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Autore: Messer Pungitopo    26/03/2013    3 recensioni
Sotto le mura antiche della città di Asti si incontrano due personaggi in una fedda sera invernale...
Genere: Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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LA FAMIGLIA

 

Una costruzione viene considerata solida e resistente ad intemperie e attacchi esterni se i suoi elementi fondanti concorrono a creare le condizioni perché le forze siano in equilibrio.”

 

Il mattone

 

Paolo sapeva che da solo non sarebbe riuscito. Troppo emotivo.

Asti sembrava più grande in inverno. La sera scendeva veloce e il fiato solido nell'aria odorava di fumo e aglio.

Un punto ardente nel buio alla sua destra... lei stava arrivando.

Mesi fa, in quel pomeriggio giallo ed umido, la sua mano era scesa dove non avrebbe dovuto e da quel momento quel che non doveva essere era stato tutti i giorni.

Lei era l'olio per la ruggine dei suoi cardini..

“Facciamolo adesso” disse Maria e mise la mano in tasca...

 

La malta

 

Maria aveva perso la pietà da qualche parte tra la cintura aperta dei pantaloni di suo padre e le sue mutandine strappate. E l'aveva persa anche sul cuscino sotto cui si rintanava Paolo.

In quella fredda notte, con la sigaretta tra le labbra, guardava suo fratello. Un'ombra tra le ombre delle antiche mura diroccate. Teso e nervoso, bello e fragile.

Amarlo senza e poi con il corpo era stato un volo naturale.

Quei campi d'estate, quelle voci lontane e quell'amore così luminoso, così lontano dal dolore.

Paolo la guardò.

“Facciamolo adesso” e si mise la mano in tasca...

 

Il terrapieno

 

Giulia sedeva guardando il letto.

Anni di lenzuola cambiate non lavavano via nulla. Nella pubblicità dei detersivi non si parla di macchie dell'anima.

I capelli grigi raccolti si sciolsero sulle spalle. Si alzò, andò allo specchio e cercò la donna che era.

A sorpresa la trovò in un attimo. Dietro una ruga.

La porta si spalancò ed entrarono i suoi cuccioli infreddoliti e sporchi di terra e sangue.

Era tempo di essere di nuovo madre.

“Avete salutato papà?”

“Molto profondamente.” rispose Maria con un sorriso ed un pugnale. Paolo piangeva.

 

Giulia li abbracciò forte e finalmente la città era circondata da mura resistenti e durature.

 

La vita poi passò così.

  
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