Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Dryas    24/03/2013    6 recensioni
L’odio, la vendetta, i pugni stretti nell’oscurità. Sentimenti che hanno avvolto l’anima e il cuore di Neji Hyuga, diventando la sua ragione di vita. Un’ingiusta condanna, un’esistenza negata, un isolamento forzato, in attesa di ottenere la sua rivincita. E tutto sarebbe andato secondo i suoi piani se non fosse stato per una sconosciuta ninja di Konoha, la senza cognome Tenten. La sua indesiderata presenza, la sua incosciente fiducia, le sue paure riuscirono a riaprire ferite così profonde che Neji pensava di aver messo al sicuro, lontano dallo sguardo di tutti.
Una difficile battaglia tra amore e odio, tra vita e morte. Chi vincerà?
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hinata Hyuuga, Neji Hyuuga, Rock Lee, Tenten | Coppie: Neji/TenTen
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



TRENTUNESIMO CAPITOLO

 -Libertà-












Di fronte a loro Hiashi sorrideva divertito. Non aveva ucciso Neji per un soffio e ora gli sarebbe risultato più difficile provarci. Il ruolo di Rock Lee era di impedirgli di attivare il sigillo, mentre Neji l’avrebbe sconfitto con le abilità degli Hyuga. Un piano semplice e scontato, ma c’era bisogno di trovare una soluzione alternativa: bastava eliminare l’unico ostacolo che si frapponeva al suo obbiettivo.
-Un ammutinamento- disse Hiashi, osservando con attenzione i due ragazzi di fronte a lui -ho sempre amato i tradimenti-
Lo scontro ricominciò. Come previsto, fu Lee ad attaccare per primo in modo da permettere a Neji, che lo seguì subito dopo, di trovare un punto scoperto. L’allievo prediletto di Gai era estremamente rapido, teneva testa a tutti i colpi di Hiashi. La sua agilità superava quella di Neji e nelle arti marziali non aveva rivali. Questa superiorità, però, non innervosì Hiashi: aveva imparato la pazienza che le tecniche Hyuga richiedono e l’esperienza gli aveva insegnato che nessun guerriero è perfetto.
Non erano molti gli attacchi che portava avanti, tanto che all’apparenza sembrava in svantaggio, ma quei pochi erano precisi e mirati, quasi invisibili agli occhi di un normale ninja.
-Lee, stai attento. Ti sta chiudendo i punti del braccio destro- lo avvertì Neji, cercando poi di mandare a segno un suo colpo.
-Cosa?!- chiese con stupore il compagno, ma Hiashi era già pronto a sferrare l’ultimo attacco, quello che avrebbe messo fuori uso il braccio di Lee e quindi Lee stesso.
Fu Neji a fermalo frapponendosi tra loro. Così facendo però rimase scoperto. Il suo avversario non stava aspettando altro che quel banale errore: colpì Neji all’addome, costringendolo a piegarsi in due per il dolore, per poi mandarlo a terra qualche metro più avanti con un calcio al fianco destro. Non si rialzò e Lee rimase solo.
Neji non aveva dubbi: Hiashi l’avrebbe ucciso. Si portò una mano al fianco ferito, sentendo un dolore lancinante alle costole. Erano rotte, ma cercò lo stesso di rialzarsi, ignorando le fitte e sollevandosi sulle braccia con tutte le forze che gli rimanevano.
Doveva proteggerlo, doveva salvarlo, ma quando stava per rimettersi faticosamente in piedi fu scaraventato a terra una seconda volta. Qualcosa di pesante lo colpì, senza che avesse il tempo di capire di cosa si trattasse. Il suo primo pensiero fu che Hiashi gli avesse lanciato addosso Lee, ma si rese conto che le sue fattezze erano troppo grandi per essere quelle del corpo che si ritrovò ad avere sul proprio.  Riaprì gli occhi, giusto in tempo per vedere una testa castana sfioragli pericolosamente il naso. Fu costretto a richiuderli un secondo dopo e a trattenere un gemito di dolore nell’attimo in cui lo sconosciuto sfruttò il suo addome come appoggio per rialzarsi.
-Che diavolo …?-
-Alzati!-
Si rivolgeva a lui, quella voce di donna, ma pensò di aver avuto un’allucinazione. La mente gli faceva brutti scherzi, il dolore e la stanchezza fisica gli confondevano i sensi. Non poteva essere lei, perché lei se n’era andata. Doveva esserci un’altra spiegazione, si disse.
Cercare di convincersi fu tutto inutile. Si accorse di non essersi mai rassegnato, di non aver mai accettato il fatto che l’avesse lasciato, anche se era stato lui a chiederglielo. Quel tormento, che sperava di placare accettando il suo destino, non se n’era mai andato perché in ogni momento aspettava di sentire la sua voce chiamarlo per nome.
In quell’istante si rese conto di sperare.
Si alzò con decisione: doveva vederla.
Il suo sguardo fu catturato dalla figura snella che insieme a Lee si accaniva contro Hiashi: inconfondibilmente, era Tenten. Una miriade di domande gli bombardarono la mente, che non trovava una spiegazione logica per la sua presenza, ma le zittì tutte per concentrarsi a guardarla.
Sorrise quando vide Hiashi rivolgerle occhiate irritate: non riusciva a colpirla nei punti strategici e i suoi colpi andavano di continuo a vuoto. Ricordò l’allenamento dei mesi precedenti quando le aveva insegnato ad evitare che tutto il flusso di chakra le venisse chiuso e fu fiero nel vedere con quanta abilità metteva in pratica i suoi insegnamenti.
Lee, invece, sembrava non sentire la stanchezza: la sua tenacia vinceva di gran lunga sulla fatica fisica e la sincronia che aveva con la compagna di squadra gli fece desiderare di essere al loro fianco.  In quello stesso momento Tenten lo guardò, e si capirono all’istante: da sola non ce l’avrebbe mai fatta a impedire che Hiashi continuasse a chiudere le fonti di chakra di Lee. A quel punto Neji rientrò in gioco.
Bastò un solo contatto visivo di una frazione di secondo, un solo impercettibile cenno e si mise a correre. Vide Tenten fronteggiare apertamente e sfrontatamente le pericolose mani di Hiashi, mentre Rock Lee puntava a indebolirlo sul piano fisico con foga crescente. Confuso, indispettito e assolutamente impreparato a un attacco così massiccio, il capo clan Hyuga si lasciò sopraffare dalla rabbia e dall’odio.
Un colpo al petto, potente e concentrato, fermò la sua lotta. Sbatté le palpebre degli occhi bianchi, la cui cornice di vene stava sparendo, incredulo. Neji lo fissava tenendo ancora il braccio teso verso di lui, con un’espressione calma e ferma. Niente sorrisi, niente rabbia, niente odio.
-Tu … - riuscì solo a dire con disprezzo.
-Sei cieco- gli disse Neji -lo sei sempre stato, zio. Ora avrò finalmente giustizia-
Hiashi si accasciò a terra. Era bastato chiudere un solo punto: quello vicino al cuore. In questo modo non sarebbe più stato in grado di affrontare uno sforzo fisico che richiedesse più energia del respirare. Se l’avesse fatto, il suo cuore avrebbe ceduto, perché non sarebbe stato in grado di adattarsi alle nuove richieste del suo corpo. La fatica che aveva accumulato fino a quel momento sarebbe bastata a tenerlo fuori gioco per un bel po’ di ore.
Rock Lee non perse un attimo di tempo e si assicurò che non potesse avere possibilità di fuga. Mani e piedi furono legati, anche se c’era la certezza che non avrebbe avuto chakra a disposizione per un bel pezzo.
Nel frattempo Tenten si era avvicinata a Neji. Quest’ultimo rimase immobile come una statua, sul viso un’espressione seria e pensierosa.
-Sei libero- gli disse Tenten con un sorriso di sincera gioia.
-Sei tornata- le disse fissandola dritta negli occhi, come se volesse trovare le risposte nel suo sguardo.
-Non me ne sono mai veramente andata- rispose -mi dispiace non avertelo spiegato, ma hai un caratteraccio ed era necessario che io tornassi a Konoha-
-Konoha?-
-Sanno tutto- aggiunse subito Tenten -mi hanno creduto, o meglio, ti hanno creduto. In questo momento stanno venendo a tirarti fuori da qui e a catturare il vero colpevole. Io li ho solo anticipati di qualche ora. Ho avuto paura che se te l’avessi detto chiaramente non mi avresti mai lasciata andare-
-No, non avrei voluto che tu te ne andassi- rispose Neji con sincerità -ma non ero in grado di fermarti fisicamente e tentare di convincerti con le parole è fuori discussione, avresti finito solo per farmi innervosire come al solito. Quindi te ne saresti andata in ogni caso-
Tenten rise e anche Neji si concesse un sorriso.
-Mi avresti lasciata libera di scegliere allora- gli disse -se l’avessi saputo … -
-L’importante è che tu ora sia qui-
-Ragazzi!- Rock Lee allargò le braccia, mettendone una sulle spalle di Neji e l’altra su quelle di Tenten -siamo o non siamo la migliore squadra ninja in circolazione? Nelle nostre vene scorre il fuoco, fuoco vivo!-
-Lee, ti sei appoggiato a noi perché non riesci più a stare in piedi- commentò acidamente Neji.
-Hiashi ti chiudeva i punti di chakra come sei li avesse disegnati prima con un pennarello- commentò Tenten -invece di tirare pugni in continuazione al suo naso, avresti dovuto pensare un po’ più a te stesso-
-Le mie gambe sono molli come spaghetti- ammise Lee sconsolato -e le mie braccia sono morbide caramelle mentre la mia testa è pesante come una ciotola di ramen a mezzanotte-
-Credo che abbia anche fame- disse Tenten a Neji.
-Sei diventato un piagnucolone- aggiunse quest’ultimo, afferrandolo però per un braccio e sistemandolo meglio sulla sua spalla –immagina cosa direbbe ora Gai-
-Il maestro Gai!- esclamò Lee, animato da nuova energia -devo andare a vedere come sta!-
Detto questo, abbandonò i suoi comodi e utili sostegni e si avviò correndo verso il palazzo. Prima di entrare, però, si voltò e sventolando una mano attirò di nuovo la loro attenzione.
-Ottimo lavoro!- gridò, mettendosi in posa e sfoggiando un deciso pollice all’insù.
Sparì, lasciando Tenten che ancora rideva e Neji che scuoteva la testa.
-Ora non ci resta che aspettare- disse Tenten mettendosi a camminare -ormai staranno per arrivare. Tornerai a Konoha con noi vero?-
Neji le lanciò uno sguardo poco convinto. Aveva sempre avuto le idee chiare sul Villaggio della Foglia, ma non aveva mai pensato a dove sarebbe andato dopo essersi scontrato con Hiashi. Non aveva una casa, non aveva un posto in cui tornare o una famiglia pronta ad accoglierlo. Era solo.
-Potresti tornare a far parte della squadra- continuò Tenten -ricomincerai la tua vita da ninja, ci alleneremo fino allo stremo e andremo in missione insieme. Tutto tornerà normale-
-Normale?- chiese Neji, a cui quella parola non era mai piaciuta. Forse perché non aveva mai creduto che per lui ci sarebbe stata un’esistenza normale, e nemmeno in quel momento gli sembrava possibile averla.
-Beh, normale per quanto le nostre risorse ci permettono: Rock Lee e Gai spostano la bilancia nettamente a favore dell’anormalità e tu fai la tua parte, eh, non ti si può certo definire un tipo ordinario che la mattina beve il caffè leggendo il giornale. Per fortuna ci sono io che riporto i piatti all‘equilibrio-
-A me piace il cafè- disse Neji.
-E immagino tu sappia anche leggere-
Tenten si mise di fronte a lui, con un leggero sorriso in volto. Lo guardava come se non credesse che fosse davvero lui quello davanti ai suoi occhi. Aspettarono qualche secondo e si guardarono a vicenda senza dirsi niente, pensando a quanto tempo, fatica e incomprensioni c'erano voluti perchè arrivassero fin lì.
-E’ davvero finita?- gli chiese Tenten.
-Credo proprio di sì-
-Niente più sigilli, niente più segreti, niente più zii tra i piedi?-
-No, basta, solo … - si fermò.
-Solo?-
Neji non aggiunse altro, ma allungò una mano verso la sua. La afferrò e Tenten fu costretta ad avvicinarsi a lui per poter seguire i suoi movimenti. Appoggiandosi al suo petto, abbassò con imbarazzo gli occhi, al contrario di Neji, che non glie li staccava di dosso.
-Solo tu che diventi rossa ogni volta che ti sono vicino-
Le labbra di Neji toccarono quelle nascoste di Tenten con un bacio delicato ma non timido, e senza permettere che quel contatto svanisse ripeté il gesto. Questa volta premette con maggior intensità e portò una mano al capo di Tenten, facendo scorrere le dita tra i suoi capelli. Lei allora sollevò il viso e si alzò sulle punte dei piedi, cercando la sua bocca con lo stesso desiderio e portando le braccia attorno al suo collo. Il contatto tra i loro corpi li fece avvicinare ancora di più ed entrambi smisero di pensare: con gli occhi chiusi al mondo sentivano solo le loro emozioni, trasformate in un bacio sognato e destinato.








Fine






Dopo quasi quattro anni si conclude “Under the Rose”. Ammetto che la malinconia c’è, ma c’è anche tanta soddisfazione: ho amato questa storia come nessun’altra e sono felice di aver messo finalmente una fine.
Ringrazio tutti quelli che hanno lasciato una recensione, dandomi così incoraggiamento, e tutti quelli che hanno anche solo continuato a leggere.
Spero che questo capitolo vi soddisfi. Io non sono mai riuscita ad andare oltre a questo punto, quindi lascio a voi la libertà di immaginare cosa succederà dopo il ritorno di Neji a Konoha. Sbizzarritevi!
Vado a spuntare la voce “conclusa” sulla pagina di questa FF, con la speranza di risentirci presto, magari su altre storie. Con tanto affetto,

Dryas
   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Dryas