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Autore: valley    13/10/2007    7 recensioni
Silente prende il tè in compania dell'Oscuro Signore in circostanze piuttosto anomale.
Genere: Parodia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Voldemort
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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– Cosa diavolo stanno facendo

 

 

– Cosa diavolo stanno facendo?!

Lord Voldemort, in piedi nello studio del preside di Hogwarts, aveva l’aria piuttosto sconvolta.

Silente, comodamente seduto in poltrona, osservava la scena piuttosto divertito.

– Calmati Tom. Scientificamente il fenomeno si chiama…

– Scientificamente?! – Voldemort tremava di rabbia, – Smettetela di scherzare, Silente! Sono venuto qui a riprendermi il mio serpente! E tu, Nagini, strozzati con il tuo stesso veleno, maledetta! – l’ultima parte del discorso fu pronunciata in serpentese, ma non ebbe alcun effetto. L’amata bestiola dell’Oscuro signore continuò ad agitarsi in preda alla lussuria in compagnia della fenice di Silente. Voldemort cercò di evitare di guardare in direzione del groviglio di ali e code, dove dopo una breve pausa i due amanti ripresero a consumare la loro passione ancora più ardentemente.

– Ma dove… cioè, com’è che esattamente…

– Intendi i dettagli tecnici, Tom? Oh, ci sono molti modi…

– Smettetela di prendermi in giro, Silente. Tutto questo è assurdo! Cosa avete fatto al mio serpente?!

– Ho paura, Tom, che Nagini sta solo seguendo il richiamo del suo cuore… Oh, va bene, Tom, sto scherzando, sto scherzando! Pare che lei e Fawks abbiano in qualche modo rovesciato l’ampolla con l’amorentia, la pozione d’amore.

– Bugiardo!

– Un’altra domanda invece sorge spontanea, Tom. Cosa stava facendo il tuo serpente nel mio studio?

Voldemort distolse velocemente lo sguardo con aria colpevole.

Cosa credete ora, che solo perché il vostro uccello si sta approfittando del mio serpente io vi rivelerò le mie tattiche militari?

E perché no, Tom? Già che sei qui… Vuoi una tazza di te, caramelle?

– Veleno piuttosto. O sangue di Potter.

– Ah, – Silente sorrise gentilmente, – è questo che cerchi allora? Ora faccio un tè e ne parliamo.

– Non sono venuto qui per parlare, – urlò Voldemort, poi lanciò un sguardo all’idilliaca scenetta e il suo tono diventò quasi supplichevole. – Fate qualcosa, no?

E cosa vuoi che faccia? Un video amatoriale?

– Andate al diavolo, Albus! Lo so che siete capace anche di pubblicarlo in internet!

Albus sorrise tra se e se tirando fuori dalla credenza la teiera, le tazze e le caramelle al limone. Poi con un gesto della mano invitò l’ospite a sedersi e versò il tè. L’Oscuro signore inspirò il delizioso profumo del tè con il suo naso piatto, e allungò la mano verso le caramelle, esitante.

– Mangia pure, Tom, – sorrise Silente, – non sei mica ad una delle tue orge di mangiamorte. Qui non cercherà di avvelenarti nessuno.

Voldemort si mise in bocca una manciata di caramelle e si sforzò per non sorridere.

– Temo che l’effetto della pozione durerà almeno un paio di giorni. Spero vorrai restare con noi nel frattempo, Tom, sono sicuro che ti piacerà. La tua vecchia camera da letto nel sotterraneo dei Serpeverde, il tuo letto a baldacchino... Il signor Goyle potrà benissimo dormire nel corridoio. Ma mi raccomando, Tom, non spaventare i bambini a colazione, non correre nei corridoi, e soprattutto, non fare i compiti al posto loro!

Voldemort prese in mano la sua tazza. Il tè era ancora troppo caldo, ma lo bevve lo stesso. Era l’unico modo di non far vedere ad Albus che, per la prima volta in tanto tempo, stava sorridendo anche lui. 

 

Fine

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