Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Frallosa    24/03/2013    0 recensioni
Sono innamorata della Old Generation, e mi sono sempre chiesta come è stata la loro infanzia, come hanno ricevuto la propria lettera d'ammissione ad Hogwarts e cosa questo arrivo ha scatenato in loro. Perciò ecco qui una piccola "multi-shot" che parla dei nostri Malandrini :)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alice Paciock, I Malandrini, Lily Evans, Marlene McKinnon, Mary MacDonald
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Salve a tutti :)
mi scuso per il ritardo, ma vengo fuori da due settimane di fuoco a scuola, perciò il tempo di stare al pc e soprattutto quello di scrivere si era notevolmente ridoto. Comunque, ieri pomeriggio avevo un po' di tempo libero e volevo scrivere di Sirius, perciò ho rimuginato un po' su come potevo organizzare il capitolo, e nella mia testa si è creato il collegamento con Mary McDonald. Spero vi piaccia anche questa shot, ma anche se non dovesse essere così ci terrei a conoscere il vostro parere. In ogni caso, vi avverto che il prossimo capitolo tratterà di Remus e Marlene McKinnon. Qui sorge un problemino, in quanto, non so se terminare la raccolta con loro o scrivere un ultimo capitolo, in quanto all'appello mancano ancora Frank Longbottom e Codaliscia. E' solo che non ho idee su come collegarli, nè alcuna ispirazione su Pettigrew...perciò non so, mi regolerò dopo il prossimo capitolo. Intanto, buona lettura a chiunque non abbia di meglio da fare ;)
Buone Palme e buona domenica in ogni caso :)




“Sirius Black! Va in camera tua e restaci fino a nuovo ordine!”

L’urlo arrabbiato ed esasperato di Walburga Black risuonò per tutto il n°12 di Grimmauld Place. Il suo primogenito, quello in cui aveva riposto tutte le sue speranze dal momento in cui era nato, non faceva che infastidirla, in una maniera che proprio non si addiceva alla Nobile e Antichissima Casata dei Black. Si dilettava con scherzi idioti, sicuramente di sporca origine Babbana. Avrebbe dovuto discutere con suo fratello Alphard sulle cose che aveva l’abitudine di mostrare a suo figlio quando quello passava qualche giorno da lui.
Walburga sospirò.
Per fortuna, il suo secondogenito, Regulus, non sembrava intenzionato a intraprendere la stessa strada del maggiore. Certo, affidare a lui il compito di risollevare l’antico valore dei Black sminuiva l’opera, in quanto si trattava appunto del figlio minore, che purtroppo non era stato pregiato di alcune doti che sfortunatamente Sirius aveva. Non aveva quel fascino meschino che da adulto avrebbe fatto di Sirius un uomo avvenente e di bella presenza, degno di rappresentare l’eleganza e la raffinatezza indiscussa dei Black. Né mostrava quel coraggio indiscusso necessario per la presa di posizione o per le scelte più ardue. Era proprio vero che Dio dava il pane a chi non aveva i denti.
 
 
Sirius entrò mogio in camera sua e chiuse delicatamente la porta, fingendosi contrito e preoccupato per la rabbia materna, come se l’ennesima lite con la genitrice l’avesse minimamente toccato. Ormai, litigava talmente tanto spesso con i suoi genitori che questi avevano già speso ogni tipo di insulto che sottolineasse la loro delusione. 
 
“Chissà quando aggiorneranno il vocabolario... Magari ad Hogwarts potrei...” 
 
I pensieri di Sirius erano tutti incentrati sulla Scuola di Magia e Stregoneria dove era certo sarebbe stato ammesso. La lettera non era ancora arrivata, ma lo zio Alphard gli aveva assicurato che presto sarebbe giunta. E lui si fidava ciecamente di Alphard. E gli voleva bene, molto più di quanto ne volesse ai suoi genitori. Se anche lui non l’avesse considerata un’azione azzardata e un piano senza possibilità di riuscita, sarebbe scappato dallo zio, almeno non avrebbe più dovuto temere per la salute delle proprie orecchie. In fondo, Alphard aveva sempre dimostrato di voler molto bene a lui e a Regulus...
Regulus...
Da quanto non si trattavano più come fratelli? Doveva essere circa un anno, da quando Sirius aveva iniziato con i suoi frequenti litigi con i genitori. E i litigi erano cominciati dopo che Andromeda era scappata. Sirius voleva molto bene ad Andromeda, e non aveva sopportato in silenzio che venisse cancellata dalla loro famiglia. Regulus ovviamente era stato zitto. Codardo. Ormai si vedevano solo durante i pasti, ma non si scambiavano una parola da mesi. Sirius ricordava con nostalgia i tempi passati a giocare insieme, da bambini, quando tutto era semplice... 
 
Ad un tratto, dalla sua finestra, notò un gufo volare in picchiata verso la finestra della cucina. Contravvenendo all’ordine materno, Sirius uscì di corsa dalla stanza, ansioso di sapere se la lettera appena giunta fosse quella che tanto attendeva. Ma a metà strada fu costretto a rallentare i passi, per evitare di far sentire lo scricchiolio che producevano sugli scalini di legno.
Diverse voci provenivano dal salotto, la cui porta era socchiusa. Probabilmente i loro genitori avevano invitato nuovamente quei loro amici strani, quelli che vestivano sempre di nero... la prima volta erano venuti con sua cugina Bellatrix... Sirius non si soffermò a prestar loro attenzione, e si diresse in cucina, dove aprì delicatamente la finestra, cercando di non far scricchiolare i cardini. Subito, un gufo dalle piume scure svolazzò dentro, lasciò andare la lettera sul tavolo della cucina e uscì dalla stessa finestra da cui un attimo prima era entrato. Sirius deglutì, eccitato, chiuse la finestra e si diresse verso il tavolo. Al primo scorcio di inchiostro verde il cuore gli balzò in gola. Sapeva com’erano le lettere d’ammissione ad Hogwarts. Aveva visto quelle delle cugine, ma in particolar modo ricordava quella ricevuta da Narcissa. E quell’inchiostro sembrava proprio lo stesso...

 
Tremante, Sirius prese la busta tra le mani, la girò e lesse ciò che vi era scritto sul retro:
 
Sig. Sirius Black
Grimmauld Place n°12
Londra
 
Era proprio vero. Quella lettera era sua. Strappò il sigillo in ceralacca e tirò fuori il foglio di pergamena:
 
 
SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA DI HOGWARTS
Direttore: Albus Silente
(Ordine di Merlino, Prima Classe, Grande Esorcista, Stregone Capo, Supremo Pezzo Grosso, Confederazione Internazionale dei Maghi)
 
Caro signor Black,
siamo lieti di informarLa che Lei ha diritto a frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Qui accluso troverà l’elenco di tutti i libri di testo e delle attrezzature necessarie.
I corsi avranno inizio il 1° settembre. Restiamo in attesa della Sua risposta via gufo entro e non oltre il 31 luglio p.v             
                                                                                                    Con ossequi,
Minerva McGranitt
Vicedirettrice
 
 
Mentre era intento a rileggere la lettera per quella che era probabilmente la quarta volta, una gola si schiarì alle sue spalle. Si voltò di scatto, con ancora la lettera in mano e vide una bambina che doveva avere all’incirca la sua età. Aveva lunghi e mossi capelli biondi, e due grandi occhi color cioccolato. Lo fissò per un lungo momento, poi sorrise e disse, indicando la lettera:
 
“Anch’io l’ho letta un bel po’ di volte quando mi è arrivata. Mi sembrava incredibile! A proposito, sono Mary McDonald!”
 
Lui la scrutò, cercando di capire perché una ragazzina che non conosceva fosse in casa sua. Poi la curiosità prese il sopravvento e rispose: “Io sono Sirius Black. Perché ti sembrava incredibile? Dubitavi che ti sarebbe arrivata?”
 
“Mio padre era un Babbano. E’ morto molti anni fa, mia madre tutt’oggi lo chiama ‘un errore di gioventù’.” Disse lei tristemente.
 
“Mi spiace. Sei qui con tua madre?” Chiese Sirius, domandandosi se facesse parte di quei signori vestiti di nero.
 
“Oh sì, è di là a parlare con i tuoi genitori e i signori Lestrange. Credo discutano di un uomo che chiamano ‘Signore Oscuro’. Non ci ho capito granché!” Rispose Mary, scrollando le spalle. Sirius fece a sua volta un’espressione di disinteresse, senza sapere che a pochi metri da lui, i suoi genitori discutevano con Bellatrix, suo marito e la madre di Mary McDonald del futuro suo e di Regulus. 
 
“Oh, beh, in che Casa vorresti essere smistato una volta arrivato ad Hogwarts?” Chiese Mary con interesse. Sua madre era stata una Corvonero, ma Mary sapeva che quella non era la Casa adatta a lei. Non che non fosse una ragazza intelligente, ma quella non era la sua caratteristica predominante. Più di una volta le era capitato di pensare che probabilmente sarebbe finita a Tassorosso, ma anche l’idea di Grifondoro la solleticava.
 
“Ci stavo giusto pensando poco prima che arrivasse la lettera. Come avrai capito, non sono il genere di figlio che rispetta gli ideali dei genitori, di conseguenza, credo proprio che Serpeverde non faccia per me. Ritengo che finire in Grifondoro assicurerebbe uno svenimento alla mia dolce madre, perciò, sì, credo proprio che chiederò al Cappello Parlante di smistarmi in Grifondoro!” Disse, sicuro di sé.

Chissà cosa avrebbero detto i suoi genitori se l’avessero sentito parlare così. Probabilmente, sua madre, dopo un leggero shock, avrebbe provveduto a cancellarlo dall’arazzo di famiglia senza troppi complimenti, proprio come aveva fatto con Andromeda. Ma a Sirius non importava. Non voleva che fossero gli altri a decidere per lui. Lui voleva vivere la sua vita.

 
Mary ammirò l’impertinenza e il coraggio del ragazzo e si ritrovò a pensare che, dopotutto, non sarebbe stato così male se il Cappello l’avesse smistata in Grifondoro con Sirius Black.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Frallosa