Et voilà! Ho aggiornato!
Quello di prima era una specie di prologo... Spero che vi sia piaciuto, anche se
non ho ricevuto molte recensioni..Cmq ringrazio soprattutto la mia miglior amica
x quella bellissima recensione; grazie di cuore!!
^___^
IL COMPAGNO
Erano passati 2 anni da
quando Destiny era entrata nell’Akatsuki. Due lunghi anni in cui era stata
addestrata dal Leader in persona, due anni in cui aveva imparato a padroneggiare
perfettamente una quindicina di tecniche. Gli allenamenti a cui veniva
sottoposta erano duri e spesso snervanti; ma lei aveva tenuto duro per lungo
tempo e adesso era venuto il momento di raccogliere i frutti della sua
perseveranza.
Il Leader l’aveva fatta
chiamare nella sua stanza perché per lei era finalmente arrivato il momento di
affrontare la sua prima missione a fianco del suo nuovo compagno. Mentre
percorreva i lunghi corridoi che portavano alla stanza del suo maestro si
sentiva pervasa da una continua eccitazione. Finalmente anche lei sarebbe stata
allo stesso livello di Sasori o di Itachi. Anche lei avrebbe affrontato una
missione e avrebbe avuto un compagno di squadra.
Si fermò davanti all’enorme
porta di legno nero della stanza. Con decisione, proprio come aveva fatto la
prima volta che aveva varcato la soglia dell’Akatsuki, bussò. Subito una voce
profonda e sicura le intimò di entrare. Destiny eseguì l’ordine immediatamente e
si ritrovo in una ambiente scuro, con una sedia solitaria. Davanti ad essa, un
enorme trono nero come la pece si ergeva maestoso e su di esso, Pain, il Leader
dell’Akatsuki, nonché suo maestro, la scrutava attentamente.
Un inchino profondo. “Sono
sempre lieta di incontrarla maestro.”
Pain sorrise. “Ne sono
felice.” Poi si fece serio e aggiunse:”Cara Destiny, è finalmente arrivato il
momento per te di avere un compagno. Sai cosa significa questo?” La giovane
membra sorrise e annuì. Lo sapeva fin troppo bene. Significava che finalmente
sarebbe stata assegnata a una squadra e avrebbe cominciato ad affrontare le
missioni.
Il Leader continuò:”Perfetto.
Sai, ci ho riflettuto molto e alla fine sono giunto alla conclusione di
affiancarti un membro con molta esperienza, in grado di guidarti saggiamente
nelle missioni che comincerai ad affrontare. Questo ha creato qualche problema
con le squadre perché ho dovuto sostituire qualcuno, ma alla fine hanno capito e
ubbidito ai miei ordini.” Destiny non stava più nella pelle. Finalmente avrebbe
potuto mettere in pratica tutto ciò che aveva
imparato.
“Ora va. Ti lascio fare la sua
conoscenza. Poi torna insieme a lui qui da me e vi affiderò la missione. Il tuo
compagno ti aspetta nell’atrio.” Destiny era impaziente di chiedergli di chi si
trattasse, ma pensò bene di lasciar perdere e di avviarsi verso l’uscita dopo
aver porto i suoi ossequi al maestro. Avrebbe giudicato lei stessa.
Quando entrò nell’atrio il suo
cuore fremeva di eccitazione. Avrebbe voluto che quel momento durasse in eterno.
Ma nonostante tutto era anche impaziente di sapere chi sarebbe stato il suo
compagno di squadra. Forse Itachi? Lei aveva sempre sperato di poter lavorare al
suo fianco, ma il maestro aveva detto che era qualcuno con una certa esperienza
e quindi doveva trovarsi nell’Akatsuki da molto tempo. E se si trattava di
Sasori? Probabile. Anche se le faceva accapponare la pelle sapere quante stragi
aveva compiuto solo per aggiungere delle marionette alla sua collezione.
Basta. Devo smetterla di
arrovellarmi il cervello. Scoprirò di chi si tratta seduta stante.
Questo pensiero le diede la
forza di entrare a testa alta nell’atrio. Cominciò a percorrerlo lungo il lato
destro finché non le sembrò di vedere qualcosa. Si avvicinò di più con il cuore
che le batteva all’impazzata.
Purtroppo la sua felicità durò
poco.
In ginocchio davanti
all’altare del suo Dio, l’enorme falce splendente che riposava al suo fianco,
c’era Hidan. Destiny cercò di controllarsi.
Tra tutti i membri
dell’Akatsuki, proprio Hidan dovevano affiancarle. Era l’elemento più misterioso
e inquietante di tutta l’organizzazione. Portava sempre i suoi splendenti
capelli grigi pettinati all’indietro e non parlava quasi con nessuno. Non
provava pietà di nessun tipo con le sue vittime e le sacrificava tutte, una dopo
l’altra senza esitazioni, senza risparmiare né donne né bambini. Lui era l’unico
dell’Akatsuki che continuava a compiere stragi anche sugli esseri umani, senza
accontentarsi delle missioni. E come se non bastasse era anche l’unico che non
aveva il minimo rispetto per il suo maestro, nonché Leader dell’Akatsuki. Quasi
tutti gli altri gli stavano volentieri alla larga; infatti girava voce che fosse
immortale e che quei sacrifici erano destinati ad un Dio che gli allungava la
vita ogni giorno di più.
“Ehm Ehm” tossì lei per
attirare la sua attenzione. Se doveva convivere in coppia con lui per il resto
dei suoi giorni allora era meglio abituarsi alla sua presenza. Inutile dire che
fosse arrabbiata con il suo maestro per averle assegnato un compagno di squadra
del genere; Pain lo sapeva che lei non lo vedeva di buon
occhio.
Hidan smise immediatamente di
recitare la lenta litania e, senza scomporsi minimamente, si alzò e piantò i
suoi penetranti occhi azzurri nei suoi. La osservò per qualche secondo e lei
ebbe la spiacevole sensazione di sentirsi valutata. Poi le sue labbra si
piegarono in un sorriso.
“Buongiorno. A cosa devo la
visita?” La sua voce era calma e quasi suadente, come se volesse incantarla.
Destiny cercò di tirare fuori tutta la sua antica spavalderia.
“Non fare il finto tonto. Lo
sai benissimo che da oggi in poi sarai in squadra con me, perciò cerca di non
irritarmi chiaro?”
Hidan continuò a sorridere e a
fissarla. Sembrava quasi che si stesse divertendo.
“Ok. Se proprio ci tieni..” La
giovane membra assunse un’aria corrucciata.
“Mi prendi in
giro?”
Hidan continuava a sorridere.
“La classica ragazzina che si diverte a fare la donna vissuta, e che crede di
poter dare consigli anche ai ninja con più esperienza di lei.” Il suo sorriso si
spense. “Mi chiedo quale sarà la tua sorte.”
Destiny rimase alquanto
irritata da quelle parole. La stava minacciando? Ma come si permetteva? Lei
aveva delle ottime capacità, glielo diceva sempre il suo maestro.
Invece di rispondergli la
ragazza gli voltò le spalle e si avviò verso il corridoio; disse solo:”Il mio
maestro vuole vederci per assegnarci la mia prima missione. Meglio non farlo
aspettare.” Non dovette attendere molto ed ecco che i passi lenti e sostenuti di
Hidan si fecero sentire dietro di lei. In compenso però nemmeno lui disse niente
e la lasciò proseguire in testa lasciandola con la sensazione di avere i suoi
occhi azzurri che la fissavano da dietro alla sua schiena.
Quando arrivarono davanti alla
porta della stanza del Leader, Destiny si fermò e bussò: due volte come faceva
di solito. Subito la calda voce di Pain si fece sentire:”Avanti.” Destiny entrò
seguita da Hidan.
Il Leader li scrutò per
qualche secondo, poi sorrise. “Sono contento che abbiate avuto modo di
conoscervi meglio.” Si rivolse a Destiny. “So che sei arrabbiata con me, ma
Hidan è il più adatto a seguirti secondo me e poi è stato lui a insistere
tanto.” Destiny si girò stupefatta verso Hidan che intanto non la degnava di uno
sguardo ed era tutto assorto ad ascoltare il capo. Allora lei si rivolse a
Pain.
“Lui ha accettato di stare in
squadra con me?!” chiese esterefatta e arrabbiata allo stesso tempo.
Prima che il Leader potesse
dire o fare qualcosa Hidan intervenne: “Sarà divertente stare alle prese con una
ragazzina e inoltre ero stufo di stare con Kakuzu. Non siamo più in buoni
rapporti.” Lei lo guardò senza capire ma Pain riprese la parola. “Lasciamo
perdere i preamboli e parliamo di cose serie.” Destiny decise di lasciar perdere
e rivolse la sua attenzione al maestro.
“Vi ho assegnato una missione
molto importante, quindi non c’è bisogno che vi dica di stare molto attenti”
Lanciò a Destiny un’occhiata eloquente e lei per tutta risposta mantenne un’aria
sostenuta. “Dovrete catturare il demone a cinque code. Si trova al Villaggio
della Nebbia; il portatore è un certo Yoren e fa il ladro per vivere: la gente
del villaggio non lo guarda con buon occhio.”
Questa non era una novità. I
portatori dei demoni erano sempre emarginati da
tutti.
“Spero che riusciate a portare
a termine la missione con facilità. Destiny, Hidan, potete anche andare.”
Concluso il discorso Pain li scritò attentamente per attendere la
risposta.
Destiny si inchinò subito.
“Non la deluderò Maestro.” Hidan invece si avviò verso la porta dopo aver fatto
un gesto eloquente con la mano senza inchinarsi.
La ragazza lo seguì con
un’espressione accigliata dipinta sul viso.
Ok, spero che il capitolo vi
intrighi almeno un po' e che abbiate il piacere di recensire. Io sn nuova e anke
svogliata, quindi se gli aggiornamenti nn arrivano subito nn allarmatevi (non
sono morta) e attendete con pazienza.
Buona lettura e ciao a tutti.