- Sarà una grande festa!
- Ci divertiremo come non mai, ricordati le birre, Louis.
Sì, dicevano che nessuno se la sarebbe più scordata, una festa di quelle memorabili, di cui tutti ne avrebbero parlato ancora per settimane.
L’aria iniziava già a puzzare d’alcool non appena gli invitati varcarono la soglia. Non c’era da biasimare le facce stupite di tutti i suoi “amici” , quel salone grigio e spento ora era diventato colorato e pieno di luci.
Ma Louis sentiva che c’era qualcosa che non andava. Aveva tutto sotto controllo, certo, però non era mai stato un tipo festaiolo, lo faceva tanto per crearsi un gruppo e non sentirsi troppo solo.
Da piccolo passava il tempo a leggere classici e guardare le fiamme del camino acceso, poi tutto cambiò quando sua madre morì. Tutto il mondo gli sembrava scolorito e quello di cui aveva bisogno era divertirsi e crearsi un buon nome con tutti quelli della scuola, non avrebbe sopportato gli sguardi compassionevoli. Alcool, fumo e musica a palla sarebbero stati gli ingredienti perfetti per ottenere tutto questo, per diventare una persona “nuova”.
Uscì all’aria fredda e pungente, si accese una sigaretta e contemplò il cielo. Forse, pensò, sua madre non sarebbe stata molto fiera di un figlio così diverso da come lo aveva educato lei.
Una mano gli diede un buffetto sulla spalla, distraendolo dai suoi pensieri.
- Cosa sta combinando questo fanciullo? Non ti ricordavo affatto così sai.- fu così che lo vide, il ragazzo riccioluto, suo unico amico da bambino, ne era passato di tempo dall’ultima volta che aveva parlato con lui.
-Harry! Ma che ci fai qui? Credevo te ne fossi andato…non ho più avuto tue notizie, eri sparito…-
- Louis, Louis…non mi sono dimenticato di te. Forse dovrei dire il contrario. -
- Sono successe così tante cose! Mia madre…e poi mio padre che lavora in continuazione, il trasferimento in questa città, una nuova scuola…mi dispiace. -
- Non sono il tipo che si offende facilmente, non ti preoccupare. Piuttosto sono io che dovrei preoccuparmi di te, gli amici fanno anche questo. – gli erano mancate le conversazioni con Harry, loro due si capivano, bastava uno sguardo, giocavano sempre a calcio insieme nel suo giardino, spesso lo invitava a casa sua e studiavano insieme o si raccontavano aneddoti divertenti. Poi, lui se ne era andato e Harry non si era più fatto sentire, era tutto finito.
- Harry … io non …-
- Hey Louis, che ci fai li da solo? Unisciti a noi, devo farti conoscere alcune ragazze … non te ne pentirai amico!.-
Lou si voltò, e fece un cenno con il capo per poi tornare a parlare con il suo vecchio amico. Aveva così tante cose da chiedergli, aveva voglia di parlare con lui come ai vecchi tempi, delle feste non gli era mai importato.
- Harry … io non capisco, cosa intendi dire?-
- Be’ il Louis che conoscevo io si è trasformato in un certo “Lou” di cui non so nulla, che organizza feste, beve, fuma e … disonora la madre.-
A quelle parole il ragazzo si paralizzò, come poteva conoscere le sue paure? Non aveva il diritto di presentarsi a casa sua e trattarlo come un bambino, era cresciuto ed era in grado di prendere le sue decisioni. Da solo.
- Certo che però, se ora ti senti abbastanza grande per non stare più con me, me ne posso andare e lasciarti in pace. E lasciarti da solo.
Dei passi pesanti si fecero sempre più vicini e una mano lo afferrò per le spalle.
- Su Louis, si gela qui fuori … e quelle ragazze non saranno li per sempre!-
- Si ora vengo, aspetta un secondo, voglio presentarti Harry … un mio amico d’infanzia.- e con un gesto formale lo indicò.
- Si, Lou non c’è nessuno... forse hai esagerato con l’alcool, per stasera basta!- Louis non capiva, era lì fino a pochi secondi prima, ma ora al suo posto c’era solo un muro freddo e vuoto. Annuì flebile col capo e seguì l’altro ragazzo che lo voleva a tutti i costi dentro a godersi la festa; si voltò un’ultima volta verso il giardino e vide Harry diventare un’immagine sempre più sfuocata e distante, allora comprese tutto.
- Non ti preoccupare,Louis, io sarò sempre vicino a te, ovunque tu vada, basta che mi pensi e tornerò da te. Lo sai che sono frutto della tua mente, è lì la mia casa, ci rivedremo presto, ma adesso sono sicuro che prenderai la strada giusta, tutto si può riparare, non è ancora rotto niente. – così si salutarono e così si dissero addio. Lou lo salutò con la mano e sorrise, Harry aveva ragione, avrebbe preso la via migliore per lui. Ora, non gli restava altro che mandare a casa una trentina di persone e riprendersi il vecchio Louis.