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Autore: Audax    24/03/2013    0 recensioni
S.T.A.L.K.E.R. scavengers, trespassers, adventurers, loners, killers, explorers.
In un futuro non troppo lontano, Equestria è divenuta una delle più grandi regioni industrializzate del pianeta.Gli Elicotteri dominano i cieli, le ciminiere delle industrie sovrastano le antiche città mentre un clima sempre più ostile aleggia tra i Pegasi, gli Unicorni e i Pony di Terra,Entrambi investiti dal benessere economico e dal Grande Riarmo Militare. Ma c'è un luogo, a est di Equestria,pieno di misteri e fenomeni inspiegabili. Un Luogo dove realtà e fantasia si mescolano, in un'oscuro vortice di Paura e Follia.Un luogo, dove l'unica legge in vigore,è quella del più forte...
Perché questo non è un luogo qualsiasi.
Perché questo non è un luogo di pace e armonia.
Perché questa è LA ZONA.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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The pony Zone

By Audax

Prologo



Cos'è? Ho dedicato anni al suo studio, ed ho ottenuto solo altri interrogativi...

E' una nostra creazione? E' l'impronta di un'antica civiltà ormai perduta?

Sono i resti di una scampagnata nel nostro mondo di una razza superiore?

So solo che c'è! So solo che la nostra terra ha visto la nascita di un miracolo... La Zona!

Un luogo incredibile, quasi onirico, pieno di meraviglie ed orrori di qualsiasi genere.

Un luogo dove la magia impregna il terreno, aleggia nell'aria, è dissolta nell'acqua... Insomma signore, la Zona è magia pura! Il fatto che nemmeno le nostre principesse non siano riuscite minimamente ad intaccare questa magia dimostra la sua potenza [...] Come vede non sono riuscito a rispondere in modo esaustivo a nessuna delle sue domande, neppure io ho delle risposte... So solo una cosa: la Zona è sia un dono che una punizione. Sta a noi decidere come andrà a finire.


  • (Parte di un'intervista a Marcus Masquerade, Fisico e scrittore di Canterlot, noto come il più famoso studioso della zona. Deceduto il 4 febbraio 185 R.R.# A causa di un avvelenamento da radiazioni contratto nella Zona)
    #
    Riunificazione Regno: Sistema di date che ha come anno 0 la sconfitta di Nightmare Moon ed il ritorno del sistema diarchico delle principesse Celestia e Luna.


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Una tenue luce mattutina filtrava attraverso le fronde degli alberi riflettendosi sul plexiglas che separava il suo viso dall'esterno, producendo un affascinante quanto molesto gioco di luce; come al solito un'innaturale silenzio dominava quel bosco, un silenzio assoluto, quasi assordante.

L'unico rumore che poteva sentire era quello prodotto dalla ventola del sistema respiratorio a ciclo chiuso: uno snervante e monotono ronzio. Era rimasto lì impalato ad ascoltare il ronzio della ventola per diversi minuti, cosa del tutto naturale dato che era vicinissimo a quella che in termini scientifici era conosciuta come la “Fascia di Masquerade”, chiamata così in onore del primo studioso che documentò i suoi effetti sulla psiche dei pony, anche se tra gli Stalkers era conosciuta semplicemente come “Il friggicervella”, i suoi effetti in quel luogo non erano dannosi, ma la presenza di queste radiazioni si faceva sentire: le orecchie fischiavano, il corno doleva ed una crescente apatia stava invadendo la sua mente, annichilendo ogni pensiero logico, sarebbe rimasto imbambolato per delle ore, ma qualcosa riuscì ad attirare la sua attenzione: un piccolo esserino alato stava volteggiando di fronte a lui, sembrava un insetto con due paia di grosse ali color ruggine, l'unicorno rimase immobile per non spaventarlo osservando ogni suo movimento, fino a quando l'essere non si posò sulla sua maschera trasparente sondando con una piccola lingua rosea il plexiglas... Osservò i due grandi occhi, sproporzionati rispetto al resto del corpo, riconobbe subito una certa somiglianza con i Parasprites, fece levitare lentamente fuori dalla sua bisaccia un taccuino ed una penna e cominciò a disegnare l'essere descrivendo le misure ed i colori in ogni minimo particolare mentre l'insetto stava cercando invano di rosicchiare la maschera.

“Doc! Credo sia ora di smettere di giocare con gli insetti” Una voce roca risuonò dietro di lui, l'unicorno sussultò colto di sorpresa voltandosi di scatto, ad un paio di metri di distanza era comparso dal nulla un enorme pony avvolto in uno spolverino nero con tanto di cappuccio, il muso sfregiato era quasi del tutto avvolto in una pesante sciarpa anch'essa nera, lasciando scoperti solo i due grandi occhi azzurri, era un pony piuttosto inquietante: non a caso lo chiamavano “Il Mietitore”.

“Per Celestia Amos! Per poco non mi fai venire un infarto! Sei troppo silenzioso... Guarda hai fatto scappare lo spellicciato”

“Il che?”

“Spellicciato, credo sia una mutazione dei Parasprites, sono molto simili a loro, solo che non hanno la peluria, quindi ho deciso di chiamarli così”

“Io opterei più per “Luridi insettacci che ti non ti fanno dormire cercando di succhiarti il sangue”

“Sono parassiti!? Hai già avuto a che fare con loro? Che abitu...”

“Le spiegherò tutto quello che vuole dopo!” Lo interruppe il pony con fare frettoloso “Adesso è meglio tornare al bunker, credo che stia per arrivare un'emissione”

L'unicorno controllò i suoi rivelatori: non segnalavano nulla di anomalo, ma i suoi sei mesi di lavoro con Amos, lo stalker che aveva ingaggiato come guida e guardia del corpo gli avevano insegnato che era meglio fidarsi della parola della sua guida,  piuttosto che dei suoi strumenti.

“Va bene... Andiamo” disse raccogliendo tutte le sue cose e seguendo il pony incappucciato che stava già sparendo tra gli alberi.


Mentre gli camminava dietro osservò le due lunghe doppiette legate ai fianchi della sua guida, erano circondate da un ingegnoso meccanismo artigianale che permetteva di sparare e ricaricare armeggiando un paio di leve assicurate allo zoccolo anteriore destro del pony... Un pony... Già, non sapeva nemmeno a che razza appartenesse, anche se i piccoli rigonfiamenti sotto il dorso dello spolverino facevano pensare che fosse un pegaso, ma potevano anche essere qualsiasi altra cosa.


Continuò così per quasi un'ora, Amos camminava con circospezione, fermandosi ogni tanto per lanciare un grosso bullone legato ad un pezzo di stoffa rosso per scovare l'eventuale presenza di anomalie fisiche, e l'unicorno lo seguiva a poca distanza mettendo gli zoccoli esattamente dove li aveva messi il pony incappucciato, era ancora immerso nei suoi pensieri quando sentì uno schianto... Intorno a lui si alzò un gran polverone insieme ad un turbinio di foglie, e si ritrovò a terra senza avere il tempo di capire cosa stesse succedendo, preso dal panico cercò di rialzarsi, con l'unico risultato di cadere nuovamente a terra gridando per il dolore che gli attanagliava tutte e quattro le zampe, guardò in basso e capì il motivo del dolore: le ginocchia erano piegate di lato, disarticolate... Era finito in un'anomalia! Il terrore prese il sopravvento, com'era potuto accadere? Stava camminando esattamente nel punto dove pochi secondi prima era passato lo stalker e le strumentazioni non avevano segnalato la presenza di anomalie... Pure Amos sembrava stupito, si era voltato al suono dello schianto ed adesso gli stava gridando di rimanere immobile, l'unicorno si limitò a guardarlo con aria spaventata mentre l'altro si toglieva di dosso le due doppiette e lo spolverino spalancando le ali color verde scuro per poi fiondandarsi su di lui “Lo sapevo, è un pegaso!” pensò mentre tendeva lo zoccolo al suo soccorritore. Ancora una volta si alzò un gran polverone insieme ad un forte schianto.

  
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