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Autore: EliCF    25/03/2013    5 recensioni
Chris e Darren devono girare una scena dalla puntata The Break-Up. Cos'è successo quel giorno? Un piccolo indizio: "If you cry I cry" è la parola d'ordine, stasera.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Dopo un’ora o poco più
“If you cry, I cry”

 
 
Chris aveva sempre amato il mese di ottobre.

Beh, forse amare è dire troppo.
Semplicemente adorava il modo in cui le foglie seccavano e gli alberi, spogli, venivano scossi da raffiche di vento. Adorava il fatto di potersi rintanare in una di quelle birrerie affollate e un po’ squallide il venerdì sera, incappucciato per bene con la scusa di aver sempre troppo freddo.

“Avanti, togliti quella sciarpa dalla faccia.”

Darren era, ovviamente, di un altro avviso.
Il raggio di sole che brillava ogni giorno sul set, quella sera di agosto era stato particolarmente silenzioso.
Era arrivato in anticipo, aveva preso posto al piano e aveva accennato la melodia di un paio di pezzi di Whitney Houston che Lea aveva apprezzato battendo le mani ripetutamente.

Seduto al tavolino, proprio come Kurt, Chris guardava il suo Blaine smaltire la tensione suonando un po’ a caso, ma non per questo meno meravigliosamente.

Le cose tra loro andavano bene, erano sempre andate bene. Il fandom sembrava semplicemente idolatrare quello (qualsiasi cosa fosse) che avevano battezzato come crisscolfer e il mondo sorrideva ad entrambi anche quando erano costretti a nascondersi un po’ e anche se a Chris pesava di più, non poteva fare a meno di pensare a quanto si sentisse completo ogni volta che lo sguardo di Darren incrociava il suo e tutto tornava perfetto.

“Non ho avuto un’adolescenza facile,” gli aveva detto la sera in cui si erano riscoperti innamorati l’uno dell’altro. “Non sono esattamente quello che il mondo definirebbe un compagnone. Tu invece, con i tuoi aneddoti e le tue battute e la tua-“

Il sorriso di Darren gli aveva semplicemente tolto le parole. “Sono qui proprio per questo, Chris. Solo, fidati di me e andrà tutto bene.”

Un po’ Chris ci pensava, mentre lo guardava seduto al piano.
Pensava alle sere trascorse ad ascoltarlo raccontare delle sue feste in famiglia, della sorpresa che i suoi gli prepararono per i suoi diciotto anni e di come avesse fatto finta di non averli scoperti settimane prima. Lo ascoltò raccontare dell’Italia e lasciò che gli promettesse che un giorno sarebbero andati a mangiare al dente pasta insieme perché “non puoi non aver mai mangiato degli spaghetti, Chris!”

Pensava alla sera in cui aveva pianto raggomitolato nel suo abbraccio dopo avergli raccontato di quanto l’avessero torturato il suo secondo anno. Poteva giurare di averlo visto stringere i pugni mentre i suoi occhi iniziavano a riempirsi di lacrime ed aveva semplicemente smesso di vedere.

Pieni di lacrime fino all’orlo.

Un po’ come li aveva in quel momento, su quel set in cui non era agosto e lui e Darren non erano semplicemente Chris e Darren, ma erano Chris e Darren che si donavano a Kurt e Blaine ed erano Chris e Darren che dovevano trovare la forza di lasciarsi andare, in quella sera di ottobre.

Trattenendo un singhiozzo, si alzò e si avviò silenziosamente verso l’uscita.

*

 Doveva essere trascorsa un’ora o poco più.

Un’ora o poco più di non voglio pensare di doverlo lasciare e sei l’uomo più bello che abbia mai visto e smettila di torturarmi con le tue dannate esibizioni live e ti amo così tanto. Chris si sentiva sfinito, ma non riusciva a pensare ad altro se non a come Darren fosse la cosa più bella che gli fosse capitata dopo tanto, tanto tempo.

Un’ora o poco più in cui Darren aveva pregato Ryan di lasciar correre, di dire ai tecnici di prendere una pausa, di aspettare che si prendesse il suo tempo. Non sapeva cosa fosse successo, ma si era accorto del fatto che Chris fosse estremamente triste, quel giorno.
Sapeva che chiedergli cosa gli fosse preso sarebbe stato inutile, così, semplicemente, dopo un’ora o poco più afferrò un pacchetto di fazzoletti ed uscì.

Lo trovò dopo poco e si sedette sulla panchina insieme a lui, guardando dritto davanti a sé e standogli vicino senza dire una parola, intenzionato a rimanere lì fino al giorno della fine del mondo se fosse stato necessario. Fu Chris, infatti, a parlare per primo.

“Ryan vuole che rientri, non è così?”

Darren lo ignorò. “Non piangere, Chris. Se piangi, io piango con te.”

Chris si chiese se fosse possibile morire a causa di una sensazione troppo grande, troppo forte, troppo bella per lui che mai, mai avrebbe creduto fosse possibile che la vita avrebbe permesso ad uno come lui di imbattersi in un essere mitologico come quell’esemplare di Darren Criss.

Uno come lui non era stato nemmeno in grado di sognare qualcuno come Darren Criss.

Beh, meglio così. Si disse, accettando il fazzoletto che Darren gli porgeva. Miracoli del genere vanno vissuti.

Si avviarono verso il set mano nella mano.









Note di regia:
Credo che quella di questa sera sia stata la riot più dolce di sempre. Il documento word si è praticamente aperto da solo e la tastiera ha iniziato a battere di sua spontanea iniziativa - e probabilmente si nota.
E’ per la donna con cui ho condiviso versi strani al cellulare fino a che il mio credito ha resistito. Bsis, prepara il grappino che il 7 aprile è vicino.

Pazzi che shippate crisscolfer come me,
buona continuazione di scleri.

Eli.
   
 
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