…**

“Volevo dirti che mi piaci. Non solo come amico, mi piaci davvero. Mi sono accorto di provare per te dei sentimenti e volevo invitarti a uscire con me. Questo appuntamento è per te…”
Leonard lo guardava a bocca aperta e non parlava. Bill si sentiva freddo gelato e aveva il cuore in gola.
“Cosa ne pensi? Ti va di cenare con me?”

Len si sentiva il cervello completamente vuoto. Pensò ad uno scherzo, uno degli stupidi scherzi di Shatner. Ma qualcosa gli diceva che non era così. Bill gli stava chiedendo di uscire con lui. E non come amici. Era impossibile. Era assurdo. Non poteva pensarci, non adesso. Vedeva Bill davanti a lui con quel sorriso appena accennato, impacciato, dolcissimo. Si stava stropicciando le mani. Non sapeva cosa rispondere. O forse si, lo sapeva, ed era un si, ma non poteva decidere adesso. Era troppo per lui, troppo strano, troppo lontano dalla sua vita. Era sposato. Anche Bill era sposato. Avevano figli, una famiglia. Erano due uomini. Non poteva essere.
Ma Bill gli piaceva, lo sapeva. Voleva rispondere si, si, perdio! Si, voglio uscire con te, voglio stare con te, anche io provo qualcosa… Mi piaci, ti desidero… ma non posso, non adesso!
Stava per esplodergli la testa. Doveva andare via.

“No… Non posso. Io sono tuo amico, ma questo…” si passò una mano fra i capelli e sul viso. “Scusa Billy, devo andare via…”
Bill rimase a guardare Nimoy che se ne andava, attraversava la strada e scompariva fra la folla, camminando in fretta. Stava scappando.

**Se ne è andato… Ha detto di no ed è andato via. In qualche modo sapevo che sarebbe finita così… Lui non è quel tipo di uomo. Non so come ho potuto pensare anche solo per un momento… **sospiro** Ho sbagliato. In un certo senso è meglio così, almeno adesso lo so, so che non pensa a me in quel modo… Spero che non mi disprezzi troppo. Non so come affrontarlo domani, come lavorare con lui da adesso in avanti. Di sicuro la nostra amicizia è finita…**

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10 days later

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** Lenny è tornato da me qualche ora dopo. Mi ha detto che lo avevo colto di sorpresa, che non sapeva come rispondere. Si era sentito imbarazzato, stordito. Ha detto che andava bene, che voleva cenare con me e parlare. Poi siamo andati in spiaggia e abbiamo passeggiato. Mi ha preso la mano. **sorriso** Non ci credo, sono così felice! Ha detto che vuole andare piano, ma che anche lui prova qualcosa per me, non mi vede solo come amico. Per ora è abbastanza, per me va bene, mi basta sapere che non mi odia e che una possibilità c’è… Ah, ci siamo baciati! Sono felice! Sono davvero felice!!!**

The End
   
 
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