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Autore: Stregatta    12/10/2007    3 recensioni
Un avvenimento meraviglioso nella vita di mr Bellamy porterà delle conseguenze a dir poco catastrofiche per lui e i suoi compagni di band...Questa è una fic a capitoli che nel mio gergo è diventata "lo psicodramma",quindi siamo un po' lontani dal mio stile abituale XD....Spero vi piaccia =)!
Genere: Commedia, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Matthew Bellamy, Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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- This is the end of the world -


DISCLAIMER:Mai come in questa occasione sono stata felice di dichiarare che tutto ciò che leggerete è STRAFALSO e non ha alcun legame con la realtà dei protagonisti,che io (sob ç____ç) non ho mai nemmeno visto da lontano...Esattamente come non ho mai visto dei soldi per aver scritto 'sta roba qua XD!Adesso che la mia coscienza è più leggera...Accomodatevi ^_^!

Capitolo 1

                                                               

This is the end of the world



- Mhm,questi no…. Questi assolutamente no…. Mhm,su questi qui ci si potrebbe fare un pensierino… Tu che ne dici,Matt?-

Mi riscossi a fatica dal flusso dei miei pensieri per mormorare un distratto : - Eh ? Oh,sì…-
Dom evidentemente notò il mio disinteresse (non che avessi fatto qualcosa per nasconderlo…) e mi guardò interrogativamente,stringendo ancora in mano un aberrante paio di pantaloni color fucsia.
- Qualcosa non va,Bells?- mi chiese,lasciandoli cadere sul letto, già occupato da un arcobaleno psichedelico di altri suoi jeans.
Mi sforzai di rispondere il più allegramente possibile,per evitare altre domande sul mio stato d’animo di quella sera,e dei giorni precedenti ad essa.
- Tranquillo…Sono solo un po’ stanco…- risposi,passandomi una mano fra i capelli,per poi ritrarla di scatto ricordando che non potevo certo rovinarmi la pettinatura prima del concerto.
- Cominci a sentire la stanchezza di un anno e mezzo di tour in giro per il mondo,eh?- sorrise Dom,un lampo di denti bianchissimi e perfetti,che da quando lo conoscevo non avevo potuto fare a meno di invidiargli,anche se solo un po’.
Si avvicinò per mollarmi un’energica pacca sulla spalla.- Dai,vecchio mio,che questa è l’ultima data!E domani… Si torna a casa!-
Tornò a dedicarsi alla scelta dei vestiti da indossare sul palco,canticchiando un motivetto stonato che voleva essere l’ultimo singolo di Rihanna.
Lo osservai,sogghignando involontariamente.
Persino in quel frangente quel benedetto ragazzo riusciva a strapparmi una risata.


Appena entrai nella mia camera il cellulare vibrò nella tasca dei miei jeans.
Il nome sul display era quello di Gaia.
Sospirai un “Tempismo impeccabile,amore…” prima di rispondere alla chiamata.
- Pronto?- la mia voce uscì più fiacca di quanto mi aspettassi.
- Tesoro… Va tutto bene?- sentii il suo tono preoccupato filtrare attraverso l’apparecchio.
Dio,ma perché tutti quanti mi facevano la stessa domanda?
E ogni volta quel “No,è tutto a posto,è solo un po’ di stanchezza” era più pesante,più difficile da pronunciare.
E più falso.
Fui costretto a ripeterlo ancora una volta,prima che Gaia mi trasportasse in una nuvola rosa e vaporosa come zucchero filato fatta di “mi manchi,Matty (solo lei poteva permettersi di chiamarmi in quel modo)” e “al tuo ritorno ti preparo qualcosa di veramente speciale per pranzo…Dai che lo sai di cosa parlo!”,seguiti dalla sua risata zampillante come una sorgente d’acqua pura e fresca,da bere tutta d’un fiato.
Quel suono aveva il potere di riappacificarmi col mondo,di solito,e anche stavolta ci riuscì,anche se per un solo istante…
Fino a quando non pronunciò timidamente : - Matt…-
Automaticamente drizzai le antenne,fiutando il pericolo nascosto dietro quella minuscola parola.
- Dimmi,amore…- esclamai con tono falsamente disinvolto,nel tentativo di alleggerire la tensione formatasi improvvisamente.
- Hai parlato ai ragazzi di… Ecco…Lo sai….-
Cercando di mantenere un po’ di controllo sulla mia voce e obbligarla a restare ferma e limpida,risposi:- Pensavo di farlo dopo il concerto… Non vorrei che scoppiasse un casino e la serata andasse a p…- trattenni la parolaccia a fatica.
- A puttane?- rise Gaia.- Puoi dirlo,sai?-
- Bè,vorrei imparare a moderare il linguaggio,perché… Bè,dannazione,dovrei cominciare ad essere un po’ più morigerato,adesso,non credi anche tu?-
- Mhm…E chi ti dice che io ti voglia più morigerato,mio bel Bells?- scherzò di nuovo,maliziosamente.
- Comunque in bocca al lupo per il concerto…E per il dopo…-
Mugolai qualcosa di incomprensibile persino per me,e riattaccai.
L’allusione al fantomatico “dopo” mi aveva innervosito,ma perlomeno non mi aveva sfinito con i suoi soliti “Ma ne sei sicuro?Lo vuoi davvero?” come faceva da un mese a questa parte.
Doveva essersi rassegnata al fatto che non avrei cambiato idea.
Comunque,dovevo prepararmi.
Prima del “dopo” c’era un intero concerto da vivere e assaporare.
L’ultimo boccone di un dolce durato per un anno e mezzo…E molto di più.




Quella serata fu magica.
Il pubblico era meraviglioso,caldo e appassionato.
Certo,quel reggiseno con numero di telefono incorporato che mi aveva colpito in pieno volto durante Soldier’s Poem e il cartellone con scritto “Matthew Bellamy + Brian Molko = Love” (ma dico,siete tutte pazze??) se lo sarebbero potuto risparmiare,ma pazienza.
E alla fine,dopo tre bis concessi,dopo aver cantato e suonato fino a sentire la gola dolorante e i polpastrelli indolenziti,potevo finalmente riposarmi e dedicarmi a schiacciare il tarlo che perseguitava il mio cervello da un mese circa.

Insistei per riunirci tutti e tre nella stanza di Chris prima di festeggiare con gli altri il gran finale di una tourneè che ci aveva sfinito ma anche regalato tantissime soddisfazioni.
Comodamente seduto in una delle due poltrone osservai affettuosamente i miei amici nei loro atteggiamenti tipici:Dom,con quella sigaretta appesa con noncuranza fra indice e medio e una gamba distesa sul bracciolo del divano,mentre rideva con Chris,munito della sua adorata bottiglia di Heineken,ricordando l’episodio del reggiseno e comparandolo a quello della parrucca rosa di Firenze.
- Te lo ricordi,Matt?- domandò Chris,quasi soffocando fra le risa e la birra.
- E come scordarlo?- risposi.- In effetti quel punto di rosa stava benissimo con la tua carnagione,Dommy…- scherzai con voce civettuola.
- …mai quanto stava bene su di te quel punto di rosso sangue sul mento quella sera ad Atlanta…Così impari a fare il cretino mentre suoni!- ribattè Dom,con finta altezzosità.
- Carogna…- sibilai,divertito.- Non ricordarmi quel concerto di merda!-
- Comunque non ti ha insegnato davvero niente quell’esperienza,Bells… Sei sempre il solito esibizionista!- esclamò Chris,portandosi la bottiglia alle labbra per gustare l’ultimo sorso di birra rimasto.
- Bè,sai,nella vita c’è chi può permetterselo e chi non può… E modestamente io può!- declamai con orgoglio simulato ma non troppo,facendoli ridere con quella battuta sciocca.
Ero così allegro che quasi mi ero scordato di ciò di cui dovevo metterli a parte.
-Ragazzi,a parte gli scherzi…Devo dirvi una cosa…Anzi,due.-
Notarono subito dal mutamento del mio tono e dal fatto che mi fossi alzato in piedi che parlavo seriamente.
- Di cosa si tratta,vecchio mio?- chiese Dom,schiacciando ciò che rimaneva della sua sigaretta nel posacenere.
- Qualcosa di serio?- si informò Chris.
- Bè,direi di sì…E’ qualcosa che riguarda la mia vita,un…Un cambiamento che coinvolge me,ma non solo…Riguarda anche - e soprattutto – Gaia….-

I ragazzi pendevano dalle mie labbra.

- Vedete….Gaia ed io aspettiamo un bambino.-

Per pochi secondi mi sembrò di galleggiare nel vuoto,tanto il silenzio nella stanza si era fatto denso e pesante…

Poi Dom mormorò,scioccato : - Gesù…Un…Un Mini-Bells…- e Chris lo seguì a ruota esclamando : - Matthew,è…E’ meraviglioso!- con un sorriso a trentadue denti.
Sorrisi anch’io,mio malgrado. Sorrisi e istantaneamente pensai all’altra cosa da annunciare.
- Però aspettate,perché c’è dell’altro…Strettamente correlato a questo evento,ma credo molto meno piacevole per voi due….-
Le loro espressioni tornarono serissime,molto più di prima.
- Ti ascoltiamo.- dissero quasi in coro.
Abbassai lo sguardo sulle mie mani attorcigliate nervosamente,sentendole appiccicose e fredde.
Pronunciai ogni singola parola avvertendo quasi una sensazione di dolore fisico,come se un dentista sadico stesse cavandomi i denti con la sua tenaglia,ma senza anestesia.

- Io…Io….-

Ma perché deve essere così dannatamente difficile?

- Non so per quanto tempo,se per sempre o solo per un periodo…-

Dai,cazzo,dillo !

- Io…Lascio i Muse,ragazzi. Non posso più essere il vostro cantante.-


Note dell'autrice (aggiunte un po'in ritardo,ma vabbè...Perdonatela XD!):
Ecco.Ho materializzato l'Incubo Supremo di ogni fan dei Muse (quindi anche il mio!) XD!Spero che nessuno sia morto nel leggere l'ultima frase (non voglio cadaveri sulla coscienza!)e che vogliate seguire gli sviluppi della faccenda...Grazie a chi ha recensito e a chi lo farà ^_^!
   
 
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