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Autore: FloxWeasley    23/03/2013    0 recensioni
Si sfilò il casco, lo appese al manubrio e si passò una mano tra i capelli rosso fiamma, guardandosi intorno emozionato: Molly sarebbe arrivata da un momento all'altro.
Se ci pensava si sentiva avvampare come un quindicenne, ma non poteva farci niente; dopotutto Molly era a tutti gli effetti la sua ragazza da più di tre anni e lui continuava imperterrito ad arrossire solo pensando a lei.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arthur Weasley, Molly Weasley | Coppie: Arthur/Molly
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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'Cause if you go, I go

 

Superata l'adrenalina iniziale, la ragazza si appoggiò alla schiena di Arthur e restò con il mento sulla sua spalla, tranquilla.
Il giovane era un bravo guidatore: non andava troppo veloce – ma solo perché c'era lei, le confessò qualche tempo dopo – e non faceva manovre brusche.

Lui, dal canto suo, si sentiva felice come non lo era da tempo.
Sfoggiava quel sorriso da ragazzino che non l'aveva mai lasciato, nemmeno ora che aveva diciannove anni: si sentiva libero e con il mondo ai propri piedi quando aveva quel motore sotto il sedere e la persona che amava al suo fianco.

Il traffico, a quell'ora e in quella zona della città, non era molto: dopo una decina di minuti Arthur imboccò una stradina un po' più stretta e si voltò per un attimo verso la ragazza.
«Ci siamo!» esclamò. Lei in tutta risposta gli stampò un bacio sulla guancia.
Rallentò fino a fermarsi davanti ad un piccolo caffè babbano, tese la mano a Molly per aiutarla a scendere e saltò giù a sua volta.

«Un caffè babbano?» chiese la ragazza, incuriosita.
«Vedrai, ti piacerà!» esclamò in risposta lui. E senza darle il tempo di replicare, la prese per mano e la trascinò dentro.

Il locale era piuttosto piccolo e sullo stampo dei caffè americani di quegli anni.
Si sedettero ad un tavolo con la tovaglia a quadri rossi e bianchi mentre la voce gracchiante alla radio annunciava il brano di qualche artista di poco successo.
La ragazza si stava ancora guardando intorno quando si avvicinò una cameriera sulla ventina, una cascata di capelli color miele e la divisa azzurrina del locale.
«Salve! Cosa vi posso portare?» domandò con un sorriso gentile.
Molly guardò con fare interrogativo il fidanzato, che le fece l'occhiolino e si rivolse alla cameriera:
«Due coche, grazie».
«Arrivano subito» rispose lei. Poco dopo tornò con due bottigliette di vetro complete di cannuccia in bilico su un vassoio. Le posò sul tavolo e, sempre sorridendo, si allontanò.

Molly lanciò di nuovo al giovane uno sguardo interrogativo, a cui lui rispose con un sorriso.
«Non è fantastico? I babbani la chiamano Coca Cola, è una bevanda che mi ha fatto provare il mio capo ed è... ah, no, giudica tu! Vedrai!» esclamò.
La ragazza guardò la bottiglietta con un misto di insicurezza e diffidenza.
«Ma che c'è dentro?» domandò, storcendo il naso. Arthur si illuminò e le sorrise nuovamente.
«HA! Nessuno lo sa dire con certezza. Mi sembra che Hobbes abbia parlato di un ingrediente segreto... »
«E... ed è una cosa sicura? Voglio dire, se nessuno sa cosa c'è dentro... » ragionò.
L'entusiasmo di Arthur si spense e lo lasciò pensieroso e con la fronte aggrottata.
«Non ci avevo pensato... » Lanciò un'occhiata alla bottiglia, quasi aspettandosi che quella saltasse su e gli mordesse il naso da un momento all'altro, poi scrollò le spalle e recuperò il sorriso.
«Ma è strepitosa, Molls, devi almeno provarla!»
Lei sospirò e alzò le spalle: in fondo non era una grande richiesta. Prese in mano la bottiglietta e, con un sorriso, la alzò.
«Alla salute!»
«Alla salute!» ripeté lui, tutto contento, imitandola.


Alla fine, quella strana bevanda si rivelò molto più buona di quanto la ragazza si fosse aspettata. Passarono un piacevole pomeriggio, chiacchierando delle esperienze lavorative di lui e di quelle scolastiche di lei, mentre le bottiglie si svuotavano e la luce proveniente dalle grandi finestre si faceva un po' più soffusa.
«Ma qualche volta lavori o passi il tempo ad ascoltare il tuo capo mezzo matto?» rise ad un certo punto Molly, mentre Arthur finiva di raccontare l'ennesima avventura del signor Hobbes nel mondo babbano.
Il ragazzo rise a sua volta e si grattò la nuca, arrossendo.
«Beh, la paga non è un granché, ma finché non mi tengono per un po' a fare i lavori più sconosciuti non mi prenderanno mai in un vero ufficio».
«Ehi, non stavo certo sminuendo il tuo lavoro! Adoro avere un ragazzo mezzo babbano» esclamò lei facendogli l'occhiolino, prima di sporgersi in avanti e baciarlo sulle labbra.
Arthur arrossì ancora di più e prese una sorsata della sua Coca, imbarazzato.
«Sei tutto rosso» lo informò lei ridendo.
«È solo perché sono seduto davanti alla ragazza più bella del mondo e non capisco come possa essere capitato a me» replicò lui con un sorriso sornione.
«Smettila!» protestò lei, avvampando a sua volta e abbassando lo sguardo.
«Ecco, ora sei rossa anche tu!»

Molly alzò gli occhi dal pavimento con riluttanza, ancora rossa in viso. Lo guardò un po' corrucciata.
«Grazie tante» bofonchiò.
«Dai, non fare l'offesa!» Arthur si sciolse in un gran sorriso e si protese in avanti per spostarle una ciocca ramata dietro l'orecchio. «Sei bellissima. Dico davvero» mormorò.
Lei storse il naso e gli lanciò un'occhiata diffidente. Poi aggrottò le sopracciglia e si fece sorpresa: «Ehi, non sei arrossito!» esclamò.
«Faccio passi da gigante» commentò lui, e con quel sorriso che l'aveva fatta innamorare la baciò.

 

 

 

 

ARGH!
Troppo zucchero, troppo zucchero!
*corre a picchiare qualcuno per controbilanciare la dolcezza*
Se vi viene il diabete non prendetevela con me, sono questi due che mi ispirano cose così zuccherose che per qualsiasi altra coppia mi sembrerebbero esagerate ma per loro no u.u

Anyway.
C'era qualcosa che volevo aggiungere?
*silenzio imbarazzante*
Ah, ecco!
Grazie mille a tutte quelle meravigliose ragazze che hanno letto lo scorso capitolo e hanno recensito, ma anche a chi legge senza far saper nulla! u.u
Mi fa piacere comunque ^^

Quindi... alla prossima!
Baci.

  
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