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Autore: Tennant_is_a_puppy    25/03/2013    5 recensioni
[Dal testo]
-Vuoi sapere come mi sono fatto queste cicatrici?-
-E tu vuoi sapere come mi sono fatta questa cicatrice?-
Harley si godè divertita l'espressione stupita del suo paziente. Probabilmente nessuno aveva ancora osato rispondergli così.
Genere: Introspettivo, Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Enigmista aka Edward Nygma, Harley Quinn aka Harleen Quinzel, James Gordon, Joker aka Jack Napier
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Capitolo 3
Sono venuto per vincere, combattere, conquistare, crescere
Sono venuto per vincere, sopravvivere, far crescere
Spero che oggi piova tutto il giorno
Forse così andrà via tutto il dolore
Forse è per questo che faccio scappare gli sconosciuti
Hanno le loro pistole e me le puntano addosso
Vogliono tutti chiudermi in una scatola
Soffoco ogni volta che vengo chiuso dentro

[Canzone:Fly di Nicki Minaj ft. Rihanna]
-Buongiorno signorina Quinzel! Come va?-
-Male. Ho sonno, non ho dormito, ho bisogno di un caffè e sto per incontrare il peggior maniaco sadico della città. E lei come sta?-
Tom guardò leggermente stordito la ragazza bionda, che dopo avergli vomitato addosso quel fiume di parole gli sorrideva forzatamente.
-Io sto...sto bene, signorina Quinzel-
-Mi fa piacere- rispose lei con una mezza smorfia, poi attraversò l’ingresso dell’Arkham e si diresse al suo ufficio.
Raccolse tutto quello che le poteva servirle e tentò di far funzionare la macchina del caffè.
Nulla, neppure lontanamente.
Sospirò.
Ho bisogno fisico di caffeina....ma io non avevo un martello da qualche parte?
cominciò a frugare tra i cassetti, pregando che nessuno la beccasse con quell’attrezzo in mano, altrimenti l’avrebbero rinchiusa accanto a Joker.
Così approfondiamo sul serio.
In quel momento squillò il telefono
-Pronto- fece, col suo modo di rispondere, senza tono interrogativo, più come un affermazione
-Quinzel! È ancora lì? Deve incontrare il Joker, oggi!-
lei si trattenne da spaccare il telefono da qualche parte
perché non lo incontra lei, magari smanettato e con un coltello in mano, così mi lasci in pace?
-Sì, assolutamente. Mi scusi-
attaccò,prese confusamente qualcuno dei suoi appunti e si diresse verso le celle.
-Era ora, Quinzel-
-Mi scusi signor Arkham- borbottò confusamente. Chase era già lì che le sorrideva piccionicamente.
-Salve, Harleene-
-Ciao Chase-
-Sei pronta?-
lei sbuffò, raccolse dei fogli che le erano scivolati di mano e spalancò la porta.
Il beep la assordò e il neon la accecò. Di nuovo.
-Oh, ma buon giorno, dottoressa-
lei sospirò.
Mantieni la calma, Harley. Tutta la tua pazienza l’hai conservata per QUESTO incontro. Per non fare stronzate con lui e non buttare tutto all’aria.
-Buongiorno,Joker- si sedette e accavallò le gambe
-Come ti stai trovando qui?- domandò sorridendo
lui si strinse nelle spalle inespressivo
-Sai..- si inumidì le labbra –Non mi sento più le braccia-
-Ti slegherei anche- rispose lei sorridente –Ma poi tu mi uccideresti- lo disse con dolcezza  e calma.
-Non lo puoi sapere-
-Già. Magari mi spezzeresti la schiena e mi lasceresti qui per terra. Sai, parlerei per ore con te di quello che potresti farmi. Ma abbiamo altre priorità-
-Ah, certo...le famose priorità. Il mio nome. Il perché mi trucco. E qualche altra cosina-
Harleene scosse la testa e fece finta di leggere qualcosa
-Dimmi...perchè usi il coltello?-
questo sembrò spiazzarlo alquanto.
La dottoressa sorrise mentre sistemava i fogli.
-Avanti, racconta. Sembravi desideroso di farlo, l’altra volta-
lui fece un mezzo sorriso
-Il coltello mi permette di capire appieno il comportamento di una persona in fin di vita. Mi permette di capirla, perché sono i suoi ultimi secondi, e si mostra per quello che è-
Questo, è interessante. Questa, è roba da scriverci libri!! Vorrete anche curarlo, ma in pochi secondi si è dimostrato più perspicace della Meridian
-Qual è il bisogno che ti spinge a voler vedere le persone che stai uccidendo per quello che sono davvero?-
nessuna risposta. Il paziente abbassò la testa ed alzò lo sguardo, ridacchiando
-Non mi vuoi rispondere. Non posso considerarla una novità...- si mise una ciocca di capelli dietro l’orecchio
-Ti fa sentire meno colpevole? Hai la speranza di scoprire che quelle persone sono tutte mostruose, come quello che le sta per accadere?-
silenzio.
-Sai, dottoressa, tu mi piaci-
-Non mi avresti invitato a cena, se no-
fece stringendo le labbra la ragazza
-Sai perché mi piaci?-
-Sono bionda?-
quello scosse la testa, eppure sembrò divertito
-Perché non mi hai ancora chiesto come mi chiamo-
Harleene ci pensò un attimo.
Ma sì che te l’ho chiesto.
-Veramente, ne parlavamo poco prima-
-Non mi hai chiesto come mi chiamo. Mi hai domandato perché non te lo voglio dire, ma è diverso. È più intelligente-
Harley non sapeva cosa rispondere
-Anzi. Tu sembri più intelligente. Gli altri non fanno altro che domandarmi se non mi sento mostruoso per quello che faccio...- lo disse cantilenante, roteando gli occhi
-Tu invece sei un passo avanti. Anche due-
Harleene lo guardò per qualche altro minuto,  non sapendo che dire, quando vide alle spalle del paziente una luce rossa
-Mi dispiace, ma abbiamo finito il tempo. Riposati, tra poco incontrerà la dottoressa Meridian- fece alzandosi
-Quella non mi piace- sentenziò lui agitandosi tra le cinghie
-Come no? È bionda e curvosa-
-Divertente. Forse la dovrei riutilizzare-
-Oh? Davvero? Joker deve riciclarle, le battute?-
-Ha ragione dottoressa, sto proprio cadendo in basso-
***



Cosa è sbagliato in me? 
Perchè mi sento così? 
Sto impazzendo adesso 

Non riesco nemmeno a parlarne 
Sono una luce sulla mia testa 
Non voglio nemmeno pensarci 
E' come se stessi diventando pazza 

[Canzone: Disturbia di Rihanna]
-Chase, non è che per caso hai assistito al mio ultimo colloquoio con Joker?-
-No, mi dispiace, avevo da fare con altri pazienti. Come mai?-
Perché avresti scoperto che non gli piaci.
A differenza mia.
Ma cosa ti prende? Sei gelosa di quel tizio?
-Nulla. Solo curiosità-
-Vuoi un po’ di caffè?-
-No, grazie- fece Harley chiudendo di botto la cartellina, e facendo risuonare il cartone per la stanza.
Attraversò Arkham di corsa, non vedeva l’ora di poter raggiungere il suo amato portatile e appuntare tutto quello che era riuscita a raccogliere.
-Harley?-
Oh, ma porca puttana, la smettete di rompere tutti quanti??
-Sì??- fece girandosi con un sorriso falsissimo. Era Tom.
Ah, che stress questo ragazzo. Veramente non lo sopporto.
-Come è andata?-
-Cosa?-
-Non stava lavorando?-
-Sì...motivo per il quale devo scappare nel mio ufficio. In caso vieni e fai un salto lì-
Azzardati e ti faccio saltare in aria
-O....ok-
Probabilmente sensi di colpa radica..
Harley distolse lo sguardo dal computer e dalla tranquillità del suo studio.
Ma che stava scrivendo?
Rilesse tutto e le venne da vomitare.
Sensi di colpa...passati orrendi...segreti...non è un trhiller Harley. È una mente. E le menti sono semplici. Tutte. Possono essere difficili da afferrare, ma né lunghe, né complesse.
Cancellò tutto, e ricominciò con più calma.
Appena le cose si facevano complicate, ritornava al punto di partenza. Era come snodare una matassa.
Se lui si sentiva in colpa c’era un motivo. Quale?
Un trauma. Forse infantile.
Annotò.
Che tipo di trauma?
Questa era una cosa che andava capita. Per cui, punto interrogativo.
E un altro punto interrogativo. E un altro.
Ok, troppi.
Così non risolvi nulla, Harley.
-Dottoressa Quinzel?-
-Sono-molto-impegnata- fece lei sbattendo la testa sulla tastiera.
-Oh, ma come siamo professionali...-
alzò la testa stancamente e vide Edward spuntare dall’uscio.
C’erano due categorie di persone che ad Harley piacevano senza sforzi.
I pazzi, ed Edward.
-Signor Nygma, lei dovrebbe trovarsi a lavoro-
-Ha ragione, sono davvero negligente, ma sono stato licenziato- fece lui sorridendo.
-Cosa? Cristo, Ed, mi dispiace...-
-No, in realtà ho dato io le dimissioni. Vedi, ora è lunga come cosa da spiegarti..-
-Vieni e siediti-
Ed si andò a sedere nell’unica poltrona della stanza oltre a quella di Harleene
-Allora, come va il tuo lavoro?-
-Ho un nuovo incarico-
quello alzò un sopracciglio e Harley si apprestò ad aggiungere
-La cosa peggiore che mi sia mai capitata sotto mano-
-Complicata?-
-Mai sentito parlare del Joker?-
domanda retorica, ovviamente. Vide le pupille di Ed dilatarsi di qualche centimetro.
-Credevo ti assoldassero solo ai ninfomani schiodati-
-..non sei simpatico. E comunque, non so davvero che fare-
-Ti sembra di piacergli?-
-Non lo so. Ok, forse più sì che no. Ma è comunque...non lo so. L’ho detto, è difficile. Parliamo di te. Perché ti sei fatto licenziare?-
Ed scosse la testa annoiato
-Lì erano tutti dei brutti stupidi, noiosi. E comunque si è suicidato il caporeparto-
-Porca...- Harley spalancò gli occhi sorpresa.
-Già- fece lui annuendo.
-Era quello odioso, coi baffi?-
-Esattamente-
-Perché mai si è suicidato? Non era sposato e pure ricco?-
-La gente è strana Harley. E tu lo sai meglio di me, visto dove lavori-
lei ridacchiò.
-Certe volte, Ed, preferisco di gran lunga i miei pazienti a le persone con cui devo interagire al di fuori del lavoro-
-Fatti rinchiudere, allora. Potremo dividerci la cella-
-Tu non sei pazzo-
-Tu credi?-
Harley rise.
Tu credi, Harley?
 
Sì, sono veloce a pubblicare i capitoli. Ci tenevo a fare un salutino al bel Ledger (sei stato meraviglioso). Mi manca.  E  mi sembra quasi ovvio che il mio Joker è lui.
Lui era Joker, ragazzi, diciamocelo.
Dopodichè. Questo era il primo capitolo dove ho finalmente messo qualche pezzo di canzone. Troverete tanta Rihanna e Nicki Minaj, Rihanna perché ha scritto tante canzoni adatte al mio tema e Nicki...bè, io amo Nicki. Che ne dite della scelta dei versi? Disturbia la trovo semplicemente perfetta.
Edward è Edward l’Enigmista, a chi non fosse chiaro. Non potevo non mettere l’altro mio adoratissimo villain. OVVIAMENTE, è la versione Jim Carrey. Perché Jim è il mio idolo, COMUNQUE ho visto che c’è già un po’ di gente che segue.Caspita, grazie!! Però RECENSITE, PER L’AMOR DI DIO çç ve ne sarei grata a vita.

Ok, bye bye ;) 
  
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