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Autore: chasingusall    24/03/2013    4 recensioni
2020. Sono passati sette anni dalla fine dei My Chemical Romance, e sono sette anni da quando Gerard Way e Frank Iero si sono visti per l'ultima volta. Ma qualcosa sta per cambiare.
Gerard non seppe spiegarsi come, in tutti quegli anni, non avesse mai più pensato a Frank.
Era come se tutti i pensieri si fossero accumulati in una zona remota del suo cervello, e ora gli stessero crollando addosso come grandine, fredda e dura.

This is for you, Killjoys.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way | Coppie: Frank/Gerard
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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25 dicembre 2020.

 

Gerard Way vagava per le strade di Los Angeles, affollate, come sempre, in periodo Natalizio.

Si era dato da fare proprio la mattina di Natale, ed era uscito deciso a fare un giro tra i negozi, per scegliere i regali da fare alla sua famiglia.
Ovviamente non era in vena di uscire di casa, come non lo era da sette anni a questa parte.
Dalla rottura dei My Chemical Romance, Gerard aveva perso qualcosa di sé che, ne era sicuro, non avrebbe più ritrovato.
Niente più concerti, niente più autografi e fotografie, niente più Killjoys, niente più canzoni, niente più emozioni.
Niente di niente.
Ma soprattutto, niente più Frank.
Gli sguardi complici, i sorrisi, i regali, i baci, le notti insieme. Era tutto finito.
L'unica sua vera ragione di vita era sparita insieme ai My Chemical Romance.
Gerard non seppe spiegarsi come, in tutti quegli anni, non avesse mai più pensato a Frank.
Era come se tutti i pensieri si fossero accumulati in una zona remota del suo cervello, e ora gli stessero crollando addosso come grandine, fredda e dura.

"Signore?" Il commesso gli passava una mano davanti al viso.
"S-sì?" Soffiò di colpo Gerard, come risvegliato di colpo da un sonno profondo.

"Sono venti dollari."

Lui lasciò le banconote in mano al cassiere impaziente, e uscì dal negozio con il regalo per Bandit chiuso in una busta di carta.
In tutti quegli anni aveva trovato il modo di stare bene, di sorridere, e invece in quel momento era esploso tutto, e i suoi pensieri erano tornati completamente a Frank.Chissà com'era cambiato, chissà cosa stava facendo, chissà se si era trasferito, chissà quant'erano cresciuti i suoi bambini.
Mentre si chiedeva tutte quelle cose, non si accorse minimamente del colpo di spalla che aveva dato ad un passante, facendolo cadere.
"Hey, idiota! Almeno girati a chiedere scusa!" Si sentì dire di colpo.
Intuì quello che aveva appena combinato, e si voltò subito per rimediare all'inconveniente.

In quel preciso istante, nell'attimo in cui i suoi occhi incrociarono i suoi, Gerard Way sentì qualcosa. Qualcosa lì, proprio all'altezza del petto; qualcosa di cui persino lui aveva dimenticato di avere.
Qualsiasi cosa fosse, comunque, in quel momento era rinata.

Quante probabilità c'erano di trovare proprio lui, tra le sette miliardi di persone che c'erano sulla terra?
Eppure eccolo lì, che lo guardava con un'espressione attonita e assente.
Gerard lo guardò negli occhi. Oh, quanto gli erano mancate quelle iridi chiare e piene di vita!
E quelle labbra?
Quelle labbra che lui aveva tanto desiderato, poi sfiorato e infine baciato.
Quelle dolci labbra che per molte notti erano state il suo appiglio verso la felicità.

Fece un leggero passo verso di lui, talmente piccolo che sembrava non volesse farlo fuggire via.
Ma Frank non fuggiva.
Anzi, anche lui si avvicinava con cautela, i grandi occhi lucidi e le gambe tremanti.

Tornarono a guardarsi negli occhi quando questi erano ormai a pochi centimetri di distanza.
Gerard aveva la tipica faccia di chi ha visto un angelo (e chissà, forse Frank lo era davvero), con i denti stretti e la mascella contratta.
Restarono in silenzio per molto, molto tempo. Così in silenzio che ognuno riusciva a sentire il rapido battito cardiaco dell'altro, seguito da respiri pesanti.

Finché Gerard non tese lentamente la mano verso la guancia di Frank, e con l'indice e il medio, gli sfiorò dolcemente la pelle fredda e tremante.

In un istante, i due si abbracciarono.

Fu uno di quegli abbracci che scaldano fino al midollo, quelli in cui due anime si intrecciano fino a fondersi completamente.
Restarono in quella posizione per molto, molto tempo.

"Buon Natale, Frank."

Sentì di aver detto qualcosa di stupido e inopportuno, ma era la prima frase saltatagli in testa.

Frank lo guardò negli occhi e sorrise.

"Ti amo, Gee."

Ecco. Quella frase aveva decisamente più senso.

 

 

 

 

 

 

 

Nota autrice:

Non credo ci sia molto da dire, gente.
Questo è uno di quei periodi della vita in cui si vorrebbe mettere in pausa, piangere tutte le nostre lacrime, e poi ripartire come se niente fosse successo.
Ho voluto scrivere questa OS per togliermi il peso di un addio.
Perché loro non ci hanno abbandonati.
Voglio solo ripetervi, di non smettere mai di correre.
Un forte abbraccio,

Anna.

 

 

 

-

 

We'll say goodbye today,

and I'm sorry how it ends this way.

 

   
 
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