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Autore: Kimly    24/03/2013    2 recensioni
Daphne Greengrass ha un centinaio di fissazioni, soprattutto per i particolari dei volti dei suoi amici.
Ma quando la sottile cicatrice del suo migliore amico, Theodore Nott, non la fa dormire la notte, la ragazza inizia davvero a temere il peggio.
[Partecipante al contest The Vampire Diaries incontra Harry Potter indetto da Kyra Nott e Charis]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daphne Greengrass, Theodore Nott
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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5.

 

Daphne aveva trascorso gli ultimi due giorni lontano da Theodore e la sua cicatrice.

La ragazza era riuscita a trovare sempre ottime scuse per defilarsi ogniqualvolta l'amico le si palesava di fronte.

La mattina usciva prestissimo dalla Sala Comune e si rifugiava in uno dei bagni - di solito si portava avanti con i compiti - fino all'inizio delle lezioni.

A pranzo e a cena era sempre la prima ad arrivare al tavolo: si ingozzava alla velocità della luce e spariva nuovamente in uno dei bagni del Castello.

Durante le lezioni si metteva sempre in prima fila, sapendo bene quanto Theodore prediligesse gli ultimi posti.

Daphne sperò di non aver preso dei chili in più per tutto quello stress accumulato.

Quella mattina, come ogni mattina, la ragazza si era svegliata presto ed era sgusciata fuori dal suo dormitorio, pronta a scappare in qualche bagno prima di colazione.

Era talmente attenta a non fare il benché minimo rumore che, troppo tardi, si accorse della figura accasciata sul divano.

Daphne, la fredda e la glaciale Daphne, lanciò un gridolino per lo spavento.

Theodore si alzò in piedi e le mostrò quel sorriso che lei trovava altamente irritante.

-Stavolta ti ho fregata, Daph.- le disse -Mi sono svegliato prima apposta per vedere cosa stavi combinando.-

-Sono diventata mattiniera.- rispose lei, sicura -È un problema?-

Theodore scoppiò a ridere e Daphne cercò di non notare quanto la cicatrice risaltasse di più nella sua risata.

-Tu adori dormire. Ti conosco abbastanza bene, sai?-

-Le abitudini possono cambiare.-

Theodore fece un passo verso di lei e Daphne ne fece subito uno indietro, doveva stare lontana da quella linea rosa o avrebbe perso la testa.

-Allora è vero.-

-Cosa?-

-Ti piaccio davvero in quel senso.- Theodore sembrava soddisfatto, come se avesse vinto una partita a scacchi.

-Cosa te lo fa pensare?-

Daphne provò a mantenersi tranquilla, cercando di risultare infastidita da quell'accusa.

-Beh, per prima cosa hai fatto di tutto per mettere in ridicolo la mia ragazza.- disse Theodore, alzando l'indice per contare e facendo un passo in avanti.

-Secondo.- alzò un altro dito -Mi eviti da quando ti ho beccato a lanciare incantesimi ad Heather.-  e si avvicinò ancora.

-E terzo.- Theodore annullò la distanza fra di loro e le si mise faccia a faccia -Hai un'ossessione per me.-

-Non ho un'ossessione per te.- sussurrò Daphne, non allontanandosi.

Qualcosa di rosa e di sottile la stava attirando, ma la ragazza provò a concentrarsi solo sui suoi occhi castani, ma risultò difficile anche quello.

-No, hai ragione.- ammise lui, sorridendo -Hai un'ossessione per i miei capelli, i miei occhi e, soprattutto, la nostra cicatrice.-

-Nostra?-

-Smettila di ripetere tutto quello che dico.- sospirò Theodore, divertito.

-Sei un idiota.-

-Eh?-

-E un cretino, un imbecille e non hai capito nulla.-

Theodore le chiuse le labbra con due dita.

-Se tu non avessi questo tuo caratteraccio e non fossi sempre fredda e glaciale, probabilmente tutto questo non sarebbe stato necessario.-

Daphne aveva ancora le labbra cucite, ma le sopracciglia in alto fecero comprendere a Theodore che non aveva capito.

-Mi piaci anche tu.-

Qualcosa sembrò colare all'altezza del cuore; no, non colare, sciogliersi.

Forse era davvero fredda e glaciale, ma quel sole di Theodore l'aveva sciolta con quattro semplici parole.

-Dì qualcosa.- commentò lui e Daphne indicò le dita del ragazzo che ancora le chiudevano la bocca.

-Oh, scusa.-

Theodore la lasciò libera e Daphne si avvicinò alla cicatrice: la toccò con le dita e la studiò con calma.

Il ragazzo sorrise e lei posò il suo sguardo su gli occhi di lui, ma le dita non si staccarono da quella fredda linea rosa che tante volte aveva sognato ed osservato.

-Allora, cosa vuoi fare?- chiese Theodore -Inizi a farmi paura.-

-Tu non ce la fai proprio a stare zitto, eh?-

-Trova tu un modo.- ed il tono malizioso non sfuggì a Daphne che non se lo fece ripetere due volte.

Si avvicinò alle labbra del ragazzo e lo baciò dapprima con delicatezza e poi con irruenza.

Stava ancora sognando o era tutto vero?

Theodore le strinse i fianchi e Daphne fece salire una mano verso i capelli biondi di lui, mentre l'altra mano gli accarezzava la guancia.

Era meraviglioso sentire di possedere tutti gli elementi che amava in Theodore: gli occhi, i capelli e la cicatrice; ma, soprattutto, era meraviglioso sapere di possedere Theodore.

Era suo.

E, benché Daphne sapesse che quello sarebbe stato solo il primo di una lunga serie di baci, non riuscì a staccarsi da Theodore per molto, molto tempo.

 

 

Fine.

 

   
 
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