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Autore: _The Darkness_    10/10/2007    2 recensioni
Una strana ragazza che entra a far parte dell'organizzazione criminale più pericolosa di tutti i tempi. Si dice che abbia dei poteri telepatici e che sia alquanto fredda e distaccata... prima fiction sull'Akatsuki. Ps In realtà sono presenti molti più generi in questa fiction ma nn potevo metterli tutti ^__^
Genere: Romantico, Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki, Altri, Hidan
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Il Compagno

Et voilà! Ho aggiornato! Quello di prima era una specie di prologo... Spero che vi sia piaciuto, anche se non ho ricevuto molte recensioni..Cmq ringrazio soprattutto la mia miglior amica x quella bellissima recensione; grazie di cuore!! ^___^

 

 

 

 

 

IL COMPAGNO

Erano passati 2 anni da quando Destiny era entrata nell’Akatsuki. Due lunghi anni in cui era stata addestrata dal Leader in persona, due anni in cui aveva imparato a padroneggiare perfettamente una quindicina di tecniche. Gli allenamenti a cui veniva sottoposta erano duri e spesso snervanti; ma lei aveva tenuto duro per lungo tempo e adesso era venuto il momento di raccogliere i frutti della sua perseveranza.

 

 

Il Leader l’aveva fatta chiamare nella sua stanza perché per lei era finalmente arrivato il momento di affrontare la sua prima missione a fianco del suo nuovo compagno. Mentre percorreva i lunghi corridoi che portavano alla stanza del suo maestro si sentiva pervasa da una continua eccitazione. Finalmente anche lei sarebbe stata allo stesso livello di Sasori o di Itachi. Anche lei avrebbe affrontato una missione e avrebbe avuto un compagno di squadra.

Si fermò davanti all’enorme porta di legno nero della stanza. Con decisione, proprio come aveva fatto la prima volta che aveva varcato la soglia dell’Akatsuki, bussò. Subito una voce profonda e sicura le intimò di entrare. Destiny eseguì l’ordine immediatamente e si ritrovo in una ambiente scuro, con una sedia solitaria. Davanti ad essa, un enorme trono nero come la pece si ergeva maestoso e su di esso, Pain, il Leader dell’Akatsuki, nonché suo maestro, la scrutava attentamente.

Un inchino profondo. “Sono sempre lieta di incontrarla maestro.”

Pain sorrise. “Ne sono felice.” Poi si fece serio e aggiunse:”Cara Destiny, è finalmente arrivato il momento per te di avere un compagno. Sai cosa significa questo?” La giovane membra sorrise e annuì. Lo sapeva fin troppo bene. Significava che finalmente sarebbe stata assegnata a una squadra e avrebbe cominciato ad affrontare le missioni.

Il Leader continuò:”Perfetto. Sai, ci ho riflettuto molto e alla fine sono giunto alla conclusione di affiancarti un membro con molta esperienza, in grado di guidarti saggiamente nelle missioni che comincerai ad affrontare. Questo ha creato qualche problema con le squadre perché ho dovuto sostituire qualcuno, ma alla fine hanno capito e ubbidito ai miei ordini.” Destiny non stava più nella pelle. Finalmente avrebbe potuto mettere in pratica tutto ciò che aveva imparato.

“Ora va. Ti lascio fare la sua conoscenza. Poi torna insieme a lui qui da me e vi affiderò la missione. Il tuo compagno ti aspetta nell’atrio.” Destiny era impaziente di chiedergli di chi si trattasse, ma pensò bene di lasciar perdere e di avviarsi verso l’uscita dopo aver porto i suoi ossequi al maestro. Avrebbe giudicato lei stessa.

Quando entrò nell’atrio il suo cuore fremeva di eccitazione. Avrebbe voluto che quel momento durasse in eterno. Ma nonostante tutto era anche impaziente di sapere chi sarebbe stato il suo compagno di squadra. Forse Itachi? Lei aveva sempre sperato di poter lavorare al suo fianco, ma il maestro aveva detto che era qualcuno con una certa esperienza e quindi doveva trovarsi nell’Akatsuki da molto tempo. E se si trattava di Sasori? Probabile. Anche se le faceva accapponare la pelle sapere quante stragi aveva compiuto solo per aggiungere delle marionette alla sua collezione.

Basta. Devo smetterla di arrovellarmi il cervello. Scoprirò di chi si tratta seduta stante.

Questo pensiero le diede la forza di entrare a testa alta nell’atrio. Cominciò a percorrerlo lungo il lato destro finché non le sembrò di vedere qualcosa. Si avvicinò di più con il cuore che le batteva all’impazzata.

Purtroppo la sua felicità durò poco.

In ginocchio davanti all’altare del suo Dio, l’enorme falce splendente che riposava al suo fianco, c’era Hidan. Destiny cercò di controllarsi.

Tra tutti i membri dell’Akatsuki, proprio Hidan dovevano affiancarle. Era l’elemento più misterioso e inquietante di tutta l’organizzazione. Portava sempre i suoi splendenti capelli grigi pettinati all’indietro e non parlava quasi con nessuno. Non provava pietà di nessun tipo con le sue vittime e le sacrificava tutte, una dopo l’altra senza esitazioni, senza risparmiare né donne né bambini. Lui era l’unico dell’Akatsuki che continuava a compiere stragi anche sugli esseri umani, senza accontentarsi delle missioni. E come se non bastasse era anche l’unico che non aveva il minimo rispetto per il suo maestro, nonché Leader dell’Akatsuki. Quasi tutti gli altri gli stavano volentieri alla larga; infatti girava voce che fosse immortale e che quei sacrifici erano destinati ad un Dio che gli allungava la vita ogni giorno di più.

“Ehm Ehm” tossì lei per attirare la sua attenzione. Se doveva convivere in coppia con lui per il resto dei suoi giorni allora era meglio abituarsi alla sua presenza. Inutile dire che fosse arrabbiata con il suo maestro per averle assegnato un compagno di squadra del genere; Pain lo sapeva che lei non lo vedeva di buon occhio.

Hidan smise immediatamente di recitare la lenta litania e, senza scomporsi minimamente, si alzò e piantò i suoi penetranti occhi azzurri nei suoi. La osservò per qualche secondo e lei ebbe la spiacevole sensazione di sentirsi valutata. Poi le sue labbra si piegarono in un sorriso.

“Buongiorno. A cosa devo la visita?” La sua voce era calma e quasi suadente, come se volesse incantarla. Destiny cercò di tirare fuori tutta la sua antica spavalderia.

“Non fare il finto tonto. Lo sai benissimo che da oggi in poi sarai in squadra con me, perciò cerca di non irritarmi chiaro?”

Hidan continuò a sorridere e a fissarla. Sembrava quasi che si stesse divertendo.

“Ok. Se proprio ci tieni..” La giovane membra assunse un’aria corrucciata.

“Mi prendi in giro?”

Hidan continuava a sorridere. “La classica ragazzina che si diverte a fare la donna vissuta, e che crede di poter dare consigli anche ai ninja con più esperienza di lei.” Il suo sorriso si spense. “Mi chiedo quale sarà la tua sorte.”

Destiny rimase alquanto irritata da quelle parole. La stava minacciando? Ma come si permetteva? Lei aveva delle ottime capacità, glielo diceva sempre il suo maestro.

Invece di rispondergli la ragazza gli voltò le spalle e si avviò verso il corridoio; disse solo:”Il mio maestro vuole vederci per assegnarci la mia prima missione. Meglio non farlo aspettare.” Non dovette attendere molto ed ecco che i passi lenti e sostenuti di Hidan si fecero sentire dietro di lei. In compenso però nemmeno lui disse niente e la lasciò proseguire in testa lasciandola con la sensazione di avere i suoi occhi azzurri che la fissavano da dietro alla sua schiena.

Quando arrivarono davanti alla porta della stanza del Leader, Destiny si fermò e bussò: due volte come faceva di solito. Subito la calda voce di Pain si fece sentire:”Avanti.” Destiny entrò seguita da Hidan.

Il Leader li scrutò per qualche secondo, poi sorrise. “Sono contento che abbiate avuto modo di conoscervi meglio.” Si rivolse a Destiny. “So che sei arrabbiata con me, ma Hidan è il più adatto a seguirti secondo me e poi è stato lui a insistere tanto.” Destiny si girò stupefatta verso Hidan che intanto non la degnava di uno sguardo ed era tutto assorto ad ascoltare il capo. Allora lei si rivolse a Pain.

“Lui ha accettato di stare in squadra con me?!” chiese esterefatta e arrabbiata allo stesso tempo.

Prima che il Leader potesse dire o fare qualcosa Hidan intervenne: “Sarà divertente stare alle prese con una ragazzina e inoltre ero stufo di stare con Kakuzu. Non siamo più in buoni rapporti.” Lei lo guardò senza capire ma Pain riprese la parola. “Lasciamo perdere i preamboli e parliamo di cose serie.” Destiny decise di lasciar perdere e rivolse la sua attenzione al maestro.

“Vi ho assegnato una missione molto importante, quindi non c’è bisogno che vi dica di stare molto attenti” Lanciò a Destiny un’occhiata eloquente e lei per tutta risposta mantenne un’aria sostenuta. “Dovrete catturare il demone a cinque code. Si trova al Villaggio della Nebbia; il portatore è un certo Yoren e fa il ladro per vivere: la gente del villaggio non lo guarda con buon occhio.”

Questa non era una novità. I portatori dei demoni erano sempre emarginati da tutti.

“Spero che riusciate a portare a termine la missione con facilità. Destiny, Hidan, potete anche andare.” Concluso il discorso Pain li scritò attentamente per attendere la risposta.

Destiny si inchinò subito. “Non la deluderò Maestro.” Hidan invece si avviò verso la porta dopo aver fatto un gesto eloquente con la mano senza inchinarsi.

La ragazza lo seguì con un’espressione accigliata dipinta sul viso.

 

 

 

 

 

 

Ok, spero che il capitolo vi intrighi almeno un po' e che abbiate il piacere di recensire. Io sn nuova e anke svogliata, quindi se gli aggiornamenti nn arrivano subito nn allarmatevi (non sono morta) e attendete con pazienza.

Buona lettura e ciao a tutti.

 

 

  
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