“Eccoci arrivati, signora Sullivan”.

“Grazie, Frank, ci sentiamo più tardi. Temo che anche oggi andremo per le lunghe”

“Certo, signora Sullivan, si ricordi che io sono a sua completa disposizione! Buon lavoro!”

“Arrivederci Frank, buona giornata”. Scendo dall’auto e mi avvio agli Studios. In questi giorni stiamo lavorando a un ritmo forse più sostenuto del solito: stiamo girando l’episodio doppio della quinta stagione e le riprese sono molto impegnative. In questa puntata, la piccola Alexis scompare e finisce addirittura a Parigi; dopo una rocambolesca avventura, si scopre che il motivo del suo rapimento è legato a suo nonno, ovvero al padre di Rick, che si rivela essere una spia. Tutti i personaggi sono profondamente coinvolti in questa storia e anche noi attori ci siamo fatti prendere dall’evento, così siamo sempre tutti sul set, anche quando non siamo direttamente impegnati in una scena. Nella mia carriera raramente mi è capitato di lavorare in un gruppo così coeso. Anche gli attori più giovani sono estremamente professionali quando si gira e deliziosamente divertenti al di fuori delle riprese.

Arrivo agli Studios e vedo i miei colleghi chiacchierare amabilmente sorseggiando un caffè. Jon e Seamus commentano la partita di basket di ieri sera con alcune comparse, Tamala e Penny parlano di shopping, mentre Stana e Molly discutono di un libro. Tutti mi salutano allegramente e la nostra bambina mi viene incontro sorridendo.

“Ciao Molly, come stai?”

“Oggi meglio, grazie! Ieri è stata una giornata piuttosto intensa…”

Già, ieri abbiamo girato la scena in cui Alexis riesce a liberarsi, a chiamare suo padre e a salire sul tetto, per poi essere trascinata via nuovamente (Nota dell’autrice: in realtà la scena è stata girata a Parigi, ma diciamo che mi sono presa una libertà letteraria… spero mi perdonerete). La piccola Molly si sta facendo sempre più brava e mi dà un sacco di soddisfazioni. Oddio, sono diventata proprio una vecchia matriarca! Devo smettere di pensare come se fossi davvero sua nonna. Del resto, non sono ancora così vecchia! Per fortuna sento una voce maschile alle mie spalle che mi dice “Susan Sullivan, per te il tempo non passa mai!”, un vero toccasana per la mia autostima. La voce ha un timbro inconfondibile, così mi volto sorridendo e mi faccio avvolgere dal suo abbraccio: “James Brolin, che piacere vederti!”. Abbiamo lavorato insieme in passato, ma non ci vediamo da qualche anno. Devo ammettere che non ha perso un grammo del suo fascino… Non mi stupisce che Martha si fosse innamorata di lui! James, infatti, interpreta il ruolo del padre di Rick ed è la favolosa guest star di questa puntata. Devo ricordarmi di complimentarmi con Andrew per averlo scelto.

Speaking of which, ecco che, come evocato dai miei pensieri, si avvicina proprio Andrew, mi dà il buongiorno e mi chiede se sono pronta.

“Andrew, dammi una parrucca rossa e una vestaglia di seta dai colori sgargianti e avrai la tua Martha!”

“Bene, hai la scena con Nathan fra un’ora, ci vediamo sul set!”

Ma dove è finito Nathan? Lui e Stana interpretano i personaggi centrali di Castle e, caspita, sono davvero bravi. In questo episodio, in particolare, Nathan ha un ruolo fondamentale e sta dando prova di un talento drammatico notevole. Ieri sera, sul tardi, abbiamo girato la scena in esterna in cui viene ritrovato il furgone usato per il rapimento di Alexis. L’angoscia di Nathan/Rick era così palpabile che mi ha fatto quasi commuovere. Anzi, togliamo pure il quasi. E non ero da sola. Accanto a me c’era Penny con gli occhi lucidi e Terri ha passato a entrambe un fazzoletto.

Mi dirigo nel mio camerino, dove la truccatrice mi aiuta ad entrare nei panni di Martha, e poco tempo dopo sono sul set. E’ arrivato anche Nathan: sta parlando con Andrew, ma si vede che è concentratissimo. Giriamo la scena madre/figlio e vedo con la coda dell’occhio Stana che ci osserva con attenzione, senza togliere gli occhi da Nathan. Quei due non me la raccontano giusta…. Continuano a dire che sono solo amici, ma quella chimica che li ha sempre contraddistinti, sin dal primissimo episodio, si è addirittura accentuata da quando abbiamo iniziato la quinta serie. Che abbiano seguito l’esempio dei loro personaggi? Indubbiamente, quando girano le scene romantiche, indossano bene i panni dello scrittore e della bella detective, direi quasi senza sforzo!

In pochi ciak completiamo questa posa e ora tocca di nuovo a Nathan, che con James girerà una delle scene chiave dell’episodio: la rivelazione della vera identità di Jackson Hunt. Questa non me la voglio perdere, così mi siedo vicino a Terri e Andrew e dopo pochi secondi sono raggiunta da Stana, mentre con la coda dell’occhio vedo che anche gli altri attori si sono posizionati poco lontano, tutti in religioso silenzio. Evidentemente, non sono la sola a sentirsi così coinvolta!

“Forza ragazzi, mi raccomando, è la parte clou dell’episodio, quindi vi voglio al massimo, ok? Azione!”

Le parole di Andrew danno il via alla ripresa. Stana è completamente ipnotizzata da quello che si sta svolgendo davanti ai suoi occhi. Nel momento in cui James dice “Richard, I’m your father”, Nathan assume un’espressione così stupita e sconvolta che i suoi occhi diventano lucidi.

“Susan, è davvero bravo, non credi?” mi sussurra Stana.

“Sì, tesoro, hai ragione!”

Ma il meglio deve ancora arrivare. La scena prosegue, finché Jackson/James pronuncia la battuta migliore di tutto l’episodio: “I just want you to know, son, that I’ve always been proud of you. Always”. Lo sguardo che si scambiano i due attori è così intenso che quasi mi commuovo di nuovo. Anzi, diciamo pure senza il quasi. E Stana è messa peggio di me, perché voltandomi verso di lei vedo due lacrimoni scorrerle sulle guance. Terri viene nuovamente in mio soccorso con un fazzoletto, ormai deve pensare che sono diventata una vecchia signora dalla lacrima facile!

“E stop! Ottimo lavoro, ragazzi, buona la prima!”

Andrew non fa in tempo a finire di pronunciare queste parole che Stana si alza come una furia e si precipita da Nathan, fiondandosi letteralmente fra le sue braccia e stampandogli baci su tutto il viso. Tutti noi rimaniamo a bocca aperta, Stana di solito è così riservata… Anche Nathan ci mette un po’ a riprendersi dalla sorpresa, ma poi lo fa eccome: prende il volto di Stana fra le mani e la bacia. Sul serio. E a lungo! Un coro di fischi e applausi parte dalle retrovie, mentre quei due pare non si vogliano più staccare. Alla fine, l’ossigeno manca anche a loro, così Stana si allontana di un millimetro dalle labbra di Nathan e gli dice: “Sei stato magnifico, amore mio!”

Amore mio? Lo ha appena chiamato AMORE MIO?!?!? Ah, lo sapevo che quei due stavano insieme! Sono così contenta per loro, sono due persone splendide e sono sicura che insieme saranno felicissimi. Mentre sono persa in questi pensieri romantici, sento Tamala Jones che, con un tono che non ammette repliche, ordina perentoria: “Signorina Katic, Lei e il qui presente signor Fillion ci dovete delle spiegazioni!” Vero, quei due decisamente hanno molto da condividere con la classe! Ma Andrew ci riporta alla realtà: abbiamo un episodio da girare, non c’è tempo da perdere. Le spiegazioni arriveranno dopo. Io, intanto, sono già felice per loro.


Nota dell'autrice: visto che la prima storia è stata accolta con un entusiasmo che assolutamente non mi aspettavo, molto umilmente ci riprovo. Grazie, come sempre, a Lanie_Paciock per averla letta in anteprima e per avermi aiutato a limare il racconto qua e là.